Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato |
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Un film di Peter Jackson.
Con Ian McKellen, Martin Freeman, Richard Armitage, James Nesbitt, Ken Stott.
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Titolo originale The Hobbit: An Unexpected Journey.
Fantastico,
Ratings: Kids+13,
durata 164 min.
- USA, Nuova Zelanda 2012.
- Warner Bros Italia
uscita giovedì 13 dicembre 2012.
MYMONETRO
Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Superfluo
di CavebikerFeedback: 6 | altri commenti e recensioni di Cavebiker |
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venerdì 28 dicembre 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il fantasy non è il mio genere preferito, ed è proprio per questo che ho apprezzato il grandioso lavoro dei realizzatori della saga ISDA che sono riusciti a farmi apprezzare così tanto la trilogia. Quando si trattano certi temi al cinema è enorme il rischio di produrre una baracconata per adolescenti fra l'estenuante e il ridicolo. I primi tre film realizzati sono riusciti a tenersene lontani, permeando le vicende di vera epica e rendendo tutto veramente godibile. Tutto ciò che ha impedito ai tre ISDA di diventare patetici, in 'Lo hobbit' non è stato fatto. Manca l'ampio respiro, l'atmosfera, il ritmo, il senso de personaggi. Durante la prima parte si rischia seriamente di addormentarsi, mentre la seconda si sviluppa improvvisamente sullo stile del più becero Indiana Jones, con continui pericoli mortali da cui tutti i personaggi sfuggono puntualmente in modi rocamboleschi che spesso sconfinano nel ridicolo involontario. Per non parlare della fuga in cui una dozzina di personaggi (molti dei quali nemmeno guerrieri, lo si sottolinea nel film stesso) si liberano come mosche di migliaia di orchi armati. La vicenda è sfilacciata, le scene sono scollegate e tenute insieme da un esilissimo filo conduttore che più che una vera e propria trama è un debole pretesto per dare un senso a tre ore di eventi. I personaggi sono piatti, e la comparsa dei visi già visti nella prima trilogia non è mai veramente significativa ma sembrano più che altro tanti piccoli cameo per strizzare l'occhio agli appassionati della saga e farli sentire 'a casa'. Insomma, se ISDA esprimeva la volontà di sfruttare i meravigliosi mezzi del grande schermo per raccontare un grande libro, questo Hobbit è un evento cinematografico al 100%, con il solo scopo di riempire le sale a prescindere dal mezzo. Una pura operazione commerciale. Come dimostra il fatto che dopo aver tirato fuori 9 ore di film da 1400 pagine di libro, ora ne tirano fuori altre 9 da 300 pagine scarse. Forse anche questa è stregoneria. In una parola, un film davvero superfluo.
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