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dockk
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domenica 16 settembre 2012
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la fantascienza sublime di un maestro
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Il Maestro è tornato. E' tornato nella maniera più difficile poiché il genere ed il tema scelti lo hanno costretto a confrontarsi con colossi della cinematografia mondiale. I suoi colossi della fantascienza. E l'attesa era notevole, tanto che nella sala cinematografica dove ho gustato il film, ho incrociato soprattutto occhi e volti di chi nel 1979 doveva avere dai 20 ai 30 anni. E' tornato in grandissimo stile, con lo stile che da sempre lo distingue da qualunque altro film maker.
L'obiettivo di prequel è centrato riuscendo a fine film a riportare impeccabilmente lo spettatore al 1979, nella grotta dell'astronave. Ha voluto però creare una netta differenza con Alien, giustissima, che desse dignità ed autonomia al suo Prometheus: il tocco di spiritualità, misticismo, fede o come vogliamo chiamarlo, in grado di legare inconsciamente lo spettatore allo schermo nel tentativo di vedere risolti i suoi dubbi ancestrali.
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Il Maestro è tornato. E' tornato nella maniera più difficile poiché il genere ed il tema scelti lo hanno costretto a confrontarsi con colossi della cinematografia mondiale. I suoi colossi della fantascienza. E l'attesa era notevole, tanto che nella sala cinematografica dove ho gustato il film, ho incrociato soprattutto occhi e volti di chi nel 1979 doveva avere dai 20 ai 30 anni. E' tornato in grandissimo stile, con lo stile che da sempre lo distingue da qualunque altro film maker.
L'obiettivo di prequel è centrato riuscendo a fine film a riportare impeccabilmente lo spettatore al 1979, nella grotta dell'astronave. Ha voluto però creare una netta differenza con Alien, giustissima, che desse dignità ed autonomia al suo Prometheus: il tocco di spiritualità, misticismo, fede o come vogliamo chiamarlo, in grado di legare inconsciamente lo spettatore allo schermo nel tentativo di vedere risolti i suoi dubbi ancestrali. Proprio questo aspetto rende il film non una fantascienza horror come Alien, ma una fantascienza ragionata, raffinata su cui riflettere e prendere spunti. La grandezza del film sta proprio in questa spinta verso pensieri sublimi. E, forse posso sbagliarmi, solo pochissimi altri film di fantascienza hanno tentato di raggiungere un tale obiettivo (mi riferisco a 2001).
Certo è difficile trattare nella maniera più corretta ed esaustiva tali argomenti e nessuno potrà dirsi mai soddisfatto in pieno da quanto proposto. Poiché il film si carica di soggettività oltre che della semplice oggettività del raccontato di cui si caratterizzano la maggior parte dei film di fantascienza.
Difficile fare un capolavoro da tali sontuosi presupposti, ma il grande Ridley Scott vi si è avvicinato molto...e forse potrebbe esservi qualcos'altro da dire, visto il finale. Grandissimo lavoro, non perdetelo.
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(di lamas)
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(di stavanger)
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camillo
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domenica 16 settembre 2012
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una storia senza precedenti!
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Nell'anno 2089 un gruppo di scienziati, finanziati da un miliardario in fin di vita, attraversano l'universo per raggiungere un misterioso pianeta che alcune teorie definiscono il posto dove vivono gli "ingegneri", coloro che hanno dato origine alla vita sulla terra. L'astronave Prometheus atterra nei pressi di stranissime piramidi e gli scienziati iniziano ad asplorare l'interno di una di esse. Il pianeta nasconde però molte insidie, che porteranno a tragici eventi ed a rivelazioni sconvolgenti. Prometheus ha un fortissimo impatto visivo: animazioni, efetti speciali e soprattutto le immagini del pianeta sono meravigliosi, mentre non si può dire proprio lo stesso per la sceneggiatura, dove sembrano mancare piccole ma importanti spiegazioni a certi eventi.
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Nell'anno 2089 un gruppo di scienziati, finanziati da un miliardario in fin di vita, attraversano l'universo per raggiungere un misterioso pianeta che alcune teorie definiscono il posto dove vivono gli "ingegneri", coloro che hanno dato origine alla vita sulla terra. L'astronave Prometheus atterra nei pressi di stranissime piramidi e gli scienziati iniziano ad asplorare l'interno di una di esse. Il pianeta nasconde però molte insidie, che porteranno a tragici eventi ed a rivelazioni sconvolgenti. Prometheus ha un fortissimo impatto visivo: animazioni, efetti speciali e soprattutto le immagini del pianeta sono meravigliosi, mentre non si può dire proprio lo stesso per la sceneggiatura, dove sembrano mancare piccole ma importanti spiegazioni a certi eventi. Il robot è troppo "emotivo". La suspance e la tensione sono presenti quasi per tutto il film, ma l'ingrediente più importante, che rende Prometheus assolutamente imperdibile, sono le innumerevoli domande che fa sbocciare nelle nostre menti e le conseguenti risposte più che appaganti, anche se c'era bisogno di qualche approfondimento in più in certe situazioni. Chi ama la fantascienza non può assolutamente perderlo.
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spacexion
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mercoledì 13 giugno 2012
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uno splendido omaggio
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33 anni dopo Alien, Ridley Scott resuscita la creatura che gli regalò fama e successo.
Operazione rischiosa, e in un certo senso coraggiosa: non è facile confrontarsi con un film ormai divenuto un classico della fantascienza. Eguagliare quella vetta è complicato.
Ridley Scott ha scelto intelligentemente una via prudente e conservativa per il suo ritorno alle origini. In Prometeus infatti riemergono i canoni, la geometria, la filosofia generale che costituivano la trama di Alien. Prometeus, è chiaro non diventerà un altro classico: non innova, non spinge le frontiere del genere oltre sentieri già battuti. Tuttavia Scott ha avuto la saggezza di conservare le stesse fondazioni e di arricchirle di 30 anni di esperienza: esperienza personale prima di tutto, ed esperienza tecnica per un risultato certamente spettacolare.
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33 anni dopo Alien, Ridley Scott resuscita la creatura che gli regalò fama e successo.
Operazione rischiosa, e in un certo senso coraggiosa: non è facile confrontarsi con un film ormai divenuto un classico della fantascienza. Eguagliare quella vetta è complicato.
Ridley Scott ha scelto intelligentemente una via prudente e conservativa per il suo ritorno alle origini. In Prometeus infatti riemergono i canoni, la geometria, la filosofia generale che costituivano la trama di Alien. Prometeus, è chiaro non diventerà un altro classico: non innova, non spinge le frontiere del genere oltre sentieri già battuti. Tuttavia Scott ha avuto la saggezza di conservare le stesse fondazioni e di arricchirle di 30 anni di esperienza: esperienza personale prima di tutto, ed esperienza tecnica per un risultato certamente spettacolare. Laddove Alien ruotava attorno a un tema fondamentale (il mostro che è in noi), in Prometeus questo stesso tema diventa lo spunto per una riflessione più profonda sulle origini della vita, sulla fede, sulla dualità del bene e del male che lottano in ciascun individuo. Lasciando immaginare che questo percorso di maturazione da un film ad un altro sia anche il riflesso della maturazione personale del regista: 30 anni di carriera e di crescita di Scott vengono così ad arricchire ed abbellire in Prometeus i temi noti del primo Alien, concedendo a sé stesso nonché al suo pubblico un meraviglioso omaggio. Un omaggio che passa anche da un accostamento, quasi obbligato, all'altro capolavoro di Scott, Blade Runner, in una sorta di viaggio simmetrico e opposto dei protagonisti. Se in Blade Runner i replicanti tornano dallo spazio sulla terra alla ricerca del loro creatore, all'inverso in Prometeus Elizabeth Shaw (Noomi Rapace) ricerca lo stesso creatore, metafora di Dio, nello spazio profondo, in una razza aliena eppure umana. Se in Blade Runner il figliol prodigo Roy Batty torna dal suo padre e creatore Eldon Tyrell per pretendere alla vita eterna, in Prometheus David (precursore del Ash di Alien) accompagna come un figlio il suo creatore Weyland alla ricerca della stessa immortalità nel cosmo più recondito. "Da dove veniamo? Perché esistiamo? Cosa rende un essere vivente "umano"? Qual è il nostro scopo e cosa c'è dopo la morte?" sono le domande comuni a tutti i personaggi dei mondi Scottiani, siano essi umani, androidi della Weyland Corp. o replicanti della Tyrell Corporation. Se Scott ovviamente non può rispondere a queste domande, se non altro offre ai suoi fan alcune belle risposte sull'origine di Alien e a molte domande rimaste in sospeso da più di 30 anni: ed è un graditissimo dono.
Non privo di qualche ingenuità di scrittura, rutilante sul piano degli effetti speciali (anche a causa delle odiose e, ai fini della storia, superflue scene pensate appositamente per il 3D) e con qualche gadget di troppo (ma in compenso le scenografie di Giger fanno sempre centro), Prometheus rimane una splendida operazione che chiude il cerchio di una saga ormai trentennale, riproponendola in una nuova veste moderna che appassionerà ancora una generazione intera.
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(di 65scrocchio)
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irene
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venerdì 14 settembre 2012
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una lezione da un grande maestro
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Francamente non so la gente cosa chieda al cinema se trova da ridire su un film come questo. Grandioso, realizzato in maniera pazzesca da un regista che il peso degli anni evidentemente non lo sente. Per due ore sono stata su un'astronave con l'impressione di esserci stata veramente; sono stata su un pianeta sconosciuto ed ho incontrato esseri misteriosi. Mi sono sentita porre domande a cui è impossibile dare delle risposte o a cui ognuno di noi può dare le risposte che desidera. Sono stata affascinata da immagini realizzate in maniera geniale, con una scenografia che faceva sembrare le astronavi, i moduli di trasporto o qualsiasi altra cosa vista in altri film di fantascienza, come modellini fatti col pongo da bambini delle elementari.
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Francamente non so la gente cosa chieda al cinema se trova da ridire su un film come questo. Grandioso, realizzato in maniera pazzesca da un regista che il peso degli anni evidentemente non lo sente. Per due ore sono stata su un'astronave con l'impressione di esserci stata veramente; sono stata su un pianeta sconosciuto ed ho incontrato esseri misteriosi. Mi sono sentita porre domande a cui è impossibile dare delle risposte o a cui ognuno di noi può dare le risposte che desidera. Sono stata affascinata da immagini realizzate in maniera geniale, con una scenografia che faceva sembrare le astronavi, i moduli di trasporto o qualsiasi altra cosa vista in altri film di fantascienza, come modellini fatti col pongo da bambini delle elementari. Film ricchissimo, sia di temi che di idee che di colpi di scena, con effetti speciali così perfetti che non sembrano neanche speciali. Una festa per tutti coloro che amano la fantascienza o, più semplicemente, il cinema realizzato da chi lo sa davvero fare.
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