La fantascienza comica e la fantascienza politica non sono due sottogeneri propensi a mescolarsi facilmente. La parodia della seriosità science fiction ha una lunga storia: in Italia, dove è sempre stato difficile prendere sul serio i generi americani, film come Totò nella Luna o Uno sceriffo extraterrestre... poco extra e molto terrestre la dicono lunga sul piacere di deridere i luoghi comuni della Hollywood fantastica. Ma non è solo il cinema italiano a sogghignare del progresso e della fantasia positivista. In fondo, già Méliès mescolava fantasia e ironia con il suo universo prestidigitatorio e fantasmagorico, mentre Il dottor Stranamore di Kubrick resta tuttora il più limpido esempio di satira apocalittica. Si può distinguere una comicità tesa a colpire singole espressioni cinematografiche o determinati film, e allora ci troviamo di fronte alla fantascienza parodistica, per esempio Balle spaziali di Mel Brooks. Oppure si può individuare un filone più generico in cui la fantascienza ingloba motivi narrativi umoristici, come nel caso di Il dormiglione di Woody Allen o Men in Black di Barry Sonnenfeld, sequel compresi. Solo in alcuni casi, però, si affianca una riflessione più acuta sul malessere sociale e civile dei tempi in cui viviamo. Il caso che va citato obbligatoriamente è Fratello da un altro pianeta di John Sayles dove l'alieno ha la sfortuna di abitare il corpo di un afroamericano proletario e subisce angherie e persecuzioni nella New York dei primi anni Ottanta.

Questa lunga premessa per dire che Attack the Block si inserisce in quest'ultimo, raro giacimento di opere sarcastiche, beffarde e quasi insurrezionali, tanto da fare simpatizzare lo spettatore per il gruppetto di adolescenti criminali che abitano il blocco e le strade del quartiere popolare di Londra in cui è ambientata le pellicola. I riots del 2011 sono dietro l'angolo, e soprattutto questi alieni zannuti appaiono nemici quasi istituzionali, privi di discernimento, pronti a reprimere i residenti senza fare differenze tra gli uni e gli altri. Il basso budget, in casi come questo, diviene – più che un limite – una dichiarazione di poetica, e così anche solamente l'espediente di far brillare, invece degli occhi, i denti aguzzi degli extraterrestri, vale il film.

Ovviamente, come ogni idea brillante ma singola, essa rischia di non sorreggere da sola l'impalcatura complessiva, e il brillante Joe Cornish, inventore del dispettoso pastiche, arriva in fondo con il fiatone del goliarda troppo su di giri per guidare fino a casa. In ogni caso, difficile non volergli bene, a questo Attack the Block, che comunque sia segna un precedente nella fantascienza britannica, a sua volta intrisa di nobilissimo lignaggio.