Baarìa

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sassolino domenica 4 ottobre 2009
un volo lungo 70 anni Valutazione 3 stelle su cinque
70%
No
30%

Inizia con un lungo volo Baaria, un volo lungo 70 anni, planando sulle avventure di un bambino, Giuseppe Torrebuona, che forse altri non è che Giuseppe Tornatore o almeno ne rappresenta la fantasia, se lasciamo spazio alla poesia del suo cinema. Un cinema epico, dove il gigantismo poetico prevale su tutto, come l'affresco d'insieme sulle singole storie, e allora non dovremmo affaticarci troppo a trovare i soliti difetti ma piuttosto goderne l'ampio respiro, imparare ad apprezzarne la lirica che sta nel taglio di un panino o nella mosca nascosta in un gioco per bambibni. Sembra dirci tornatore: nelle piccole cose stanno le grandi cose e nelle grandi cose passiamo tutti noi, piccoli grandi protagonisti di un mondo in movimento, eroi stoici che neanche il tempo può distruggere perché il cinema è eterno. [+]

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vipera gentile lunedì 12 ottobre 2009
passato e presente, dramma e poesia. Valutazione 5 stelle su cinque
60%
No
40%

Ambientato in Sicilia, narra le vicende di una famiglia dall’epoca fascista ai giorni nostri. Suggestivo e toccante, ben delineati i personaggi e la trama. Nella scena iniziale, Cicco, il padre del protagonista, gioca alle bocce con i suoi compagni e riceve il primo sopruso da parte degli adulti; ne fronteggia lo scherno con dignità senza lasciarsi intimidire. Così vivrà la sua vita fino alla fine. Suo figlio Peppino si conquisterà un ruolo politico nel partito comunista e sposerà Nannina contro il volere della famiglia di lei; qualcuno di lui dirà “Sa vestire.” L’abito fa il monaco … orgoglio e ambizione lo porteranno lontano dal primo lavoro di pastore iniziato da piccolo. Il regista mescola abilmente passato e futuro trasmettendo allo spettatore le emozioni dei personaggi. [+]

[+] ma hai visto bene? (di sirio)
[+] vipera gentile (di annamariac)
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antrace martedì 31 maggio 2011
la sicilia nel sangue Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Quando assisti ad un opera di Tornatore devi essere disposto ai suoi ritmi ed alle sue divagazioni . Cominciò con il cinema Paradiso del '91 , riuscì a tradurre un raccconto di poche righe in un film di oltre tre ore ne "il pianista sopra l'oceano ", non cambiò intonazione con l'uomo delle stelle , ed ora ricompone l'ennesima opera sulla propria terra d'origine , qui praticamente racchiusa nella piazza e nei declivi di Bagheria, dalle strade polverose del Fascismo al frastuono urbano contemporaneo . Una rassegna certosina di ottanta anni di storia , nella medesima sequenza impressionistica . Una biografia sussurata dietro lo scenario mutevole dei costumi siciliani , nell'ironica saga della dittatura e della democrazia attraverso i comportamenti, i vezzi , i contrasti tipici dell'isola . [+]

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dandy giovedì 24 settembre 2015
appassionante e appassionato. Valutazione 4 stelle su cinque
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Un progetto coraggioso e ambizioso,messo in scena con ammirevole senso della narrazione popolare.Ispirandosi alle proprie memorie d'infanzia e della sua famiglia(il piccolo Pietro si ispira al regista,e i Torrenuova ai Tornatore)il regista attraversa 50 anni di storia siciliana in Bagheria(la Baarìa del titolo),dal regime fascista negli anni '30 all'inizio degli anni'80 con il pittore Guttuso.Mette da parte l'epica e il realismo per un'atmosfera favoleggiante(la corsa all'inizio con Pietro che incrocia Peppino che spicca il volo,il finale dove Peppino reincrocia Pietro che si ritrova nel presente e al tempo stesso Peppino porta "finalmente" le sigarette)e un ritmo da fiume in piena. [+]

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estonia venerdì 27 giugno 2014
prolisso e stereotipato Valutazione 2 stelle su cinque
33%
No
67%

Non basta quella che da più parti è stata definita una sincera passione del regista per il cinema, oltre che all’amore per la sua terra, a dare calore a un’operazione artificiosa e macchiettistica. Non c’è traccia di lirismo in una rappresentazione soffocata da scelte narrative superficiali e folcloristiche, e nemmeno l’ombra di vero pathos nei risvolti più drammatici, perché il tono è comunque perennemente quello della commedia che ammicca al grande pubblico, senza approfondire situazioni e caratteri. Non c’è realismo in questo prolisso susseguirsi di scenette stereotipate, in quei mafiosi usciti dalle inoffensive parodie del Bagaglino, in quella finta dimensione della miseria che ha più il sapore della cartolina patinata piuttosto che quello della polvere e del sudore. [+]

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whatsgoingon domenica 4 ottobre 2009
"baaria": fine di un viaggio. Valutazione 0 stelle su cinque
41%
No
59%

Bravo Tornatore! "Baaria" è, essenzialmente, il racconto del "senso di una vita", raccontata con gli occhi di un "lucido visionario". L'affresco, e la durata stessa della pellicola, sono solo funzionali alla rappresentazione della dimensione del "tempo vissuto", ed al suo inesorabile scorrere, sono la misura necessaria per trasportare lo spettatore nella dimensione del tempo vissuto. E la vicenda individuale e quella familiare fanno anch'esse soltanto da sfondo al senso ultimo dell'opera e pertanto possono apparire di per se' oggettivamente carenti ed inconsistenti. Ma si tratta di una vita "raccontata", della quale non si mette in primo piano l'io narrante, bensi' il contesto nella quale essa si snoda, ed è un contesto fatto esclusivamente di emozioni, di momenti separati, di stati d'animo, di impressioni, cosi' come ogni vita raccontata lo diventa, nel momento in cui la si evoca (i ricordi, scriveva Pavese, ". [+]

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andrea d giovedì 1 ottobre 2009
nostalgìa Valutazione 4 stelle su cinque
31%
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Un bambino corre per le strade e spicca il volo al di sopra di un paese: è l'intensa apertura di "Baarìa", il ragazzino dovrebbe essere Tornatore e quella che vediamo è Bagheria, la città natale del regista, il quale, da buon privilegiato con venticinque milioni di euro di budget, ha fatto ricostruire in Tunisia. E ha fatto benissimo, perché avere l'opportunità di far rivivere attraverso la storia l'evoluzione del posto in cui si è vissuti, e mostrare il risultato a un vastissimo pubblico in sala, è una fortuna difficile persino da concepire. E il film finisce così per inserirsi a metà tra un approccio alla "Novecento" - in cui la grande storia faceva da sfondo alla piccola, per così dire, storia di due amici - e uno alla "Amarcord", nel quale l'unica protagonista era una dimensione nostalgica più mentale che fattuale. [+]

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spicciola domenica 18 ottobre 2009
baaria: un modo di essere, uno stato d'animo. Valutazione 4 stelle su cinque
7%
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Baaria.Un nome che racchiude una realtà, tante realtà, quelle dei personaggi le cui storie si snodano intorno ad un solo grande centro: la Sicilia. Lei, protagonista indiscussa, primeggia nella sua bellezza primordiale e mistica, un'apparizione dai contorni poco nitidi, un'affresco ormai sbiadito nel giudizio di un'epoca moderna troppo frettolosa e distratta, alla quale guarda Tornatore nelle ultime battute del film. L'attenzione si incentra sui bambini, sull'innocenza, sulla semplicità dei gesti e delle parole. Bambini che corrono a perdi fiato lungo le strade di Baaria come percorrendo, figurativamente, le strade tortuose e difficili della loro vita. Così passato e presente si incontrano, si scontrano, in un ciclo senza inzio nè fine, determinando, in una epochè spazio temporale, il confronto padre-figlio, portatori di realtà diverse: l'uno che trascina con sè un bagaglio di sogni-ricordi e protgonista di un'epoca moderna nella quale sembra non riconoscersi, l'altro fermo nella sua Baaria alla quale torna come in un ad regressum nel ventre materno, eppure entrambe bambini. [+]

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