Anno | 2008 |
Genere | Horror |
Produzione | Canada |
Durata | 95 minuti |
Attori | Stephen McHattie, Lisa Houle, Georgina Reilly, Hrant Alianak, Rick Roberts (II) Boyd Banks, Tony Burgess, Rachel Burns, Raffaele Carniato, Daniel Fathers, Hannah Fleming, Diane Gordon, Yvonne Moore, Louis Negin, Laura Nordin, Daniel Park, Derek Scott, Beatriz Yuste. |
MYmonetro |
Condividi
|
Ultimo aggiornamento giovedì 1 febbraio 2018
Il film ha uno stile che ricorda quello di Carpenter anche se è meno corporeo: è un assedio dove il verbo conduce morte.
CONSIGLIATO N.D.
|
L'horror giunge con le parole: se ne accorge un dj radiofonico, che si interroga sul senso di troncare le comunicazioni. Da un talento ribelle del cinema canadese, un film di genere che usa l'intelligenza contro l'imbarbarimento della società. Come un Carpenter meno corporeo: un assedio dove il verbo conduce morte.
Pontypool è una cittadina dove la gente inizia a impazzire e uccidere. I dj della radio locale scoprono che la causa è un virus trasmesso attraverso le onde sonore.
PONTYPOOL disponibile in DVD o BluRay |
DVD |
BLU-RAY |
||
€6,99 | – | |||
€6,99 | – |
Da The Selfish Gene (Il gene egoista), saggio del ‘76 di Richard Dawkins a Pontypool del 2008 molto tempo è passato, se consideriamo la velocità di diffusione di idee, mode e conoscenze negli ultimi 60 anni. Sul meme, “unità base dell’evoluzione culturale umana analoga al gene”, capace, come il gene in biologia, di propagarsi e influenzare l’ambiente circostante, molto è stato detto e gli studi proseguono [...] Vai alla recensione »
Inguardabile e tremendamente noioso horror psicologico di un regista canadese con un cognome importante, Bruce McDonald, girato tutto in uno studio radiofonico con tre soli attori, lo speaker col cappello da cowboy, Stephen McHattie, e due donne, cui si aggiunge nel finale un quarto personaggio, più, nella penombra, una massa di comparse senza volto a tentare di fare gli zombies.
Un soggetto interessante sprecato con delle banalizzazioni e nebulose spiegazioni unite a scelte di sceneggiatura fuori di logica (il doc che si sacrifica); alla fine riesce anche ad annoiare leggermente; peccato.
Finissimo horror che potremmo definire "verbale", o meglio ancora "semantico", volto ad analizzare il potere della parola. Attraverso la precisa regia di Bruce McDonald e la brillante sceneggiatura di Tony Burgess (autore anche del manoscritto a cui la pellicola è ispirata), questo Pontypool riesce ad immergere lo spettatore nell'insicurezza costante, tramite le sole [...] Vai alla recensione »
Gli attori non li conosco,è un film canadese del 2008 che mi era sfuggito non so come....Sono rimasta piacevolmente colpita dalla trama dalla quale secondo me,in tempi piu' recenti ha preso ispirazione il regista del film "The Demented (che non so come mai su questo sito ancora non compare...comunque il tema del film è quello degli zombie ad attivazione vocale.
Film davvero brutto dall'inizio fino alla fine, con una trama insignificante con attori mediocri ed e praticamente ambientato in uno studio radio. Mah
Che dire, mi è piaciuto. Non fa veramente paura, manipola un po' il noto concetto degli zombie, ma in modo piuttosto originale. Ambientata praticamente tutta nella radio, si rivela una pelliccola intelligente.
Esiste un'articolazione di suoni estremamente pericolosa, che nessuno conosce, si nasconde nelle parole, nelle frasi, piu' in alcune che in altre. Articolare quei suoni senza volerlo e' dannosissimo: blocca definitivamente quella parte di cervello che usiamo per capire il linguaggio, la rende per sempre inservibile ! Puo' succedere a chiunque di pronunciare per sbaglio quei suoni: e' gia' successo [...] Vai alla recensione »
“Pontypool,” a small Canadian horror film that makes the most of its minuscule budget, is set almost entirely in the confines of a tiny radio station that operates from a church basement in rural Ontario. (The film’s title is also the name of the village that is home to the station, CLSY Radio.) Here, Grant Mazzy (Stephen McHattie), a growling talk-show cowboy who suggests a bottom-drawer Don Imus, [...] Vai alla recensione »