braveheart
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mercoledì 12 agosto 2009
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vampiri innamorati
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Tratto dall'omonimo romanzo di John Ajvide Lindqvist, autore anche della sceneggiatura, Lasciami entrare rientra in quella categoria di film che, nonostante non sbanchino al botteghino, sfoggiano un valore artistico decisamente superiore a molti blockbusters.
Ambientato negli anni ottanta a Blackeberg, una piccola periferia di Stoccolma, il film dello svedese Tomas Alfredson vede come protagonista il piccolo Oskar, un dodicenne vittima di un infausto destino: figlio di genitori divorziati e perennemente molestato dai bulli della scuola, Oskar conduce una vita solitaria dove sogna di potersi vendicare dei perfidi compagni di classe e, sopratutto, di crescere in fretta per poter affrontare il mondo.
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Tratto dall'omonimo romanzo di John Ajvide Lindqvist, autore anche della sceneggiatura, Lasciami entrare rientra in quella categoria di film che, nonostante non sbanchino al botteghino, sfoggiano un valore artistico decisamente superiore a molti blockbusters.
Ambientato negli anni ottanta a Blackeberg, una piccola periferia di Stoccolma, il film dello svedese Tomas Alfredson vede come protagonista il piccolo Oskar, un dodicenne vittima di un infausto destino: figlio di genitori divorziati e perennemente molestato dai bulli della scuola, Oskar conduce una vita solitaria dove sogna di potersi vendicare dei perfidi compagni di classe e, sopratutto, di crescere in fretta per poter affrontare il mondo. Tutto scorre in questa maniera fino a quando il fanciullo s'imbatte in Eli, una coetanea trasferitasi da poco a Blackeberg. Per Oskar la relazione con Eli rappresenterà fin da subito una calorosa luce nella buia e fredda vita condotta fin a quell'istante. Ben presto però il protagonista si rende conto che tale spiraglio luminoso proviene da una fonte estremamente tenebrosa: Eli infatti è un vampiro imprigionato nel corpo di una dodicenne, costretta a uccidere per sopravvivere e responsabile della catena di omicidi verificatosi nel cupo sobborgo svedese.
Il maggior merito del regista Alfredson va sicuramente all'ottima scenografia: gli ambienti glaciali, la fotografia scura e il sguardo su una popolazione composta da beoni e nullafacenti, non sono nient'altro che un perfetto ritratto dello stato d'animo di Oskar e Eli, condannati per diverse ragioni all'esclusione dalla società.
La sceneggiatura, oltre a scorrere liscia senza tentennamenti, gioca su una serie di simboli ossimorici ben incastonati nell'economia delle vicende: per esempio il sangue portatore di morte ma nello stesso tempo fonte di vita e calore umano (la scena dell'abbraccio tra Oskar e Eli in un bagno teatro di un feroce delitto rappresenta al meglio il concetto); o la stessa Eli,esteriormente gracile e indifesa, capace di tirare fuori una furia terribile che non lascia speranza alla vittima; ma anche il rapporto tra i due bambini dove, nel contrasto tra l'innocenza di Oskar e la malizia di Eli, nasce un rapporto tenero destinato a perdurare nel tempo in barba alla natura ostile. .
In definitiva Lasciami entrare può essere definito un drammatico a sfondo horror, dove per una volta sangue, morte e smembramenti non restano fine a sé stessi, rimandando a un messaggio più profondo. E anche la figura del vampiro, nonostante resti inalterata a livello formale, offre un punto di vista differente dai soliti clichè hollywoodiani: Eli rappresenta un non morto dalle tinte romantiche, una metafora leopardiana sulla misera condizione umana, che solo l'amore, seppur in parte, può contrastare.
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renato
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sabato 1 agosto 2009
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unhorror che lascia entrare in camera senza timori
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La leggerezza soave di un pellicola "angelica" si concilia con una vicenda oscura.Ma non si assiste più a nessuna scena superficiale sui vampiri, a nessun effetto speciale in pieno stile hoolywoodiano..un film finalmente e sorprendemente carico di spessore umano.
Un'ambientazione plumbea (Foreste innevate e palazzine sgombre) in cui domina un silenzio spettrale in un piccolo centro alla periferia di Stoccolma è il teatro in cui si svolgono le vicende che vedono protagonisti due adolescenti disinseriti.
L'uno un giovane dodicenne con manifesti problemi familiari nonché vittima dello squallido bullismo scolastico, l'altra una misteriosa "ragazzina" reclusa, costretta ad una condizione di emarginazione obbligata.
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La leggerezza soave di un pellicola "angelica" si concilia con una vicenda oscura.Ma non si assiste più a nessuna scena superficiale sui vampiri, a nessun effetto speciale in pieno stile hoolywoodiano..un film finalmente e sorprendemente carico di spessore umano.
Un'ambientazione plumbea (Foreste innevate e palazzine sgombre) in cui domina un silenzio spettrale in un piccolo centro alla periferia di Stoccolma è il teatro in cui si svolgono le vicende che vedono protagonisti due adolescenti disinseriti.
L'uno un giovane dodicenne con manifesti problemi familiari nonché vittima dello squallido bullismo scolastico, l'altra una misteriosa "ragazzina" reclusa, costretta ad una condizione di emarginazione obbligata.
Si conoscono all'esterno della loro abitazione, in un giardino indistinto e allucinato dove si intuisce subito la discrepanza che entrambi hanno nei confronti dell'ordinaria realtà adolescenziale. Il ragazzino mostra marcati interessi in cronache di omicidi cruenti, lei invece presenta un rassicurante volto potente ed immortale.
Le loro frequentazioni si evolvono in una sorta di storia magica in cui il loro smarrimento muore, portando alla luce una scoperta di se stessi sotto il tanto represso lato emotivo. Entrambi si "Lasciano Entrare" nelle vite proprie, tirandosi invece fuori da quello che è il mondo circostante, squallido e ipocrita. Nasce quindi un rapporto unico ed intenso che commuove e che fa dimenticare facilmente l'aspetto horror della narrazione che pur essendo in contrasto con la storia non la disturba. IL film si basa proprio su questo profondo contrasto.
Fanno da sfondo infatti una serie di efferati omicidi che dipingono di rosso la neve delle foreste. Oskar ( il ragazzino)
verrà ben presto a conoscenza che la sua " giovane" amica è l'artefice di tali delitti, ma la cosa non lo spaventa affatto perché intuisce che lei deve uccidere per vivere, in quanto vampira confinata in un corpo da dodicenne. Vedrà piuttosto in lei una condannata, una vittima innocente di un mondo così distante.
Questa la chiave di lettura della pellicola.Il saper rileggere la classica figura del vampiro regalandole una connotazione umana ( più che umana)e uno spessore passionale palpabile.
Sicuramente squisite le interpretazioni artistiche dei due giovani protagonisti ed arguta pure la sceneggiatura, curata dallo stesso autore ( John Ajvide Lindqvist ) del libro da cui lo stesso film è stato tratto.
Un' horror spiccatamente fuori dalle leggi del mercato cinematografico.
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(di okkiazzurri)
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liuk©
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domenica 26 luglio 2009
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altro che twilight..
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Bel film che annichilisce ed umilia il più famoso Twilight.
Poesia, tenerezza e (poco) horror rendono questa pellicola molto interessante.
Da vedere.
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gianluca crudeli
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venerdì 24 luglio 2009
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un horror dalla dolcezza infinita !!!
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Un film bellissimo !!! Una storia d'amore e di solitudine che ti entra nel cuore. Due ragazzini attratti da un sentimento che va oltre l'amore.Spersi in un posto desolato immersi nella neve e nel freddo... Svezia anni 80... atmosfere da brividi due protagonisti addolescenti bravisssimi una sceneggiatura stupenda.E' un horror ? Forse... A me sembra una fantastica favola nera tra due persone diverse... Lui un angelo puro e lei un triste angelo nero dove fuggono per un futuro impossibile. Complimenti !!!
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pcologo
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giovedì 16 luglio 2009
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nè horror ne amore
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Non credo che si possa parlare di film horror; certo, vi sono alcune scene sanguinolente, ma non è questo il tema del film. Non credo che si possa parlare di amore a quell'età: si può solo parlare di unione di due diversità e di due emarginazioni, di cui famiglia e società non si prende cura. Solo in questa unione, che da a Oskar la forza e l'aggressività di cui ha bisogno e ad Eli la comprensione e il sostegno alla mostrosuità nascosta nel suo corpo, si realizza un adolescente compiuto che ha la forza di andarsene via ed affrontare il mondo, come l'ultima scena lascia intuire. Questo film insegna molto sull'abbandono in cui versano a volte i nostri giovani e delle motivazioni all'origine della necessità spasmodica di comunicare che caratterizza questa età e questa epoca.
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ninomanfredi
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sabato 11 luglio 2009
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amore?
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Durante l'adolescenza ci può essere amore puro (non condizionato da altri sentimenti, libero da interessi di alcun genere) fra le persone. Così è per Oskar e Eli: si conoscono, si innamorano, e tutto il resto non ha più importanza (Oskar dice di essere disposto "a mettersi" con Eli anche se questa fosse un maschio, e la scoperta che Eli è in realtà un vampiro lo lascia indifferente, - Eli che allontana Oskar quando il proprio istinto le imporrebbe di saltargli addosso per ucciderlo e succhiare il sangue).
Per gli adulti, invece, l'amore non può essere un sentimento puro, perché è sempre contaminato da elementi ulteriori: l'anziano compagno di Eli, che deve assolvere il non facile compito di procurarle sangue umano, le dice "ti servo solo a questo", ed ad un certo punto del film Eli lascia intendere di avere accesso a inesauribili fonti di denaro.
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Durante l'adolescenza ci può essere amore puro (non condizionato da altri sentimenti, libero da interessi di alcun genere) fra le persone. Così è per Oskar e Eli: si conoscono, si innamorano, e tutto il resto non ha più importanza (Oskar dice di essere disposto "a mettersi" con Eli anche se questa fosse un maschio, e la scoperta che Eli è in realtà un vampiro lo lascia indifferente, - Eli che allontana Oskar quando il proprio istinto le imporrebbe di saltargli addosso per ucciderlo e succhiare il sangue).
Per gli adulti, invece, l'amore non può essere un sentimento puro, perché è sempre contaminato da elementi ulteriori: l'anziano compagno di Eli, che deve assolvere il non facile compito di procurarle sangue umano, le dice "ti servo solo a questo", ed ad un certo punto del film Eli lascia intendere di avere accesso a inesauribili fonti di denaro. L'amore è ormai sbiadito fino a scomparire ed ha lasciato il posto ad altro: bassi interessi materiali, routine.
La bellissima scena finale del salvataggio nella piscina e lo sguardo fra i due protagonisti (con il primissimo piano degli occhi di Eli) segna la definitiva chiusura di una fase e l'inizio di una nuova: Oskar prenderà il posto del compagno ormai morto di Eli e l'amore è destinato, prima o poi, a scomparire.
Il film è molto bello e a mio parere si innalza dal semplice livello dell'intrattenimento come vera e propria opera d'arte, per il modo in cui i realizzatori hanno saputo sapientemente miscelare i vari elementi in modo da ottenerne una espressione estetica assolutamente originale ed interessante (a me ha colpito soprattutto la luce in particolare delle scene girate negli esterni, e la bravura dei due attori protagonisti nel dare vita a personaggi problematici lontani anni luce dalle banali caratterizzazioni dei film appartenenti al filone adolescenziale / horror).
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aldamar
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martedì 23 giugno 2009
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film originale
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Credo che sia un film unico ,che racconta la storia di un vampiro dei giorni nostri con molte difficolta' per campare e soprattutto mangiare,
non e' il solito Croci epaletti di legno,molto originale e grande storia non c'e' che dire.
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sarin@
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martedì 16 giugno 2009
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una delusione..
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il film è lentissimo e non lo metterei nel genere horror, non solo nessun colpo di scena pochissime battute e la relazione amorosa tra i due bambini poteva essere un tema trattato in modo più approfondito..per poco non lo andavo a vedere al cinema per tutta la pubblicità che gli hanno fatto ma come scritto nel titolo per me è stao una vera delusione..per poco non mi addormentavo
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(di marco.g)
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franklash
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sabato 30 maggio 2009
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stupendo!!
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film secondo me STUPENDO!!!!
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vittorio
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venerdì 29 maggio 2009
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bello!
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Bella storia, che riesce senza tanti fronzoli a centrare il punto...amore, horror, violenza e passione, si intrecciano regalando allo spettatore profonde emozioni!!!
Particolare e assolutamente da non perdere....
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