toty bottalla
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giovedì 29 settembre 2011
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lungo, lento e noioso
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Direzione lenta fino alla noia, suspance inesistente, tentativo ridicolo di romanticizzare un vampiro. Saluti.
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andrea levorato
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venerdì 9 settembre 2011
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il capolavoro del vampire movie
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Lasciami entrare *****
Produzione: Svezia 2008
Genere: Horror, Drammatico
Regia: Tomas Alfredson
Attori principali: Lina Leandersson, Kare Hedebrant
Trama:
Oskar (Hedebrant) è un bambino molto solo e viene spesso maltrattato dai compagni di classe. Sfoga tutta la sua rabbia su un povero albero nel cortile del condominio finché non conosce Eli (Leandersson). Eli è strana, non ha mai freddo, non mangia quello che mangia lui e non esce mai di giorno. Per Oskar, che adora tutto ciò che è macabro, non sarà difficile immaginare chi la sua nuova amichetta in realtà sia.
Mini recensione:
Struggente vampire movie arrivato a quasi un anno di distanza dal caso glam di Twilight.
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Lasciami entrare *****
Produzione: Svezia 2008
Genere: Horror, Drammatico
Regia: Tomas Alfredson
Attori principali: Lina Leandersson, Kare Hedebrant
Trama:
Oskar (Hedebrant) è un bambino molto solo e viene spesso maltrattato dai compagni di classe. Sfoga tutta la sua rabbia su un povero albero nel cortile del condominio finché non conosce Eli (Leandersson). Eli è strana, non ha mai freddo, non mangia quello che mangia lui e non esce mai di giorno. Per Oskar, che adora tutto ciò che è macabro, non sarà difficile immaginare chi la sua nuova amichetta in realtà sia.
Mini recensione:
Struggente vampire movie arrivato a quasi un anno di distanza dal caso glam di Twilight. Per nulla pretenzioso, ma onesto e romantico, una visione totalmente diversa di un’adolescenza difficile e dello scontro casuale, ma necessario, tra due mondi inconciliabili che si attraggono vicendevolmente. L’importante è “lasciare entrare” il diverso e accettare il proprio destino, come faceva Roy Neary in “Incontri ravvicinati del terzo tipo” o Elliot in “E.T. l’extra-terrestre”. Insomma, più vicino alla visione spielberghiana dell’alieno che ad un altro “Intervista col vampiro”.
Interpretazioni:
Lina Leandersson ****
Kare Hedebrant **1/2
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[+] ottima recensione
(di darkenry)
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levo95
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giovedì 11 agosto 2011
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un capolavoro per tutti
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Lasciami entrare narra l'amicizia di Oskar di 12 anni con una vampirella coetanea di nome Eli. Un film sanguinario, disturbante ed emozionante sottovalutato dalla critica, ma già un cult per il pubblico. Gli attori sono decisamente in parte, su tutti Lina Leandersson indimenticabile. La storia scorre linearmente con estrema semplicità, pecca un po' a sottintendere cose approfondite nel libro, senza però mai esagerare. Siamo alla totale deriva del genere vampiresco che sembrava finito con lo splendido "Intervista col vampiro", riportato in vita ai botteghini dalla saga della Meyer, ci voleva proprio un film in barba al discutibile "Twilight".
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Lasciami entrare narra l'amicizia di Oskar di 12 anni con una vampirella coetanea di nome Eli. Un film sanguinario, disturbante ed emozionante sottovalutato dalla critica, ma già un cult per il pubblico. Gli attori sono decisamente in parte, su tutti Lina Leandersson indimenticabile. La storia scorre linearmente con estrema semplicità, pecca un po' a sottintendere cose approfondite nel libro, senza però mai esagerare. Siamo alla totale deriva del genere vampiresco che sembrava finito con lo splendido "Intervista col vampiro", riportato in vita ai botteghini dalla saga della Meyer, ci voleva proprio un film in barba al discutibile "Twilight".
Il problema più grande del film, è lo stile d'autore che lo rende meno piacevole per gli amanti del genere orrorifico, ma chiunque riuscirà ad amarlo. Superconsigliato il remake di Matt Reeves "Let me in", che arriverà in Italia col titolo "Blood Story" (mi stò ancora interrogando sull'utilità di cambiare un titolo in inglese, che rispecchia il film, con un'altro titolo sempre in inglese che non lo rispecchia affatto). Gli attori principali sono decisamente migliori, strepitosi Richard Jenkins e Chloe Moretz, ma anche Kodi Smit-McPhee se la cava, e molto bene, un must per chi ha visto ed amato la versione svedese.
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darkenry
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venerdì 6 maggio 2011
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un capolavoro
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Cosa posso dire se non che sono stato felicissimo di vederlo. Uno dei più bei film che io abbia mai visto. Realizzato in modo semplice, è venuto fuori un vero capolavoro (e questo dimostra che non bisogna spendere molti milioni per fare un bellissimo film). Nessuna esagerazione con effetti speciali o altro, i gesti che fanno i personaggi dicono molto di più delle parole (le scene migliori sono la scena del vetro e quella della piscina) e un amore innocente e tenero che riesce a far inchinare l'orrore. Questo film avrebbe dovuto incassare tantissimo e non bisogna considerarlo come twilight perchè questo film è molto ma molto meglio di quella "storia" d'amore.
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Cosa posso dire se non che sono stato felicissimo di vederlo. Uno dei più bei film che io abbia mai visto. Realizzato in modo semplice, è venuto fuori un vero capolavoro (e questo dimostra che non bisogna spendere molti milioni per fare un bellissimo film). Nessuna esagerazione con effetti speciali o altro, i gesti che fanno i personaggi dicono molto di più delle parole (le scene migliori sono la scena del vetro e quella della piscina) e un amore innocente e tenero che riesce a far inchinare l'orrore. Questo film avrebbe dovuto incassare tantissimo e non bisogna considerarlo come twilight perchè questo film è molto ma molto meglio di quella "storia" d'amore. Questo film fa provare emozioni meravigliose e consiglio a tutti, ma proprio tutti di guardarlo perchè ne vale la pena.
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levo95
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martedì 26 aprile 2011
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poesia e disincanto nell'horror
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Un film che si finge orrorifico, svelando solo dopo una mezz'ora il suo lato delicatamente romantico. Lei gli insegna a proteggersi e lui le insegna a vivere e la fa innamorare. Delicato e incredulo nell'esserelo. Scene molto forti e commoventi. La storia di un vampiro per il quale esiste una ed una sola persona, Oskar. Memorabile la scena:
-Eli:"Lasciami entrare"
-Oskar:"E se non te ne dessi il permesso?"
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dado1987
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mercoledì 20 aprile 2011
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bella storia, brutta regia
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In Svezia c'è un ragazzino dodicenne, brutto, sfigato, che non sa recitare e con un taglio di capelli degno di Jack lo squartatore, dopo che gli è stato diagnosticato il Parkinson. Questo bambino, Oskar è un represso perseguitato da dei bulletti della sua scuola, però riesce a risollevare la sua sorte grazie ad Eli una ragazzina vampira altrettanto brutta, ma che per fortuna sa recitare un po' meglio e per dovere della cronaca devo dire che ha due occhi spettacolari.
Il film pur avendo una storia ben costruita e con significato, viene totalmente massacrato e ridotto allo zero dal cinema svedese: con un regista che non è riuscito a dare alcun ritmo alla pellicola, con degli attori incapaci di recitare e cosa più frustrante con i dialoghi che fan sembrare le persone degli alieni, tanto sono distanti da noi.
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In Svezia c'è un ragazzino dodicenne, brutto, sfigato, che non sa recitare e con un taglio di capelli degno di Jack lo squartatore, dopo che gli è stato diagnosticato il Parkinson. Questo bambino, Oskar è un represso perseguitato da dei bulletti della sua scuola, però riesce a risollevare la sua sorte grazie ad Eli una ragazzina vampira altrettanto brutta, ma che per fortuna sa recitare un po' meglio e per dovere della cronaca devo dire che ha due occhi spettacolari.
Il film pur avendo una storia ben costruita e con significato, viene totalmente massacrato e ridotto allo zero dal cinema svedese: con un regista che non è riuscito a dare alcun ritmo alla pellicola, con degli attori incapaci di recitare e cosa più frustrante con i dialoghi che fan sembrare le persone degli alieni, tanto sono distanti da noi.
E' veramente un peccato che un film con una sceneggiatura del genere sia stato rovinato in questo modo, consiglio per gli svedesi: fate fare i film agli americani, che è meglio!
Voto 3 Di manica larga!
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movieman
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domenica 30 gennaio 2011
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freddo, neve, tenebra e sangue
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Siamo in una città della Svezia, ai giorni nostri. Oskar è un ragazzino con mille problemi: i genitori sono separati e a scuola viene preso di mira da una cricca di bulli. Una sera, però, scopre di avere una nuova vicina di casa. Lei si chiama Eli ed è ( apparentemente ) una dodicenne come lui. Fra i due nasce una tenera amicizia, ma c'è un "piccolo" particolare "un pò" inquietante: Eli è una vampira ed è costretta ad uccidere per vivere. Ma l'amicizia farà sì che Oskar superi la paura nei confronti di Eli. Insomma, Oskar apprenderà una lezione: che a volte può capitare che i "mostri", visti da vicino, possono anche fare meno paura.
"Lasciami entrare" è un film anomalo in tutti i sensi. Innanzitutto, non somiglia a nessun altro film sui vampiri: il gelo perenne in cui la vicenda è immersa, i due protagonisti così anomali ( e i due ragazzini si sono rivelati due scelte azzeccate ), le perle di crudeltà disseminate lungo il percorso narrativo in quello che sembra ma non è un horror per ragazzi, la mancanza di qualsiasi bellona o bellone in ruoli da succhiasangue lo rendono un film unico.
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Siamo in una città della Svezia, ai giorni nostri. Oskar è un ragazzino con mille problemi: i genitori sono separati e a scuola viene preso di mira da una cricca di bulli. Una sera, però, scopre di avere una nuova vicina di casa. Lei si chiama Eli ed è ( apparentemente ) una dodicenne come lui. Fra i due nasce una tenera amicizia, ma c'è un "piccolo" particolare "un pò" inquietante: Eli è una vampira ed è costretta ad uccidere per vivere. Ma l'amicizia farà sì che Oskar superi la paura nei confronti di Eli. Insomma, Oskar apprenderà una lezione: che a volte può capitare che i "mostri", visti da vicino, possono anche fare meno paura.
"Lasciami entrare" è un film anomalo in tutti i sensi. Innanzitutto, non somiglia a nessun altro film sui vampiri: il gelo perenne in cui la vicenda è immersa, i due protagonisti così anomali ( e i due ragazzini si sono rivelati due scelte azzeccate ), le perle di crudeltà disseminate lungo il percorso narrativo in quello che sembra ma non è un horror per ragazzi, la mancanza di qualsiasi bellona o bellone in ruoli da succhiasangue lo rendono un film unico. E poi, ovviamente, ci sono le immagini che, oltre ad essere di una bellezza formale incredibile ( complici il bianco della neve, l'ambientazione quasi sempre notturna, le fredde luci artificiali ed il rosso del sangue , riescono perfino a farti sentire il freddo del profondo nord. Ed è in questo freddo che si nasconde l'analisi psicologica dei personaggi del film. Il personaggio-chiave è Oskar. Grazie a lui vediamo dipanarsi un mondo in cui il vero gelo è nei rapporti umani fra i giovani o fra i giovani e gli adulti: a scuola sembra esistere solo la competizione e i genitori non afferrano o non vogliono capire i problemi dei ragazzi. E' un mondo in cui le ombre sono più delle luci ( non a caso Eli, per uccidere, ogni tanto usa la pietà degli altri: si veda la scena più crudele, quella dell'uomo sotto al ponte ), su cui aleggia anche lo spettro della pedofilia ( come dimostra la figura tragica del vecchio al servizio della ragazzina: un uomo che sa di non poter competere con Oskar e non accetta di invecchiare ) e dove spesso ci si lascia dettare dall'odio. Alla fine non rimane altro da fare che una ribellione violenta rappresentata, appunto, dalla vampiresca figura della ragazzina. E' un messaggio, se volete, un pò inquietante ma che dovrebbe indurre qualcuno a riflettere: è il mondo ad essere violento e prima o poi l'innocenza deve essere perduta se si vuole sopravvivere. Ed ecco cos'è questo film: un triste ma struggente csnto del cigno sulla fine dell'innocenza e sull'ingresso nell'età adulta. Un horror intelligente e perfino disturbante, tagliente come una pietra.
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taniamarina
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venerdì 14 gennaio 2011
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mordi twilight al collo!
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Nato evidentemente per essere una valida risposta ai Twilight vari e scemenze del genere, è un film con un'atmosfera glaciale e silenziosa tipica delle pellicole nordiche. I dialoghi sono ristretti all'essenziale, i colori sono ossessivi e la trama (che pretende di essere filosofica) non è invasiva per la storia stessa. I bambini ce la mettono tutta per recitare come i grandi, e fanno tenerezza. E' un bel film horror per nulla scontato, con immagini di indubbio gusto gotico. Da vedere, assolutamente. Anche per i non appassionati del genere
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sketch
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martedì 17 agosto 2010
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un film due storie
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Il film porta avanti due racconti paralleli, uno legato all'apparenza, uno legato all'orrida realtà. Il doppio registro linguistico, la doppia fotografia, il doppio commento sonoro, giocano su uno script che vuole raccontare molto più di quello che una osservazione non attenta possa cogliere. La storia di Oskar sembra una storia leggera su un bambino incompreso che trova in una amicizia, per quanto strana, forza e salvezza. Ma è davvero così? La storia di Eli, parimenti, sembra raccontarci di una bambina schiava del suo mostro, che in fondo in fondo vorrebbe solo innamorarsi, e trova nell'angelica figura di oskar amore e salvezza. Ma è davvero così? il film ci suggerisce ben altro: Oskar è un bambino un pò dissociato, alienato, scontroso e introverso.
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Il film porta avanti due racconti paralleli, uno legato all'apparenza, uno legato all'orrida realtà. Il doppio registro linguistico, la doppia fotografia, il doppio commento sonoro, giocano su uno script che vuole raccontare molto più di quello che una osservazione non attenta possa cogliere. La storia di Oskar sembra una storia leggera su un bambino incompreso che trova in una amicizia, per quanto strana, forza e salvezza. Ma è davvero così? La storia di Eli, parimenti, sembra raccontarci di una bambina schiava del suo mostro, che in fondo in fondo vorrebbe solo innamorarsi, e trova nell'angelica figura di oskar amore e salvezza. Ma è davvero così? il film ci suggerisce ben altro: Oskar è un bambino un pò dissociato, alienato, scontroso e introverso. La madre è assente, il padre, lontano, si intrattiene in frequentazioni ambigue anche in presenza del figlio. Oskar inizia a mostrare aspetti violenti, è a questo punto che si presenta Eli. Eli è un vampiro, che agli occhi di Oskar sembra una bambina. Eli era in realtà un ragazzo castrato dal sesso completamente rimosso (si vedono chiaramente le suture), che vive in compagnia di Hakan, il suo schiavo diurno completamente assoggettato. Chi è Hakan? Di certo non suo padre. Una associazione viene immediata: Hakan ammazza le prede di eli a testa in giù, sgozzandole. Oskar all'inizio del film invita le sue vittime immaginarie a gridare come un maiale. Eli vede che Hakan sta diventando ormai inutile (sul lato Hakan ci sarebbero poi molte cose da dire, riguardo all'ambigua relazione che ha con eli). Ad eli serve un nuovo schiavo. Così inizia a corteggiare e manipolare Oskar, incoraggiando il suo lato violento, invitandolo a vendicarsi (gli occhi di oskar si accenderanno quando riuscirà a far sanguinare il suo vessatore), insinuandogli la morale perversa de "l'omicidio è giusto per vendetta". Quando Oskar avrà provato il gusto del sangue, allora Eli inizierà a confonderlo, passando con lui la notte, facendogli accettare e anzi compatire la sua condizione, macchiandolo delle sue colpe (il bacio insanguinato), invitandolo a calarsi nella sua parte. Hakan muore, ed Eli, dopo averlo consumato fino all'ultima goccia del suo sangue oltre che della sua vita, deve scappare. Ma ora la sua vittima è pronta, la salverà e se la porterà con sè, ricominciando quel gioco perverso che è lecito pensare sia stato con Hakan fino a quel punto. Una storia d'amore? io non credo. Certo è che di inquietante questo film ha tanto. Che sia eli davvero un mostro, o che il mostro sia la sua natura, questo film secondo me parla di quanto di perverso si nasconde oltre all'apparenza di chi si accontenta, o quanto di perverso si possa insinuare nella nostra mente e nel nostro mondo emotivo, se non siamo in grado di difenderci, di capire in tempo l'inganno, proprio come succede ad Oskar, manipolato, vinto e assoggettato dal mostro.
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fabruss
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martedì 17 agosto 2010
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un buon film dal nordeuropa
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un film delicato, quasi sommesso, ma con buona tensione, coinvolgente ed esteticamente molto ben fatto. sarebbe bene se nelle sale si vedessero più film di altri paesi, oltre i soliti Usa-Italia.
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