Lasciami entrare

Film inquietantissimo. Non lo definirei per niente romantico, come si scrive spesso per sottolinearne la profondità, ma casomai psicologico. Non c'è proprio niente di "buono"... mi spiego meglio: ogni personaggio è negativo tranne la donna che sceglie di morire. La vampira è tale in senso letterale, ma anche metaforico: sceglie, corteggia e si unisce al ragazzino come un parassita. Come un parassita lo abbandonerà dopo avergli succhiato la vita, ovvero la giovinezza. Il ragazzino è debole ma non un buono, tiene tutto dentro e desidera uccidere tutti. Non impara mai veramente a reagire, lascia che lei sia l'unica via di uscita ai suoi problemi. Il suo destino sarà quello dell'adulto che le vive accanto all'inizio del film. La tenerezza che proviamo nei confronti dei protagonisti non è altro che la "tenerezza" (leggi tolleranza) che sentiamo nei confronti della nostre parti bambine immature (megalomania, egoismo, dipendenza) solo falsamente ingenue e bisognose di protezione, ma in realtà molto forti e distruttive. Questo ingannante aspetto Eri lo incarna benissimo. I rapporti che la vampira intesse con gli umani quando non li uccide subito, vanno letti come esempi all'ennesima potenza di unioni simbiotiche patologiche, in cui prima o poi il più debole soccombe, e l'altro si mette in cerca di un sostituto. Non mi trovo d'accordo con chi sostiene che non sia un horror. Ci sono il sangue, i morti ammazzati senza troppa "tenerezza" (tanto per ripetersi), quindi il macabro e la suspance. E' un horror psicologico appunto. (Anche se qualcuno potrebbe affermare che l'horror è il più psicologico dei generi) Bel film davvero! Fra