stefania fanuli
|
lunedì 4 maggio 2009
|
eastwood lascia un segno profondo
|
|
|
|
Clint Eastwood continua ad essere un grande regista e con questo film è riuscito a dare la giusta aura di grigio ad una storia già di per sè molto bigia.La Jolie ha fatto dimenticare per una volta di essere una bomba sexi,calandosi perfettamente nel personaggio di mamma affranta dal dolore ma anche dignitosa.Malkovich è sempre un abile attore trasformista.Uno dei parametri che uso per dire se un film mi è piaciuto è l'emozione e in questo caso sono stata per tutta la sua durata con lo stomaco contorto in uno spasmo di inquietudine e mi sono anche stupita di come non abbia potuto provare almeno pietà per il carnefice nella scena della sua impiccagione
|
|
[+] lascia un commento a stefania fanuli »
[ - ] lascia un commento a stefania fanuli »
|
|
d'accordo? |
|
luigi chierico
|
mercoledì 5 ottobre 2016
|
sconcertante ma vero
|
|
|
|
Sebbene il film sia tratto da una storia vera, la vicenda, per quanto sconcertante, rimane poco credibile sotto un’analisi logica dei fatti.
Nel 1928 a Los Angeles, la città degli Angeli, un angelo aviene portato via ad una madre e mai più ritrovato o tornato a casa.
Un bellissimo film per la grandissima interpretazione data da Angelina Jolie che ricopre il ruolo di Christine Collins,la madre di Walter. Per questo terribile dramma – tragedia la bellissima attrice, che a mio pare avrebbe meritato l’Oscar e non solo la nomination, ha rinunciato alla sua bellezza per essere grandiosa da brutta, macilenta; sciatta si porta dietro la sofferenza ed il dolore sino allo smarrimento, alla depressione fin quasi alla pazzia… Un vero capolavoro del grandissimo regista Clint Eastwood che come sempre riesce a penetrare nell’anima del protagonista, questa volta si tratta di una madre.
[+]
Sebbene il film sia tratto da una storia vera, la vicenda, per quanto sconcertante, rimane poco credibile sotto un’analisi logica dei fatti.
Nel 1928 a Los Angeles, la città degli Angeli, un angelo aviene portato via ad una madre e mai più ritrovato o tornato a casa.
Un bellissimo film per la grandissima interpretazione data da Angelina Jolie che ricopre il ruolo di Christine Collins,la madre di Walter. Per questo terribile dramma – tragedia la bellissima attrice, che a mio pare avrebbe meritato l’Oscar e non solo la nomination, ha rinunciato alla sua bellezza per essere grandiosa da brutta, macilenta; sciatta si porta dietro la sofferenza ed il dolore sino allo smarrimento, alla depressione fin quasi alla pazzia… Un vero capolavoro del grandissimo regista Clint Eastwood che come sempre riesce a penetrare nell’anima del protagonista, questa volta si tratta di una madre. La trasposizione cinematografia è perfetta come ambientazione scenica, rapporti umani sociali e politici dell’epoca, fedele ai fatti. Quel che non convince sotto il profilo logico, come ho già detto, è la verità dei fatti così come riportati. Un ragazzino di nove anni, nel 1929 viene rapito come tanti altri. Sono stati in tanti a subire la stessa sorte, ma non si sa in quale arco di tempo. Nessuna indagine viene mai compiuta.
Dopo appena 5 mesi fugge ma non torna a casa, la mamma lo cercherà per tutta la vita. il dramma tremendo che si vive con Christine è verissimo, quante madri o mogli hanno atteso per anni e decenni che il profugo che era in Russia tornasse a casa! Per il cinema basta ricordare “I girasoli” con M.Mastroianni e S. Loren e “Letto a tre piazze” con Totò (ancora protagonista col suo nome Antonio di Cosimo). Questa la vicenda pura e semplice che si aggroviglia sempre più man mano che si succedono le scoperte, le confessioni, le ammissioni, equivoci e dubbi, bugie ed inganni , buona fede e tanta cattiveria ed egoismo fanno della vicenda una storia incredibile ma pietosa,lacerante. Una storia che si salva per tutti gli attori che hanno dato vita ad un ottimo film, in modo particolare oltre all’attrice un grande John Malkovich. Si celebrano inchieste, processi ed esecuzioni ma la verità sulla sorte di Walter non la si conoscerà mai. Dopo una scena madre sul finale viene da chiedersi se per una madre che non ha più avuto notizie di suo figlio sia preferibile sapere che è morto o non piuttosto che è ancora vivo?
Sarà lo spettatore a dare una risposta lasciando Christine nell’eterna angoscioso dubbio, che è speranza, o a quei genitori che “dal 2009 a fine aprile 2015, sono stati straziate per 610 casi di bambini dei quali si sono perse le tracce e per i 119 inghiottiti nel nulla nel 2013!”.
Un film che va visto sebbene non sia divertente o d’amore ma di coraggio, ma nessun Amore è maggiore di quello che una Mamma può aver per suo Figlio.
chibar22@libero.it
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luigi chierico »
[ - ] lascia un commento a luigi chierico »
|
|
d'accordo? |
|
filippo catani
|
giovedì 17 gennaio 2013
|
la disperazione di una madre
|
|
|
|
Los Angeles 1928. Una giovane ragazza madre si trova a dover fronteggiare l'improvvisa scomparsa del proprio piccolo figlio. Dopo una serie di ricerche, la polizia le conduce un bambino che non è il suo. Abbandonata da tutti, la donna troverà aiuto e conforto da un pastore. Tratto da una storia vera.
Il film di Eastwood è veramente toccante e la Jolie probabilmente interpreta il suo miglior ruolo di sempre (anche meglio di Ragazze interrotte). La pellicola ci offre un lucido sapaccato di un'America pre e post Grande Depressione e in particolare la corruzione vigente all'interno del dipartimento di Los Angeles. Vittima una ragazza madre che fattasi largo nel suo lavoro, deve fare fronte alle insinuazioni e ai sospetti che circondano il suo status di donna non sposata.
[+]
Los Angeles 1928. Una giovane ragazza madre si trova a dover fronteggiare l'improvvisa scomparsa del proprio piccolo figlio. Dopo una serie di ricerche, la polizia le conduce un bambino che non è il suo. Abbandonata da tutti, la donna troverà aiuto e conforto da un pastore. Tratto da una storia vera.
Il film di Eastwood è veramente toccante e la Jolie probabilmente interpreta il suo miglior ruolo di sempre (anche meglio di Ragazze interrotte). La pellicola ci offre un lucido sapaccato di un'America pre e post Grande Depressione e in particolare la corruzione vigente all'interno del dipartimento di Los Angeles. Vittima una ragazza madre che fattasi largo nel suo lavoro, deve fare fronte alle insinuazioni e ai sospetti che circondano il suo status di donna non sposata. La parte all'interno del centro psichiatrico è semplicemente agghiacciante e mostra quanto poco potesse bastare per internare specialmente una donna che nel più classico dei casi veniva accusata di isteria e per lunghi periodi oltre all'internamento questa diagnosi implicava l'asportazione dell'utero. E poi la vera deriva umana che allora come oggi colpisce individui ai margini della società che si trasformano in terrificanti mostri e ai tempi tutto era reso più facile dalla difficoltà di svolgere indagini e dalla grande massa di indigenti sui quali si poteva sfogare il proprio terribile istinto omicida senza tema di essere scoperti. Un film che avrebbe meritato maggiori riconoscimenti per regista e interpreti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
trammina93
|
martedì 3 giugno 2014
|
storia allucinante ma degna di essere raccontata
|
|
|
|
Dopo un pò di anni ho visto questo film e direi finalmente perchè merita di essere guardato. Non l'avevo visto fino a questo momento perchè me lo aspettavo pesante anche da come me ne avevano parlato. Come sempre la gente dimostra di non capirci molto di film! Due ore e un quarto scorrono via senza annoiarti. La storia è allucinante, a tratti mi sembrava irreale, eppure è una storia vera e solo poche cose sono state cambiate nel film dal regista. Clint Eastwood si rivela come sempre un grande. Come sempre sceglie degli attori bravissimi nei suoi film. Qui la Jolie è stata veramente molto brava, sembrava davvero una donna degli anni venti ed esprime bene il disagio di una donna distrutta dopo la perdita del figlio ma che deve fare di tutto per lottare contro la polizia che le affibbia un bambino che non è suo mentre lei fa di tutto per far partire le ricerche da parte della polizia del suo vero figlio.
[+]
Dopo un pò di anni ho visto questo film e direi finalmente perchè merita di essere guardato. Non l'avevo visto fino a questo momento perchè me lo aspettavo pesante anche da come me ne avevano parlato. Come sempre la gente dimostra di non capirci molto di film! Due ore e un quarto scorrono via senza annoiarti. La storia è allucinante, a tratti mi sembrava irreale, eppure è una storia vera e solo poche cose sono state cambiate nel film dal regista. Clint Eastwood si rivela come sempre un grande. Come sempre sceglie degli attori bravissimi nei suoi film. Qui la Jolie è stata veramente molto brava, sembrava davvero una donna degli anni venti ed esprime bene il disagio di una donna distrutta dopo la perdita del figlio ma che deve fare di tutto per lottare contro la polizia che le affibbia un bambino che non è suo mentre lei fa di tutto per far partire le ricerche da parte della polizia del suo vero figlio. Il film a tratti è angosciante e mi innervosivano i personaggi che stavano intorno alla Jolie, eccetto Malkovich, però penso che fosse l'intento di Eastwood renderci partecipi del dramma angoscioso di questa donna e farci sentire ciò che sentiva lei. L'angoscia si fa sempre più pesante con l'arrivo del bambino che racconta i suoi omicidi impostigli dal cugino maggiore. Quel momento è piuttosto inaspettato e da quel momento in poi la storia ti prende ancora di più. Degna di nota la scena in cui il bambino racconta degli omicidi e l'atmosfera si fa sempre più cupa tra pianti, musiche tragiche molto adatte al momento, a tratti silenzio con la cenere della sigaretta del detective che cade per terra. Al di là della musica di questo momento citato, mi sono piaciute in generale le musiche, la colonna sonora. Ottimo anche il finale. E' bello che dopo un prolungato clima angoscioso il regista ci lascia con un filo di speranza. Capolavoro da vedere!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a trammina93 »
[ - ] lascia un commento a trammina93 »
|
|
d'accordo? |
|
paolp78
|
martedì 24 luglio 2018
|
grande cinema capace di far provare emozioni
|
|
|
|
Uno dei migliori film che ho visto negli ultimi anni.
Grandissima regia di Clint Eastwood, che ormai è una garanzia assoluta, in quanto non sbaglia più un colpo da diverso tempo.
Eccezionale prova di Angelina Jolie per intensità e misura: dopo anni di cattive parti in film di scarso spessore, torna a dimostrare le doti artistiche messe in luce nelle pellicole degli esordi, fino all'interpretazione in "Ragazze interrotte".
Il film è reso indimenticabile dal soggetto toccante, terribile e suggestivo al contempo. Che si tratti poi di fatti realmente accaduti rende tutto ancor più scioccante.
La pellicola è capace di suscitare emozioni intense e di coinvolgere pienamente lo spettatore che resta avvinto totalmente.
[+]
Uno dei migliori film che ho visto negli ultimi anni.
Grandissima regia di Clint Eastwood, che ormai è una garanzia assoluta, in quanto non sbaglia più un colpo da diverso tempo.
Eccezionale prova di Angelina Jolie per intensità e misura: dopo anni di cattive parti in film di scarso spessore, torna a dimostrare le doti artistiche messe in luce nelle pellicole degli esordi, fino all'interpretazione in "Ragazze interrotte".
Il film è reso indimenticabile dal soggetto toccante, terribile e suggestivo al contempo. Che si tratti poi di fatti realmente accaduti rende tutto ancor più scioccante.
La pellicola è capace di suscitare emozioni intense e di coinvolgere pienamente lo spettatore che resta avvinto totalmente.
Si tratta anche di un film di denuncia sociale, politica e civile, ma tale funzione viene svolta sempre mettendo davanti a tutto la fluidità della narrazione vibrante e coinvolgente.
Le ingiustizie del sistema ipocrita e corrotto sono rese in modo particolarmente incisivo, risultando insopportabili e soffocanti; lo spettatore ne resta irritato all'ennesima potenza ed è naturalmente portato a ribellarsi.
Le libertà personali non possono essere compresse, nessuno altrimenti può ritenersi al sicuro: questa è la lezione che Eastwood riesce efficacemente ad impartire. Le istituzioni devono muoversi entro regole e procedure rigide, che prevedano organi di controllo ed adeguate garanzie difensive allo scopo di impedire che i cittadini siano sottoposti a soprusi.
Personalmente ci ho visto anche la giusta celebrazione della capacità del sistema americano di emendarsi e correggersi da solo; nonchè il sostegno in favore dell'applicazione di contromisure drastiche, allorquando ciò diventa necessario per risanare le istituzioni, o per fare realmente giustizia (l'irrinunciabilità della pena capitale, almeno in certi casi).
L'ambientazione nell'America degli anni '20 e '30 è impeccabile.
Ottimi costumi.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolp78 »
[ - ] lascia un commento a paolp78 »
|
|
d'accordo? |
|
julien
|
giovedì 8 marzo 2012
|
amore, forza e speranza.
|
|
|
|
Intenso. Un film che mette in luce disperazione e speranza, giustizia e soprusi, sopraffazione e ribellione. La storia è ben archestrata, il film non è mai noioso, le azioni si susseguono e gli eventi si concatenano tra loro con grande fluidità.
Al di là della storia in sè, il film può offrire moltissimi spunti di riflessione sia dal punto di vista politico-sociale, sia dal punto di vista personale-esistenziale. Da una parte vediamo come la vita degli individui comuni può passare in secondo piano rispetto a questioni di potere, di interessi e di immagine: la vita di una donna è ridotta a un inferno perché è più importante perseguire nell'errore ostendando sicurezza piuttosto che ammettere che l'errore c'è stato.
[+]
Intenso. Un film che mette in luce disperazione e speranza, giustizia e soprusi, sopraffazione e ribellione. La storia è ben archestrata, il film non è mai noioso, le azioni si susseguono e gli eventi si concatenano tra loro con grande fluidità.
Al di là della storia in sè, il film può offrire moltissimi spunti di riflessione sia dal punto di vista politico-sociale, sia dal punto di vista personale-esistenziale. Da una parte vediamo come la vita degli individui comuni può passare in secondo piano rispetto a questioni di potere, di interessi e di immagine: la vita di una donna è ridotta a un inferno perché è più importante perseguire nell'errore ostendando sicurezza piuttosto che ammettere che l'errore c'è stato. E non è lecito neanche banalizzare dicendo che è soltanto un caso isolato, soprattutto perché la soluzione della vicenda arriva fortuitamente quando si scopre che il vero figlio della signora Collins è stato vittima di un serial killer. Forse se non fosse saltato fuori, tutt'oggi molti potrebbero ritenere che la signora Collins fosse stata davvero una pazza che non aveva riconosciuto suo figlio dopo 5 mesi. Dall'altra parte si osserva come una comunissima donna abbia potuto, grazie anche all'avvocato che la aiutò nella causa solamente per senso della giustizia e al reverendo, ma soprattutto grazie alla propria forza, al proprio amore e alla propria speranza, vincere una causa contro coloro che rappresentavano la legge a Las Vegas, i quali erano appoggiati anche dal sindaco, che non venne più rieletto. Giustizia è fatta, una volta ogni tanto. Giustizia può essere fatta, non sempre, ma può essere fatta, quando si va fino in fondo, qaundo non si ha paura. Giustizia può essere fatta quando non si è lasciati soli, quando c'è qualcuno che non è indifferente alle ingiustizie che avvengono sotto i proprio occhi, e che lotta con chi è nel giusto. E dal momento che la storia è tratta da eventi realmente accaduti, questo film può insegnare a credere che amore e solidarietà posso fare miracoli, più spesso di quanto possiamo immaginare.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a julien »
[ - ] lascia un commento a julien »
|
|
d'accordo? |
|
great steven
|
lunedì 16 dicembre 2019
|
lo scandalo che infiammò la california nei venti.
|
|
|
|
CHANGELING – UNA STORIA VERA (USA, 2008) di CLINT EASTWOOD. Con ANGELINA JOLIE, JOHN MALKOVICH, JEFFREY DONOVAN, COLM FEORE, MICHAEL KELLY, JASON BUTLER HARNER, AMY RYAN, GEOFFREY PIERSON, DEVON GEARHART
1928, Los Angeles. Christine Collins, caporeparto in un’industria di telefoni, quando rientra a casa dal lavoro, non trova più il figlio Walter di nove anni, e ne denuncia la scomparsa alla polizia. Il Los Angeles Police Department, dopo cinque mesi di ricerche, le riporta un bambino che lei sostiene non essere Walter. Da sempre implicato in affari loschi e considerato come un’istituzione corrotta, il LAPD non intende farsi porre in imbarazzo da una donna che, dal punto di vista del capitano Davies e del comandante supremo Jones, ne confuta apertamente l’operato: pertanto Christine viene dapprima accusata di essere una madre snaturata e poi di paranoia, e dunque rinchiusa senza perizia psichiatrica in un manicomio dove si praticano elettroshock e altre sevizie.
[+]
CHANGELING – UNA STORIA VERA (USA, 2008) di CLINT EASTWOOD. Con ANGELINA JOLIE, JOHN MALKOVICH, JEFFREY DONOVAN, COLM FEORE, MICHAEL KELLY, JASON BUTLER HARNER, AMY RYAN, GEOFFREY PIERSON, DEVON GEARHART
1928, Los Angeles. Christine Collins, caporeparto in un’industria di telefoni, quando rientra a casa dal lavoro, non trova più il figlio Walter di nove anni, e ne denuncia la scomparsa alla polizia. Il Los Angeles Police Department, dopo cinque mesi di ricerche, le riporta un bambino che lei sostiene non essere Walter. Da sempre implicato in affari loschi e considerato come un’istituzione corrotta, il LAPD non intende farsi porre in imbarazzo da una donna che, dal punto di vista del capitano Davies e del comandante supremo Jones, ne confuta apertamente l’operato: pertanto Christine viene dapprima accusata di essere una madre snaturata e poi di paranoia, e dunque rinchiusa senza perizia psichiatrica in un manicomio dove si praticano elettroshock e altre sevizie. Grazie all’azione del predicatore protestante Gustav Briegler, da sempre tenace oppositore della polizia di Los Angeles (e del sindaco dal marcio dispotismo che copre tali illegalità) che non si risparmia a denunciarne le malefatte nei sermoni radiofonici della domenica, Christine viene dimessa assieme a tutte le altre donne spedite là per aver avuto contenziosi col dipartimento, ed è convinta dall’ecclesiastico di intentare una causa penale contro coloro che si sono rifiutati di proseguire le indagini. Nel frattempo viene arrestato Gordon Northcott, uno psicopatico pedofilo responsabile della morte di circa venti bambini, smascherato grazie alla rivelazione del suo giovanissimo complice in lacrime. Entrambi i casi finiscono in tribunale, e i due processi che si svolgono parallelamente appassionano l’opinione pubblica. Al termine, Jones viene rimosso dall’incarico, Davies sospeso in via definitiva e Northcott condannato a due anni di prigionia nel braccio della morte finché non arriverà il giorno dell’impiccagione. Alla vigilia dell’esecuzione, Northcott domanda di vedere Christine perché ritiene di doverle comunicare una verità importante, ma al momento dei fatti non ne ha il coraggio, e la donna, cinque anni dopo, per merito della testimonianza di un ragazzino sopravvissuto al massacro della fattoria del defunto Northcott, viene a sapere che Walter è ancora vivo in quanto scappò quella notte insieme al superstite che ora si ricongiunge alla sua famiglia. Come esemplificato dalle diciture finali, la Collins non smise mai di cercare suo figlio. Dramma giudiziario ad alta tensione dove, una volta tanto nel repertorio eastwoodiano, la verve nazionalistica cede il passo alla descrizione d’un sistema delle forze dell’ordine fra i più contestati nell’America di 80 anni fa. Violenza e corruzione vengono viste con un occhio cupo e spietato che esalta il pathos e, nelle ultime sequenze, addirittura la commozione cavalcante di un film anomalo per i canoni del vecchio regista californiano, pur tuttavia di una orchestrazione assai ben congegnata nella sua gelida emotività. La sceneggiatura è opera di J. Michael Straczwinski il quale, passando mesi negli archivi comunali, recuperò la storia del depravato assassino. Il momento in cui il pubblico assiste alla pena capitale è di impassibile realismo. Nella realtà gli fu affibbiato l’ergastolo. Una storia vera dove le autorità oneste e gli avvocati che si oppongono con forza agli agenti di pubblica sicurezza (e a chi li comanda) trionfano, a dispetto delle prospettive e della legge che infine si ritorce contro chi ha il compito di applicarla (amministrarla). Un’impietosa radiografia del mondo statunitense tra le più realistiche mai uscite da Hollywood. Produce Universal. Fotografia: Tom Stern. Un’interpretazione più formidabile dell’altra: non soltanto una Jolie straordinaria nel dare dignità alla resistenza combattiva di una donna che precorre i tempi con la sua determinazione incrollabile, ma anche un Malkovich dalla faccia perfetta per impersonare il ministro presbiteriano che fa della fede nel Signore un’arma per affrontare i malfattori del sociale che operano a viso scoperto, senza dimenticare il subdolo capitano di J. Donovan, il comandante ancor più tirannico di C. Feore, lo zelante quanto incorruttibile agente Ybarra di M. Kelly, l’omicida traviato di J. Butler Harner e la simpatica prostituta di A. Ryan. Changeling = bambino che si pensa sia stato lasciato al posto di un altro, oppure rapito dalle fate.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a great steven »
[ - ] lascia un commento a great steven »
|
|
d'accordo? |
|
enzo70
|
martedì 13 ottobre 2020
|
god save clint
|
|
|
|
Gli Stati Uniti d’America di Clint Eastwood sono un Paese che riesce ad andare oltre alle sue contraddizioni proprio per la forza degli americani. E la storia, vera, di Christine Collins che combatte contro un sistema poliziesco corrotto e violento per conoscere la verità sulla scomparsa del figlio, il piccolo Walter. La vita di Christine, fino ad allora perfetta, viene dilaniata da questo dramma, cui si aggiunge quello di essere costretta a riconoscere un bambino che non è figlio suo; l’unico modo per la polizia di dimostrare di avere cercato il bambino. Inizia così la durissima battaglia della donna contro un sistema marcio che non esita a rinchiuderla in una struttura sanitaria per disabili mentali per costringerla a riconoscere un figlio non suo.
[+]
Gli Stati Uniti d’America di Clint Eastwood sono un Paese che riesce ad andare oltre alle sue contraddizioni proprio per la forza degli americani. E la storia, vera, di Christine Collins che combatte contro un sistema poliziesco corrotto e violento per conoscere la verità sulla scomparsa del figlio, il piccolo Walter. La vita di Christine, fino ad allora perfetta, viene dilaniata da questo dramma, cui si aggiunge quello di essere costretta a riconoscere un bambino che non è figlio suo; l’unico modo per la polizia di dimostrare di avere cercato il bambino. Inizia così la durissima battaglia della donna contro un sistema marcio che non esita a rinchiuderla in una struttura sanitaria per disabili mentali per costringerla a riconoscere un figlio non suo. Ma la verità, come spesso accade, uscirà fuori e sommergerà il corpo di polizia di Los Angeles e i suoi vertici. Angelina Jolie è forse troppo bella per interpretare questo ruolo, ma è una licenza estetica che possiamo concedere al grande vecchio di Hollywood.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enzo70 »
[ - ] lascia un commento a enzo70 »
|
|
d'accordo? |
|
andre89lost
|
venerdì 4 marzo 2011
|
magnifico!
|
|
|
|
Film bellissimo, angosciante, molto triste ma anche pregno di speranza. Una Angelina Jolie da brivido. Fa rabbrividire il fatto che è basato su una storia vera. Come al solito, un grandissimo Clint.
Voto: 9
|
|
[+] lascia un commento a andre89lost »
[ - ] lascia un commento a andre89lost »
|
|
d'accordo? |
|
ultimoboyscout
|
mercoledì 4 luglio 2012
|
alla disperata ricerca della verità.
|
|
|
|
Altro pezzo di assoluta bravura del Clint Eastwood regista. Film che si ispira ad un fatto di cronaca realmente accaduto sul finire degli anni '20 a Los Angeles, in cui spicca una bravissima e intensa come non mai Angelina Jolie. Rappresenta l'emblema del nuovo cinema di Eastwood, semplice e puro, fatto di piccole cose ma di un valore eccezionale, che scorre fluido nonostante una storia angosciante e le numerosissime implicazioni sociopolitiche. E' un cinema asciutto e senza fronzoli, molto elegante e di altissima moralità, come lo è l'uomo e il personaggio Clint Eastwood. La prima parte è un crescendo di pathos, emozioni e pensieri altalenanti, la seconda è più lineare e decisamente staccata dalla prima, di notevole impatto sullo spettatore nonostante qualche lungaggine di troppo.
[+]
Altro pezzo di assoluta bravura del Clint Eastwood regista. Film che si ispira ad un fatto di cronaca realmente accaduto sul finire degli anni '20 a Los Angeles, in cui spicca una bravissima e intensa come non mai Angelina Jolie. Rappresenta l'emblema del nuovo cinema di Eastwood, semplice e puro, fatto di piccole cose ma di un valore eccezionale, che scorre fluido nonostante una storia angosciante e le numerosissime implicazioni sociopolitiche. E' un cinema asciutto e senza fronzoli, molto elegante e di altissima moralità, come lo è l'uomo e il personaggio Clint Eastwood. La prima parte è un crescendo di pathos, emozioni e pensieri altalenanti, la seconda è più lineare e decisamente staccata dalla prima, di notevole impatto sullo spettatore nonostante qualche lungaggine di troppo. Ma se tutto gira come deve il merito è di una regia delicata e senza confusione, che porta sullo schermo fatti nerissimi e che non perde mai di vista gli obiettivi più importanti concentrandosi sugli aspetti fondamentali e più scabrosi. In maniera determinante contribuisce alla riuscita Tom Stern, fidatissimo direttore della fotografia, che aveva lasciato il segno in numero altri film del regista: quelle labbra così intensamente rosse della Jolie sono un lampo, uno squarcio incredibile nel grigiore generale. L'intero film poggia sulla figura della madre coraggio, magra all'inverosimile, emozionante come in pochissime altre occasioni. Film intenso e doloroso, che strimpella le corde delle emozioni e colpisce forte allo stomaco come solo i pugni dei pesi massimi del ring riescono a fare, che commuove descrivendo l'America puritana e corrotta di quegli anni difficili in cui le donne contavano veramente poco. E senza scivolare nel cinema urlato, nel retorico e nel qualunquismo denuncia con fermezza l'arroganza e la violenza di certi poteri forti. Che dire, Eastwood è ormai esperto narratore, ha girato questo film alla soglia degli 80 anni e che come il buon vino invecchiando migliora non finendoci mai di stupire.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ultimoboyscout »
[ - ] lascia un commento a ultimoboyscout »
|
|
d'accordo? |
|
|