giulia ciak
|
venerdì 8 giugno 2007
|
tarantino: genio o sòla?
|
|
|
|
Un oggetto imprevisto, che va contro la sua premessa, compatto fino all'astrazione. Tra i film di Tarantino è probabilmente quello meno autoreferenziale, ammiccante, ironico. E quello che in modo piu evidente distilla le ossessioni del suo regista. Donne, sesso, violenza, velocità e dialoghi come un elaboratissimo jazz, ingredienti che sono cinema nel suo senso piu puro, teorico. Con i registi cinefili come tarantino rimane sempre il dubbio che si tratti piu' di virtusismo che di anima. In effetti molti considerano Kill Bill (1 e 2) come una sorta di punto d'arrivo, il luogo aldila del quale non si puo piu spingere piu oltre la pratica postmoderna dell'omaggio. In quel senso Death Proof, concepito paradossalmente proprio come tributo a un preciso cinema, è una svolta rinfrescante, vitale, un film che redime Tarantino perche cosi dichiaratamente, innocentemente, fondato sulle sue ossessioni: la fisicità del cinema (cosa puo esprimerla meglio di un inseguimento in macchina realizzato tra l'altro senza ricorrere all'uso del digitale?), la fascinazione per il femminile, il lavoro sui corpi e quello sugli attori.
[+]
Un oggetto imprevisto, che va contro la sua premessa, compatto fino all'astrazione. Tra i film di Tarantino è probabilmente quello meno autoreferenziale, ammiccante, ironico. E quello che in modo piu evidente distilla le ossessioni del suo regista. Donne, sesso, violenza, velocità e dialoghi come un elaboratissimo jazz, ingredienti che sono cinema nel suo senso piu puro, teorico. Con i registi cinefili come tarantino rimane sempre il dubbio che si tratti piu' di virtusismo che di anima. In effetti molti considerano Kill Bill (1 e 2) come una sorta di punto d'arrivo, il luogo aldila del quale non si puo piu spingere piu oltre la pratica postmoderna dell'omaggio. In quel senso Death Proof, concepito paradossalmente proprio come tributo a un preciso cinema, è una svolta rinfrescante, vitale, un film che redime Tarantino perche cosi dichiaratamente, innocentemente, fondato sulle sue ossessioni: la fisicità del cinema (cosa puo esprimerla meglio di un inseguimento in macchina realizzato tra l'altro senza ricorrere all'uso del digitale?), la fascinazione per il femminile, il lavoro sui corpi e quello sugli attori. Non è un caso che questo suo nuovo prodotto, dal barocco notturno dell'exploiatation si sposti improvvsamente, nella sua seconda metà, alla luce del sole, trovando il suo nuovo corso in un intreccio che piu semplice di cosinon si puo: tre ragazza inseguite da un bruto. La trama elementare di un serial muto alla Perils of Pauline. Certo, trattandosi di Tarantino, si tratta di tre ragazza e di un bruto molto sui generis
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giulia ciak »
[ - ] lascia un commento a giulia ciak »
|
|
d'accordo? |
|
|
mercoledì 7 settembre 2016
|
splatter !!
|
|
|
|
L’ intento di Tarantino era girare un B-Movie, e ci è riuscito, ma il risultato è inevitabilmente scadente. Il regista tenta di riproporre in “Death Proof” gli elementi tipici del suo cinema ( feticismo, violenza, volgarità) ma il risultato è dei peggiori. Assistiamo a quasi due ore di attrici messe lì per caso che parlano e sparlano di argomenti banali ed a scene di una pochezza unica per un regista del suo calibro. L’inseguimento finale ha una durata eccessiva e l’uccisione del cattivone di turno è banale e ridicola, per non parlare della gamba mozzata a seguito di un incidente a danno di una ragazza ,unica nota positiva sono alcune buone canzoni come “Hold Tight” e la scena del quasi spogliarello di Vanessa Ferlito accompagnata da “Down in Mexico”.
[+]
L’ intento di Tarantino era girare un B-Movie, e ci è riuscito, ma il risultato è inevitabilmente scadente. Il regista tenta di riproporre in “Death Proof” gli elementi tipici del suo cinema ( feticismo, violenza, volgarità) ma il risultato è dei peggiori. Assistiamo a quasi due ore di attrici messe lì per caso che parlano e sparlano di argomenti banali ed a scene di una pochezza unica per un regista del suo calibro. L’inseguimento finale ha una durata eccessiva e l’uccisione del cattivone di turno è banale e ridicola, per non parlare della gamba mozzata a seguito di un incidente a danno di una ragazza ,unica nota positiva sono alcune buone canzoni come “Hold Tight” e la scena del quasi spogliarello di Vanessa Ferlito accompagnata da “Down in Mexico”.
[-]
[+] visione dei suoi film
(di luca bosoni)
[ - ] visione dei suoi film
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
francesco manca
|
lunedì 4 giugno 2007
|
"tarantino a prova di b-movie"
|
|
|
|
Questo attesissimo episodio del double feature Rodriguez/Tarantino “Grindhouse” si preannunciava come una sorta di action-movie mischiato con un po’di pulp (che non fa mai male) con l’aggiunta della solita ironia e del sacrosanto citazionismo.
Tanto diverso poi non è stato: l’azione c’è, l’ingrediente pulp non manca, l’ironia si assapora e di citazionismo ce n’è quanto ne volete.
La pellicola parte con la storica schermata anni ’70 che Quentin ci aveva mostrato anche nel primo volume di “Kill Bill” che viene quasi ripetutamente menzionato con musichette, nomi, canzoni ecc.
Seconda frazione: la camera inquadra (guarda caso) i graziosi piedi (ossessione di Tarantino) della sfiziosa Sidney Poitier appoggiati sul porta oggetti di un’automobile in corsa.
[+]
Questo attesissimo episodio del double feature Rodriguez/Tarantino “Grindhouse” si preannunciava come una sorta di action-movie mischiato con un po’di pulp (che non fa mai male) con l’aggiunta della solita ironia e del sacrosanto citazionismo.
Tanto diverso poi non è stato: l’azione c’è, l’ingrediente pulp non manca, l’ironia si assapora e di citazionismo ce n’è quanto ne volete.
La pellicola parte con la storica schermata anni ’70 che Quentin ci aveva mostrato anche nel primo volume di “Kill Bill” che viene quasi ripetutamente menzionato con musichette, nomi, canzoni ecc.
Seconda frazione: la camera inquadra (guarda caso) i graziosi piedi (ossessione di Tarantino) della sfiziosa Sidney Poitier appoggiati sul porta oggetti di un’automobile in corsa.
Sempre nelle prime battute, possiamo trovare ancora qualche piccante bocconcino tutto da assaggiare, tra cui l’inquadratura della vita della provocante e sexy Vanessa Ferlito che si tocca la vagina…(è un gesto puramente casuale perché alla Vane scappava la pipì).
Si procede via via e si assiste al primo dialogo puro stile tarantiniano tra le tre amiche in macchina, che ovviamente discutono di argomenti quotidiani, per citarne uno: la vita sessuale di quella e di quell’altra ecc.
Il film si può definire perfetto fino a questo punto, ma arrivati già ai primi 20 minuti, un po’ di noia comincia a farsi strada, e se non fosse per le allegre canzoni che tengono su il morale, ci si potrebbe anche addormentare.
Tutto quanto è concentrato sui movimenti delle tre ragazze che bevono e fumano sbaciucchiandosi qualche play boy che gli passa di fianco, tra cui lo stesso Quentin Tarantino che compare in un breve cameo e il regista di “Cabin Fever” e “Hostel 1 e 2” Eli Roth, grande amico di Quentin; appena viene accennata la presenza nel bar di quello che doveva essere il vero protagonista della storia, ovvero il tenebroso e oscuro Kurt Russel con la sua lussuosa e fiammante macchina “a prova di morte”.
Molto interessante la sequenza (che salva un po’ dalla noia) della scintillante lap dance della Ferlito, di cui se ne è parlato tanto anche in televisione, a causa della censura a cui questa scena era stata sottoposta in America…(non è poi così sconcia).
La prima parte del film, se così si può chiamare, si conclude tra lo scontro frontale tra le due macchine di Stuntman Mike e le tre ragazze; in questa prima parte si può notare la comparsa dello sceriffo Earl McGraw alias Michael Parks in compagnia del suo figlio “n° 1”.
Seconda parte (che inizia in bianco e nero) riassunta in breve: protagoniste (a parte Kurt Russel) quattro ragazze (Rosario Dawson, Mary Elizabeth Wainsted, Zoe Bell, Tracie Thoms) in viaggio nel bel mezzo del Tenessee; anc’esse incappano nel famelico Stuntman Mike, che le costringerà ad una sfrenata corsa in macchina in cui Quentin ci regalerà sequenze puramente adrenaliniche.
Riassumendo, “Death Proof” è una pellicola che non si può catalogare nella lista di un genere specifico: Azione, Thriller, Avventura, Horror (beh, Horror sicuramente no !); fate conto che ci sono più sgommate e più incidenti di “Fast & Furious”…
A tratti annoia, a tratti scatena, o ancora lascia impassibili, talvolta perplessi; dove voleva andare a parare Tarantino, questo non l’hanno capito in molti: voleva far paura, voleva spaventare, voleva ricreare una situazione simile a quella de “Le Iene” (con tutti quei dialoghi)…
Solo lui può dircelo; nel complesso, un film più che sufficiente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a francesco manca »
[ - ] lascia un commento a francesco manca »
|
|
d'accordo? |
|
antonello villani
|
venerdì 15 giugno 2007
|
virtuosismo stilistico di un regista pulp
|
|
|
|
Tarantino/Rodriguez: prima accoppiati e poi divisi. All’inizio doveva essere un solo film, ma la bocciatura al box office americano ha fatto optare per due lungometraggi. Disfatta che ha spinto il regista più cattivo di Hollywood a presentare il suo episodio -una nuova versione di quasi due ore- rimpolpato dai tagli in fase di montaggio. Operazione riuscita? Beh, pensare di recuperare gli “scarti” è stato sicuramente azzardato, ma Tarantino tiene le fila di questa storia senza capo né coda che vuole essere un omaggio ai b-movie degli anni ’70. D’altra parte già nel titolo “Grindhouse” –sta ad indicare i filmetti usa e getta che venivano proiettati uno dopo l’altro nelle sale- si nasconde un genere che non sarà certo ricordato negli annali cinematografici.
[+]
Tarantino/Rodriguez: prima accoppiati e poi divisi. All’inizio doveva essere un solo film, ma la bocciatura al box office americano ha fatto optare per due lungometraggi. Disfatta che ha spinto il regista più cattivo di Hollywood a presentare il suo episodio -una nuova versione di quasi due ore- rimpolpato dai tagli in fase di montaggio. Operazione riuscita? Beh, pensare di recuperare gli “scarti” è stato sicuramente azzardato, ma Tarantino tiene le fila di questa storia senza capo né coda che vuole essere un omaggio ai b-movie degli anni ’70. D’altra parte già nel titolo “Grindhouse” –sta ad indicare i filmetti usa e getta che venivano proiettati uno dopo l’altro nelle sale- si nasconde un genere che non sarà certo ricordato negli annali cinematografici. Fotografia retrò firmata dallo stesso Tarantino e pellicola “anticata” per l’occasione contribuiscono a portare in vita un periodo a cui da sempre s’ispira il regista di “Kill Bill”: dalle donne pettorute di Russ Meyer -si è preso solo la violenza ed i sederi opulenti-, ai film come “Punto zero” sino alle mitiche Mustang o Dodge che sfrecciavano sulle strade polverose della route 666, qui è tutto un citare; la colonna sonora riprende i successi dell’epoca, mentre i personaggi sembrano usciti da uno di quei fumetti che circolavano negli anni ‘70. Omaggio ad un epoca, dunque, eppure Tarantino sa metterci il suo genio ad ogni ripresa: battute fulminanti, dialoghi non sense, piedi in bella mostra quasi a testimoniare la sua passione per nulla velata per le estremità femminili. Ma stavolta non c’è Uma Thurman sul letto di un ospedale o John Travolta con le sue disquisizioni filosofiche sulla maionese, il gruppo di cattive ragazze fuma spinelli, tracanna whisky e si esprime senza andare per il sottile. Prime fra tutte le bellissime Rosario Dawson e Vanessa Ferlito che devono vedersela con un Kurt Russell a bordo di un’auto da stuntman con il teschio disegnato sul cofano; tra inseguimenti e chiacchiere al bar –un classico per uno che si diverte ad immortalare con la telecamera discorsi strampalati- l’organo riproduttivo maschile è citato un numero infinito di volte sino alla scazzottata con le eroine dominatrici. Virtuosismo stilistico fine a se stesso o spazzatura riportata in auge da un genio visionario? Di certo il regista più pulp del momento non supera se stesso, ma conferma comunque il suo innegabile talento.
Antonello Villani
(Salerno)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a antonello villani »
[ - ] lascia un commento a antonello villani »
|
|
d'accordo? |
|
minimalism yourself
|
mercoledì 13 agosto 2008
|
è semplicemente quentin
|
|
|
|
Quentin Tarantino ha un suo stile e su questo nn ci sono dubbi. Basterebbe guardare anche 10secondi di un suo qualunque film x intuire la sua regia.. forse la costruzione dei dialoghi nel film, ma come in quelli che lo hanno preceduto, a volte sono lunghi e privi di un soggetto che possa interessare la massa.. ma sono proprio i lunghi dialoghi che spesso rendono caratteristico un film di Tarantino.. Jules, Vincent e la moglie di Marcellus x buona parte del film parlarono di un evento (il pestaggio del samoano)che nn vedremo mai.. così come ne Le Iene tutto il film si snoda attorno al dialogo su una rapina mal riuscita che noi però non vedremo mai. Chi ama Tarantino non fa poca fatica ha sopportare le chiacchierate - sempre un misto tra citazioni raffinate e situazioni di grande verismo (cm Jungle Julia che si lamenta di dover trovare sempre lei l'erba) - in quanto è certo che prima o poi arriverà la scena da ricordare.
[+]
Quentin Tarantino ha un suo stile e su questo nn ci sono dubbi. Basterebbe guardare anche 10secondi di un suo qualunque film x intuire la sua regia.. forse la costruzione dei dialoghi nel film, ma come in quelli che lo hanno preceduto, a volte sono lunghi e privi di un soggetto che possa interessare la massa.. ma sono proprio i lunghi dialoghi che spesso rendono caratteristico un film di Tarantino.. Jules, Vincent e la moglie di Marcellus x buona parte del film parlarono di un evento (il pestaggio del samoano)che nn vedremo mai.. così come ne Le Iene tutto il film si snoda attorno al dialogo su una rapina mal riuscita che noi però non vedremo mai. Chi ama Tarantino non fa poca fatica ha sopportare le chiacchierate - sempre un misto tra citazioni raffinate e situazioni di grande verismo (cm Jungle Julia che si lamenta di dover trovare sempre lei l'erba) - in quanto è certo che prima o poi arriverà la scena da ricordare.. il duello che mai un altro regista immaginerebbe.. tutti i dialoghi del Grindhouse tarantiniani si giustificano e trovano lo scopo del loro esistere quando poi quentin ci regala alla moviola, e ripetuto seguendo nel dettaglio la fine di ogni ragazza, lo schianto tra l'auto delle ragazze e stuntman Mike.. una scena in grado di regalare stupore e meraviglia.... una modella in uno scadente autogrill.. e sentiamo la colonna sonora di kill bill..x scoprire immediatamente ch'è la suoneria del suo cellulare.. ahahhahaah ma è completamente folle.. l'inseguimento con la stunt sul cofano.. il controinseguimento a parti invertite e le conseguenze a cui andrà incontro stuntman mike sono ulteriormente un piùchegiusto motivo x cui questo film abbia visto la luce
[-]
|
|
[+] lascia un commento a minimalism yourself »
[ - ] lascia un commento a minimalism yourself »
|
|
d'accordo? |
|
roby
|
venerdì 8 giugno 2007
|
un capolavoro...
|
|
|
|
Tarantino propone il suo nuovo film, un film davvero bello, realizzato con il suo tocco personale che lo rende unico, dove ogni minuto del film è un omaggio ad un altro film, soprattutto film degli anni 70; a partire dalle musiche riprese da certi film poliziotteschi che immergono subito in quel tipo di atmosfera, ai titoli di testa con le scritte colorate e a caratteri cubitali come all'epoca, al montaggio talvolta spezzato per simulare una finta vecchiezza della pellicola, alle rigature presenti in tutte le immagini del film, ai colori sbiaditi e le classiche zoommate sui primi piani dei personaggi, tutto riesce straordinariamente a rievocare un'epoca del grande cinema anni 70, il cinema proiettato nei grindhouse americani.
[+]
Tarantino propone il suo nuovo film, un film davvero bello, realizzato con il suo tocco personale che lo rende unico, dove ogni minuto del film è un omaggio ad un altro film, soprattutto film degli anni 70; a partire dalle musiche riprese da certi film poliziotteschi che immergono subito in quel tipo di atmosfera, ai titoli di testa con le scritte colorate e a caratteri cubitali come all'epoca, al montaggio talvolta spezzato per simulare una finta vecchiezza della pellicola, alle rigature presenti in tutte le immagini del film, ai colori sbiaditi e le classiche zoommate sui primi piani dei personaggi, tutto riesce straordinariamente a rievocare un'epoca del grande cinema anni 70, il cinema proiettato nei grindhouse americani. In più grandi attori che sanno fare bene la loro parte, tutti personaggi aggressivi e trasgressivi, battute forti e provocatorie, sboccate ma mai banali, talvolta piuttosto brillanti, fanno di questo film un prodotto eccezionale e molto godibile. Forse sarà difficile che venga apprezzato da chi non è appassionato del cinema anni 70. Solo Tarantino poteva fare un film simile; questo non è solo un film di Tarantino, è il cinema vero, puro, violento e affascinante. Solo un regista come lui può permettersi, giustamente, di criticare in maniera offensiva il nostro cinema dove si vedono solo adolescenti fumati in vacanza e famiglie distrutte. Grande Tarantino, che ci ricorda che un tempo eravamo grandi artisti!!
[-]
[+] stringendo
(di elvis presley)
[ - ] stringendo
|
|
[+] lascia un commento a roby »
[ - ] lascia un commento a roby »
|
|
d'accordo? |
|
jourdain
|
domenica 17 giugno 2007
|
...e quentin parlò per bocca di ragazze...
|
|
|
|
Sono andato al cinema un po' prevenuto perchè dubitavo della buona riuscita di un film nato per un certo tipo di progetto (con Robert Rodriguez)e successivamente dimezzato per utilizzare solo il primo tempo allungandolo con le scene tagliate. Detto questo, uscito dalla sala ero soddisfatto come solo i film del genialoide Quentin ti sanno fare sentire.
Fin da "Jackie Brown" si respirava la direzione presa da Tarantino di centralizzare sempre di più i ruoli femminili dei suoi film: "Kill Bill" e "Grind House - Death Proof" hanno continuato ed allungato questa linea.
In quest'ultima opera dell'amato Quentin è sbalorditivo il modo in cui riesce a ricreare le conversazioni "stile Pulp Fiction" al femminile: sentire i gruppi di ragazze parlare mi riportava ai dialoghi tra John Travolta e Samuel L.
[+]
Sono andato al cinema un po' prevenuto perchè dubitavo della buona riuscita di un film nato per un certo tipo di progetto (con Robert Rodriguez)e successivamente dimezzato per utilizzare solo il primo tempo allungandolo con le scene tagliate. Detto questo, uscito dalla sala ero soddisfatto come solo i film del genialoide Quentin ti sanno fare sentire.
Fin da "Jackie Brown" si respirava la direzione presa da Tarantino di centralizzare sempre di più i ruoli femminili dei suoi film: "Kill Bill" e "Grind House - Death Proof" hanno continuato ed allungato questa linea.
In quest'ultima opera dell'amato Quentin è sbalorditivo il modo in cui riesce a ricreare le conversazioni "stile Pulp Fiction" al femminile: sentire i gruppi di ragazze parlare mi riportava ai dialoghi tra John Travolta e Samuel L.Jackson; emerge chiaramente il lato femminile meno cinematografico ma non per questo meno reale. Riuscire a riproporre (estremizzando ovviamente) le chiaccherate in macchina fra quattro ragazze in modo così realistico ed allo stesso tempo ironico-volgare...beh tenendo conto che il regista è un uomo, l'ho trovato un vero colpo di genio.
E che dire della bravura di Quentin nel continuare a ricreare a modo suo i generi cinematografici che l'hanno artisticamente formato?? A mio parere ci era già riuscito benissimo in tutti i suoi precedenti film, e lo stesso vale per quest'ultimo.
Concludo evidenziando il tipo di bellezza carnale che emerge da questo film: non sono di certo donne da passerelle quelle che catalizzano l'attenzione...piuttosto appaiono come sudate, sensuali, coi piedi bagnati e fuori dal finestrino dell'auto, provocanti da morire...corpi da donna con anima da maschio.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jourdain »
[ - ] lascia un commento a jourdain »
|
|
d'accordo? |
|
chronosrock
|
lunedì 18 giugno 2007
|
c'erano una volta... l'explotation
|
|
|
|
Non ci troviamo a soluzioni stilistiche del Dogma 95 di L. Von Trier (pessime in quasi tutti i casi meno che in un film non suo – Festen - ) che per l'amore del cinema lo destrutturava da tutto il "patinato" e "luccicante" che circondava la storia per andare all'osso dell'opera.
Qui viceversa ci troviamo di fronte ad artifizi costruiti sulla storia e dentro storia (che comunque muove le fila dal classico Tarantino's Style) per giocare con lo spettatore, ma più, credo, per un ludico divertimento dell'autore, nel ricordare e far rivivere al pubblico (quelli che c'erano nei ‘70) i film di serie Z, quelli senza pretese, quelli senza troppi soldi, i film di explotation, gli horror gore-splatter, i film della mala "Afro-Americani" e ancora altro, ovvero tutto ciò con cui e cresciuto e si è costituito il nostro QT.
[+]
Non ci troviamo a soluzioni stilistiche del Dogma 95 di L. Von Trier (pessime in quasi tutti i casi meno che in un film non suo – Festen - ) che per l'amore del cinema lo destrutturava da tutto il "patinato" e "luccicante" che circondava la storia per andare all'osso dell'opera.
Qui viceversa ci troviamo di fronte ad artifizi costruiti sulla storia e dentro storia (che comunque muove le fila dal classico Tarantino's Style) per giocare con lo spettatore, ma più, credo, per un ludico divertimento dell'autore, nel ricordare e far rivivere al pubblico (quelli che c'erano nei ‘70) i film di serie Z, quelli senza pretese, quelli senza troppi soldi, i film di explotation, gli horror gore-splatter, i film della mala "Afro-Americani" e ancora altro, ovvero tutto ciò con cui e cresciuto e si è costituito il nostro QT.
Si contesta in più recensioni la noiosa verbosità, che prende troppo del tempo di questo film, ma il registro e il tono delle discussioni non si discostano da quelle nel bar sulla 'Like Vergin' di Madonna de "Le Iene" e di alcuni dialoghi di "Pulp Fiction" sempre così strampalati e divertenti (in questo caso li ho trovati molto simpatici, tutto il contrario dall'essere pesanti): notare alcune battute prese da Kill Bill.
A PROVA DI MORTE: uno strambo e irreallistico serial killer che gode nel far morire le sue "dolci" vittime, bellissime fanciulle fornite di quattro ruote, con il suo bolide a prova di morte, usata e costruita proprio per stunt-men, (ma è poi sicuro la mente malata lo sia mai stato con i suoi telefilm mai visti da nessuno, ha mai fatto lo sunt-man o lo stunt-man nella vita lo fa solo nella realtà per il lavoro si morte?). Nella prima parte giovanni donne vengono divorate dalla sua Macchina di Sangue. Nella seconda trova le persone giuste per togliergli la voglia di "giocare". Donne incazzate dal trattamento di Mickey, che da prede diventano predatori, quindi non un classico dei film in cui lo Psyco-Pazzo-Omicida-SeminaCadaveri è il protagonista irrefrenabile, che non muore e se muore ritorna più incazzato di prima.
Oltre a citazioni da Kill Bill troverete personaggi da Kill Bill, oltre Kill Bill troverete nuovamente donne violente e in cerca di una bella ritorsione: I Want Kill Mickey (se non fosse assurdo come titolo).
Il mentecato è Kurt Russel il quale lo si è visto veramente poco nei film che contano (si ricordano più che altro di lui i film di John Carpenter, soprattutto nelle vesti di Jena Plissken – Snake Plissken in originale); il suo volto esprime durezza, machismo, sicurezza che entrano nel personaggio di "Stunt Mike" con l'aggiunta di psicotica goliardia (cosa che nella parte finale si ribalta quando i suoi giochi non lo divertono più, ma a vederlo -SPOILER frignare come un bimbo - diverte un mondo).
Un' aggettivo usato da me in questa recensione più di una volta è "divertimento": come QT si sarà divertito a farlo, lo spettatore - io! - ho fatto altrettanto a guardarlo.
Questo è un il film di QT che verrà ricordato nella sua opera omnia, come film minore, ma penso che il regista questo lo sapesse e con un "me ne frego!!!" ha dato il via ad un movie singolare per un regista Cult e Hollywoodiano.
Perchè all'inizio ho citato L. Von Trier? Cinema minimalista che va dritto allo scopo, anche se LVT e QT non mangiano nello stesso piatto. Ma mentre il primo inventa (o disfa) nuove soluzioni, il secondo inventa su vecchie soluzioni senza ripetere e se ripete lo fa con la massima originalità.
Per chi non apprezza Tarantino, credo che questo film non piacerà, mentre le persone a cui piace potrebbe non piacere: Tarantino è lo stesso, ma è come un serpente che cambia pelle, scordatevi l'epicità che ha contrandistinto il suo sangue e pulp dei precedenti lavori.
Da un voto da 1 a 5 metterei un 4 come a Le Iene, Pulp Fiction e Jackye Browne.
Pensate come me che Kill Bill sia la sua opera maxima?
[-]
|
|
[+] lascia un commento a chronosrock »
[ - ] lascia un commento a chronosrock »
|
|
d'accordo? |
|
drugobianconero
|
lunedì 18 giugno 2007
|
omaggio al trash che piu trash non si puo....
|
|
|
|
Non mi sembra di stare ancora nel ventennio...se uno scrive un opinione senza offendere nessuno mi sembra il minimo non cancellarla....cmq a parte questo e riassumendo quello che aveo detto nell'altra recensione...un film che ti prende in giro, un film che si salva per la ottima regia di Tarantino che ci regala una pellicola rovinata che solo lui poteva permettrsi e tante inquadrature che sembrano di piu quadri...
Purtroppo il film in se fa veramente schifo, non c'è un momento in cui ti prende, i personaggi son tutti sotto tono e arrivano al grottesco/surreale non grazie ad una sapiente recitazionje ma perche sfiornao talmente tante volte il ridicolo e la noia che non potevano non esserci.
[+]
Non mi sembra di stare ancora nel ventennio...se uno scrive un opinione senza offendere nessuno mi sembra il minimo non cancellarla....cmq a parte questo e riassumendo quello che aveo detto nell'altra recensione...un film che ti prende in giro, un film che si salva per la ottima regia di Tarantino che ci regala una pellicola rovinata che solo lui poteva permettrsi e tante inquadrature che sembrano di piu quadri...
Purtroppo il film in se fa veramente schifo, non c'è un momento in cui ti prende, i personaggi son tutti sotto tono e arrivano al grottesco/surreale non grazie ad una sapiente recitazionje ma perche sfiornao talmente tante volte il ridicolo e la noia che non potevano non esserci....nulla a che vedere col Tarantino che amo. 2 stelle...Delusione.
Ps.Cancellatemi anche questo ora...pd.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a drugobianconero »
[ - ] lascia un commento a drugobianconero »
|
|
d'accordo? |
|
gus da mosca
|
lunedì 29 ottobre 2007
|
questo posto e' riservato ai preti.
|
|
|
|
C'e' chi fa auto di serie e chi fa concept car senza meccanica, ne' motore, che pero' riescono a dare l'impronta di stile all'intera generazione successiva di nuove auto di serie. Tarantino non fa cinema per tutti, come invece fa Rodriguez. Tarantino pensa concept di nuovo cinema e li mostra, sapendo di ricevere anche insulti e rifiuti. Questo film come tutti i suoi concept sono pieni di milioni di idee, circa nuovi stili espressivi. Non ho mai visto cosi' tante novita' visive e sonore in un solo film, come in questo incredibile contenitore di idee geniali, molte semplicemente riciclate all'interno di un nuovo stile. Soltanto a riproporre e a sviluppare le idee proposte da Death Proof ce n'e' per i prossimi dieci anni di cinema di serie.
[+]
C'e' chi fa auto di serie e chi fa concept car senza meccanica, ne' motore, che pero' riescono a dare l'impronta di stile all'intera generazione successiva di nuove auto di serie. Tarantino non fa cinema per tutti, come invece fa Rodriguez. Tarantino pensa concept di nuovo cinema e li mostra, sapendo di ricevere anche insulti e rifiuti. Questo film come tutti i suoi concept sono pieni di milioni di idee, circa nuovi stili espressivi. Non ho mai visto cosi' tante novita' visive e sonore in un solo film, come in questo incredibile contenitore di idee geniali, molte semplicemente riciclate all'interno di un nuovo stile. Soltanto a riproporre e a sviluppare le idee proposte da Death Proof ce n'e' per i prossimi dieci anni di cinema di serie. Hollywood puo' stare tranquilla, con un genio come Tarantino, ha solo da serializzare le sue idee e produrra' centinaia di film diversi. E' successo cosi' con Pulp Fiction, l'altra grande fucina di nuove idee, da cui e' stata derivata per anni l'intera produzione americana, ora il ciclo si ripete. Un solo esempio...tra poco sara' normale riempire i film di attrici sconosciute e "normalmente brutte", Tarantino ci da il nuovo trend e Hollyhood si adegua. Lo stesso si potrebbe dire per le mille altre idee di questa fantastica scatola di meraviglie che e' Death Proof. Dal pubblico un gran rifiuto, ma l'idea di abbinare Death Proof e Planet Terror era l'esempio pratico di quanto ho detto: il concept era il primo e la facile realizzazione d'impatto, il secondo. Il pubblico ha finito per premiare la serializzazione, lasciando il concept ai cultori. Era prevedibile.
[-]
[+] ottimo gus
(di paleutta)
[ - ] ottimo gus
[+] schifezza assoluta
(di ace )
[ - ] schifezza assoluta
[+] hai visto un altro film
(di frà)
[ - ] hai visto un altro film
[+] tarantino e il b movie
(di sassolino)
[ - ] tarantino e il b movie
[+] sassolino, ho un problema !
(di gus da mosca)
[ - ] sassolino, ho un problema !
[+] caccia al tesoro, per sassolino
(di gus da mosca)
[ - ] caccia al tesoro, per sassolino
[+] they love mexico
(di sassolino)
[ - ] they love mexico
[+] spero di non deluderti...
(di gus da mosca)
[ - ] spero di non deluderti...
|
|
[+] lascia un commento a gus da mosca »
[ - ] lascia un commento a gus da mosca »
|
|
d'accordo? |
|
|