Grindhouse - A prova di morte

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Un film di Quentin Tarantino. Con Kurt Russell, Sydney Tamiia Poitier, Vanessa Ferlito, Jordan Ladd, Tracie Thoms.
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Titolo originale Grindhouse - Death Proof. Horror, durata 116 min. - USA 2007. uscita venerdì 1 giugno 2007. - VM 14 - MYMONETRO Grindhouse - A prova di morte * * 1/2 - - valutazione media: 2,88 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Al professor Egizio Domenico Valutazione 3 stelle su cinque

di Rosso Werner


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venerdì 10 agosto 2007

Vede, SIGNOR E. D.,.... Trattasi di operazione culturale. Forse troppo fine per chi del cinema, al massimo, abbia subodorato qualche noto fotogramma senza per questo addentrarsi nei meandri bui ed esaltanti della sotto- produzione. C'era una volta un regista tecnicamente irraggiungibile ed incomparabile di nome Russ Meyer, i cui film, fatti veramente con due lire incassavano in modo incoraggiante, tanto che continuò a fare i suoi filmacci fin quasi alla morte. Trama, situazioni, montaggio dell'ultimo lavoro di Tarantino, riprendono in parte questi B- movie Biker con occhio ironico e sapiente... Male che lei e gli altri poco eruditi della sua fatta non sappiano quanto detto. Male, male in quanto non sospettate neppur lontanamente dell'importanza dell'arte popolare nel patrimonio culturale umano. E via, potrei citarvi Goethe ed il suo Faust, Pirandello ed i suoi giganti della montagna... Ma non lo farò. Fiato sprecato per chi decide di non dover meritare neppure ( e sottolineo neppure) un minimo di attenzione.

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reiver venerdì 10 agosto 2007
pirandello?
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L'accostamento di Pirandello a Russ Meyer credo sia il più ardito mai fatto in sede di critica cinematografica,almeno a mia memoria.Che Meyer avesse cominciato benino è indiscutibile,ma poi si è ridotto,come Brass,a fare porno-soft di nessun valore artistico.Come ho già detto in altre sedi,stimo Tarantino dal punto di vista della tecnica e dell'inventiva,ma un film è semplicemente un racconto "visivo" che deve coinvolgere la testa e il cuore dello spettatore,non un gioco di citazioni ripetute.Tarantino vuole riabilitare Lenzi,Deodato,Meyer,il cinema di kung-fu,i filmacci di serie B e C?Allora scriva un libro.Chi fa un film dovrebbe avere almeno il pregio dell'originalità...Questa difesa ad oltranza dei suoi film (Kill Bill per me è stata una grossa delusione) da parte di critica e fans credo sia controproducente per lo stesso Tarantino,non lo aiuterà ad uscire dai meandri di quel deleterio "citazionismo" in cui si è perduto. [+]

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miriam venerdì 10 agosto 2007
un'altro
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Il suo intervento di concreto dice solo che "il fu" Russ Meyer (ammesso che sia esistito davvero)fu autore,a detta sua (grande estimatore) di porcherie,reiterate fin quasi alla morte.Che Tarantino si rifà alle suddette porcherie senza tradirne lo spirito.Non so se si renda conto che non ha fatto un complimento a nessuno dei 2.Infine si è degnato di rivolgersi a chi non meritava attenzione SOTTOLINEANDOLO.Il tono dello scritto poi è ridicolmente spocchioso.Lei l'ironia non la sa fare.Si ritiri.

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rosso werner domenica 12 agosto 2007
i chiarimenti 1
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Capendo ma senza voler comprendere, mi accingo ad alcuni chiarimenti che meglio - questa la speranza - porranno gli animi di coloro i quali commentarono la mia recensione. 1) tono spocchioso. Convengo con la gentile signora che il lessico utilizzato da me non sia dei più fortunati. Non pretendendo di possedere la prosa crociana, dunque avanzo.2) Associazione Pirandello- Meyer. Il signore che si è degnato di darmi attenzione merita una precisazione che, per ellissi, tralasciavo. Dunque sì: indebito collocare nella stessa frase ( o paragrafo) Pirandello e Meyer. Mia premura fu soltanto quella di sottolineare quanto le OPERE POPOLARI (triviallecterature) confluiscano, con la loro forza incisiva ( o per via di quella) anche in opere maggiori (ivi si portano ad esempio Il Don Quijote, che riprende parecchie ballate popolari, I promessi sposi (sfido chiunque a non trovare, nella storia di Egidio- Monaca di Monza, lo zampino del Sade, come tra l'altro documenterebbero alcune missive del. [+]

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rosso werner domenica 12 agosto 2007
i chiarimenti 2
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... Figlio dell'Autore, Il nome della Rosa, dove aperto e dichiarato dall'autore è il richiamo a tutta la narrativa di consumo). E torniamo ad un Pirandello, in cui un "me cunzumai valle ben mille "nature discenditive". E quindi? Ecco, con la sparanza di non dovermi reiterare, che formulo il mio apoftegma: "Allorquando assistiamo ad un'opera umana, in qualunque forma essa si presenti, quando questa tocca, e per motivi e tematiche differenti, ma presenti realmente nell'opera stessa - indi, importante, mai fraintesa- , tocca la sensibilità - dunque i sensi catalizzatori dell'estetica- di chi usufruisce di possibilità culturali differenti ( per paradosso dall'analfabeta al luminare) . Ecco, solo in questo caso e mai in altri, avremo il capolavoro"Grazie.

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miriam lunedì 13 agosto 2007
la gentile signora
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Prma di tutto il suo tono era ed è RIDICOLMENTE spocchioso.Questo vuol dire che non sa scrivere perché l'effetto che ottiene è NON di essere ricercato MA di essere ridicolo e aggiungo penosamente ridicolo,proprio perché pretende di farsi prendere sul serio.In secondo luogo,se non ci sta prendendo in giro (altrimenti dovrebbe preoccuparsi della sua "mente") dimostra sì di leggere ma di non capire quello che legge perché e qui la stupirò esiste sì un cultura POPOLARE ma che non si propaga ovunque come un virus e che,cosa più importante,appartiene (mi permetta la battuta)a un "popolo" a cui lei (e non solo) NON APPARTIENE.Distinti saluti (a mai più rivederci).

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miriam lunedì 13 agosto 2007
prima
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Prima (e sempre).

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reiver lunedì 13 agosto 2007
non sarà un'apoftegma,ma...
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Ciao "rosso werner",scusami se ti do del tu ma in questo sito siamo tutti "colleghi".Il tuo discorso è chiaro fino all'apoftegma,che per la verità è abbastanza confuso.Stavolta mi spiegherò anch'io meglio:può anche essere che Meyer fosse dotato di una tenica incomparabile,ma a cosa gli è servita?A dirigere aborti tipo "Up" e via dicendo?Allo stesso modo Tarantino,che attinge dal cinema di serie B e C,non sta nobilitando dei generi insulsi attraverso la sua tecnica (riconosciuta),ma semplicemente sprecando le sue capacità (a questo punto presunte) per NIENTE.Un'operazione culturale,quando è fine a se stessa,rimane aria fritta:i grandi registi americani (FORD,HAWKS,WILDER,WISE,MANN,KUBRICK,eccetera) erano grandi narratori,oltre che profondi conoscitori della tecnica cinematografica. [+]

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rosso werner lunedì 13 agosto 2007
ancora chiarimenti
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Ecco, ritengo ormai improcrastinabile l'aggiunta di ulteriori precisazioni... ormai un cenno è buttato nel vuoto!Bene: 1) Virus? E che?! Quando mai, nella mia recensione ( se qualcuno avrà mai la bontà di considerarla tale) parlai di una triviallecterature che invade ogni forma dell'espressione? Parecchi sarebbero i casi in cui ciò non avviene ( partiamo dalle opere di Evola finendo in quelle di Tomasi di Lampedusa, passando per Puond), ma altrettanto, indiscutibile rimane che le vere forme del capolavoro presentano e elementi popolari ed elementi dotti, a volte esoterici (con uso etimologico del termine). Tuttavia, l'astio di colei che decide di irridermi si infrange solo sulla mia sfortunata prosa. [+]

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rosso werner lunedì 13 agosto 2007
ancora chiarimenti
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...Film di Ford sembrino in tutto e per tutto condensi feuilleton.mi spiace, infine, che il tono si abbassi sull'antipatia della mia prosa, cosa di secondo piano.Infine, semplifico il mio apoftegma: "Meglio la tavola dove TUTTI possano mangiar godendo"

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reiver lunedì 13 agosto 2007
risposta
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Devo dire che mi stai simpatico (perdona,mi ripeto,il tu ma in questo forum siamo tutti pari),anche perchè conosci Boetticher,ti assicuro che non è da tutti (purtroppo).Hai letto molto,hai visto molti film,hai dunque gli strumenti per giudicare...Ti piace Tarantino?Apprezzi Meyer?Hai spiegato (a differenza di molti) anche perchè.Convengo in parte con te su Ford, in alcuni dei suoi film si vede l'influenza della tradizione del Feuilleton (ad esempio ne "Il massacro di Fort Apache",dove il microcosmo del Forte è analizzato anche nei più banali dettagli sentimentali),in altri meno (i bellissimi "Furore" e "Il traditore",o "Sentieri selvaggi",capolavoro western).La tua prosa?Non lo so,se ti viene naturale scrivere così,fallo pure:lo stile di scrittura riflette un pò la personalità. [+]

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reiver lunedì 13 agosto 2007
risposta/2
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rappresentato dai film di Tarantino.I suoi film forse non collimano con i miei gusti (se ti interessa recentemente ho espresso i miei pareri su "Kill Bill 1" e "Pulp Fiction"), dopo "Le Iene" speravo che potesse diventare un nuovo Peckinpah,e così non è stato.Mi ripeto:la sua missione riabilitativa del cinema di serie b o c potrà anche essere un'"operazione culturale",ma non ha senso per me,che quei filmacci li ho già visti e non li ho affatto apprezzati.Il fatto di essere in minoranza non mi farà certo cambiare idea...

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miriam lunedì 13 agosto 2007
colei che irride
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Deve sapere che io ho molto senso dell'umorismo quindi mi è venuto spontaneo farle capire in modo colorito e chiaro la pochezza concettuale delle sue affermazioni iniziali e postume.Il suo problema non è la prosa ma il fatto che dietro non ci sia NIENTE.Che lei citi nomi sconosciuti ai più (e basta) proponendo a paragone delle porcherie(a detta sua)fonti di ispirazione di Tarantino le ballate popolari che confluiscono nel "Don Quijote" dimostra solo che ha visto troppo e le idee si sono assemblate male.Non c'è astio,anzi lei è tutto sommato meglio (e guardi che è un complimento,davvero) di Antonello Villani da Salerno,"critico" citazionista di chiara fama.

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miriam martedì 14 agosto 2007
a bo
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Mi spiego meglio allora visto che a non capire siete in 2:o ROSSO WERNER gradisce Tarantino e per farcelo apprezzare in tutta la sua conoscenza dei meandri della CULTURA POPOLARE (ponendo Russ Meyer a esempio massimo della tradizione) ci ha fatto un po' di esegesi delle fonti oppure lo vuole ridicolizzare puntando sulla caratteristica del suo lavoro:l'occhio sapiente con cui rivisita PORCHERIE (creando altrettanta pattumiera).Però il nostro oggetto misterioso non sa scrivere per cui non è OGGETTIVAMENTE chiaro.E non l'ha capito nemmeno lei,per quanto,si diverta a sfottere.

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miriam martedì 14 agosto 2007
a bo/2
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Non era un invito.Non mi faccia la sua traduzione perché primo,non me ne importa;secondo,è umanamente impossibile trovare una giustificazione razionale allo sproloquio,meglio non aggiungere orrore ad orrore.

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rosso werner martedì 14 agosto 2007
al gentile signor reiver
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Si ricorda? Truffaut descrisse il cinema di Boetticher come "la quintessenza del cinema americano"... Eppure, ancora oggi, la critica ufficiale stenta a dargli la giusta importanza. "L'albero della vendetta" (è così il titolo esatto?) è direttamente padre di "Sfida nell'alta Sierra" e "Sierra Charriba" e tu, che mi hai dato la giogia di apprezzare Peckinpah al giorno d'oggi sai a cosa alludo. Certo, devo ammettere che Tarantino non ha più ripetuto "Resevoir Dogs", ma neppure Orson Welles (facciamo le dovutissime proporzioni) ha più ripetuto il suo Citizen Kane. Eppure? Vuoi dirmi che "The Touch of Devil" o "mr. Arkadin" non siano più che degni di essere STUDIATI da parte di chi, come noi, vuole altro che esplosioni? Non hai notato che le esplosioni, prima un puro mezzo drammatico, sono ora diventate il fine ultimo di certo cinema? Suvvia, "Grindhouse" non è "Le Iene", sono il primo ad ammetterlo. [+]

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reiver mercoledì 15 agosto 2007
tarantinomania/1
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So bene a cosa alludi."Sfida nell'alta Sierra" è in assoluto uno dei miei film preferiti,con un epico duello conclusivo e un finale commovente (e "L'albero della vendetta" è il titolo esatto).Personalmente ho apprezzato "L'infernale Quinlan" ("Touch of evil") quasi come "Quarto potere".Su Tarantino non ho ancora perso la speranza,per questo seguo i suoi films:non penso che "Kill Bill"(una delusione per me) sia il suo film della maturità,credo che possa fare decisamente molto meglio.Vorrei portare un esempio.C'è un grande regista,Brian DePalma,secondo a nessuno per perizia tecnica,che ha avuto come unico limite quello di essere troppo "cinefilo",cosa che lo ha portato spesso a "citare" Hitchcock nei suoi film. [+]

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reiver mercoledì 15 agosto 2007
tarantinomania/2
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deve spezzare il cordone ombelicale che lo lega alle pellicole che gli piacevano da ragazzo,fare cinema,e non solo "citarlo".Spero vivamente che ci riesca (scontentando magari molti dei suoi fans che si aspettano solo scene ad effetto),perchè l'attuale panorama cinematografico americano non è molto confortante.Con registi che vengono da Mtv,orecchiano alla meno peggio Tarantino,conoscono Sergio Leone e magari non hanno mai visto un western classico americano,la produzione d'oltreoceano sta segnando il passo in qualità.Tarantino ha l'intelligenza per dare inizio alla sua "fase due",quella in cui si riabiliterà ai miei occhi sfornando "classici" veri,non imitazioni di brutti film girate con maestria. [+]

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rosso werner mercoledì 15 agosto 2007
risposta a reiver
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Al di là dei gusti personali, che in questa sede non ci interessano, l'ultimo lavoro di Tarantino, sebbene manieristico e poco brillante, non manca di una sua dignità. Di certo si è visto di meglio, ma Tarantino rimane l'unico autore a voler trattare certe tematiche, seppur macchinose e rinchiuse, spesso, in giochi filologici fini a loro stessi. Mancare di apprezzare Tarantino sarebbe quasi come il voler ignorare o togliere dignità a diversi lavori metaletterari o metateatrali che, nella loro eccellenza, hanno dato il proprio contributo nella formazione della nostra cultura. E tu, che mi hai dimostrato una conoscenza certo non superficiale del cinema, dovresti insegnarmelo.Il cinema è anche questo

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reiver venerdì 17 agosto 2007
ciao
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Se Tarantino fosse un autore anonimo non saremmo qui a parlare di lui,questo per me è sottinteso.La vedi la sua foto nella colonna a destra?Nei suoi occhi brilla una luce particolare.La mia severità nei suoi confronti è come quella dell'insegnante che ha uno studente molto intelligente che non si applica:ribadisco che Tarantino può e deve fare di più.E non parlo tanto di "Grindhouse",che è un'operazione estemporanea,ma di "Kill Bill",che,devo ripetermi,mi ha francamente deluso.Nonostante tutto i due film sono stati accolti benissimo da pubblico e critica,questo forse dovrebbe farmi riflettere un pò: ma ho la testa leggermente dura,ci metto un pò di tempo a cambiare idea.Vedremo:le opere cinematografiche sono come il vino,devono invecchiare un pò per essere valutate meglio. [+]

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rosso werner venerdì 24 agosto 2007
alla gentile sig. ra miriam
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Resomi dunque ben conto che i suoi commenti si esauriscono in esercizi del suo dacantato... Equilibrio, posso, creando un'ardita analogia kantfreudiana schematica-psicoanalitica, affermare che Ella si esaurisce, quali i suoi commenti, nella presunta essenza del suo... Equilibrio.Favoleggio sul NULLA? Bene. Vedo che lei è sola autorità mondiale nel poter stabilire cosa sia COSA, visto che io retoricheggio sul NULLA. Insomma, lei tralascia il topo per la murità. Ricerca l'essenza? Medievaleggia, forse? Le ricordo che non siamo UNO, nessuno e centomila.Ma centomila. E nessuno.Si riguardi.P. S.: Se crede che non abbia detto nulla, stavolta, allora mi spiace profondamente per Ella.R. W.

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