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Grindhouse- death Proof: ovvero 116' minuti di cinema. Un tarantino minore che ci regale un film-divertissement che solo lui sapeva e poteva fare. Un godimento audio-visivo imperdibile per tutti gli amanti del genere e per chi è stufo di family-movie all'italiana, di preti, avvocati, carabinieri e trentenni in crisi che popolano il piccolo e grande schermo con tanto di benedizione vaticana: Kurt Russel monumentalmente canuto, bolso e misogino, omaggio appassionato ai b-movie anni 70, dialoghi ironici e strabordanti, critica al cinema industriale degli effetti speciali, citazione splendida dell'uccello dalle piume di cristallo dl Dario-comunque-il-grande, giusto e tardivo riconoscimento agli stuntman (gli antieroi del cinema che finalmente escono dalla zona oscura della pellicola), inseguimento in auto di oltre 15 minuti che entra di diritto nella storia del cinema, e poi donne, tante e stupende donne che da vittime di un violento macismo automobilistico, dialetticamente rovesciano i rapporti di forza, riuscendo così ad autodeterminarsi.Libertà on the road e finale girl-power!
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