paleutta
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giovedì 8 novembre 2007
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maniera
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Tarantino credo sia un talento naturale, considero Pulp Fiction e Kill Bill (solo il primo) dei veri e propri capolavori, dialoghi brillantissimi, frasi diventate massime dotate di identità propria come la famosa: "Sono Wolf risolvo problemi". Per non parlare dei personaggi fantastici e degli attori al massimo della forma, non ci scordiamo che grazie a Pulp Fiction John Travolta è risorto dal dimenticatoio nonostante l'evidente sovrappeso. Ogni tanto però si concede delle battute di arresto, mi riferisco ad esempio a Jackie Brown che ho trovato inutilmente noioso e pretestuoso (vano l'utilizzo di Robert De Niro) ed al secondo capitolo di Kill Bill un inutile polpettone che si trascina fino alla fine solo per accumulazione.
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Tarantino credo sia un talento naturale, considero Pulp Fiction e Kill Bill (solo il primo) dei veri e propri capolavori, dialoghi brillantissimi, frasi diventate massime dotate di identità propria come la famosa: "Sono Wolf risolvo problemi". Per non parlare dei personaggi fantastici e degli attori al massimo della forma, non ci scordiamo che grazie a Pulp Fiction John Travolta è risorto dal dimenticatoio nonostante l'evidente sovrappeso. Ogni tanto però si concede delle battute di arresto, mi riferisco ad esempio a Jackie Brown che ho trovato inutilmente noioso e pretestuoso (vano l'utilizzo di Robert De Niro) ed al secondo capitolo di Kill Bill un inutile polpettone che si trascina fino alla fine solo per accumulazione. In Grindhouse secondo me si assiste ad un abile prodotto di maniera confezionato da un artista talentuoso che si compiace un pò troppo del suo modo originale di confezionare film. Che dire, è ammirevole l'operazione di revival dei B movie anni 70 proiettati nelle sale di seconda visione americane, la cura dei dettagli, la colonna sonora le grafiche ecc ecc. I personaggi bizzarri funzionano a metà come le situazione che risultano un pò troppo caricate e forzate. Non sorprende più di tanto, ci si aspetta da lui ormai questo genere di cose. Mi piacerebbe vedere un film di Tarantino girato con personaggi e situazioni più convenzionali, caratteristiche che lui si guarda bene dall'affrontare nelle sue produzioni, sarebbe un modo per sorprendere nuovamente i suoi estimatori, me compreso.
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reiver
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domenica 13 aprile 2008
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pulp reiver
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Un film "tarantiniano".La recensione in effetti potrebbe terminare qui.Voglio aggiungere qualcosa però.Tarantino è,da sempre,la mia "croce e delizia".I suoi films mi piacciono sempre fino ad un certo punto,non mi convincono mai fino in fondo.Le sue pellicole emanano un fascino particolare,brillano per scrittura,per i dialoghi a volte irresistibili,per gli schemi narrativi rivoltati come calzini,per un linguaggio della cinepresa suggestivo ed incalzante.Ma nonostante questo non è un cinema che sento mio al 100 per cento,perchè certe esagerazioni ,sia visive che narrative,e un sarcasmo non sempre opportunamente dosato non fanno scattare il "clic" al mio cuore di appassionato.Non faccio però la minima fatica a capire il perchè Tarantino abbia così tanti ammiratori,delusi dal cinema tradizionale e sbigottiti dall'impoverimento artistico di molti blockbusters.
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Un film "tarantiniano".La recensione in effetti potrebbe terminare qui.Voglio aggiungere qualcosa però.Tarantino è,da sempre,la mia "croce e delizia".I suoi films mi piacciono sempre fino ad un certo punto,non mi convincono mai fino in fondo.Le sue pellicole emanano un fascino particolare,brillano per scrittura,per i dialoghi a volte irresistibili,per gli schemi narrativi rivoltati come calzini,per un linguaggio della cinepresa suggestivo ed incalzante.Ma nonostante questo non è un cinema che sento mio al 100 per cento,perchè certe esagerazioni ,sia visive che narrative,e un sarcasmo non sempre opportunamente dosato non fanno scattare il "clic" al mio cuore di appassionato.Non faccio però la minima fatica a capire il perchè Tarantino abbia così tanti ammiratori,delusi dal cinema tradizionale e sbigottiti dall'impoverimento artistico di molti blockbusters.In questo quadro si è inserita la visione di "Grindhouse-Death proof",un film preceduto da polemiche che per la verità a lungo andare ho trovato persino irrilevanti.Sia per la natura da "divertissement" (Reiver sta imparando anche il francese?) della pellicola,sia perchè le frasi pronunciate da Tarantino contro il cinema italiano appartengono alla sfera dei suoi gusti,che evidentemente non posso condividere:di Deodato e Lenzi faccio volentieri a meno .Ma "Death proof" non mi è dispiaciuto.E' meno pretenzioso di "Kill Bill vol.1",che ho trovato abbastanza sgangherato ed eccessivo.Diverte (molto) e spaventa (quasi altrettanto),e fino a qui sarebbe anche quel sospirato film di "serie B" che Tarantino aveva tanta ansia di girare;ma a farlo diventare di "serie A" ci pensano le qualità del Quentin regista e scrittore.In particolare i dialoghi tra le protagoniste,che alcuni hanno trovato estenuanti,sono il sale del film,la sua ragione d'essere:brillano per intelligenza,non sono scontati,non annoiano,fanno uscire la pellicola dall'anonimato ed evitano il rischio di confusione con imitazioni "tarantiniane" di registi meno dotati.E non dimentichiamo Kurt Russell,che è molto di più di una ciliegina sulla torta:il suo personaggio,evoluzione degenerata dell'indimenticabile "Jena Plissken",rappresenta meglio di molti filmoni da Oscar il lato torvo e oscuro dell'America.Perchè solo tre stelle allora?Perchè come al solito Tarantino non riesce a colpire fino in fondo il mio cuore.Woody Allen impiegò un pò di tempo e qualche pellicola per arrivare ad un film ("Io e Annie") che coniugasse intelligenza e capacità di divertire con una adeguata "profondita'". Il Quentin secondo me ancora non ci è riuscito,ma questo film può essere l'inizio della maturità,soprattutto perchè è stato un flop.A questo punto c'è un bivio:o continuare sulla strada di produzioni originali,divertenti,piene di citazioni e capaci anche di stupire ma prive di autentico spessore,oppure imboccarne una nuova,che inizia dai percorsi polverosi di "Death proof" e arriva ad un cinema che rimane scolpito nella memoria degli spettatori.Una cosa è certa:i suoi fans non resteranno comunque delusi,perchè hanno lo spirito dei veri cinefili.Io non sono un vero "tarantiniano",infatti mi piace "Jackie Brown".
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viola96
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martedì 20 settembre 2011
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tarantino rules.
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"Il bosco è magnifico,profondo all'imbrunire,e io ho promesse da mantenere e miglia da percorrere prima di dormire.Mi ha sentita Butterfly,miglia da percorrere prima di dormire.E se loro ti dicono così,allora tu...gli devi fare una lap dance!
(Jungle Julia)
Stuntman Mike corre a 200 km/h sulle assolate strade del Texas.Lui è un serial killer,ma poco importa.Probabilmente è destinato a diventare di culto.Tarantino trasporta sullo schermo le sue ossessioni maggiori(Donne,Pulp,Macchine) e le fonde creando un concentrato di passione,emozione,adrenalina e puro divertimento."A prova di morte",secondo sigillo dello scanzonato progetto Grindhouse ideato dalla scanzonata coppia Tarantino&Rodriguez,è un'ode al b-movies,al pulp,alle Grindhouse(sale di serie b),pieno zeppo di citazioni e ammiccamenti all'era di "Zozza Mary,Pazzo Gary"(da Carpenter a Coppola,allo stesso Tarantino).
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"Il bosco è magnifico,profondo all'imbrunire,e io ho promesse da mantenere e miglia da percorrere prima di dormire.Mi ha sentita Butterfly,miglia da percorrere prima di dormire.E se loro ti dicono così,allora tu...gli devi fare una lap dance!
(Jungle Julia)
Stuntman Mike corre a 200 km/h sulle assolate strade del Texas.Lui è un serial killer,ma poco importa.Probabilmente è destinato a diventare di culto.Tarantino trasporta sullo schermo le sue ossessioni maggiori(Donne,Pulp,Macchine) e le fonde creando un concentrato di passione,emozione,adrenalina e puro divertimento."A prova di morte",secondo sigillo dello scanzonato progetto Grindhouse ideato dalla scanzonata coppia Tarantino&Rodriguez,è un'ode al b-movies,al pulp,alle Grindhouse(sale di serie b),pieno zeppo di citazioni e ammiccamenti all'era di "Zozza Mary,Pazzo Gary"(da Carpenter a Coppola,allo stesso Tarantino).L'inizio del film ci mostra tre avvenenti fanciulle che guidano una macchina e scelgono come trascorrere la serata.L'idea di punta di questo meraviglioso film è il mostrare il potere femminile al di là degli schemi e dei luoghi comuni.Scelgono come divertimento trasgressivo il "Texas Chilli Parlor",locale in stile anni 80'(ancora),gestito da un uomo interpretato proprio da Tarantino stesso.Alle loro figure da belle donne si incrocia quella di uno spietato serial killer,uno stuntman,un uomo che viaggia verso non si sa dove,con una cicatrice sulla faccia e la voglia di uccidere.Dice di chiamarsi Stuntman Mike("E chi cazzo è Stuntman Mike?",urla una soave Rose McGowan,autostoppista seviziata).Proprio nella cornice del locale si svolge una serata indimenticabile.Mike trova una vittima nell'auto-stoppista che gli chiede un passaggio;Le ragazze organizzano una serata coi fiocchi;Una di loro,per sfida,fa una lap-dance molto erotica a Mike,che divertito la osserva.Quindi,per i primi 30 minuti tutto appare normale.Poi,non appena Mike sale sulla sua scintillante Chevy Nova,scoppia l'inferno.Dopo aver ucciso l'auto-stoppista va alla ricerca sfrenata delle ragazze,e quando le trova,gli fa fare una brutta,brutta fine.Le ragazze sono ridotte come se "fossero state masticate e poi sputate da un fottutissimo gigante".Già nell'autentica figura del killer,vediamo le ossessioni di Tarantino,sempre alla ricerca di nuove esperienze,tra segnali di stile e voglia di strafare,sopra le righe.La figura spettacolarizzata del killer,fra tanto rumore di macchine che si toccano,si sfiorano,come se stessero facendo l'amore,appare luminescente,e si viene attratti da una figura tanto carismatica.Ritroviamo perfino i due sceriffi di "Kill Bill",che ci giurano che Mike non ricolpirà in Texas.Infatti,tredici mesi dopo torna a colpire lontano dallo Stato,a borda stavolta di una Dodge Charger truccata.Ancora un'altra serie di ragazze,ancora una vogli inconsulta di uccidere,ancora una battaglia senza esclusione di colpi."A prova di morte" si costruisce da solo la sua aria da cult d'altri tempi:Un manipolo di ragazze pronte all'azione,Luoghi sperduti in cui un uomo gira su di un auto veloce e truccata senza dare nell'occhio,Un Killer che riesce a comprimere tutte le paure in una sola,Due storie uguali e contrarie,che fanno tanto b-movies anni 80'.Tarantino si lascia andare più del solito e ci regala un incredibile gioiellino,uno dei veri prodotti di intrattenimento intelligente della moderna cultura americana.Attaccatissimo per l'efferata volgarità,per le scene troppo imprevedibili,perchè Tarantino o lo ami,o lo odii.Non ci sono vie di mezzo.E "A prova di morte" è il manifesto di un autore che si conquista lo schermo con ogni minima movenza della macchina da presa,con un montaggio veloce e articolato,con vari scherzetti di genere,che fanno tanto un tipo di regia brutta,sporca e cattiva che piace tanto ai nostalgici.Come al solito,Tarantino ci parla di donne,ormai,si sa.Che siano esse abili fattucchiere della realtà,o semplici ragazzine desiderose di affetto e amore.Tarantino le ama e noi con lui.Il cinema di Tarantino è una violenta ossessione,lungimirante verso il relativo significato delle cose.Per questo,è un cinema che sa tanto di cult assoluto.
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ultimoboyscout
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sabato 4 agosto 2012
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semplicemente quentin!
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Cita fortemente "Kill Bill" e anche qui le protagoniste vere sono donne, come donna è la vendetta. Le armi sono, in luogo della katana, una Dodge Charger preparata, a prova di morte per Stuntman Mike, e una Chevy Nova Mustang del '70, il sangue scorre a fiumi tra arti mutilati o spezzati e denti che volano via come se piovesse. Il film, visivamente, somiglia a una pellicola degli anni '70 mal conservata, l'effetto è stato fortemente voluto dal regista e in effetti le Grindhouses, negli Stati Uniti di un pò di anni fa, erano quelle sale dove pagando un solo biglietto si potevano vedere due pellicole, spesso di infima categoria e consumate dal tempo e dall'usura.
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Cita fortemente "Kill Bill" e anche qui le protagoniste vere sono donne, come donna è la vendetta. Le armi sono, in luogo della katana, una Dodge Charger preparata, a prova di morte per Stuntman Mike, e una Chevy Nova Mustang del '70, il sangue scorre a fiumi tra arti mutilati o spezzati e denti che volano via come se piovesse. Il film, visivamente, somiglia a una pellicola degli anni '70 mal conservata, l'effetto è stato fortemente voluto dal regista e in effetti le Grindhouses, negli Stati Uniti di un pò di anni fa, erano quelle sale dove pagando un solo biglietto si potevano vedere due pellicole, spesso di infima categoria e consumate dal tempo e dall'usura. Manca il cambia di passo e quindi tra le due situazioni analoghe su cui si basa il film c'è un certo calo di tensione, le citazioni abbondano e svariano su tantissimi generi ma alla lunga stancano perdendo di significato e somigliando sempre più a una sorta di bulimia cinefila e la voglia di fare cinema "popolare" finisce nel vicolo cieco. L'intrattenimento è comunque notevole e la visionarietà di Tarantino è spaventosa, qui il regista è anche direttore di una fotografia sgranata e sbregata in linea col film. Si tratta di action movie on the road e il personaggio di Russell ricorda il camionista di "Duel" o il folle autista de "La macchina nera" che ha la targa JJZ-109 resa famosa da "Bullit". I dialoghi, a volte stucchevoli, sono comunque brillanti e anch'essi ricchissimi di citazioni di vecchie pellicole di oltre 30 anni fa di cui Tarantino è un notissimo ammiratore. E a ben vedere questo film è un vero e proprio invito, soprattutto ai più giovani, a rivisitare proprio quelle pellicole e quel cinema sorpasato e dai più dimenticato, un cinema brutto, sporco e cattivo lontanissimo dai computer e dalla grafica digitale moderna. L'avvio è decisamente promettente ma purtroppo si perde un pò tra chiacchiere e azioni sconclusionate e poco comprensibili di Stuntman Mike, per poi riprendersi piuttosto bene nel finale e nell'ultimo, strepitoso inseguimento con scazzottata. La pellicola dice molto di Tarantino e del suo stile, delle sue passioni e dei suoi feticismi (piedi e natiche), la sceneggiatura è tarantiniana al 100% ma forse è quello che meno gli è riuscito (c'entrerà qualcosa la squallida operazione commerciale a cui è legato con "Planet terror" di Rodriguez?) e che in America è stato un flop e anche in Italia è stato accolto con una certa freddezza. Ma ciò che più si ricorda è l'audio gracchiante, la pellicola graffiata, le immagini in bianco e nero e i fotogrammi mancanti: tutto magnificamente Quentin!
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andyflash77
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sabato 11 agosto 2012
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tarantino, regia in tandem con rodriguez
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Per la DJ più richiesta di Austin, Jungle Julia (Sydney Tamiia Poitier),l crepuscolo è il momento migliore per rilassarsi in compagnia di due delle sue migliori amiche, Shanna (Jordan Ladd) e Arlene (Vanessa Ferlito).
Insieme, le tre bellezze si lanciano alla conquista della notte, facendo girare la testa a tutti quelli che incontrano, passando da Guero’s al Texas Chili Parlor.
Ma non tutti gli sguardi che attirano sono innocenti: infatti, a seguire di soppiatto ogni loro mossa c’è anche Stuntman Mike (Kurt Russell), uno stagionato e attempato ribelle pieno di cicatrici che sorride con atteggiamento lascivo seduto al volante della sua auto.
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Per la DJ più richiesta di Austin, Jungle Julia (Sydney Tamiia Poitier),l crepuscolo è il momento migliore per rilassarsi in compagnia di due delle sue migliori amiche, Shanna (Jordan Ladd) e Arlene (Vanessa Ferlito).
Insieme, le tre bellezze si lanciano alla conquista della notte, facendo girare la testa a tutti quelli che incontrano, passando da Guero’s al Texas Chili Parlor.
Ma non tutti gli sguardi che attirano sono innocenti: infatti, a seguire di soppiatto ogni loro mossa c’è anche Stuntman Mike (Kurt Russell), uno stagionato e attempato ribelle pieno di cicatrici che sorride con atteggiamento lascivo seduto al volante della sua auto. E mentre le ragazze consumano le loro birre, scorgiamo poco distante il possente e rovente bisonte della strada di Mike... Dopo il clamoroso fallimento al botteghino americano, Grindhouse di Quentin Tarantino eRobert Rodriguez viene diviso per l'Europa in Death Proof - A Prova di Morte di Quentin Tarantino e Planet Terror - Il Pianeta del Terrore di Robert Rodriguez.
Tarantino si riappropria quindi della sua unicità offrendosi come tutti lo desiderano, ossia con lavori firmati in maniera esclusiva. Quentin Tarantino conGrindhouse - A Prova di Morte è alla sua quinta regia, una prova non facile per il geniale artista di Knoxville, Tennessee, capace di coniare involontariamente il genere "tarantiniano" con Le Iene (1992), Pulp Fiction (1994), Jackie Brown (1997) e Kill Bill (2003), quattro importanti film dei quali almeno due, due e mezzo sono veri capolavori, con buona pace dei detrattori dell'ispirato regista. Egli definisce così il suo Grindhouse - A Prova di Morte:"Il film combina il genere splatter e inseguimenti al cardiopalma, il che costituisce un ottimo materiale di partenza.
I due elementi sono talmente fusi tra loro che ad un certo puntoil film cambia totalmente di genere anche se non saprei dire esattamente in quale momento questo succeda, ma comunque da un certo momento in poi lo spettatore si renderà conto che sta guardando un qualcosa di totalmente diverso da tutto quello che lo ha preceduto.
Il tono cambia totalmente e si passa ad un altro film. Lo spettatore sarà talmente preso dai personaggi che non se ne accorgerà, ma nella parte finale si vedrà un film completamente diverso". Con queste dichiarazioni dimostra di essere perfettamente consapevole della sua scelta autoriale, gliene si deve dare atto: Tarantino, raggiunta la metà circa della storia, abbandona il suo crescendo tarantiniano per dedicarsi ad altro, cade rovinosamente, ma in maniera assolutamente consapevole. L'incipit di Grindhouse - A Prova di Morte è subito notevole, fin dai titoli di coda, la sceneggiatura parte quindi offrendoci lunghi e solidi dialoghi coinvolgenti, i personaggi di Jungle Julia (Sydney Tamiia Poitier), Arlene (Vanessa Ferlito) e Shanna (Jordan Ladd) appaiono fortemente caratterizzati e realistici, specialmente l'inaspettata svolta romantica di Jungle Julia e l'inquietudine diArlene rendono la pellicola ancor più viva. La tensione cresce con la prima apparizione di Stuntman Mike (Kurt Russell) e del suo potente bolide Death Proof - A Prova di Morte, ma sono le riprese delle scene svolte al Texas Chili Parlor a decretare la svolta: lo stile di Tarantino emerge in tutta lua forza, il film diventa potente ed appassionante, lo spettatore viene tirato dentro lo schermo dai lunghi monologhi diJungle Julia ed il magnetismo del Tarantino attore e del grandissimo Kurt Russell trasformano l'incipit di Grindhouse - A Prova di Morte in un vero e proprio spettacolo cinematografico. Perchè è proprio questa la prima parte di Grindhouse - A Prova di Morte: uno spettacolo.
Siamo a bordo di una nuova tarantinata, il personaggio di Stuntman Mike in tutto il suo agghiacciante mistero vive in crescendo, Tarantino ci mette ancora una volta lo zampino, il faccia a faccia traMike ed Arlene è bellissimo e lo spettatore non può che augurarsi il meglio. Da lì in poi il film subisce un'ulteriore svolta topica, la pellicola accelera bruscamente proprio come Stuntman Mike e ciò che ne segue lascia a bocca aperta. Tarantino ha colpito ancora.
Ma ha colpito troppo presto, si rende conto di essere sulla strada del successo ma vira totalmente e paurosamente, perchè Grindhouse - A Prova di Morte DEVE ESSERE lo sfogo della sua smodata passione per il genere B Movie. La seconda parte del film diventa ben presto un po' insipida, desta indifferenza, Tarantino si pesta i piedi da solo, ritmo e storia cambiano totalmente, si dà libero sfogo al citazionismo più sfrenato, lo spettacolo iniziale si trasforma in unafolle corsa grottesca che finisce di sorprendere ben presto, lo spettatore intuisce già come andrà a finire, e non finisce nemmeno nel modo più soprendente. Grindhouse - A Prova di Morte nella seconda parte diventa tutto un gioco, soltanto un omaggio davvero poco coinvolgente,il tarantiniano abbandona la pellicola e ci lascia con l'amaro in bocca nonostante i divertenti frames finali, ed il forte dubbio che Tarantino abbia volutamente tramutato in un divertissement un progetto che aveva le carte giuste per essere molto di più, forse ce lo fa ammirare anche per questo, come a dirci: "Stavolta ho scherzato, la prossima volta farò sul serio perchè sono Quentin Tarantino".
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davide chiappetta
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mercoledì 12 settembre 2012
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niente male
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Esercizio di stile o divertissement di Tarantino? Il giudizio ai posteri. Resta comunque un film per appassionati del cinema di serie B Anni Settanta, con tutti i pregi e i difetti del caso: fotografia sgranata, errori di montaggio, dialoghi interminabili (di citazioni di altri film famosi a volte fino alla saturazione), sceneggiatura piena di buchi e via dicendo (tutti creati di propostito). Grandissimo Kurt Russell, non lo si vedeva così dai tempi di 'Fuga da New York' e buona prova per l'esplosiva Vanessa Ferlito. Ottime musiche, come sempre, nei film di Tarantino; alcune sequenze eccezionali: il frontale delle due auto rivista da varie angolazioni e girata come un balletto macabro, e l'anatra montata sull auto a prova di morte identica a quella montata davanti al camion di Kristofferson in 'Convoy trincea d'asfalto'; le citazioni si sprecano.
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Esercizio di stile o divertissement di Tarantino? Il giudizio ai posteri. Resta comunque un film per appassionati del cinema di serie B Anni Settanta, con tutti i pregi e i difetti del caso: fotografia sgranata, errori di montaggio, dialoghi interminabili (di citazioni di altri film famosi a volte fino alla saturazione), sceneggiatura piena di buchi e via dicendo (tutti creati di propostito). Grandissimo Kurt Russell, non lo si vedeva così dai tempi di 'Fuga da New York' e buona prova per l'esplosiva Vanessa Ferlito. Ottime musiche, come sempre, nei film di Tarantino; alcune sequenze eccezionali: il frontale delle due auto rivista da varie angolazioni e girata come un balletto macabro, e l'anatra montata sull auto a prova di morte identica a quella montata davanti al camion di Kristofferson in 'Convoy trincea d'asfalto'; le citazioni si sprecano. In definitiva niente male!
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renato c.
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domenica 18 maggio 2014
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chi di spada (macchina) ferisce........!!
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Non fosse stato per il nome di Quentin Tarantino non avrei continuato a guardarlo dopo il promo quarto d'ora! Invece alla fine debbo riconoscere che è un buon film coinvolgente! Certo che all'inizio vedere tre belle ragazze che dicono 9 parolacce su 10 parole è sconcertante! Da giovane a volte ero attratto da qualche bella ragazza, ma l'attrazione mi passava subito se era un po' sboccata! Certo che vedere e sentire ragazze che parlavano tranquillamente di "erba" di "scopate", ecc.!!! Quando poi è apparso l'insano protagonista sembrava più un moralizzatore astemio, un pacificatore che non altro! Poi quando si vede quel che combina con la sua macchina "a prova di morte"! Roba da far rabbrividire! Tre bellissime ragazze con le gambe che volano di qua e di là come fossero pezzi di manichini! N
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Non fosse stato per il nome di Quentin Tarantino non avrei continuato a guardarlo dopo il promo quarto d'ora! Invece alla fine debbo riconoscere che è un buon film coinvolgente! Certo che all'inizio vedere tre belle ragazze che dicono 9 parolacce su 10 parole è sconcertante! Da giovane a volte ero attratto da qualche bella ragazza, ma l'attrazione mi passava subito se era un po' sboccata! Certo che vedere e sentire ragazze che parlavano tranquillamente di "erba" di "scopate", ecc.!!! Quando poi è apparso l'insano protagonista sembrava più un moralizzatore astemio, un pacificatore che non altro! Poi quando si vede quel che combina con la sua macchina "a prova di morte"! Roba da far rabbrividire! Tre bellissime ragazze con le gambe che volano di qua e di là come fossero pezzi di manichini! Ne esistono di maniaci omicidi, ma che uno lo diventi attraverso l'automobile, non mi era mai capitato di pensarlo! Ma alla fine, le altre tre protagoniste subentate alle tre iniziali, pazze anche loro, provvedono a fare giustizia! (A proposito, che fine ha fatto la quarta amica lasciata col maiaco mentr loro andavano a frasi il "giretto" in macchian!?) Io sono contrario a pene di morte o a giustizie personali, ma se la legge, per clausole burocratiche ti lasciano in libertà un simile maniaco omicida meglio che provveda chi può! Non tanto per vendetta, ma per impedirgli di compiere ulteriori omicidi! Chi di "macchina" ferisce, di "macchina" perisce! Anche se con l'aggiunta di qualche proiettile! Certo che Hollywood ci sta presentando un'America ben diversa da quella che ci veniva presentata da Frank Capra! E' ridotta così male!? Io ho dei parenti che vivono negli USA, ma sono contenti di viverci e si trovano bene! Possibile che sia diventata così un postaccio come ci viene presentata dagli attuali films Hollywoodiani!!? Walt Disney,se ci sei batti un colpo!!
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jacopo b98
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martedì 26 agosto 2014
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il capolavoro pulp di tarantino
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“Stuntman” Mike (Russell), un ex-stuntman che prova pulsioni sessuali nel massacrare ragazze in pazzeschi incidenti d’auto, abbindola tre amiche (Ferlito, Poitier, Ladd) in un bar e dà un passaggio ad una quarta (McGowan). Dopo aver ucciso la sfortunata autostoppista in una frenata mozzafiato si lancia all’inseguimento delle tre e le massacra in un incidente frontale in cui egli stesso rimane gravemente ferito, nonostante la sua auto “a prova di morte”. 14 mesi dopo riprova a fare una cosa simile ma sceglierà tre ragazze (Thoms, Bell, Dawson) più aggressive e imprevedibili delle precedenti che gliela faranno vedere. Per capire a fondo questo film bisogna conoscere il significato della parola Grindhouse: le grindhouse erano cinema in cui si proiettavano due film di bassa lega al prezzo di un solo biglietto.
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“Stuntman” Mike (Russell), un ex-stuntman che prova pulsioni sessuali nel massacrare ragazze in pazzeschi incidenti d’auto, abbindola tre amiche (Ferlito, Poitier, Ladd) in un bar e dà un passaggio ad una quarta (McGowan). Dopo aver ucciso la sfortunata autostoppista in una frenata mozzafiato si lancia all’inseguimento delle tre e le massacra in un incidente frontale in cui egli stesso rimane gravemente ferito, nonostante la sua auto “a prova di morte”. 14 mesi dopo riprova a fare una cosa simile ma sceglierà tre ragazze (Thoms, Bell, Dawson) più aggressive e imprevedibili delle precedenti che gliela faranno vedere. Per capire a fondo questo film bisogna conoscere il significato della parola Grindhouse: le grindhouse erano cinema in cui si proiettavano due film di bassa lega al prezzo di un solo biglietto. Tarantino e Robert Rodriguez hanno voluto ripetere l’esperienza di quei cinema che frequentavano nella loro giovinezza cinefila producendo due film da proiettare insieme, uno dopo l’altro, come un film solo, quindi al prezzo di un solo biglietto si avrebbe assistito alla proiezione di due film, proprio come nelle grindhouse. Detto, fatto. Tarantino ha girato A prova di morte, Rodriguez Planet Terror. Sommate le due durate si ottiene un film di 192’. In realtà questa versione è circolata solo in USA e Francia. In tutto il resto del mondo i due film sono stati distribuiti separatamente come pellicole differenti. Tarantino per l’Italia ed alcuni altri paesi ha perciò allungato la versione americana di A prova di morte di 119’, includendo alcune scene (la lap dance della Ferlito) ed inquadrature in più, fino ad arrivare ad una durata di 127’. Con A prova di morte Tarantino lascia il suo omaggio finale al cinema di SERIE Z. Difficile è attribuire un genere ad un film che oscilla spesso tra dramma, commedia, farsa, horror, azione e road movie. Alla fin fine è un distillato puro al 100% dei pregi e dei difetti del cinema di Tarantino. Ma quanta passione sfrenata! Quante scene memorabili! Quanti dialoghi indimenticabili! Il risultato è un capolavoro di cinema pulp, ricco di sequenze assolutamente indimenticabili (la morte dell’autostoppista, l’inseguimento finale, ecc.), dialoghi raffinati, che può contare come sempre su una colonna sonora ricchissima, un cast in gran forma (Kurt Russell su tutti) e un lato visivo curatissimo (la fotografia è curata dallo stesso Tarantino, il montaggio è come sempre di Sally Menke). Si possono poi discutere determinate scelte registiche, alcuni “buchi di trama” (perché Mike ammazza le ragazze in incidenti d’auto? Qual è il suo movente? Il piacere sessuale? Ok…ma perché prova pulsioni sessuali per quello che fa? Manca forse una sotto-trama legata al passato del killer), e sicuramente i non-fan di Tarantino troveranno pane per i loro denti nello stroncare il loro cineasta più odiato, ma per i fan si tratta di una chicca. E, se magari parlando di cinema classico è difficile definirlo un capolavoro, parlando di pulp-fiction lo è sicuramente. Tarantino come al solito fa una comparsa, nella parte del barista. Non è il miglior film di Tarantino ma il regista merita rispetto per le sue scelte e le sue passioni: nel metterle in scena resta il migliore!
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cristianshady
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mercoledì 17 giugno 2015
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san quentino
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La genialità è la pellicola con effetto anni 50...per il resto qui Tarantino viene osannato senza ragione in questo film sopravvalutato. Alcune scene sono veramente ridicole: l'inseguimento in autostrada con le altre auto che viaggiano a distanza costante ed alla stessa velocità è da neoregista di serie C, e la scena finale è davvero ridicola. Protagoniste senza arte nè parte, sballottate a destra e sinistra...Mi chiedo: èpossibile che nessuna di queste abbia uno straccio di lavoro, ma passino il loro tempo a bighellonare nei bar a mostrare le loro grazie? Perchè devo guardare un film girato per un'ora in un classico baraccio americano? Perdita di tempo mostruosa
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elgatoloco
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venerdì 12 febbraio 2016
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contaminatio totale
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"Slash-movie", "Road-Movie", "Women-Movie", "Sex-Movie"; "Thriller", "Psycho-Thriller", "Horror", "Splash"(con una strizzatina d'occhi anche al"porno"e al"porno-kitsch"di razza nella scena della"lap-dance"di Vanessa Ferlito davanti a Kurt Russell)e altri generi e sottogeneri filmici, in questa felice"contaminatio"di Quentin Tarantino, nato come"segmento"confluiscono in un'opera"spiazzante", dove , volendo, trovi di tutto, appunto, "pour tous le gouts", per ogni gusto, dalla discussione sui film delle ragazze in Tennesse(e qui viene fuori l'anima per nulla nascosta di Tarantino, fillmologo e"divoratore di celluloide"ben prima che regista, come egli stesso ammette)alle folli corse in macchina delle co-protagoniste(da "machonas"perfette quanto affascinanti), dalle scene notturne nel bistro a quelle in esterni(promessa di bacio sotto la pioggia ma con l'ombrello), dalla premeditazione"clash"di "Stuntman Mike"(appunto Russell)che uccide servendosi della sua auto nera alle folli lotte with the car in autostrada e in strade para-poderali.
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"Slash-movie", "Road-Movie", "Women-Movie", "Sex-Movie"; "Thriller", "Psycho-Thriller", "Horror", "Splash"(con una strizzatina d'occhi anche al"porno"e al"porno-kitsch"di razza nella scena della"lap-dance"di Vanessa Ferlito davanti a Kurt Russell)e altri generi e sottogeneri filmici, in questa felice"contaminatio"di Quentin Tarantino, nato come"segmento"confluiscono in un'opera"spiazzante", dove , volendo, trovi di tutto, appunto, "pour tous le gouts", per ogni gusto, dalla discussione sui film delle ragazze in Tennesse(e qui viene fuori l'anima per nulla nascosta di Tarantino, fillmologo e"divoratore di celluloide"ben prima che regista, come egli stesso ammette)alle folli corse in macchina delle co-protagoniste(da "machonas"perfette quanto affascinanti), dalle scene notturne nel bistro a quelle in esterni(promessa di bacio sotto la pioggia ma con l'ombrello), dalla premeditazione"clash"di "Stuntman Mike"(appunto Russell)che uccide servendosi della sua auto nera alle folli lotte with the car in autostrada e in strade para-poderali... Tecniche di ripresa volutamente"vecchie"per un cinema consapevolemente e dichiaratamente"saprofita", cioè capace di catturare quanto gli(a Tarantino, ovviamente) interessa e serve per creare cinema... Kurt Russell è decidamente inbolsito rispetto ai mitici ruoli con Carpenter e come tale si presenta e viene ostentato, delle ottime interpreti si potrà dire solo tutto il bene possibile. Tarantino, "discutibile"sempre(da discutere, cioè)è ottimo, comunque, nel suo modo particolare di contaminare, dicendolo-mostrandolo, senza nascondere(?)nulla. El Gato
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