francis metal
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lunedì 3 ottobre 2016
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non male
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La fotografia è eccezionale, Kurt Russell è eccezionale, Pannofino che doppia Russell anche, le ragazze bellissime, tanta tensione, azione e colpi di scena.
Però manca una caratterizzazione psicologica dei personaggi, soprattutto di Mike, io vorrei capire che diamine porta questo qui ad uccidere le ragazze... questo qui aveva le loro foto in macchina, c'era una ragione.
Lo splatter non lo sopporto, lo poteva evitare... troppe chiacchiere e scene inutili, anche se in esse ti godi la bellezza di alcune ragazze.
Poi questi piedi in mostra... sappiamo che Tarantino è feticista dei piedi, ovviamente l'intento sessuale fine a se stesso c'è.
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La fotografia è eccezionale, Kurt Russell è eccezionale, Pannofino che doppia Russell anche, le ragazze bellissime, tanta tensione, azione e colpi di scena.
Però manca una caratterizzazione psicologica dei personaggi, soprattutto di Mike, io vorrei capire che diamine porta questo qui ad uccidere le ragazze... questo qui aveva le loro foto in macchina, c'era una ragione.
Lo splatter non lo sopporto, lo poteva evitare... troppe chiacchiere e scene inutili, anche se in esse ti godi la bellezza di alcune ragazze.
Poi questi piedi in mostra... sappiamo che Tarantino è feticista dei piedi, ovviamente l'intento sessuale fine a se stesso c'è... oppure dobbiamo pensare che l'assassino si diverta a ucciderle perché si eccita? Non saprei...
inoltre ci sarebbe da chiarire perché l'ha sempre fatta franca....
Insomma poteva fare meglio, il film vale fondamentalmente per la fotografia e un paio di bellissime ragazze... che ora non sono più giovanissime.... peccato
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aiopdet
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venerdì 30 marzo 2018
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più che un film, un test
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La cosa più interessante del film non è il film, ma le reazioni del pubblico. Leggere i commenti è veramente istruttivo. Leggo che c'è gente che va a vedere un film per apprezzare la fotografia.... l'abilità stilistica.... le inquadrature..... l'omaggio a questo o quel genere cinematografico... In pratica, ci sono persone che vanno al cinema non con l'occhio dello spettatore, no, ma del collega del registra, o del tecnico dell'audio o del costumista... Non vanno al cinema per O godere di un'oretta e mezzo di intrattenimento O trovare qualcosa che gli parli, che gli riveli, che li interroghi, che li rovesci. No. Loro vanno al cinema per apprezzare le doti tecniche o, al più, gradire l'aspetto estetico del prodotto.
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La cosa più interessante del film non è il film, ma le reazioni del pubblico. Leggere i commenti è veramente istruttivo. Leggo che c'è gente che va a vedere un film per apprezzare la fotografia.... l'abilità stilistica.... le inquadrature..... l'omaggio a questo o quel genere cinematografico... In pratica, ci sono persone che vanno al cinema non con l'occhio dello spettatore, no, ma del collega del registra, o del tecnico dell'audio o del costumista... Non vanno al cinema per O godere di un'oretta e mezzo di intrattenimento O trovare qualcosa che gli parli, che gli riveli, che li interroghi, che li rovesci. No. Loro vanno al cinema per apprezzare le doti tecniche o, al più, gradire l'aspetto estetico del prodotto.
Come se questi aspetti potessero avere un minimo valore prescindendo dalla sostanza.
E la sostanza in questo film non c'è, non c'è per niente. Spogliato degli aspetti formali, non rimane assolutamente nulla in mano. Film di una inconsistenza assoluta, di cui il giorno dopo ti saresti completamente dimenticato, se non fosse per i residui di noia che lasciano la sua insopportabile vacua verbosità. E non vale neppure per la sua inconsistenza, perchè, al contrario, pretenderebbe di essere pulp...
E' chiaro, lo stile, la tecnica, le scelte del regista sono aspetti fondamentali, fanno la differenza. Non sto qui a negarlo, attenzione. Ma quando appendi un bellissimo cappotto ad un attaccapanni che non c'è, il cappotto cade per terra, inutile dire Ma guarda che bel cappotto, però!
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movieman
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venerdì 21 agosto 2020
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la noia lungo le strade
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Con il termine “grindhouse” si indica, in America, un tipo di locale in cui si proiettavano film a basso costo e molto commerciali con un elevato tasso di violenza e di sesso. Questi film venivano spesso accoppiati in un unico spettacolo ed erano stampati e distribuiti su pellicole molto scadenti, piene di graffi e con molta grana. Insomma, si trattava del classico spettacolo da drive-in intravisto (qui da noi) in molti film americani.
E’ questo tipo di cinema che Quentin Tarantino e Robert Rodriguez vollero omaggiare con un’operazione chiamata “Grindhouse”, realizzando due film da accoppiare in un unico spettacolo: “Grindhouse - A prova di morte” (Tarantino) e “Grindhouse -Planet terror” (Rodriguez).
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Con il termine “grindhouse” si indica, in America, un tipo di locale in cui si proiettavano film a basso costo e molto commerciali con un elevato tasso di violenza e di sesso. Questi film venivano spesso accoppiati in un unico spettacolo ed erano stampati e distribuiti su pellicole molto scadenti, piene di graffi e con molta grana. Insomma, si trattava del classico spettacolo da drive-in intravisto (qui da noi) in molti film americani.
E’ questo tipo di cinema che Quentin Tarantino e Robert Rodriguez vollero omaggiare con un’operazione chiamata “Grindhouse”, realizzando due film da accoppiare in un unico spettacolo: “Grindhouse - A prova di morte” (Tarantino) e “Grindhouse -Planet terror” (Rodriguez). L’operazione si rivelò un flop e i due registi smembrarono, infine, il progetto originario rimaneggiando il materiale girato e mettendo in circolazione le due storie filmate allungandone la durata. I due segmenti hanno alcune caratteristiche in comune: le immagini sgranate, i simulati tagli e salti delle “pellicole” ( che servono a trasmettere l’illusione di trovarsi davanti proprio a due tipici B-movie del periodo d’oro di quel tipo di cinema ) e la presenza, in entrambi, di alcuni attori.
Differenti sono, però, i modelli di riferimento per i due film: quello di Rodriguez è orientato verso la fantascienza e l’horror truculento, mentre questo di Tarantino è un incrocio fra un road movie ( un tipo di film che si svolge lungo un percorso stradale ), ed uno slasher ( cioè, un film dove un gruppetto di personaggi viene preso di mira e assottigliato da un serial killer, da un mostro o da un’entità soprannaturale: “Venerdì 13” ne è un esempio famoso ).
Il sadico di turno si chiama, in questa storia, Stuntman Mike. E’ un ex-controfigura ed il suo divertimento consiste nell’abbordare belle donne negli autogrill e nei bar, lungo le strade, per poi farle morire in truculenti incidenti provocati con la sua automobile ( la stessa che usava durante la sua attività come controfigura ). Un giorno, però, il maniaco prende di mira le persone sbagliate: un gruppo di donne spericolate, “toste”, unite dall’amicizia e ben decise a vendere cara la pelle.
Quentin Tarantino è un cineasta capace spesso di sfornare film molto particolari, ironici, belli e ricchi di un sincero amore verso l’arte cinematografica, ma questo è un film molto debole ed in gran parte noioso. Allungato da dialoghi inutili e di spropositata lunghezza ( forse inseriti per dargli una durata degna di un lungometraggio ) che lo allontanano dallo spirito di un B-movie ( perché in quel tipo di film conta l’azione più dei dialoghi ), appesantito anche da personaggi per nulla interessanti, “Grindhouse -A prova di morte” mostra tutte le sue vicissitudini legate alla scissione del progetto originario. Come se non bastasse, anche le citazioni “sonore” ( la colonna sonora è, come al solito, ricca di brani tratti dal cinema di genere italiano ) di cui è impregnato sembrano espedienti per cercare di nascondere il vuoto che c’è in questo debole film e risultano soltanto fastidiosi. Kurt Russell è un bravo attore, ma qui è sprecato e le sue controparti femminili non sono particolarmente memorabili proprio per colpa dello scarso spessore dei personaggi nella sceneggiatura. Dunque, è proprio tutto da buttare?
No: l’umorismo nero ( tipico di tutti i film di Tarantino ) riesce, a tratti, almeno a far sorridere e l’inseguimento finale è spettacolare. Tutta la parte ambientata nella tavola calda ha una buona atmosfera, la fotografia riesce a restituire, con l’aiuto degli stratagemmi tecnici di cui ho già scritto, la perfetta sensazione di assistere ad un film dell’epoca d’oro delle produzioni cinematografiche a basso costo. Purtroppo, la sensazione finale che permane è quella di aver assistito ad un vuoto sfoggio di stile che lascia poco o nulla nella memoria.
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medz
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domenica 6 gennaio 2008
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tarantino, niente di nuovo, ma tutto nuovo
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"Grindhouse- A prova di morte" è probabilmente il film che dall'inizio della tarantiniana carriera ha diviso di più pubblico e critica. A motivare ciò c'è anche probabilmente il vezzo distributorio europeo che ha deciso di dividere i due film, prima uniti, di Tarantino e Rodriguez e distribuirli separatamente; questo ultimo film di uno dei nuovi maestri del cinema, si posiziona in una zona mediana della produzione del regista statunitense. Non è il suo film migliore, ma non si può dire nemmeno che sia il peggiore. Come detto, la decisione di dividere i due lavori ha costretto Tarantino a rinfarcire il suo episodio portandolo ad una durata di quasi due ore, grazie a dialoghi più lunghi e aggiungendo la scena poi diventata cult nel vecchio continente della lap dance di Vanessa Ferlito che in Usa non han potuto vedere.
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"Grindhouse- A prova di morte" è probabilmente il film che dall'inizio della tarantiniana carriera ha diviso di più pubblico e critica. A motivare ciò c'è anche probabilmente il vezzo distributorio europeo che ha deciso di dividere i due film, prima uniti, di Tarantino e Rodriguez e distribuirli separatamente; questo ultimo film di uno dei nuovi maestri del cinema, si posiziona in una zona mediana della produzione del regista statunitense. Non è il suo film migliore, ma non si può dire nemmeno che sia il peggiore. Come detto, la decisione di dividere i due lavori ha costretto Tarantino a rinfarcire il suo episodio portandolo ad una durata di quasi due ore, grazie a dialoghi più lunghi e aggiungendo la scena poi diventata cult nel vecchio continente della lap dance di Vanessa Ferlito che in Usa non han potuto vedere. Vediamo quindi gli elementi negativi del film: come scritto sopra, il "rinfarcimento" del film crea qualche disagio, molto visibile, e i dialoghi diventano spesso troppo lunghi, cosa tipica dello stile tarantiniano, ma qui oltre alla caratteristica della prolissità si aggiunge l'inutilità a livello di trama e costruzione dei personaggi; Tarantino si perde in dialoghi che sembrano voler imitare i lodati dialoghi dei film precedenti, in un gioco autocizionista e a volte noioso, come nel dialogo tra le ragazze della seconda parte del film, al bar con la telecamera che ruota intorno al tavolo ("Le Iene" al femminile); il regista sembra quindi voler riproporre quei must che l'hanno portato al successo, ma i dialoghi non pungono come le prime volte, e da Kurt Russel arrivano battute che sembrano ricordare il Woody Allen dei suoi tempi peggiori ("Sei così dolce che fai sembrare lo zucchero sale"). A questo punto viene comunque da pensare che sarebbe bello se Tarantino tentasse un attimo di staccarsi dal citare (e tentare di rifare) il cinema di serie B di '30 e passa anni fa da lui tanto amato e soprattutto evitasse di continuare a ripetersi. Il suo futuro progetto, "Inglorius bastard" fa sperare bene. Oltretutto nella prolissità dei suoi discorsi, questa volta le "parolacce" potevano essere limate, e di parecchio. Elementi positivi: i 116 minuti sono 116 minuti di un cinema che non esiste da nessun altra parte e non è fatto da nessun altra parte; Tarantino è uno di quei registi che come Lynch e Fellini ha ottenuto l'aggettivazione (Tarantiniano) e ciò identifica l'impossibilità di descrivere le sue opere con un aggettivo già preesistente. La poetica di Tarantino è una poetica nuova a cui lui si dedica completamente, e questo film nè è chiara ed eccissiva dimostrazione; la vitalità e la genialità di questo film sbalordisce, in molti punti, come i lunghissimi inseguimenti/attacchi in macchina; è una vitalità che inserisce gioia e forza nello spettatore, perchè i suoi personaggi provengono da un altro mondo (l'universo di Tarantino) e anche le scene degli incidenti sono così affascinanti e così splendidamente realistiche (e niente computer!!!) che mettono quasi allegria. Non si può criticare il lavoro di un regista che pone nel panorama cinemtografico un opera nuova e spiazzante, come si deve ammettere che questo film rimane comunque un opera minore del regista, quasi un contentino agli spettatori prima del più atteso "Inglorious bastard". Rimane da rimpiangere di non aver potuto veder l'opera completa con Rodriguez e i numerosi trailer che inframezzavano la visione. Si spera in una riunificazione in dvd.
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tony montana
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sabato 30 ottobre 2010
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quentin si conferma il maestro di una generazione
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Tre ragazze molto carine, Jungle Julia, Shanna e Arlene, si divertono a passare le serate tra due locali di Austin, Texas, il Guero's e il Texas Chili Parlor, dove attirano gli sguardi indiscreti degli avventori. Tra i tanti presenti nel locale di Warren c'è però Stuntman Mike uno strano personaggio alla guida di una vettura inquietante con un teschio sul cofano. Prese di mira le tre amiche, a loro insaputa, cerca di condurle verso la sua arma, posteggiata sul retro.
Finalmente, ho l’onore di recensire nuovamente, un film di Tarantino e la cosa mi elettrizza. Dopo Kill Bill, Tarantino avrebbe scritto e diretto uno slasher che ha come protagonista il fantasma di uno schiavo nero ( parte sicuramente perfetta per Samuel L.
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Tre ragazze molto carine, Jungle Julia, Shanna e Arlene, si divertono a passare le serate tra due locali di Austin, Texas, il Guero's e il Texas Chili Parlor, dove attirano gli sguardi indiscreti degli avventori. Tra i tanti presenti nel locale di Warren c'è però Stuntman Mike uno strano personaggio alla guida di una vettura inquietante con un teschio sul cofano. Prese di mira le tre amiche, a loro insaputa, cerca di condurle verso la sua arma, posteggiata sul retro.
Finalmente, ho l’onore di recensire nuovamente, un film di Tarantino e la cosa mi elettrizza. Dopo Kill Bill, Tarantino avrebbe scritto e diretto uno slasher che ha come protagonista il fantasma di uno schiavo nero ( parte sicuramente perfetta per Samuel L. Jackson ), ma una proposta del suo pupillo Robert Rodriguez gli fa cambiare idea: cioè dirigere un film horror in due parti. Rodriguez stava dirigendo Planet Terror, uno splatter che narra di una malattia che trasforma gli uomini in zombie, mentre Tarantino decide di dirigere un film ( anche grazie al suo amore per il tipo di argomento ) incentrato su uno stuntman psicopatico di mezza età con l’ossessione per le belle ragazze e che prova eccitamento sessuale nel provocare incidenti stradali. Nonostante i due film di Rodriguez e Tarantino appartengano allo stesso progetto Grindhouse ( dal nome delle scadenti sale anni 70 dove venivano presentate opere di genere horror o splatter ), sono due opere completamente diversissime. Mai in un film di Tarantino si era vista una cosa del genere: i primi 80 minuti ambientati nel pub che fanno girare le scatole per la noia con dialoghi lunghi fino all’inverosimile e poi gli ultimi venti minuti degni degli annali del cinema in cui Tarantino, dopo gli 80 minuti che ci presentano e ci fanno affezionare ai personaggi, sfodera tutta la sua bravura, mostrandoci di saper dire e anche bene, la sua sui film d’azione. Inseguimenti e incidenti stradali girati e montati benissimo, il sangue rosso acceso che schizza, dialoghi affilati, taglienti e magistrali in tipico stile tarantiniano, e un bravissimo Kurt Russell ( terza scelta come protagonista dopo Mickey Rourke e Sylvester Stallone ) e un finale in stile amazzone che da la possibilità alle donne di avere il loro momento di gloria. Ricco di citazioni ( come in tutti i film di Tarantino ), humour affilato, questo film particolare nel suo genere è assolutamente da non perdere. Ancora una volta, Tarantino si conferma il maestro di una generazione. Adesso che ci penso, domani è Halloween, e questo film è perfetto per trascorrere due ore di grande grandissimo cinema all’insegna dello splatter con la S maiuscola, con i miei amici.
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flatout
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giovedì 3 maggio 2012
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grindhouse - a prova di morte
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"Stuntman" Mike incrocia in un bar le tre amiche "jungle" Julia, Arlene e Shanna, dacise a passare una vacanza da sole. Dopo aver raccolto in macchina l'autostoppista Pam, si lancia sulle traccie delle tre ragazze, deciso a verificare la loro resistenza agli incidenti automobilistici frontali. Qualche tempo dopo prova a ripetersi con Abernathy, Zoe e Kim che girano allegre in auto per la campagna. Ma avrà più di una sorpresa.
Uscito come film autonomo e con una sequenza in più, è il secondo episodio dell'originale Gringhouse, distribuito nella versione di 191' solo negli Usa e in Francia.
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"Stuntman" Mike incrocia in un bar le tre amiche "jungle" Julia, Arlene e Shanna, dacise a passare una vacanza da sole. Dopo aver raccolto in macchina l'autostoppista Pam, si lancia sulle traccie delle tre ragazze, deciso a verificare la loro resistenza agli incidenti automobilistici frontali. Qualche tempo dopo prova a ripetersi con Abernathy, Zoe e Kim che girano allegre in auto per la campagna. Ma avrà più di una sorpresa.
Uscito come film autonomo e con una sequenza in più, è il secondo episodio dell'originale Gringhouse, distribuito nella versione di 191' solo negli Usa e in Francia. Il titolo indica il termine gergale per i locali di ultima visione dove negli anni settanta si vedevano due film, spesso di serie Z, con un biglietto solo. Tarantino ricrea con interventi digitali il look delle pellicole in condizioni tecniche inpresentabili che circolavano in quelle sale: graffi, sfocature, salti di quadro, tagli ecc. Ma il film è solo l'ennesima dimostrazione di una radicalità cinematografica che non riesce più a diventare spettacolo appassionante e coinvolgente: il rifiuto delle tradizionali regole marrative e la gratuità degli interventi sulla pellicola portano a una perdita totale di tensione; il gioco di citazioni e di rimandi perde qualsiasi significato per trasformarsi in una inutile prova di bulimia cinefila; l'ambizione di fare "cinema popolare" annega in interminabili dialoghi fumosi e squilibrati. Resta la testimonianza del vicolo cieco in cui rischia di finire certo cinema postmoderno. Rose McGowan è coprotagonista anche in Planet Terror, dove la Shelton, Parks e la Romeo interpretano invece i medesimi ruoli. Il regista Eli Roth è Dov. Colonna sonora al solito ricchissima con, tra gli altri, brani di The Coasters, Eddie Floyd, Willy DeVille e la riscoperta di Hold Tight, di Dave Dee, Dozy, Beaky, Mick & Tich. I film annunciati dai falsi trailer fra un'episodio e l'altro dell'edizione originale sono: 'Warewolf', 'Women of the SS', 'Don't' e 'Machete'. Negli Usa un sonoro flop, in Italia un successo moderato.
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cinephilo
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lunedì 21 gennaio 2019
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il peggior film di qt ha comunque il suo perchè...
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Nonostante sia il peggior film del maestro Tarantino questo film è a suo modo un mezzo capolavoro e spiegherò qui il perchè secondo il mio modestissimo punto di vista. Al maestro piace fare cinema. Il cinema può essere tutto : biografia, riflessione, intelletto ma anche intrattenimento. Questo film è stato concepito apposta per riempirsi la pancia. Un'abbuffata, come quella di Stuntman Mike con i nachos, che, senza grandi pretese, vuole semplicemente tenerci incollati sul divano e interrompere bruscamente il brontolio dello stomaco. Magari dopo una giornata di duro lavoro/studio in cui siamo troppo stanchi per pensare e aprire riflessioni su tematiche profonde della vita.
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Nonostante sia il peggior film del maestro Tarantino questo film è a suo modo un mezzo capolavoro e spiegherò qui il perchè secondo il mio modestissimo punto di vista. Al maestro piace fare cinema. Il cinema può essere tutto : biografia, riflessione, intelletto ma anche intrattenimento. Questo film è stato concepito apposta per riempirsi la pancia. Un'abbuffata, come quella di Stuntman Mike con i nachos, che, senza grandi pretese, vuole semplicemente tenerci incollati sul divano e interrompere bruscamente il brontolio dello stomaco. Magari dopo una giornata di duro lavoro/studio in cui siamo troppo stanchi per pensare e aprire riflessioni su tematiche profonde della vita. Un film per quando si ha vogIia di rilassarsi e tirare fuori quel pizzico di "ignoranza" insita in ognuno di noi e che cerchiamo molto spesso di nascondere e reprimere. Io amo il cinema, tutto, di ogni tipo, e questo film rappresenta un action movie estremamente ben diretto. Non mancano poi le caratteristiche tipiche che mi hanno fatto innamorare del mondo tarantiniano : buoni dialoghi (anche se non la migliore sceneggiatura che il regista di Knoxville abbia mai scritto), riferimenti/omaggi al grande cinema (Punto zero) e l'ossessione per la cultura pop (mexican bar, junk food messicano, musica e cocktail a volontà). Ovviamente siamo distanti anni luce dai livelli di Pulp Fiction o Le Iene ma è un action movie on the road che nel repertorio del maestro ci sta tutto. Insomma QT fa centro anche con il suo peggior film. Tra le 4 e le 5 stelle, ne do 5 per la simpatia soprattutto del finale.
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carpenter
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sabato 2 giugno 2007
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il blues di tarantino
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Con un apparente semplice struttura narrativa, Tarantino realizza un film "Blues" originale, omaggiando quei film (con la scelta di protagonisti Stuntman) e quelle atmosfere che hanno reso storiche le Grindhouse, utilizzando "creativamente" tutto ciò che queste avevano di rozzo.
Quello che ha spiazzato di questo film, è proprio la sua semplice originalità: diviso in due parti (parlo di DEATH PROOF non del progetto Grindhouse), la seconda ricalca la prima ma modificandosi, cambiando lentamente fino alla grande "esplosione" finale.
Tarantino ha sempre realizzato film per il pubblico, per la gente e Grindhouse(tutto il progetto non solo Death Proof) nè è la prova.
[+] la traduzione di blues è tristezza
(di raoul casadei)
[ - ] la traduzione di blues è tristezza
[+] [info] ma cosa significa "grindhouse" ?
(di megliosenza)
[ - ] [info] ma cosa significa "grindhouse" ?
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cineofilo92
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sabato 2 giugno 2007
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perplessità
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E ritorna imperturbabile Mr. Pulp, con il suo segmento di Grindhouse, Death Proof. Visivamente geniale sì, ma anche deludente. Non dico che Quentin abbia sfornato una diavoleria giusta per perdere tempo, anzi, è più per gente colta che per cultori di pulp horror, ma siamo lontani dalla perfetta armonia tra sceneggiatura e immagini che aveva caratterizzato Kill Bill e Pulp Fiction. Sarà per i dialoghi interminabili (alcuni dei quali poco efficaci) o per qualcos'altro, ma il Tarantino del 2007 non è perfetto. I momenti adrenalinici non mancano, però. Capita spesso che la tensione da zero schizzi al massimo in pochi secondi. Meglio non crucciarsi troppo. Dopotutto la miscellanea Tarantiniana torna sempre efficace.
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E ritorna imperturbabile Mr. Pulp, con il suo segmento di Grindhouse, Death Proof. Visivamente geniale sì, ma anche deludente. Non dico che Quentin abbia sfornato una diavoleria giusta per perdere tempo, anzi, è più per gente colta che per cultori di pulp horror, ma siamo lontani dalla perfetta armonia tra sceneggiatura e immagini che aveva caratterizzato Kill Bill e Pulp Fiction. Sarà per i dialoghi interminabili (alcuni dei quali poco efficaci) o per qualcos'altro, ma il Tarantino del 2007 non è perfetto. I momenti adrenalinici non mancano, però. Capita spesso che la tensione da zero schizzi al massimo in pochi secondi. Meglio non crucciarsi troppo. Dopotutto la miscellanea Tarantiniana torna sempre efficace. Speriamo solo che non abbia preso una brutta piaga.
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[+] deludente
(di dr . sardonicus)
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akamota
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mercoledì 13 giugno 2007
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la serie z è un sogno !
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Un road movie USA,
l'immaginazione è storia
donne e motori.
Commento:
L'occasione, la trama e tutto diventa narrazione ed emozione, anche il nulla.
L'elegia può essere composta anche con sangue e lamiere e contorte
Durata :
Alcuni sognavano il west e la "Frontiera" e vivevano in Italia, altri vivevano nel West, non più selvaggio ed hanno vissuto i sogni degli altri, di tutti gli altri.
Lo spettatore esigente:
Terminator e Final destination si reggono su patti con lo spettatore, qui data la credibilità dell'impossibile si può assistere alle dinamiche di ogni trama pensabile.
Come non pensare a Crash di Cronemberg (1996) ? Russ Meyer e Dario Argento sono invece evocati più che citati
Il critico preoccupato: A consigliare certi film si rischia la fine di Roberto Silvestri, critico de Il Manifesto, entusiasta estimatore di "Harry, pioggia di sangue"che in Caro Diario di Nanni Moretti viene inseguito e sbeffeggiato a male parole e forse, una parte piccolissima di ragione c'è.
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Un road movie USA,
l'immaginazione è storia
donne e motori.
Commento:
L'occasione, la trama e tutto diventa narrazione ed emozione, anche il nulla.
L'elegia può essere composta anche con sangue e lamiere e contorte
Durata :
Alcuni sognavano il west e la "Frontiera" e vivevano in Italia, altri vivevano nel West, non più selvaggio ed hanno vissuto i sogni degli altri, di tutti gli altri.
Lo spettatore esigente:
Terminator e Final destination si reggono su patti con lo spettatore, qui data la credibilità dell'impossibile si può assistere alle dinamiche di ogni trama pensabile.
Come non pensare a Crash di Cronemberg (1996) ? Russ Meyer e Dario Argento sono invece evocati più che citati
Il critico preoccupato: A consigliare certi film si rischia la fine di Roberto Silvestri, critico de Il Manifesto, entusiasta estimatore di "Harry, pioggia di sangue"che in Caro Diario di Nanni Moretti viene inseguito e sbeffeggiato a male parole e forse, una parte piccolissima di ragione c'è....però a me è piaciuto
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