noia1
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lunedì 16 giugno 2014
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un’inghilterra inedita
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La solitudine di un ragazzino viene compensata da un gruppo di poveri diavoli che passano le giornate a fare danni e a drogarsi, lo strano equilibrio che si crea però verrà distrutto da Combo, un fanatico violento e psicopatico.
Cinematograficamente ben fatto e la telecamera con le sue varie posizioni aiuta a comprendere l’importanza (o la spensieratezza) di tutte le scene.
Ci si concede qualche buonismo di troppo e la storia non è del tutto realistica, probabilmente però queste lievi discordanze sono dovute proprio dal fatto che tutto ciò che è mostrato è quello che il piccolo protagonista dodicenne filtra dai suoi occhi innocenti.
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La solitudine di un ragazzino viene compensata da un gruppo di poveri diavoli che passano le giornate a fare danni e a drogarsi, lo strano equilibrio che si crea però verrà distrutto da Combo, un fanatico violento e psicopatico.
Cinematograficamente ben fatto e la telecamera con le sue varie posizioni aiuta a comprendere l’importanza (o la spensieratezza) di tutte le scene.
Ci si concede qualche buonismo di troppo e la storia non è del tutto realistica, probabilmente però queste lievi discordanze sono dovute proprio dal fatto che tutto ciò che è mostrato è quello che il piccolo protagonista dodicenne filtra dai suoi occhi innocenti. Ci si muove su tre fasi e attraverso queste tre fasi di propone una visione dell’Inghilterra del tempo, piena di contraddizioni e in piena fase Thatcher con conseguenti disagi sociali malcontenti. La prima fase è quella del ragazzino che si ritrova ad avere a che fare con la sua solitudine e i molti tormenti della sua vita, poi è il momento dell’integrazione e infine è quella della rottura dell’equilibrio e la corruzione del poveretto troppo fragile per rendersi conto di ciò che è veramente giusto fare.
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stefano capasso
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giovedì 13 giugno 2019
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vittime e carnefici vittime della società
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Nell’Inghilterra dei primi anni ’80, Shaun è un ragazzino di 12 anni che viene prese in giro a scuola dai coetanei. Quando incontra un gruppo di skinheads più grandi, diventa la loro mascotte e comincia a cambiare per sentirsi più adulto, a partire dall’abbigliamento. Ma il gruppo di amici entrerà in crisi quando arriva Combo, appena uscito dal carcere.
Un’analisi, in parte autobiografica, dell’Inghilterra ai tempi della Thatcher, della guerra delle Falkland e dell’esplosione del fenomeno della migrazione. Nelle periferie marginali del paese, si vive senza più prospettive per il futuro, il senso di instabilità viene accentuato dal fenomeno dell’immigrazione.
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Nell’Inghilterra dei primi anni ’80, Shaun è un ragazzino di 12 anni che viene prese in giro a scuola dai coetanei. Quando incontra un gruppo di skinheads più grandi, diventa la loro mascotte e comincia a cambiare per sentirsi più adulto, a partire dall’abbigliamento. Ma il gruppo di amici entrerà in crisi quando arriva Combo, appena uscito dal carcere.
Un’analisi, in parte autobiografica, dell’Inghilterra ai tempi della Thatcher, della guerra delle Falkland e dell’esplosione del fenomeno della migrazione. Nelle periferie marginali del paese, si vive senza più prospettive per il futuro, il senso di instabilità viene accentuato dal fenomeno dell’immigrazione. In questo contesto paura e violenza diventano l’inevitabile sbocco di questo stato di tensione, violenza che finisce per andare ben oltre le intenzioni iniziali, e che si confonde con questioni personali irrisolte. Il recupero dei valori dell’amicizia e della solidarietà rimane l’unica strada per uscire da un vicolo cieco senza speranza.
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linus2k
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giovedì 26 gennaio 2012
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vi prego! non paragonatelo a trainspotting!
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Un ragazzino di 12 anni, Shaun, orfano, con la madre assolutamente inesistente, non accettato dai suoi compagni di scuola viene accolto in un gruppo di "skinheads" che si rivela un gruppo di amici meno aggressivi di quanto ci si potesse aspettare nell'immaginario collettivo: alla fine per loro essere skinheads era solo un modo di vestirsi e poco di più.
Tutto cambia quando torna da 3 anni di galera Combo, "vecchio" skinhead, pronto a rimettersi a capo del gruppo e riportarlo alle "tradizionali attività" da teppisti, razzisti, violenti.
Da questo momento in poi l'escalation di violenza da una parte e la manifestazione (o lo sviluppo) di uno spirito critico verso questi comportamenti dall'altra, porterà allo sfaldamento del gruppo di amici e Shaun farà un doloroso percorso alla scoperta di un mondo da cui fuggire.
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Un ragazzino di 12 anni, Shaun, orfano, con la madre assolutamente inesistente, non accettato dai suoi compagni di scuola viene accolto in un gruppo di "skinheads" che si rivela un gruppo di amici meno aggressivi di quanto ci si potesse aspettare nell'immaginario collettivo: alla fine per loro essere skinheads era solo un modo di vestirsi e poco di più.
Tutto cambia quando torna da 3 anni di galera Combo, "vecchio" skinhead, pronto a rimettersi a capo del gruppo e riportarlo alle "tradizionali attività" da teppisti, razzisti, violenti.
Da questo momento in poi l'escalation di violenza da una parte e la manifestazione (o lo sviluppo) di uno spirito critico verso questi comportamenti dall'altra, porterà allo sfaldamento del gruppo di amici e Shaun farà un doloroso percorso alla scoperta di un mondo da cui fuggire.
In Patria osannato come il nuovo Trainspotting, ed arrivato da noi anche spinto da questa sorta di nomea, "This England" non ha assolutamente niente a che vedere con quel piccolo gioiellino psichedelico di Trainspotting: regia, tema, attori... tutto qui è già visto...certo è un film ben girato, con alcune intuizioni interessanti che, se approfondite, avrebbero potuto fare la differenza, ma alla fine niente. Il classico film sulla periferia violenta, sugli skinhead, sull'accettazione del gruppo, tutto condito in salsa vintage che va tanto di moda ultimamente.
La violenza sugli stranieri, la droga, gli eccessi, sono previsti ed aspettati, i discorsi nazionalisti conosciuti abbondantemente. Regia standard da film indipendente, senza capacità visionarie e fotografia "vintage" virante sul seppia prevedibile.
Un compitino ben svolto, ma poco coraggioso e per questo molto poco interessante.
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renato volpone
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lunedì 5 settembre 2011
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con gli occhi di un dodicenne
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Il film racconta di un ragazzino dodicenne che si trova a dover elaborare il lutto del padre morto nella guerra delle Falkland. Lo sguardo è sul mondo proletario dell'inghilterra degli anni '80, popolata dagli skinheads, buoni e cattivi. Si arriva alla fine del film che ci si domanda perchè? Gli argomenti trattati sono molti, ma lo spessore de "il ragazzo con la bicicletta" non c'è, e non c'è mai una prsa di posizione decisa, le problematiche sociali vengono solo sfiorate (è facile fare pseudo cultura, difficile è lasciare un messaggio o delle emozioni che restano). La recitazione degli attori (anche in questo caso il doppiaggio è straziante e non si capisce perchè ci si ostina a doppiare dei film che sono assolutamente da vedere in lingua originale) è buona, ma il ragazzino è inespressivo e la madre assurda.
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Il film racconta di un ragazzino dodicenne che si trova a dover elaborare il lutto del padre morto nella guerra delle Falkland. Lo sguardo è sul mondo proletario dell'inghilterra degli anni '80, popolata dagli skinheads, buoni e cattivi. Si arriva alla fine del film che ci si domanda perchè? Gli argomenti trattati sono molti, ma lo spessore de "il ragazzo con la bicicletta" non c'è, e non c'è mai una prsa di posizione decisa, le problematiche sociali vengono solo sfiorate (è facile fare pseudo cultura, difficile è lasciare un messaggio o delle emozioni che restano). La recitazione degli attori (anche in questo caso il doppiaggio è straziante e non si capisce perchè ci si ostina a doppiare dei film che sono assolutamente da vedere in lingua originale) è buona, ma il ragazzino è inespressivo e la madre assurda. Unica cosa che si salva la colonna sonora
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[+] doppiaggio non buono
(di stolencar)
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