In «Step up» il sogno americano riaffiora dal musical hip hop della Fletcher
di Gian Luigi Rondi Il Tempo
Di film sulla danza, classica e no, se ne sfornano così tanti da essere ormai diventati un filone. Cui si aggiungono quasi ogni giorno nuovi esempi. Eccone oggi un altro, realizzato, esordendo nel cinema, da una nota coreografa americana Anne Fletcher. La storia è prevedibile, risaputa e fitta di tutti i più consueti luoghi comuni. Però con qualche guizzo che può consentire di seguirla senza troppo biasimo. Lo spunto, intanto. Siamo a Baltimora. Da una parte c'è un ragazzo, Tyler, uscito dai bassifondi, dedito anche a piccoli furti, ma nello stesso tempo, appassionato come molti suoi coetanei di ballo, quello di strada, naturalmente, l'hip hop, con risvolti precisi in quella detta ormai "breakdance". [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (2446 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 2 febbraio 2007