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mercoledì 29 novembre 2006
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una siepe rigogliosa
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Per raccontare Versailles l’esuberanza rococò pare scelta obbligata, se persino lo stile del nobile Saint-Simon, che nelle sue Memoires, ne consegna un ritratto acuminato, veniva paragonato da Proust, suo grande estimatore, a un “ramoscello di fiori azzurri che improvvisamente si rivela ai nostri occhi protendendosi da una siepe rigogliosa”. Ed è esattamente come un ramoscello proteso da una siepe rigogliosa che la Maria Antonietta di Sofia Coppola fa la sua epifania in babbucce di seta rosa confetto, adagiata su una dormeuse, una montagna di amaretti vicino, un dito infilato nella panna, e lo sguardo malizioso alla macchina da presa, quasi uno strizzare l’occhiolino complice alle tante adolescenti viziate e spensierate di oggi che potrebbero ricordarla.
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Per raccontare Versailles l’esuberanza rococò pare scelta obbligata, se persino lo stile del nobile Saint-Simon, che nelle sue Memoires, ne consegna un ritratto acuminato, veniva paragonato da Proust, suo grande estimatore, a un “ramoscello di fiori azzurri che improvvisamente si rivela ai nostri occhi protendendosi da una siepe rigogliosa”. Ed è esattamente come un ramoscello proteso da una siepe rigogliosa che la Maria Antonietta di Sofia Coppola fa la sua epifania in babbucce di seta rosa confetto, adagiata su una dormeuse, una montagna di amaretti vicino, un dito infilato nella panna, e lo sguardo malizioso alla macchina da presa, quasi uno strizzare l’occhiolino complice alle tante adolescenti viziate e spensierate di oggi che potrebbero ricordarla. Lo scanzonato ritratto collima paradossalmente con quanto emerge sulla sovrana nell’illuminante “Maria Antonietta e lo scandalo della collana” di Benedetta Craveri, tuttavia la strada intrapresa dalla Coppola è antitetica a quella del saggio storico concentrato su un singolo episodio rivelatore: essa infatti si è presa la libertà di trasferire sullo schermo, dopo aver letto con i propri occhi di regista la biografia scritta da Antonia Frazer, pressocché l’intera vita della moglie di Luigi XVI, trovando in essa, austriaca trapiantata per Ragion di Stato alla corte di Francia, il motivo dell’esule, declinato in vario modo nella sua filmografia. Ad indirizzare la Coppola verso la regina Deficit, è probabilmente l’intuizione del suo anacronismo : Maria Antonietta è la versione femminile e frivola di Nerone o di Ludwig di Baviera, e di tanti altri incoronati, raffigurati da scrittori e cineasti come dilapidatori di bilanci ed ossessionati dalla passione smodata per l’arte, ed i suoi costumi dispendiosi, il gusto per le meraviglie architettoniche, le sospettate relazioni amorose, sarebbero oggi la delizia del media, mentre all’epoca risultarono invisi alla Parigi affamata e al moralismo intransigente delle classi elevate. Il conflitto fra popolarità e mestiere di regnante è l’ intricato nodo su cui si incentra The queen di Frears con ben altra profondità di sguardo. La Coppola al contrario spoglia il suo personaggio di quanto non sia riconducibile al quadretto colorato e zuccherato della sequenza iniziale e quindi alla stordita inconsapevolezza e agli ardori giovanili. Il fatto è però che in Marie Antoniette la cornice coglie nel segno molto più dell’aggraziato dipinto racchiuso in essa: la prospettiva della giovanissima straniera, sulla melodia antimelodica del rock, illumina la natura asfittica di una gabbia dorata popolata da un’umanità di manichini prigionieri di rituali assurdi. E proprio qui la pellicola, smentendo la sua eroina, svela un’ amara verità: gli orpelli velenosi del potere a nessuno consentono innocenza. http:/slilluzicando.splinder.com
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niccolò romanin
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lunedì 27 novembre 2006
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un magnifico esercizio
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Un invenzione leggera, una interpretazione sognante di quello che potrebbe, e sottolineo potrebbe, essere stata una ragazza viennese alla corte di Francia.
E' un film. E come tale si compiace soprattutto dei suoi mezzi e dei suoi strumenti, che non possono essere quelli della ricostruzione storica, ma sono fotografia, musica, ambientazione, costumi. In una parola: finzione.
E' tutto, rigorosamente, finto. Ed è anche qui che sta la magia di fare un film, dove la forma che si dà ai contenuti sarà sempre più importante dei contenuti stessi.
Quando mai si sarà ballato come ad un rave, alla corte di Francia? Non è importante che sia realmente avvenuto, è importante che la Coppola ce l'abbia fatto immaginare.
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Un invenzione leggera, una interpretazione sognante di quello che potrebbe, e sottolineo potrebbe, essere stata una ragazza viennese alla corte di Francia.
E' un film. E come tale si compiace soprattutto dei suoi mezzi e dei suoi strumenti, che non possono essere quelli della ricostruzione storica, ma sono fotografia, musica, ambientazione, costumi. In una parola: finzione.
E' tutto, rigorosamente, finto. Ed è anche qui che sta la magia di fare un film, dove la forma che si dà ai contenuti sarà sempre più importante dei contenuti stessi.
Quando mai si sarà ballato come ad un rave, alla corte di Francia? Non è importante che sia realmente avvenuto, è importante che la Coppola ce l'abbia fatto immaginare. Quando mai un musicista del '700 avrà battuto il tempo con il piede durante l'esecuzione per la regina?
Ma il filo conduttore si può trovare. La Coppola deve aver percepito una certa similitudine tra quelle che potevano essere le esagerazioni del lusso della vita di corte con quella cultura rock fatta, appunto, di sesso, droga e rock'n'roll.
Non è una tematica nuova, ma tutte le piccole scelte formali per la realizzazione di questa tematica rivelazione la classe della regia. Mi riferisco alla scelta di non aver mai inquadrato direttamente il sole durante le innumerevoli albe successive alle notti di gioco sfrenato, oppure all'incredibile fantasie delle acconciature e ancora ai colori del piccolo idillio delle scene in campagna.
E quindi che importa che alla fine la testa non cada nel cesto del boia. Sarebbe solo stata una scena fuori luogo in quello che non è un film che vuole far riflettere su quanta fame potesse avere il popolo di Francia, ma solo un ritratto spensierato e auto compiaciuto della frivolezza.
La libertà di interpretazione di un testo che potrebbe essere stata la realtà storica rendono il film un magnifico (questo si) esercizio di stile.
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sergio
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domenica 26 novembre 2006
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da vedere e da sentire
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Ho visto il film. Le mie aspettative erano alte devo essere sincero. Il film cmq è da vedere perchè racconta in una chiave diversa la vita di maria antonietta.Dire che è una cagata mi sembra troppo: ma la gente va al cinema oppure no? Vi assicuro che a giro è pieno di cagate...poi basta ridere a qlke stronzata e per tanti i soldi sn ben spesi. Per me nn è così!!!
La sceneggiatura, è vero, non è molto originale perchè non racconta niente di nuovo, ma credo ke la regia migliori il tutto e renda ,anche se non in maniera esplicita, il disagio e la frustrazione di questa ragazza fin troppo contemporanea. Se poi uno vuole vedere qlcsa in chiave meno moderna, il cinema offre altri prodotti che raccontano fedelmente la storia anche politica del personaggio.
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Ho visto il film. Le mie aspettative erano alte devo essere sincero. Il film cmq è da vedere perchè racconta in una chiave diversa la vita di maria antonietta.Dire che è una cagata mi sembra troppo: ma la gente va al cinema oppure no? Vi assicuro che a giro è pieno di cagate...poi basta ridere a qlke stronzata e per tanti i soldi sn ben spesi. Per me nn è così!!!
La sceneggiatura, è vero, non è molto originale perchè non racconta niente di nuovo, ma credo ke la regia migliori il tutto e renda ,anche se non in maniera esplicita, il disagio e la frustrazione di questa ragazza fin troppo contemporanea. Se poi uno vuole vedere qlcsa in chiave meno moderna, il cinema offre altri prodotti che raccontano fedelmente la storia anche politica del personaggio. Non penso che la regista volesse questo però. :-)
E poi sl per la colonna sonora consiglio a tutti di andarci. Mi sn innamorato e ho preso il cd il giorno dopo.
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lapulce
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domenica 26 novembre 2006
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x franci
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franci cara, per commentare un film lo devi GUARDARE non solo VEDERE. e a 360°. la trama è discutibile e il giudizio personale, ma tecnicamente è terribile, e fidati che i microfoni appaiono eccome. si, sto' parlando di Marie Antoniette, non sono ancora cosi' incapace di prenotare un film, guardarlo, commentarlo, e avere il dubbio di aver visto qualcosa d'altro.
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(di marydee)
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spacelady
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sabato 25 novembre 2006
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ma dove avete gli occhi?
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Nel vedere i commenti positivi mi vien da chiedere:"Ma dove avete gli occhi?" Nel b. del c.? Mi sa di sì. Ma andate su royalsoffrance e lì sì che c'è la Vera Marie Antoinette in carne ed ossa. Molto meglio di quella coppola. W royalsoffrance!
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(di sergio)
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franci
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sabato 25 novembre 2006
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film da 10 e lode
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stupendo...e lei è fenomenale...attori superlativi...costumi...ambientazione fantastici...e la colonna sonora..perfetta!!!!
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lapulce
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venerdì 24 novembre 2006
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ma che regiaaaa????
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ADORO MARIA ANTONIETTA E LA STORIA DI FRANCIA, QUESTO FILM MI HA DELUSO.
MA CHI DI VOI LO HA VISTO, HA NOTATO CHE PER 2/3 DEL FILM APPAIONO I MICROFONI DEL SET DALL'ALTO DELLO SCHERMO????SI VEDE SOPRATTUTTO DURANTE I DIALOGHI, FATECI CASO (ANCHE SE SCONSIGLIO LA VISIONE). MA MI CHIEDO?POSSIBILE CHE NESSUNO DELLA REGIA SI SIA ACCORTO????
CIAO A TUTTI
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sottiletramacorallina
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giovedì 23 novembre 2006
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dall' alto dei cieli..non guardare..
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Costumi e scenografie..impeccabili, la trama un po meno!la regista non ha voluto creare appositamente un personaggio storico ma pare non abbia saputo rendere diversamente il personaggio di maria antonietta,così il personaggio risulta arido in piu sequenze!
Molto belle le scene bucoliche nell'hameau e le scene del lever e pranzi rendono bene la noia.....in sostanza penso che fare un film su un personaggio storico tanto complesso come la regina maria antonietta sia stato un azzardo....cara sophia..complimenti per il coraggio!
luca
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luxixi
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giovedì 23 novembre 2006
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mi aspettavo qualcosa di meglio
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un film decisamente sciapo senza trama!2ore di proiezione sembrano 2 gg!lo sconsiglio!
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