La Coppola torna a raccontare,dopo "Il giardino delle vergini suicide",l'età adolescenziale femminile;ma questa volta,al contrario del primo film,la storia non è quella di una ragazza comune che soffre perchè sottomessa all'opprimente autorità materna(e in parte paterna),ma è quella della regina francese Maria Antonietta passata alla storia con la frase:"Se non hanno pane che mangino brioche",che viene confutata nel film.La Coppola non ha alcuna intenzione di ricostruire il quadro storico e politico degli anni in cui ha vissuto la regina(1755-1793)ma vuole solo raccontare la fragile storia di una bambina(aveva solo 15 anni quando fu data in sposa al delfino di Francia,il futuro Luigi XVI)catapultata in un mondo,quello di Versailles,che con la sua ostilità tentava di addossarle compiti e doveri troppo numerosi e ardui da rispettare;ma l'infelicità era ricompensata da feste,abiti sfarzosi,scarpe e dolci a più non posso.Maria Antonietta è posta ovviamente al centro della storia e la sua figura risalta luminosamente tra coloro che la circondano(compreso lo sposo)ma a volte si mimetizza tra le dame di corte che considera sue amiche e con le quali ama spettegolare.E' lei che porta colore alla fredda architettura di Versailles(il cui colore a volte è uguale a quello degli abiti della regina che corre per i corridoi) sfoggiando vestiti rosa shocking che riprendono il colore dei pasticcini alle fragole,indossando scarpe all'ultima moda,ornandosi di gioielli preziosissimi e portando acconciature fin troppo esagerate.La giovane tenta perciò di evadere dalle sue responsabilità di regina e di moglie offesa per l'indifferenza(fortunatamente solo iniziale)di un marito che non sembra apprezzare la sua bellezza e di un popolo e una corte continuamente insoddisfatti.L'ambientazione(escluso l'inizio)è segregata all'interno della reggia di Versailles e i possedimenti nel parco circostante che isolano la regina dallo spazio esterno dove si accende lentamente la ribellione del popolo che vede in Maria Antonietta,per i suoi sperperi,una delle cause della crisi economica francese.Ed è da quando la rivoluzione arriva al culmine,dopo l'attacco alla bastiglia,che la regina comincia a partecipare realmente alla vita reale,decidendo di restare accanto al marito(da cui ha concepito 3 figli,uno dei quali morto poco dopo la nascita)e di abbandonare con estremo dolore gli amici più cari che fuggono in cerca di protezione.Le scene finali rappresentano tutta l'umanità e la fragilità di questa donna,dove s'intecciano caoticamente tutti i suoi sentimenti,a partire dall'amore per il marito e i figli alla consapevolezza di una morte vicina,che sfociano nella penultima scena del film,nella carrozza che la porterà,assieme al marito,alla decapitazione:Maria Antonietta abbraccia i figli che dormono,inconsci del loro destino,e guarda fuori verso i luoghi dove poco tempo prima dava sfogo alla sua irrequietezza e spensieratezza.Luigi le chiede:"Ammiri il viale con i tigli che hai piantato?".Maria Antonietta:"No..dico addio per sempre".La Coppola dimostra,nuovamente,la sua abilità registica,soprattutto nelle scene ambientate nella natura dove la regina e la figlia giocano confondendosi tra i fiori,immergendosi nell'erba,il tutto illuminato da una luce quasi divina che si riflette nell'acqua dei laghi artificiali e sulla terra stessa.La recitazione è ottima(bravissima Kirsten Dunst),originalissime le musiche d'epoca contrastanti con quelle rock,i vestiti molto belli,la fotografia e la scenografia pure,la sceneggiatura forse un pò traballante e il film in alcuni tratti rischia di annoiare...nel complesso comunque un film più che buono.
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