francesca
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venerdì 28 aprile 2006
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la mediocrità italiana
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Se non fosse per il volto accattivante e la voce vagamente rauca di Nanni Moretti il film presenterebbe ben pochi motivi di attrattiva. Le tematiche toccate dalla pellicola risultano infatti alquanto scontate: dalla vergogna diffusa per un presidente "becero" e opportunista, alla crisi della famiglia, al disagio dei figli fino a giungere al "tabu'" (ma davvero lo è ancora?)per la coppia gay.
Ben poco mordente aggiunge alla trama il ritratto dell'attore vizioso ed egocentrico o quello dell'ex marito geloso, incapace di accettare la nuova esistenza della consorte.
Anche l'immagine che risulta di Berlusconi non esce dai canoni del già detto e del già visto, frasi note e gaffes vergognose, arroganza spocchiosa e ironia da quattro soldi.
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Se non fosse per il volto accattivante e la voce vagamente rauca di Nanni Moretti il film presenterebbe ben pochi motivi di attrattiva. Le tematiche toccate dalla pellicola risultano infatti alquanto scontate: dalla vergogna diffusa per un presidente "becero" e opportunista, alla crisi della famiglia, al disagio dei figli fino a giungere al "tabu'" (ma davvero lo è ancora?)per la coppia gay.
Ben poco mordente aggiunge alla trama il ritratto dell'attore vizioso ed egocentrico o quello dell'ex marito geloso, incapace di accettare la nuova esistenza della consorte.
Anche l'immagine che risulta di Berlusconi non esce dai canoni del già detto e del già visto, frasi note e gaffes vergognose, arroganza spocchiosa e ironia da quattro soldi. Nessuna nuova angolatura, nessun diverso spiraglio dal quale osservare l'ex presidente.
E Moretti si compiace di se stesso come qundo in macchina con il regista trash e la giovane emergente inizia a cantare: lo aveva già fatto (ma con quale altra originalità!) in "Caro diario"...
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paolo massa
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martedì 25 aprile 2006
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il caimano
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E’davvero incredibile con quanta lucida consapevolezza Nanni Moretti sia riuscito a rendere ne “Il Caimano”, il suo ultimo e grande “visionario” film, l’Italia dei nostri tempi. Perché “Il Caimano” parla anche di noi, delle tante speranze, soprattutto quelle tradite, che abbiamo coltivato in questi lunghi anni di “modernizzazione” del nostro Paese. E per esorcizzare la figura dell’uomo che ha permesso questo “balzo in avanti” (o indietro?), un Moretti politico e intimista, ma non ideologico, ha deciso di regalarci due ore di visioni comiche e malinconiche, venate da un pessimismo che nel finale lascerà tutti senza parole. Perché un buon film non deve essere mai sopra le righe, mai iperbolico, bensì allusivo e sfuggente nei significati che incarna.
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E’davvero incredibile con quanta lucida consapevolezza Nanni Moretti sia riuscito a rendere ne “Il Caimano”, il suo ultimo e grande “visionario” film, l’Italia dei nostri tempi. Perché “Il Caimano” parla anche di noi, delle tante speranze, soprattutto quelle tradite, che abbiamo coltivato in questi lunghi anni di “modernizzazione” del nostro Paese. E per esorcizzare la figura dell’uomo che ha permesso questo “balzo in avanti” (o indietro?), un Moretti politico e intimista, ma non ideologico, ha deciso di regalarci due ore di visioni comiche e malinconiche, venate da un pessimismo che nel finale lascerà tutti senza parole. Perché un buon film non deve essere mai sopra le righe, mai iperbolico, bensì allusivo e sfuggente nei significati che incarna. “Il Caimano” è un classico esempio di “cinema nel cinema”, nel tentativo di sovrapporre storie diverse che diano più chiavi di lettura alle immagini sullo schermo. C’è la crisi d’amore tra Silvio Orlando e Margherita Buy, due genitori in procinto di separarsi definitivamente: l’uno, regista “trash” sommerso dai debiti della sua piccola casa di produzione, l’altra, attrice mancata e cantante a tempo perso. C’è la grinta di Jasmine Trinca, giovane regista desiderosa di girare il suo primo lungometraggio niente di meno che sul “Il Caimano” in persona, ovvero Silvio Berlusconi. E c’è l’Italia, con i suoi “tic” incarnati dai personaggi di contorno, ognuno con il proprio ruolo e il proprio destino, simboli di un Paese sfaccettato e men che meno pacificato, dove il sogno di un uomo può infrangersi contro una società “aliena”, quasi estranea agli ideali comuni. Ma la società siamo noi, sembra suggerirci Nanni Moretti, nella consapevolezza che solo noi, alla fin fine, saremo artefici del nostro futuro: da vivere insieme, con spirito costruttivo, o l’uno contro l’altro, in una perenne “guerra civile”. Un film controverso, insomma, da non perdere.
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alberto
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sabato 22 aprile 2006
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non solo film politico,ma un altro film di moretti
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Tra "Aprile" e "La stanza del figlio",tra "Palombella rossa" e "Sogni d'oro","Il caimano"è UN ALTRO FILM di Nanni Moretti. E'impossibile non intravedere il tocco personalissimo ed inconfondibile del regista ed è alquanto improbabile per coloro che hanno sempre accolto positivamente il suo cinema non apprezzare anche questo film. Uscito un po'troppo furbescamente in concomitanza delle elezioni di Aprile,fortunatamente IL CAIMANO non è solo un film su Berlusconi.Ovviamente è un lavoro politico,ma anche una riflessione amara,malinconica e triste sull'Italia di oggi.E'un film nel film,che ripercorre le difficili vicessitudini professionali e private di un regista trash,interpretato da un sempre bravissimo Silvio Orlando,che si mette in testa di girare un film su Berlusconi.
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Tra "Aprile" e "La stanza del figlio",tra "Palombella rossa" e "Sogni d'oro","Il caimano"è UN ALTRO FILM di Nanni Moretti. E'impossibile non intravedere il tocco personalissimo ed inconfondibile del regista ed è alquanto improbabile per coloro che hanno sempre accolto positivamente il suo cinema non apprezzare anche questo film. Uscito un po'troppo furbescamente in concomitanza delle elezioni di Aprile,fortunatamente IL CAIMANO non è solo un film su Berlusconi.Ovviamente è un lavoro politico,ma anche una riflessione amara,malinconica e triste sull'Italia di oggi.E'un film nel film,che ripercorre le difficili vicessitudini professionali e private di un regista trash,interpretato da un sempre bravissimo Silvio Orlando,che si mette in testa di girare un film su Berlusconi.La sua vita sembra sgretolarsi pian piano in seguito alla separazione dalla moglie,una altrettanto notevole Buy,e alle difficoltà riscontrate nella ricerca di un attore disposto a interpretare "il caimano",nonchè all'intera realizzazione del film. Il film di Moretti ci parla della vita...di quella di tutti i giorni,degli ostacoli che essa ci pone di fronte e che ci sembra impossibile superare...ci parla di perseveranza,di speranza,ma anche di dolore,di politica,di estrema attualità...Un film complesso dunque e per questo difficilissimo da recensire,orchestrato benissimo da un Moretti in forma che sembra voler raccogliere tutta la sua precedente filmografia in un'opera completa,realistica,tenera,dolorosa.Ottima squadra di interpreti e numerosi cammei,ottima caratterizzazione dei personaggi e abile sceneggiatura.Un film da vedere...per riflettere,per dibattere,che offre una serie di spunti interessanti e attualissimi...e per riscoprire un'Italia tanto confusa e sconvolta.Un film ITALIANO necessario,che finalmente fa pensare...ci voleva! Vincitore dei David come miglior film e miglior regia
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alessio
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giovedì 20 aprile 2006
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film bellissimo
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Un film sicuramente da vedere. Non perdetelo.
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pancho
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sabato 15 aprile 2006
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berlusconi come i cavoli a merenda
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Film slegato.
A tratti è il Moretti ad alto livello: soprattutto nella seconda parte. Altre scene lasciano il tempo che trovano e non sono credibili nè coinvolgenti.
Il film è salvato dalla Buy, da Placido, dai bambini, dal Lego e dalle musiche.
Berlusconi non è sfondo, ma neanche protagonista.
C'entra con il resto della storia come i cavoli a merenda: se Moretti voleva fare un film sull'italia al tempo del berlusca, non c'è riuscito. Se non voleva, perchè dare al caimano tutto questo spazio?
Insomma Berlusconi dopo avermi rovinato (in ordine di importanza)il calcio, la costituzione, il fegato e la televisione, ora mi rovina anche i film di Moretti?
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gattodiluce
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sabato 15 aprile 2006
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due citazioni
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Una battuta di Altan; TIPO 1: "La stanza del figlio è un film di moretti che fa piangere" TIPO 2: "Perché, gli altri no?"
Una frase di Leon Woods: "Se vuoi dare un messaggio manda un telegramma, non fare un film".
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diego
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giovedì 13 aprile 2006
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berlusconi siamo noi...
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Credo che abbiano ragione quanti ritengano che "Il Caimano" non è un film su Berlusconi. Il film ritrae l'Italia e gli italiani degli ultimi decenni, e Berlusconi non fa che realizzarne la parte più deteriore. Volevamo le ballerine e ci ha dato le ballerine, volevamo quartieri puliti e ci ha dato Milano 2, volevamo vincere le coppe dei Campioni e lui le ha vinte. Certo, non importa come e a quale prezzo, ma questo a quanto pare non importa a nessuno, o meglio, non importa alla maggioranza degli italiani e scusatemi se dico che non è poco. Tornando al film, io ho riso, come ho riso in tutti i film di Moretti (tranne in "Ia stanza del Figlio" che oltre ad essere tragico e non drammatico, proprio non mi è piaciuto), cioè in modo sottile e senza sentirmi scemo.
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Credo che abbiano ragione quanti ritengano che "Il Caimano" non è un film su Berlusconi. Il film ritrae l'Italia e gli italiani degli ultimi decenni, e Berlusconi non fa che realizzarne la parte più deteriore. Volevamo le ballerine e ci ha dato le ballerine, volevamo quartieri puliti e ci ha dato Milano 2, volevamo vincere le coppe dei Campioni e lui le ha vinte. Certo, non importa come e a quale prezzo, ma questo a quanto pare non importa a nessuno, o meglio, non importa alla maggioranza degli italiani e scusatemi se dico che non è poco. Tornando al film, io ho riso, come ho riso in tutti i film di Moretti (tranne in "Ia stanza del Figlio" che oltre ad essere tragico e non drammatico, proprio non mi è piaciuto), cioè in modo sottile e senza sentirmi scemo. Grande prova di regista e grande prova di umiltà di attore.
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nigel mansell
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giovedì 13 aprile 2006
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ottimo ma io sono di parte
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Ottimo, ma io sono di parte: adoro sia Moretti che la Buy.
Apprezzo la tesi che la vita comunque scorre al di là della politica, così che il povero Orlano si deve arrabattare tra problemi finanziari e familiari.
L'attacco politico finale è secondo me eccessivo e la ritengo l'unica nota stridente dell'opera.
Il tocco di Moretti è delicato, la sua regia in punta di piedi contrasta con quella dei maestri attuali e forse anche con i miei gusti, ma il risultato è geniale.
Moretti comunque rimane per me insuperabile in Caro Diario, soprattutto nel capitolo dedicato alla Vespa, lo riguardei di continuo.
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pasquale68
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martedì 11 aprile 2006
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film stupido
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è uno studido tentativo di fare politica. il film è brutto e fatto male. assolutamente non all'altezza del "primo moretti", peraltro geniale ed efficace. moretti cinematograficamente è ormai alla frutta. sceneggiatura da dilettanti, eccessiva ricerca di introspezione nella psicologia del personaggio. moretti credo che sia malato. auguri di pronta guarigione
[+] delusione di una "vecchia" fan....
(di clab)
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[+] troppo buono....
(di dido93)
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anakin
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lunedì 10 aprile 2006
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dov'è il film????
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E' un Film Comico?NO...E' un Film Drammatico?NO...E' Un Film Poliziesco ? NO....E' un Film di Denuncia ?No......NON E' un FILM ???SIIIIIIIIIIII!!!!!E' semplicemente una Gran Furbata, un minestrone legato ad una figura che, oggi come oggi, è l'emblema di tutti i mali di un paese che si diverte a trasformalo nel piu' grande capro espiatorio della sua storia !!!E se escono film cosi', la colpa non puo' che esser di BERLUSCONI!!!Ma per piacere...
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