Il caimano

Ho trovato il Caimano un film molto brutto, freddo, e con una drammatica assenza di cose da dire. Sembra la parodia di un film di Moretti, ne ha tutti tic e gli stilemi senza quel di più di intelligenza e ispirazione che ormai andava scemando sin da palombella rossa. è un film che fallisce il suo obbiettivo (esplicitamente dichiarato nelle interviste da Moretti) quello di voler raccontare l'Italia di questi anni non focalizzando troppo sullo sfondo politico-criminale.L'Italia che racconta il film non é la mia né é quella che vedo attorno a me, i problemi pubblici e privati che moretti descrive sono incastonati in modo meccanico e inverosimile. Invece di fargli fare il prete-maoista a Virzì Nanni dovrebbe chiedergli di supervisionargli le sceneggiature perché il Caimano sta a "Caterina va in città" come uno scarabocchio alla cappella sistina. La dimensione politica e quella privata del film restano due vasi non-comunicanti e il personaggio che (tra e più degli altri) dovrebbe svolgere il ruolo di farli interagire (La Trinca) è il punto più debole di tutto il film mancando completamente di personalità. Tutti i giovani che conosco che vogliono fare cinema e/o documentari (ma anche fumetti, romanzi, giornali, gruppi rock o aprire un bar o un impresa) hanno delle idee (magari sbagliate) e una senso civile che difendono con passione. La Trinca è una piuma al vento in un film dove c'é solo bonaccia. Se i sofismi della critica sosterranno che la sfocatura del personaggio della Trinca è voluto verrebbe da rispondere morettianamente: "Allora ve lo meritate Moretti (e pure Berlusconi)!". La cosa che addolora di più è sentire a sinistra un coro di consensi di circostanza. Si deve parlare bene del film così come ci raccontiamo che Prodi è un grande leader. Una cosa di sinistra che dovremo fare dopo aver cacciato il mafioso sarà quella di ricominciare a dirci la verità. a cominciare dall'arte.