saverx
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domenica 26 marzo 2006
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inguardabile
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Semplicemente il film più brutto mai visto in vita mia!! Non mi intendo ti politica, non sono "Berlusconiano" o "Prodiano", vorrei solo andare al cinema per rilassarmi e per guardare un bel film. A chi mi chiede....allora perchè hai scelto di vedere proprio IL CAIMANO?...rispondo che tutti i biglietti per La Pantera Rosa erano terminati e quindi mi è toccato per forza!!! Cmq giusto per farvi capire all'uscita del cinema tutti erano in silenzio con le facce sconvolte come a dire: "HO PERSO 6,5 euro". A parte questo il film, praticamente su BERLUSCONI, ha come sfondo un grigio produttore di film SFIGATO che a quanto pare di cinema non ne capisce una ma.............zza (e qui penso che ci sia la parte autobiografica di Nanni Moretti), che cerca disperatamente di produrre un film per uscire da quella vita squallida che si è costruito!! Eppure, eliminati tutti i riferimenti al caimano, a berlusconi e a tutte le vicende politiche, il film sarebbe anche stato accettabile!!! :-))) Cmq la storia non vale neanche la pena raccontarla.
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Semplicemente il film più brutto mai visto in vita mia!! Non mi intendo ti politica, non sono "Berlusconiano" o "Prodiano", vorrei solo andare al cinema per rilassarmi e per guardare un bel film. A chi mi chiede....allora perchè hai scelto di vedere proprio IL CAIMANO?...rispondo che tutti i biglietti per La Pantera Rosa erano terminati e quindi mi è toccato per forza!!! Cmq giusto per farvi capire all'uscita del cinema tutti erano in silenzio con le facce sconvolte come a dire: "HO PERSO 6,5 euro". A parte questo il film, praticamente su BERLUSCONI, ha come sfondo un grigio produttore di film SFIGATO che a quanto pare di cinema non ne capisce una ma.............zza (e qui penso che ci sia la parte autobiografica di Nanni Moretti), che cerca disperatamente di produrre un film per uscire da quella vita squallida che si è costruito!! Eppure, eliminati tutti i riferimenti al caimano, a berlusconi e a tutte le vicende politiche, il film sarebbe anche stato accettabile!!! :-))) Cmq la storia non vale neanche la pena raccontarla.........l'unico consiglio che vi posso dare.....se avete proprio 6.5 euro da buttare andate in chiesa e fate una bella offerta almeno dopo vi sentirete soddisfatti!!!
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laura
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domenica 26 marzo 2006
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capolavoro
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Film capolavoro per Nanni Moretti, che sa divertire gli italiani come nessuno mai. Il finale lascia a bocca aperta...da vedere assolutamente...buona visione
[+] sono senza parole
(di gigi)
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luca
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domenica 26 marzo 2006
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molto bello
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Il film è molto bello, drammatico affresco dell'Italia della crisi di identità da telefonino (quanti ne suonano durante il film), melanconicamente spiazzante quando sacrifica la politica e si concentra sui sentimenti, cosa in cui riesce benissimo, che piaccia o no. La faccenda Berlusconi resta sullo sfondo, una ricostruzione pensata quasi per sembrare "a posteriori": è come se il regista, anticipando i tempi e i modi, si rivolgesse ad un personaggio del passato e ci facesse un film. In un certo senso è un film-esorcismo, permeato della consapevolezza che, per una ragione o per l'altra, qualcosa cambierà, non foss'altro perchè i figli crescono e superano gli incubi dei genitori. Mi pare un Moretti del surreale e dell'ironia come quello di "Sogni d'oro", un bel ritorno al film di impegno sociale con l'aggiunta di una grande esperienza maturata nell'arte di denunciare senza perdere il controllo sulle cose.
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Il film è molto bello, drammatico affresco dell'Italia della crisi di identità da telefonino (quanti ne suonano durante il film), melanconicamente spiazzante quando sacrifica la politica e si concentra sui sentimenti, cosa in cui riesce benissimo, che piaccia o no. La faccenda Berlusconi resta sullo sfondo, una ricostruzione pensata quasi per sembrare "a posteriori": è come se il regista, anticipando i tempi e i modi, si rivolgesse ad un personaggio del passato e ci facesse un film. In un certo senso è un film-esorcismo, permeato della consapevolezza che, per una ragione o per l'altra, qualcosa cambierà, non foss'altro perchè i figli crescono e superano gli incubi dei genitori. Mi pare un Moretti del surreale e dell'ironia come quello di "Sogni d'oro", un bel ritorno al film di impegno sociale con l'aggiunta di una grande esperienza maturata nell'arte di denunciare senza perdere il controllo sulle cose. Da vedere.
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viandante
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domenica 26 marzo 2006
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si parla del futuro...
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Interessante il contrasto tra "il mucchio di soldi di non ben identificata provenienza" del Caimano, e l'essere squattrinato del regista Bonomo, ma sopratutto i diversi modi di poter voler bene ai figli, tradizionalmente moderno (da separati), e contemporaneamente nuovo (da coppia di fatto): ecco "Il Caimano", come film nel film, come sceneggiatura presentata da teresa-Trinca a Bonomo-Orlando, come elemento contingente ad una storia portante che è quella di questo non riuscito produttore cinematografico (che contrasta con un altro produttore, questa volta televisivo, che propina anche lui Trash, ma...con maggiore fortuna) e della sua famiglia, che morbidamente scivola in un altra dimensione, quella della separazione dei coniugi, in contrasto con una felice nuova famiglia, che per poter esser tale deve giocare di sponda con l'Olanda.
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Interessante il contrasto tra "il mucchio di soldi di non ben identificata provenienza" del Caimano, e l'essere squattrinato del regista Bonomo, ma sopratutto i diversi modi di poter voler bene ai figli, tradizionalmente moderno (da separati), e contemporaneamente nuovo (da coppia di fatto): ecco "Il Caimano", come film nel film, come sceneggiatura presentata da teresa-Trinca a Bonomo-Orlando, come elemento contingente ad una storia portante che è quella di questo non riuscito produttore cinematografico (che contrasta con un altro produttore, questa volta televisivo, che propina anche lui Trash, ma...con maggiore fortuna) e della sua famiglia, che morbidamente scivola in un altra dimensione, quella della separazione dei coniugi, in contrasto con una felice nuova famiglia, che per poter esser tale deve giocare di sponda con l'Olanda.
Moretti parla dell'Italia di oggi: visivamente ne subiamo le macerie, i fumi delle molotov, di questa Italia di oggi, ma nell'Amore di Teresa-Trinca, della sua compagna, e della loro figlioletta io credo si debba scovare la speranza del futuro, si possono scovare gli attori del prossimo atto della nostra società.
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marcello
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domenica 26 marzo 2006
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a stomaco chiuso
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Dopo il film non sono riuscito a mangiare nulla, avevo un blocco allo stomaco. perchè questa identificazione con lo sfigato?E' possibili che per avere ideali bisogna essere sfigati? Gesù è nato in una grotta ed è morto torturato su una croce. Un altro sfigato. Mi sono rotto di modelli che mi lasciano sempre povero ma pulito, non posso essere ricco, affermato, pieno di ideali e felice? In dei momenti Orlando è patetico come personaggio come attore è fantastico; la Bui ci ha ancora mostrato le sue 4 espressioni e un vuoto energetico. Insomma avrei voluto di più e soprattuto in pò di muturita. Mi sembra che la mia generazione, ho 55 anni, proprio non riesca a maturare.
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giuseppe pastore
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domenica 26 marzo 2006
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ottimo, il miglior moretti
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Nel 2001 Berlusconi vinceva le elezioni e Nanni Moretti si consolava con la Palma d'Oro per "La stanza del figlio". Cinque anni e un'elezione dopo, ritorna col suo Caimano (definizione di Franco Cordero, da "Repubblica" dell'11 aprile 2004) e si chiede: dove siamo finiti?, e molte altre cose. Infatti il film pone continuamente, con angoscia e rabbia sempre crescente, domande: a cui rispondono sorrisini di circostanza, sguardi evasivi, gente che allarga le braccia rassegnata. E' un film nel film: a parte gli inserti con Elio De Capitani che fa il Caimano, fino a cinque minuti dalla fine è una commedia contemporanea dall'ilarità surreale tipica di Moretti, con irresistibili pastrocchi d'antan (l'indefinibile "Cataratte", chef-d'oeuvre della cinematografia del protagonista) e divertite partecipazioni di molti attori e registi (Virzì, Mazzacurati, Catania, Mastandrea, Bertorelli, Montaldo, Sorrentino e tanti altri ancora).
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Nel 2001 Berlusconi vinceva le elezioni e Nanni Moretti si consolava con la Palma d'Oro per "La stanza del figlio". Cinque anni e un'elezione dopo, ritorna col suo Caimano (definizione di Franco Cordero, da "Repubblica" dell'11 aprile 2004) e si chiede: dove siamo finiti?, e molte altre cose. Infatti il film pone continuamente, con angoscia e rabbia sempre crescente, domande: a cui rispondono sorrisini di circostanza, sguardi evasivi, gente che allarga le braccia rassegnata. E' un film nel film: a parte gli inserti con Elio De Capitani che fa il Caimano, fino a cinque minuti dalla fine è una commedia contemporanea dall'ilarità surreale tipica di Moretti, con irresistibili pastrocchi d'antan (l'indefinibile "Cataratte", chef-d'oeuvre della cinematografia del protagonista) e divertite partecipazioni di molti attori e registi (Virzì, Mazzacurati, Catania, Mastandrea, Bertorelli, Montaldo, Sorrentino e tanti altri ancora). Fino a cinque minuti dalla fine, fa ridere e indignare sull'Italia e sul suo cinema, e non dubitiamo che molte delle grottesche situazioni rappresentate sullo schermo Moretti o chi per lui le abbiano vissute veramente. Fino a cinque minuti dalla fine, è - finalmente! - un film italiano immerso nella realtà: e cioè privo di tutti quei dialoghi assurdi sul senso della vita e sull'indecifrabilità dell'amore e tutte quelle scemenze, ma in cui i bambini giocano finalmente a calcetto invece che essere assaliti continuamente dagli incubi;e poi un film che fa i nomi e i cognomi, cita i Previti, i Montanelli, i Dell'Utri, i tragicomici discorsi al Parlamento Europeo. Fino a cinque minuti dalla fine è un bellissimo film di un grande regista, che entra di precisione sull'Italia berlusconizzata, avvalendosi di uno strepitoso Silvio Orlando (grandissimo, perchè non fa più film?) e di grandi comprimari: su tutti un magnificamente viscido Michele Placido.
Poi arriva il finale. Durissimo, pessimista, disperato, tremendo. Giustamente i giornalisti dell'anteprima si sono detti "raggelati", non solo per la notevole sorpresa; perchè fa proprio venire i brividi. E non è un finale "comunista", dove sarebbero potuti cadere le decine di registi di sinistra del nostro cinema. Soprattutto, avanza sinistramente l'ipotesi che il 9 e 10 aprile non sia il punto d'arrivo; che possa, insomma, non finire più. Fa paura.
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(di riccardo menichetti)
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nicola
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sabato 25 marzo 2006
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lasciate perdere....
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Se vi interessa veder una commedia che descrive le vicende di uno sfigato produttore che si affanna a recuperare la famiglia e il lavoro allora accomodatevi. Se,invece, vi aspettate un film "denuncia" sul personaggio Berlusconi, lasciate perdere.L'argomento non viene adeguatamente affrontato.L'unica cosa che emerge nel film è l'esistenza di un problema "Berlusconi". Un pò poco per chi come Moretti attaccò i dirigenti dell'opposizione accusandoli di essere arrendevoli nei confronti della politica Berlusconiana.
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(di holly)
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vladimiro
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sabato 25 marzo 2006
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nanni il grande
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Ho visto il film poche ore fa, dopo averlo sentito più o meno sbertucciare da criticonzoli da quattro soldi. Sono parzialmente d'accordo con l'ottimo Farinotti: per me però il film va valutato in maniera più benevola nel suo complesso. Moretti non ha certo fatto questo film pensando di farlo uscire ora per spostare voti; è troppo intelligente per non sapere che in Italia i film non hanno mai spostato nulla, meno che mai potrebbero in questo caso dove l'elettore medio berlusconiano pratica un vero e proprio culto della personalità, quello sì di stampo stalinista.
Il film a mio parere è un affresco malinconico e forse senza speranza del Paese in cui viviamo; c'è il mondo morettiano dei sentimenti e delle piccole manie, traspare un grande amore comunque per il cinema ed è sicuramente meno autoreferenziale di altri.
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Ho visto il film poche ore fa, dopo averlo sentito più o meno sbertucciare da criticonzoli da quattro soldi. Sono parzialmente d'accordo con l'ottimo Farinotti: per me però il film va valutato in maniera più benevola nel suo complesso. Moretti non ha certo fatto questo film pensando di farlo uscire ora per spostare voti; è troppo intelligente per non sapere che in Italia i film non hanno mai spostato nulla, meno che mai potrebbero in questo caso dove l'elettore medio berlusconiano pratica un vero e proprio culto della personalità, quello sì di stampo stalinista.
Il film a mio parere è un affresco malinconico e forse senza speranza del Paese in cui viviamo; c'è il mondo morettiano dei sentimenti e delle piccole manie, traspare un grande amore comunque per il cinema ed è sicuramente meno autoreferenziale di altri. Purtroppo, come dice anche lui nel film, sembra che del signor B. non si possa proprio evitare di parlare, e bisogna anche notare che Moretti è molto meno trasgressivo di quello che si possa pensare; semplicemente, forse è un raro rappresentante di quella borghesia che in Italia solo raramente marca la differenza rispetto a chi stravolge le regole e pensa di essere onnipotente a dispetto di tutto e tutti.
Comunque, ho apprezzato tutti gli attori, Orlando in testa, si ride e qualche volta si può piangere, sicuramente si riflette; pensateci, l'Italia è diventata anche peggio di quello che si vede nel film, e forse è vero che B. ha già vinto e i danni che ha fatto culturalmente ecc. non li ripareremo mai (ma intanto il 09 e 10 aprile, se siete d'accordo, proviamo a farlo andare in pensione).
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[+] a vladimì ma famme er piascere
(di mavava)
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[+] mondo morettiano
(di ciccio)
[ - ] mondo morettiano
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lucielo68
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sabato 25 marzo 2006
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film brutto
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film brutto e inutile. ma per noi di sinistra non vale la par condicio?
[+] par condicio?
(di chiara)
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[+] eh?
(di holly)
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ippocampo
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sabato 25 marzo 2006
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i partiti politici vivono nella dimora del potere
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FILM USCITO NELLE SALE SOTTO IL CLIMA DELLE ELEZIONI POLITICHE CHE CADE NELL' OSTENTAZIONE INTENZIONALE DEL DISPREZZO NUTRITO PER IL MINISTRO SILVIO BERLUSCONI. UN FILM DEVE RACCONTARE, DEVE CELARE UN MESSAGGIO PER IL PUBBLICO, PER IL LETTORE , NON "SBANDIERARE" AI QUATTRO VENTI UNA CRISI CHE IL NOSTRO PAESE HA SEMPRE VISSUTO SIN DAI TEMPI PIU' ANTICHI A PRESCINDERE DAL PENSIERO POLITICO .PURTROPPO IL NOSTRO PAESE DICE DI CHIAMARSI DEMOCRAZIA..MA IN REALTA' E' UN REGNO OLIGARCHICO , UN PAESE GOVERNATO DA POCHI E DAI PIU'..............NON SERVE UNA PROPAGANDA POLITICA PER CATTURARE LE OPINIONI DEL POPOLO.........SIAMO PERSONE IN OGNI CASO DOTATE DI UN CERVELLO IN GRADO DI CAPIRE, E NON A FATICA, CHE LA POLITICA HA ORAMAI DETERIORATO TUTTO, ANCHE I NOSTRI PANSIERI E LA NOSTRA VITA QUOTIDIANA.
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FILM USCITO NELLE SALE SOTTO IL CLIMA DELLE ELEZIONI POLITICHE CHE CADE NELL' OSTENTAZIONE INTENZIONALE DEL DISPREZZO NUTRITO PER IL MINISTRO SILVIO BERLUSCONI. UN FILM DEVE RACCONTARE, DEVE CELARE UN MESSAGGIO PER IL PUBBLICO, PER IL LETTORE , NON "SBANDIERARE" AI QUATTRO VENTI UNA CRISI CHE IL NOSTRO PAESE HA SEMPRE VISSUTO SIN DAI TEMPI PIU' ANTICHI A PRESCINDERE DAL PENSIERO POLITICO .PURTROPPO IL NOSTRO PAESE DICE DI CHIAMARSI DEMOCRAZIA..MA IN REALTA' E' UN REGNO OLIGARCHICO , UN PAESE GOVERNATO DA POCHI E DAI PIU'..............NON SERVE UNA PROPAGANDA POLITICA PER CATTURARE LE OPINIONI DEL POPOLO.........SIAMO PERSONE IN OGNI CASO DOTATE DI UN CERVELLO IN GRADO DI CAPIRE, E NON A FATICA, CHE LA POLITICA HA ORAMAI DETERIORATO TUTTO, ANCHE I NOSTRI PANSIERI E LA NOSTRA VITA QUOTIDIANA.........questo stato, sia sotto la guida della destra che della sinistra, è stato sempre libero di perseguire i propri scopi senza sentirsi o essere obbligato a tener conto dei precetti morali cui invece è tenuto l'individuo singolo nel rapporto con gli altri individui.
questo film poteva celebrare il potere, l'italia stessa, ma a mio modesto parere, non aveva necessità di andare contro Berlusconi, seppur vero, e ricordarsi che nessuno a mai pensato di far veramente qualcosa di buono per noi , per noi cittadini....................per quello che de sempre si chiama POPOLO.
Grazie per la possibilità. Lucci Sara 24 anni laureata in biologia cellulare
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[+] non ci credo
(di valyeron)
[ - ] non ci credo
[+] boh?ma che commento è?
(di giorgio)
[ - ] boh?ma che commento è?
[+] ippocampo
(di ramon)
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[+] basta con la politica
(di ssssssssssssssss)
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