elflaco
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domenica 28 giugno 2009
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film indipendente che ha molto da imparare
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Il Bosco Fuori. Un film firmato Gabriele Albanesi, al debutto dietro la macchina da presa, a filmare un film horror in un paese che, se proprio si deve escludere un genere nella quale non abbiamo avuto mai tanto successo, ci tocca farlo proprio con questo. Si tratta di un horror in stile slasher, sicuramente nato dopo la sperimentazione di film del tipo "Non Aprite Quella Porta" o "L'ultima Casa A Sinistra", ma in questo caso dovremmo scrivere di Tobe Hooper e Wes Craven. Ora stiamo parlando di Albanesi, e non ce ne voglia il regista, ma sicuramente i due citati prima sono ben altro rispetto a lui. Storia buona, attrice protagonista ottima per questo genere di film (bella ragazza), effetti speciali da poter prestare anche a pellicole che aspirerebbero a ben altro.
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Il Bosco Fuori. Un film firmato Gabriele Albanesi, al debutto dietro la macchina da presa, a filmare un film horror in un paese che, se proprio si deve escludere un genere nella quale non abbiamo avuto mai tanto successo, ci tocca farlo proprio con questo. Si tratta di un horror in stile slasher, sicuramente nato dopo la sperimentazione di film del tipo "Non Aprite Quella Porta" o "L'ultima Casa A Sinistra", ma in questo caso dovremmo scrivere di Tobe Hooper e Wes Craven. Ora stiamo parlando di Albanesi, e non ce ne voglia il regista, ma sicuramente i due citati prima sono ben altro rispetto a lui. Storia buona, attrice protagonista ottima per questo genere di film (bella ragazza), effetti speciali da poter prestare anche a pellicole che aspirerebbero a ben altro. Questi i migliori pregi de Il Bosco Fuori. Passando ai difetti, la lista invece diventa estremamente lunga. Senza voler fare la solita lista della spesa, possiamo partire dalle riprese a zoom e contro zoom, sicuramente fastidiose giacché non si tratta di una pellicola alla "Rec", passando per la mediocre capacità di recitazione di tutti gli attori (incredibile, non si salva nessuno, neanche Santa De Santis che in silenzio recita meglio), proseguendo con lo scarno doppiaggio (perché gli attori non terminano mai le esclamazioni?) alla sceneggiatura scritta evidentemente male, perché la scena nella quale Aurora non libera il suo Rino da una corda e un pezzo di scotch e decide di fuggire da sola è veramente imbarazzante. Per non parlare di quando i due amici, dopo aver preso la famosa pillola dello sballo (c'è poco da sballare in questa occasione) decidono di dividersi ma uno di loro due non ha armi... e allora non gli viene di cercare nemmeno un coltello prima di andare ad affrontare le "bestie"? E gli effetti speciali che svaniscono come in un gioco nella quale scompaiono tutti i cadaveri dal pavimento? (vedere scena nella quale Rino non ha più lo stomaco squarciato) Si potrebbe continuare per molto molto tempo ma, ecco, qui corriamo il rischio di incappare nella già citata lista della spesa, lunga e costosa in questo caso. Il Bosco Fuori, un film di Gabriele Albanesi (italiano): non si sentirà parlare probabilmente molto di questa pellicola che non ha nemmeno potenzialità da sfruttare non fosse altro che per quel barlume di luce che stenta ad aprirsi l'effetto speciale o la storiella quasi credibile, in un vuoto buio che ingoia recitazione, regia e doppiaggio. Spagna e Francia si sono aperte un varco nel panorama Horror internazionale, uscendo fuori dai confini, esportando Rec, "Frontier(s)" e probabilmente "Martyrs", e a noi quando toccherà assistere a un titolo del genere? Ai posteri, l'ardua sentenza.
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donald
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mercoledì 6 gennaio 2010
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nessuno dice che ricorda il 1° albanesi? chi?
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Gabriele Albanesi al suo primo lungometraggio ci regala un film che la maggior parte del pubblico schietto non sarebbe in grado di digerire, per non citare quella parte di affezionati del cinema indie. Mi aspettavo grandi cose da questo film, ma è stato molto deludente. La trama, gli attori, la scena e le tecniche di riprese lasciano molto a desiderare. Una nota di merito però va al maestro Sergio Stivaletti che riesce a creare dei sempre ottimi effetti gore. Uno dei problemi principali del film è che sembra troppo copiato di vecchi horror italiani e americani e non omaggiato come si vorrebbe far pensare. È troppo confusionario e non ti lascia niente dentro, solamente una serie di schizzi splatter qua e là, che non bastano per sorreggere un film.
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Gabriele Albanesi al suo primo lungometraggio ci regala un film che la maggior parte del pubblico schietto non sarebbe in grado di digerire, per non citare quella parte di affezionati del cinema indie. Mi aspettavo grandi cose da questo film, ma è stato molto deludente. La trama, gli attori, la scena e le tecniche di riprese lasciano molto a desiderare. Una nota di merito però va al maestro Sergio Stivaletti che riesce a creare dei sempre ottimi effetti gore. Uno dei problemi principali del film è che sembra troppo copiato di vecchi horror italiani e americani e non omaggiato come si vorrebbe far pensare. È troppo confusionario e non ti lascia niente dentro, solamente una serie di schizzi splatter qua e là, che non bastano per sorreggere un film. Le premesse erano buone ma forse la regia e gli attori non sono sufficientemente adeguati. Aggiungerei anche che non ricorda lontanamente il cinema di Dario Argento, nè di Lucio Fulci, Albanesi ha ancora molta strada da percorrere. L'horror puramente italiano deve ancora arrivare, dobbiamo solo forse prendere esempio da Francia e Spagna che stanno ponendo delle forti basi su questo cinema di genere. Però mi sento di incoraggiare Gabriele Albanesi che sta cercando di riportare un po' di horror, seppur fatto male.
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nick73
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lunedì 10 gennaio 2011
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non ho parole
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Come si può accostare questo film ad uno dei primi lavori di "Dario Argento"? E' una bestemmia. Francamente è molto peggio delle sue ultime e, purtroppo, ormai inguardabili opere. L'unico sussulto che si prova durante la visione de "il bosco fuori" è quando cominciano a scorrere i titoli di coda e capisci che hai buttato via 80 minuti del tuo tempo. Se il cinema italiano e gli attori emergenti sono questi, se ne può anche fare a meno. Un film con una trama già vista milioni di volte e che fa acqua da tutte le parti, riprese e luci indegne, attori da brivido e dialoghi scontati e banali. Sconsiglio vivamente la visione di questo "film" se non per il buon lavoro di Stivaletti.
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bruno leonardini
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martedì 17 maggio 2011
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splatter dilettantesco
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Uno Splatter dilettantesco, in cui c'è poco da salvare. Buona la fotografia nelle prime scene degli interni nella casa, pastosa e dai colori accesi (un pò troppo) . Successivamente diventa troppo contrastata e sovraesposta a causa dell'eccessiva correzione colore e dell'illuminazione sovrabbondante, per le piccole stanze in cui si svolgono le vicende. Un incoraggiamento alla protagonista Daniela Virgilio, vista recentemente su uno spot pubblicitario, ma ancora poco conosciuta. La regia è alquanto approssimativa, con inquadrature disordinate, che rendono il prodotto simil-amatoriale. Ultimo cenno alla storia, che come in tutti gli horror-splatter, non ha consistenza.
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samuele capannolo
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giovedì 22 agosto 2013
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bello splatter italiano
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Una coppia di ragazzi viene aggredita da dei maniaci, uno sconosciuto impaurisce i maniaci e conduce la giovane coppia in una isolata casa nel bosco, sarà l'inizio di un incubo. Il film presenta una sceneggiatura bucata qua e là, soprattutto all'inizio, quando cerca di allungare il brodo con dei discorsi e delle scene che servono a poco e niente, per entrare nel vivo della trama ci vuole mezz'ora, ma una volta entrati non ci si annoia quasi mai. Il film si basa sulle scene di suspance che, seppure tante non cadono nel ridicolo, Quando L'antagonista porta la coppia nella casa, si comincia ad entrare in un clima di tensione soprattutto grazie alla casa stessa che, crea un'ottima atmosfera.
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Una coppia di ragazzi viene aggredita da dei maniaci, uno sconosciuto impaurisce i maniaci e conduce la giovane coppia in una isolata casa nel bosco, sarà l'inizio di un incubo. Il film presenta una sceneggiatura bucata qua e là, soprattutto all'inizio, quando cerca di allungare il brodo con dei discorsi e delle scene che servono a poco e niente, per entrare nel vivo della trama ci vuole mezz'ora, ma una volta entrati non ci si annoia quasi mai. Il film si basa sulle scene di suspance che, seppure tante non cadono nel ridicolo, Quando L'antagonista porta la coppia nella casa, si comincia ad entrare in un clima di tensione soprattutto grazie alla casa stessa che, crea un'ottima atmosfera. Gli effetti speciali curati da Sergio Stivaletti che si conferma un ottimo truccatore ancora una volta, sono fatti molto bene. Il film, nella scena mentre la famiglia sta cenando riporta delle similitudini con il grande kolossal "non aprite quella porta". L'unica cosa che, a mio parere non va nel film sono le luci troppo scure le quali nelle scene al buoi non fanno capire quasi niente.
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mauri67
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giovedì 6 aprile 2017
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splatter all'italiana.
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Direi piu' che discreto tentativo di risollevare concretamente le sorti dell’horror italiano,Albanesi è voluto passare attraverso l’ultra-violenza, tanto che ha voluto scegliere una storia morbosa dai risvolti splatter che si addentra sempre più in avvenimenti tragici, con una forte dose di citazionismo che passa da Hostel a Non aprire quella porta ma senza disdegnare qualche colpo di scena. Un film che nasce come una sfida e, nonostante i mezzi irrisori, oggi può essere visto come la prova che tra il fare e lo stare a guardare, la prima opzione è sempre quella migliore.Tra gli interpreti degni di nota spicca Daniela Virgilio che divetera' celebre qualche anno piu' tardi con la fiction Romanzo criminale - La serie.
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Direi piu' che discreto tentativo di risollevare concretamente le sorti dell’horror italiano,Albanesi è voluto passare attraverso l’ultra-violenza, tanto che ha voluto scegliere una storia morbosa dai risvolti splatter che si addentra sempre più in avvenimenti tragici, con una forte dose di citazionismo che passa da Hostel a Non aprire quella porta ma senza disdegnare qualche colpo di scena. Un film che nasce come una sfida e, nonostante i mezzi irrisori, oggi può essere visto come la prova che tra il fare e lo stare a guardare, la prima opzione è sempre quella migliore.Tra gli interpreti degni di nota spicca Daniela Virgilio che divetera' celebre qualche anno piu' tardi con la fiction Romanzo criminale - La serie. Voto 7.
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sandrino89
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mercoledì 8 giugno 2011
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serrato e potente horror italiano.
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Sono rimasto senza fiato dalla visione di questo film, che già avevo visto qualche anno fa ma che adesso ho voluto rivedere acquistando il dvd. Ebbene, lasciato decantare e a distanza ormai di quattro anni dalla sua uscita, Il Bosco Fuori appare come un potente capolavoro. Girato con pochi mezzi che si riflettono principalmente in qualche carenza fotografica, per il resto il film è duro e compatto come un rullo compressore. La storia è semplice e serrata, ti travolge senza lasciarti un secondo di respiro o di tregua. E mano a mano che si procede nella visione, crescono gli orrori e il senso dell'incredibile che il film sfoggia di minuto in minuto attraverso deliranti colpi di scena.
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Sono rimasto senza fiato dalla visione di questo film, che già avevo visto qualche anno fa ma che adesso ho voluto rivedere acquistando il dvd. Ebbene, lasciato decantare e a distanza ormai di quattro anni dalla sua uscita, Il Bosco Fuori appare come un potente capolavoro. Girato con pochi mezzi che si riflettono principalmente in qualche carenza fotografica, per il resto il film è duro e compatto come un rullo compressore. La storia è semplice e serrata, ti travolge senza lasciarti un secondo di respiro o di tregua. E mano a mano che si procede nella visione, crescono gli orrori e il senso dell'incredibile che il film sfoggia di minuto in minuto attraverso deliranti colpi di scena. Una vera e propria sarabanda di redneck dai volti ustionati, freaks con enormi bubboni pronti ad esplodere, bambini cannibali che divorano gambe umane, povere vittime fatte a pezzi con la motosega, bambini ridotti a tronchi umani e chi più ne ha più ne metta. E' un circo degli orrori sapientemente messo in scena da Albanesi con grande senso del malsano e del disagio ma anche, e qui sta la forza della pellicola, con una sottile dose di ironia che non viene mai meno. Un film barocco, massimalista pur nella sua povertà produttiva, che torce lo stomaco e fa stare in ansia per il destino della protagonista (la brava Daniela Virgilio di Romanzo Criminale). Film fondamentale per il cinema italiano in quanto è il ritorno ad un horror che non si vergogna di essere tale e che finalmente torna ad essere splatter, sfrontato, vero genere con una storia semplice ma appassionata. Un must da non perdere.
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josh
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giovedì 15 gennaio 2009
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...l'horror in italia è vivo!!
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Mi sono avvicinato a questo film solo per un nome..un nome che agli appassionati e nostalgici come me di horror all'italiana come li si facevano una volta da sempre emozioni: Sergi Stivaletti!!
Cosi questa mattina mi metto a vedere il film incuriosito dalla sua presenza agli effetti speciali e quasi mi sembra di esser catapultato in un incubo come credevo che in italia non se ne girassero più!!
Il film di per sè non è molto originale e i riferimenti a non aprite quella porta sono tutt'altro che velati..anzi direi che il bravo albanesi(sceneggiatore e regista!)abbia voluto proprio omaggiare il film di hoper!mentre più nascosti ma lo stesso visibili ad un appassionato sono i riferimenti a carrie ed ai registi italiani quali Fulci Argento ECC.
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Mi sono avvicinato a questo film solo per un nome..un nome che agli appassionati e nostalgici come me di horror all'italiana come li si facevano una volta da sempre emozioni: Sergi Stivaletti!!
Cosi questa mattina mi metto a vedere il film incuriosito dalla sua presenza agli effetti speciali e quasi mi sembra di esser catapultato in un incubo come credevo che in italia non se ne girassero più!!
Il film di per sè non è molto originale e i riferimenti a non aprite quella porta sono tutt'altro che velati..anzi direi che il bravo albanesi(sceneggiatore e regista!)abbia voluto proprio omaggiare il film di hoper!mentre più nascosti ma lo stesso visibili ad un appassionato sono i riferimenti a carrie ed ai registi italiani quali Fulci Argento ECC..
Certo la pellicola in questione non è perfetto ed ha problemi riscontrabili nella fotografia (sopprattutto nell'utilizzo delle luci!), nella recitazione dove delle buone movenze ed espressioni sono inficiate da una tonalità di voce non sempre all'altezza e credibile (problemi di doppiaggio??)e un po' nella caratterizzazione dei personaggi a volte fin troppo sopra le righe!!
Il film comunque corre via veloce senza mai un momento di noia e con tanti momenti invece di tensione e paura!!
Il lavoro di stivaletti poi è sublime con sangue ovunque ed effetti fatti a regola d'arte e adatti solo a stomaci forti!!
In conclusione io sono rimasto soddisfatto della visione di questo prodotto e lo saranno anche tutti gli appassionati di Horror con la H maiuscola e non delle mezze schifezze che arrivano da oltroceano..
Se registi come questo albanesi avessero più spazio forse il cinema italiano potrebbe uscire dall'oblio in cui è prigioniero ora...e fichè nel circiuto indipendente usciranno film come questo mi sento di affermare che:
L'HORROR IN ITALIA è VIVO!!
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jack t. durden
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venerdì 6 giugno 2008
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ma nessuno osa dire che ricorda il primo argento?
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Ho letto un po' di cose, in rete, di questo film. Ma non ho trovato alcuno che facesse similitudini con il grande Dario Argento degli anni Settanta. Questa, secondo me, in sintesi, è la miglior "recensione" che si possa fare di questo film. Ok, non siamo di fronte ad un capolavoro, ma il film ha un gran ritmo, un'ottima trama e, soprattutto, fa paura! Ma fa pura davvero...
Passati i primi 10, interlocutori, minuti, si entra in un clima davvero fosco, un incubo senza respiro. Se Argento aveva la tendenza ad alternare momenti di pathos terrorifico ad altri più rilassanti, beh, qui non si tira il fiato per più di un'ora.
Un'altro particolare che, a mio parere, accomuna questa pellicola a quelle migliori di Argento è la scelta degli attori.
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Ho letto un po' di cose, in rete, di questo film. Ma non ho trovato alcuno che facesse similitudini con il grande Dario Argento degli anni Settanta. Questa, secondo me, in sintesi, è la miglior "recensione" che si possa fare di questo film. Ok, non siamo di fronte ad un capolavoro, ma il film ha un gran ritmo, un'ottima trama e, soprattutto, fa paura! Ma fa pura davvero...
Passati i primi 10, interlocutori, minuti, si entra in un clima davvero fosco, un incubo senza respiro. Se Argento aveva la tendenza ad alternare momenti di pathos terrorifico ad altri più rilassanti, beh, qui non si tira il fiato per più di un'ora.
Un'altro particolare che, a mio parere, accomuna questa pellicola a quelle migliori di Argento è la scelta degli attori. Non sono tutti proprio esemplari (sic!), ma alcuni di essi compensano qualche pecca recitativa (eufemismo...) con facce ed espressioni davvero da spavento, in linea con il mood del film.
Altro aspetto che va sottolineato è la vasta gamma di effetti speciali, ben fatti e altamente "credibili".
Una pecca, le luci: il notturno all'aperto è seriamente rivedibile, ma non riesce ad intaccare le mie, per alcuni versi generose - sono d'accordo con voi - , 4 stelle.
Consiglio vivamente il film a chi ama il genere. Merita assolutamente una visione, perchè è nettamente migliore di molte delle produzioni americane super-pubblicizzate e poi super-deludenti degli ultimi lustri.
La cosa che viene da pensare, e forse verrà anche a voi se lo vedrete, è che con qualche soldo in più per casting e fotografia e un po' di battage pubblicitario, questa poteva essere una pellicola con ben altre sorti commerciali.
Ma è un film indipendente, e va benissimo anche così.
Evviva l'indipendenza, evviva la paura (nei film, sia chiaro. Di quella reale non v'è davvero alcuna bisogna...)
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[+] non oserei mai
(di donald)
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