adriano
|
giovedì 3 maggio 2007
|
il ritorno sensazionale del mitico james bond
|
|
|
|
Un gran bel film, sicuramente il migliore della serie al pari di Goldfinger.
Sceneggiatura fantastica di Paul Haggis (premio Oscar "Million dollar baby" e "Crash-contatto fisico")impreziosita anche dalle magistrali interpretazioni di Daniel Craig nel ruolo dell'agente inglese e di una bellissima Eva Green oltre naturalmente al cattivissimo e bravissimo Mads Mikkelsen. Di tutto rispetto anche i comprimari da Caterina Murino a Giancarlo Giannini con un breve apparizione di Claudio Santamaria.
Questo film rappresenta una svolta della serie: niente più superauto e gadget improbabili ma molto realista a partire dall'aspetto umano di Bond che addirittura finisce per innamorarsi. L'ironia è rimasta a tratti ma accompagnata da una buona dose di durezza e violenza come nella scena di tortura di 007 dove il nemico Le Chiffre lo frusta nelle parti basse.
[+]
Un gran bel film, sicuramente il migliore della serie al pari di Goldfinger.
Sceneggiatura fantastica di Paul Haggis (premio Oscar "Million dollar baby" e "Crash-contatto fisico")impreziosita anche dalle magistrali interpretazioni di Daniel Craig nel ruolo dell'agente inglese e di una bellissima Eva Green oltre naturalmente al cattivissimo e bravissimo Mads Mikkelsen. Di tutto rispetto anche i comprimari da Caterina Murino a Giancarlo Giannini con un breve apparizione di Claudio Santamaria.
Questo film rappresenta una svolta della serie: niente più superauto e gadget improbabili ma molto realista a partire dall'aspetto umano di Bond che addirittura finisce per innamorarsi. L'ironia è rimasta a tratti ma accompagnata da una buona dose di durezza e violenza come nella scena di tortura di 007 dove il nemico Le Chiffre lo frusta nelle parti basse.
Da non perdere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a adriano »
[ - ] lascia un commento a adriano »
|
|
d'accordo? |
|
jackpug
|
venerdì 14 agosto 2015
|
la rinascita di bond con un film fantastico
|
|
|
|
Con "La morte può attendere" la prima saga di James Bond è conclusa ... ma ecco che l'agente 007 di Fleming ritorna e con dei film più interessanti, sempre ricchi di azione e suspance ma molto più ricchi dal punto di vista sentimentale e psicologico.
"Casino Royale" apre le porte al nuovo 007, un Bond più moderno e non ancora agente doppio zero.
Il film lo reputo uno tra i migliori di James Bond non solo grazie all'ottima trama ma anche grazie all'atmosfera più intrigante e anche al cast che comprende attori perfetti nei rispettivi ruoli.
Ovviamente Brosnan lascia il posto a un nuovo attore che è completamente diverso fisicamente dallo 007 originario ma che soddisfa dal punto di vista di interpretazione e di recitazione : Daniel Craig non sarà mai come Sean Connery ma probabilmente la sua è tra le migliori interpretazioni dell'agente 007.
[+]
Con "La morte può attendere" la prima saga di James Bond è conclusa ... ma ecco che l'agente 007 di Fleming ritorna e con dei film più interessanti, sempre ricchi di azione e suspance ma molto più ricchi dal punto di vista sentimentale e psicologico.
"Casino Royale" apre le porte al nuovo 007, un Bond più moderno e non ancora agente doppio zero.
Il film lo reputo uno tra i migliori di James Bond non solo grazie all'ottima trama ma anche grazie all'atmosfera più intrigante e anche al cast che comprende attori perfetti nei rispettivi ruoli.
Ovviamente Brosnan lascia il posto a un nuovo attore che è completamente diverso fisicamente dallo 007 originario ma che soddisfa dal punto di vista di interpretazione e di recitazione : Daniel Craig non sarà mai come Sean Connery ma probabilmente la sua è tra le migliori interpretazioni dell'agente 007.
Qui vediamo un James Bond veramente simile al Bond dei romanzi di Ian Fleming : affascinante, spietato, freddo, misterioso; beh ... Craig avrà i capelli biondi e gli occhi azzurri ma nel ruolo sta benissimo e, infatti, nonostante iniziali critiche alcuni fans si sono dovuti ricredere sulle capacità dell'attore.
Ma non è solo Craig che soddisfa di questo film ma anche gli altri personaggi e i loro rispettivi attori : Le Chiffre ( Mads Mikkelsen ) è un Bond villain molto più credibile rispetto ad altri, cattivo certo ma con i suoi punti deboli; Vesper Lynd ( Eva Green ) rimane tra le Bond Girls più affascinanti di sempre ma anche tra le migliori grazie a un fascino e a un senso di mistero e ambiguità che la circonda; Renè Mathis ( Giancarlo Giannini ) è l'alleato di Bond ma che, come tutti i personaggi del film compreso 007, nasconde dei segreti.
Che dire poi di locations magnifiche ed esotiche come Venezia e le Bahamas, una fortissima theme song di Chris Cornell "You Know My Name" e di quel lato sentimentale e malinconico che avvolge il film dall'inizio alla fine?
Io lo consiglio davvero vivamente poichè mi è piaciuto molto e non dovrebbe deludere tutti i fans del vecchio 007 ...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a jackpug »
[ - ] lascia un commento a jackpug »
|
|
d'accordo? |
|
perseo
|
domenica 14 gennaio 2007
|
agitato, e un po' mescolato.
|
|
|
|
Casino Royale si apre con alcune scene girate in bianco e nero, che ci mostrano un Bond ruvido, crudele, privo di quell'aplomb tipicamente British che ce lo ha reso accattivante anche quando eliminava i nemici. Siamo lontani dal fumetto, dal "supereoe" che non vediamo mai sanguinare (vi ricordate Roger Moore in "Moonraker"?), siamo lontani dal Bond sicuro di sè, pseudoerotomane, raffinato, che riesce a gestire al meglio ogni situazione critica. Il personaggio ha subito un processo di "umanizzazione", che secondo i produttori doveva rivitalizzarlo. Forse si sarebbero potuti eliminare diversi minuti delle agitatissime e rocambolesche scene dell'inseguimento in Africa, inutilmente prolisso, e si poteva certamente evitare la breve parentesi del flirt con la Murino (agghiacciante!); Claudio Santamaria, poi, sembra Penthotal di "Paz" che sogna di essere in un film di spionaggio internazionale (sanguina pure da una narice.
[+]
Casino Royale si apre con alcune scene girate in bianco e nero, che ci mostrano un Bond ruvido, crudele, privo di quell'aplomb tipicamente British che ce lo ha reso accattivante anche quando eliminava i nemici. Siamo lontani dal fumetto, dal "supereoe" che non vediamo mai sanguinare (vi ricordate Roger Moore in "Moonraker"?), siamo lontani dal Bond sicuro di sè, pseudoerotomane, raffinato, che riesce a gestire al meglio ogni situazione critica. Il personaggio ha subito un processo di "umanizzazione", che secondo i produttori doveva rivitalizzarlo. Forse si sarebbero potuti eliminare diversi minuti delle agitatissime e rocambolesche scene dell'inseguimento in Africa, inutilmente prolisso, e si poteva certamente evitare la breve parentesi del flirt con la Murino (agghiacciante!); Claudio Santamaria, poi, sembra Penthotal di "Paz" che sogna di essere in un film di spionaggio internazionale (sanguina pure da una narice...). Tuttavia la pellicola avvince. Avvince la relativa inesperienza di Bond, arrogante, freddo, spavaldo, deciso a portare a termine la sua missione, latentemente arrivista, a tratti maldestro, e tuttavia spocchioso, che non rinuncia alle arguzie e alle ironie, ma comunque solido; un soldato, o quasi. Avvince la ricostruzione "attualizzata" del Casino in Montenegro, e la partita con Le Chiffre. Avvince la scena della tortura, violenta come in nessun film di 007 si era mai visto. I gadget di Bond sono stati ridotti al minimo; l'Aston Martin viene distrutta dopo pochi minuti, ed appare munita solo di un kit di pronto intervento e di qualche altro optional. L'Omega Seamaster è sempre allacciato al polso, e non è munito di alcun raggio laser. Bond sembra non curarsi dei suoi vodka martini; è come se Craig volesse d'un tratto girare le spalle ai precedenti Moore, Lazemby, Dalton, Brosnan, non essendo ancora il suo Bond quello che poi sarebbe stato, se è vero che il film rappresenta una sorta di prequel. E tuttavia non riesce a non subire l'influenza dei precedenti personaggi che di volta in volta si sono cimentati nel ruolo dell'agente segreto. Ecco perchè ho trovato il film assai piacevole; vi si rileva una istanza di affrancamento dai precedenti Bond, e tuttavia una sofferta dipendenza dagli stessi. Craig è fisicamente assai più prestante di Brosnan, meno raffinato di Moore, ha maggiore personalità rispetto a Dalton e Lazemby. E' un interprete in ascesa, che tende a quel livellamento di stile, di fascino, di carisma, peraltro non raggiunto e irraggiungibile, con il grande Sean Connery.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a perseo »
[ - ] lascia un commento a perseo »
|
|
d'accordo? |
|
maxxximilian
|
lunedì 15 gennaio 2007
|
007 finalmente
|
|
|
|
Un bellissimo,tanto inatteso colpo di spugna,non con il personaggio di Bond, ma con gli utlimi penosi film di 007.
Una storia non complicata che tuttavia si intreccia amabilmente tra inseguimenti,e scene d'azione mozzafiato, finalmente credibili e non surreali.
Immancabili gli stereotipi di James come l Aston Martin ed il Martini,i quali, però, vengono trattati con assoluta ironia che trova l'apice al momento in cui viene chiesto a Bond da un cameriere come lo desidera "mescolato o schecherato?"e lui nel bel mezzo di un inseguimento risponde senza mezzi termini che non ha alcuna importanza.
Finalmente uno 007 che fa il mestire della spia e non il pupazzo, che soffre lotta e si dispera fino all'ultimo minuto del film.
[+]
Un bellissimo,tanto inatteso colpo di spugna,non con il personaggio di Bond, ma con gli utlimi penosi film di 007.
Una storia non complicata che tuttavia si intreccia amabilmente tra inseguimenti,e scene d'azione mozzafiato, finalmente credibili e non surreali.
Immancabili gli stereotipi di James come l Aston Martin ed il Martini,i quali, però, vengono trattati con assoluta ironia che trova l'apice al momento in cui viene chiesto a Bond da un cameriere come lo desidera "mescolato o schecherato?"e lui nel bel mezzo di un inseguimento risponde senza mezzi termini che non ha alcuna importanza.
Finalmente uno 007 che fa il mestire della spia e non il pupazzo, che soffre lotta e si dispera fino all'ultimo minuto del film.
Il tutto è impreziosito da una convincente interpretazione di Daniel Craig,fantastico nel vestire i nuovi panni dell'agente segreto di sua maestà.
Un film da vedere e rivedere...ottimo.
[-]
[+] bond van damme
(di rick)
[ - ] bond van damme
|
|
[+] lascia un commento a maxxximilian »
[ - ] lascia un commento a maxxximilian »
|
|
d'accordo? |
|
antonello villani
|
venerdì 19 gennaio 2007
|
nuova era per la spia di fleming
|
|
|
|
Nuovo volto, nuovo ciclo. Per l’agente segreto di Ian Fleming è arrivato il momento di voltare pagina: dopo Sean Connery –per molti il vero James Bond-, Roger Moore –un gentleman d’altri tempi- e Pierce Brosnan –l’ultimo visto sullo schermo- un altro inglese si appresta a vestire i panni della spia che salva il mondo dai pazzi con deliri di onnipotenza. Biondo, ruvido, non molto alto e poco charmant, questo 007 inizia una nuova era proprio quando l’uomo mette da parte il machismo mostrando non solo i muscoli ma anche i sentimenti. Sì, perché Bond ha un cuore ed è pure tenero visto che sarà proprio una donna a spezzarglielo; i tempi cambiano anche per un duro che era rimasto fedele solo a se stesso e al suo vodka martini agitato e non mescolato.
[+]
Nuovo volto, nuovo ciclo. Per l’agente segreto di Ian Fleming è arrivato il momento di voltare pagina: dopo Sean Connery –per molti il vero James Bond-, Roger Moore –un gentleman d’altri tempi- e Pierce Brosnan –l’ultimo visto sullo schermo- un altro inglese si appresta a vestire i panni della spia che salva il mondo dai pazzi con deliri di onnipotenza. Biondo, ruvido, non molto alto e poco charmant, questo 007 inizia una nuova era proprio quando l’uomo mette da parte il machismo mostrando non solo i muscoli ma anche i sentimenti. Sì, perché Bond ha un cuore ed è pure tenero visto che sarà proprio una donna a spezzarglielo; i tempi cambiano anche per un duro che era rimasto fedele solo a se stesso e al suo vodka martini agitato e non mescolato. Martin Campbell firma il ventunesimo episodio della serie, David Craig interpreta l’agente segreto a servizio di Sua Maestà Britannica mentre Judy Dench è M, capo dell’intelligence che ha dato al suo pupillo la licenza di uccidere. Dopo un piccolo flash back nella Repubblica Ceca per apprendere la promozione con il doppio zero, si torna ai giorni nostri tra organizzazioni paramilitari e banchieri che giocano d’azzardo. “007 -Casino Royale” è un action movie che tiene incollati alla poltrona, uno spettacolo per gli occhi che delizierà gli amanti del genere; un po’ meno soddisfatti i bondiani doc perché qui di Bond c’è davvero poco: negli scontri esce spesso malconcio e sanguinante, viene ferito e torturato a più non posso, lo stile british è quasi un ricordo, ha origini proletarie e s’innamora della donna sbagliata. Insomma, l’agente segreto con i capelli sempre in ordine, dai vestiti tagliati su misura e spietato con il gentil sesso viene sostituito da un protagonista più umano. L’operazione di maquillage non piacerà ai fan più irriducibili ma una cosa è certa, “007 -Casino Royale” resta un film strepitoso: scelta di tempi perfetta, ritmo, azione, colpi di scena, effetti speciali e persino romanticismo. Gli elementi che caratterizzano l’eroe di Fleming ci sono tutti, dai cattivi di turno -stavolta non vogliono conquistare il mondo ma solo arricchirsi con operazioni finanziare rischiosissime- alle bond girl –la francese Eva Green e l’italiana Caterina Murino in una parte di poco conto- sino all’Aston Martin superaccessoriata come da tradizione. Tra sparatorie ed inseguimenti all’ultimo respiro la spia con licenza di uccidere stupisce ancora una volta sovvertendo l’immagine del maschio che non deve chiedere mai con un’uscita dall’acqua in costume da bagno; molti anni fa era toccato ad Ursula Andress in quella sequenza choc che fece girare la testa a milioni di uomini, poi ad Halle Barry che le fece il verso in “007 – La morte può attendere”. Piacerà questo Bond riveduto ed aggiornato? Domanda oziosa che è destinata a rimanere senza risposta, “007 –Casino Royale-“ anche se non entrerà nella storia del cinema resta un capolavoro nel suo genere. Al pubblico l’ultima parola.
Antonello Villani
(Salerno)
[-]
|
|
[+] lascia un commento a antonello villani »
[ - ] lascia un commento a antonello villani »
|
|
d'accordo? |
|
hilts79
|
domenica 29 luglio 2007
|
james bond... un prequel futurista
|
|
|
|
Casino Royale era rimasto un vuoto nella produzione ufficiale legala all'agente britannico con licenza d'uccidere. L'operazione che aveva visti coinvolti i vari Niven, Sellers, Welles e Allen aveva fatto sorridere, ma nei fans più accaniti aveva anche suscitato qualche dubbio. Ecco quindi, che viene affidato a Craig e a Martin Campbell questo difficile compito. Lo stile del film è grosso modo lo stesso e del resto Campbell dopo la gradevole prova di Goldeneye si conferma adatto all'eredità dei vari Youg, Hamilton, Gilbert. Quello che pecca - purtroppo - è il ritardo con cui la storia viene proposta. Non appare del tutto credibile un "neofita" 007 in epoca post-post-guerra fredda, dove i gadget di un (assente) Q sono legati ad alta tecnologia, adatti per una generazioni di ten-ageer del 2000, ma anacronistici con un Bond delle origini, che aveva più credibilità mettendo un capello sull'armadio per scoprirne l'intrusione.
[+]
Casino Royale era rimasto un vuoto nella produzione ufficiale legala all'agente britannico con licenza d'uccidere. L'operazione che aveva visti coinvolti i vari Niven, Sellers, Welles e Allen aveva fatto sorridere, ma nei fans più accaniti aveva anche suscitato qualche dubbio. Ecco quindi, che viene affidato a Craig e a Martin Campbell questo difficile compito. Lo stile del film è grosso modo lo stesso e del resto Campbell dopo la gradevole prova di Goldeneye si conferma adatto all'eredità dei vari Youg, Hamilton, Gilbert. Quello che pecca - purtroppo - è il ritardo con cui la storia viene proposta. Non appare del tutto credibile un "neofita" 007 in epoca post-post-guerra fredda, dove i gadget di un (assente) Q sono legati ad alta tecnologia, adatti per una generazioni di ten-ageer del 2000, ma anacronistici con un Bond delle origini, che aveva più credibilità mettendo un capello sull'armadio per scoprirne l'intrusione. Benché il tono sia un pò lento e il poker decisamente poco bondiano (siamo abituati ai 9 del bacarà, non alle scale reali), la prova di Craig rimane da incoraggiare. Potrà fare meglio? Sì, se l'effetto speciale sia un supporto e non la chiave di volta e soprattutto se si mantengano separati i tempi. Bond è senza tempo, vive in un continuo presente. Per questo non confondiamo Aston Martin 64 con bolidi dei giorni nostri. Ci era bastata la sfida con la Ferrari in Goldeneye ...
[-]
|
|
[+] lascia un commento a hilts79 »
[ - ] lascia un commento a hilts79 »
|
|
d'accordo? |
|
angelino67
|
domenica 1 maggio 2016
|
le origini di 007
|
|
|
|
Da vecchio fan di Bond quando vidi la prima volta questo ci misi un po' a decidere a quale livello porlo nella sfolgorante filmografia di 007. Ma in scene come quella in cui Bond manda giù un whisky dopo essersi lavato le ferite o quella sotto la doccia o al ristorante con la stupenda Vesper Lind (anche Solange è estremamente attraente) - la cui ambiguità ricorda quanto deva lo 007 cinematografico a Hitchcock - mi hanno dato la forte impressione degli abissi o delle altezze del Bond migliore, e forse più che mai.
[+]
Da vecchio fan di Bond quando vidi la prima volta questo ci misi un po' a decidere a quale livello porlo nella sfolgorante filmografia di 007. Ma in scene come quella in cui Bond manda giù un whisky dopo essersi lavato le ferite o quella sotto la doccia o al ristorante con la stupenda Vesper Lind (anche Solange è estremamente attraente) - la cui ambiguità ricorda quanto deva lo 007 cinematografico a Hitchcock - mi hanno dato la forte impressione degli abissi o delle altezze del Bond migliore, e forse più che mai. Dopo 45 anni Bond riesce ancora a sorprendere. Casino Royale, il primo romanzo di James Bond di Fleming non é mai stato considerato tra i suoi migliori, e i tentativi iniziali fatti per trasportarlo sullo schermo, come in un episodio di una serie televisiva, non avevano avuto grande successo. Bisognava trovare un modo efficace per portare le storie di Fleming sullo schermo, come fecero i produttori Saltzman e Broccoli, la cui relativa uniformità di - alta - qualità della serie, rispetto a differenze notevoli, anche di valore, dei registi, dimostrano l'importanza dell'impostazione produttoria -, che però a suo tempo non avevano i diritti del libro (che nel frattempo diede adito a una parodia con Woody Allen, Peter Sellers e David Niven, che era stato in lizza negli anni '60 per la parte) Questa “lacuna” é stata finalmente colmata nell'occasione, nella necessità dell'ennesimo rinnovamento di 007 (dato per morto al cinema e rinato almeno cinque volte). In effetti la storia si é rivelata non facile da filmare. La regia é stata affidata alla mano sicura di Martin Campbell, che aveva già riportato 007 ai livelli di Connery con il roccioso, formidabile “Goldeneye”. In questo film egli mette molto del miglior modo di dirigere 007, con vigore, fantasia e anche sensualità. La scelta del protagonista Daniel Craig ha provocato derisione e indignazione da non pochi fan della serie, che poi ha finito per convincere con il suo indubbio fascino, e anche perché, eccellente attore, non ha fatto mancare a Bond nessuna delle sue caratteristiche, anzi forse è il più completo dei 007 che si siano visti sullo schermo; virile, molto duro e spietato (come in Fleming, il suo freddo sadismo fu questa una delle ragioni che avevano scoraggiato per un certo tempo di portarlo sul grande schermo) ma anche molto tormentato e sensibile - e attenzione, cosa rara -, qui si innamora. Dà al personaggio una umanità che non aveva dai tempi di Lazenby nel 1969 (per merito di Peter Hunt, che dopo avre letto “Casino Royale” aveva predetto che ne sarebbe potuto realizzare un film fantastico); un uomo di carne e sangue, che soffre. Campbell non esagera i toni, ma costruisce un Bond “nero” piuttosto insolito, non il fumetto per ragazzi di molti episodi. L'inizio é il più cupo e inquietante mai visto nella serie. La sceneggiatura di Neil Purvis e Robert Wade e Paul Haggis é solida, equilibrata, sofisticata (il personaggio di Giancarlo Giannini ne é un esempio) e con colpi di scena. Alle consuete battute Craig aggiunge un sottofondo amaro. Quanto alle location, le Bahamas, Miami, Praga, Venezia... non c'è bisogno di aggettivi. Molto vivida la fotografia di Phil Meheux e stringato il montaggio di Stuart Baird. Come sempre, quando lo 007 cinematografico ha bisogno si riavvicina ai romanzi di Ian Fleming. L'interesse per Craig non deve far dimenticare che - come disse Guy Hamilton, il regista di Goldfinger, - che un film di 007 si commisura sul valore del cattivo. Soprattutto con esso la difficoltà era trovare un equilibrio, riuscito, tra il rispetto e la necessaria rielaborazione del testo di Fleming. L'attore danese Mads Mikkelsen é eccellente in un ruolo più sobrio e realistico dei soliti cattivi del Bond. La colonna sonora di David Arnold é potente e incisiva, molto efficace e soddisfacente nel seguire e rendere l'emozione di ciò che si vede sullo schermo e trovare il giusto tono, come lo erano quelle di John Barry. Belli i titoli di testa, intrigante la canzone “You know my name” di Chris Cornell, una delle più belle voci degli ultimi 20 anni. Non ancora presenti “Moneypenny” né “Q”, Judi Dench recita un “M” più classico dei suoi precedenti, eccezionale, che contribuisce ad aumentare la nobiltà di questo felicissimo 21° episodio della serie, in grado di soddisfare i fan tradizionali di Bond come il pubblico più moderno.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a angelino67 »
[ - ] lascia un commento a angelino67 »
|
|
d'accordo? |
|
paolocorsi1967
|
venerdì 15 luglio 2016
|
il più bel film di james bond
|
|
|
|
Il film inizia in bianco e nero sottolineando più dei precedenti la radice antica di Bond. Un omaggio alla stagione migliore del cinema dal punto di vista cromatico, assieme a quella del primo Technicolor anni '40, il più bello della storia del cinema a cui spesso i film di 007 hanno cercato di avvicinarsi. Geniali i titoli di testa. Il film è molto incentrato su James Bond, non ancora agente 00 (cioè con licenza di uccidere). Eccezionali scenografie di Peter Lamont, degno erede del grande Ken Adam, come il musicista David Arnold lo è di John Barry; il film fa tesoro delle invenzioni dei geni della serie come Peter Hunt (la cui lezione sul far apparire al meglio gli attori è stata ben recepita dal montatore Stuart Baird, che ha anche splendidi stacchi), ma ha anche delle proprie trovate genuine.
[+]
Il film inizia in bianco e nero sottolineando più dei precedenti la radice antica di Bond. Un omaggio alla stagione migliore del cinema dal punto di vista cromatico, assieme a quella del primo Technicolor anni '40, il più bello della storia del cinema a cui spesso i film di 007 hanno cercato di avvicinarsi. Geniali i titoli di testa. Il film è molto incentrato su James Bond, non ancora agente 00 (cioè con licenza di uccidere). Eccezionali scenografie di Peter Lamont, degno erede del grande Ken Adam, come il musicista David Arnold lo è di John Barry; il film fa tesoro delle invenzioni dei geni della serie come Peter Hunt (la cui lezione sul far apparire al meglio gli attori è stata ben recepita dal montatore Stuart Baird, che ha anche splendidi stacchi), ma ha anche delle proprie trovate genuine. Dall'Uganda (Inghilterra) al Madagascar (Bahamas, che si addicono sempre a Bond) a Praga (sempre Inghilterra) alle Bahamas (Bahamas) a Miami (Praga e Miami) al Montenegro (idem), a Venezia la scelta delle location è fantastica. Il regista Martin Campbell, che già aveva riportato 007 ai livelli di Connery col primo episodio di Pierce Brosnan, era una garanzia con la sua regia solida, rocciosa e insieme elegante e sofisticata (come quella di Guy Hamilton), con momenti onirici; qui più maturo e disincantato l'ultimo grande regista di 007 prima di quello d'autore di Sam Mendes dirige un film piuttosto violento ma con un senso della misura. La scena della tortura di Bond rispetta Fleming come non poteva essere fatto nei film classici della serie. Eccezionale la lunga sequenza acrobatica dopo i titoli, molto realistica perché girata quasi tutta senza usare effetti digitali; e, quando più avanti nel film questi vengono usati, non ce ne si accorge. Stessa parsimonia per i gadgets, presenti ma non in maniera esagerata. Quello di Craig è un Bond più fisico che dà e prende un sacco di botte ma anche molto intelligente. Meravigliosa la fotografia di Phil Meheux, con stupende inquadrature; uso creativo dei colori, non pacchiani nè banali e virtuosismi notevoli: una vera festa per gli occhi. Grande, al solito, il lavoro agli effetti speciali (Steve Begg, Arundi Asregadoo e Andrew Whitehurst); perfetti i costumi di Lindy Hamming; grande apporto dei cascatori, categoria di professionisti impagabili. Le Chiffre è un cattivo che ha un suo charme. Il primo romanzo di Fleming è ridotto eccellentemente da Neal Purvis, Robert Wade e Paul Haggis, regista di "Crash", che ha elevato il livello drammaturgico del film. Bond non è un eroe ma piuttosto un anti-eroe o, se si preferisce, un eroe imperfetto, un duro ma con debolezze nel quale possiamo identificarci. Fellini notava come l'uomo moderno preferisca Marco Aurelio a Giulio Cesare. I produttori non ebbero dubbi, a ragione, su Daniel Craig, che è veramente grande, credibile e convincente. Caterina Murino è sensualissima e ha occhi marrone stupendi (come quelli azzurri di Craig); Eva Green è intelligente e insieme bellezza da favola, virginale, ambigua, algida, altera, in una parola mitica (meraviglioso il trucco di Paul Engelen), figlia e madre. La sequenza al Casino non è del tutto all'altezza del resto, ma ci sono tante alte cime come tutte le scene d'azione. In parte girato nella Repubblica Ceca, bellissimo paese e grande scuola di cinema che ha contribuito al fascino visivo del film, vivido e un po' tenebroso. Finale sul Lago di Como. In questo film c'è tutto Bond, come nei primi episodi, e li supera tutti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a paolocorsi1967 »
[ - ] lascia un commento a paolocorsi1967 »
|
|
d'accordo? |
|
dr.fred
|
martedì 9 gennaio 2007
|
il mio nome è blond
|
|
|
|
Assai lontano sia fisicamente che psicologicamente dal personaggio descritto da Jan Fleming, che in Bond idealizzava se stesso,questo nuovo interprete ne mantiene tuttavia alcuni tratti fondamentali come il cinismo e la freddezza,non ci sono più purtroppo la classe e il savoir faire un po'snob e un po'british a cui eravamo abituati, sostituiti da prestazioni acrobatiche e effettistiche tipiche dell'ultimo cinema di azione.Le location esotiche non sono fedeli al testo come pure la partita a carte (là si giocava a chemin de fèr).Comunque alcune scene sono realistiche e fedeli al testo come quella della tortura.Craig ci piace più nei dialoghi che nelle prestazioni da centometrista e le bond girl sono alla sua altezza (non solo fisica,un poco scarsa per 007).
[+]
Assai lontano sia fisicamente che psicologicamente dal personaggio descritto da Jan Fleming, che in Bond idealizzava se stesso,questo nuovo interprete ne mantiene tuttavia alcuni tratti fondamentali come il cinismo e la freddezza,non ci sono più purtroppo la classe e il savoir faire un po'snob e un po'british a cui eravamo abituati, sostituiti da prestazioni acrobatiche e effettistiche tipiche dell'ultimo cinema di azione.Le location esotiche non sono fedeli al testo come pure la partita a carte (là si giocava a chemin de fèr).Comunque alcune scene sono realistiche e fedeli al testo come quella della tortura.Craig ci piace più nei dialoghi che nelle prestazioni da centometrista e le bond girl sono alla sua altezza (non solo fisica,un poco scarsa per 007).Molto sensuale e selvatica la Murino (una vera sarda)più stilé e raffinata la Green.Notabile la presenza di Veruscka (modella cult degli anni 70)al tavolo verde.Il film nel complesso è avvincente,ai palati fini comunque si consiglia la lettura del romanzo di Fleming, a mio avviso il più bello della serie.Non dimenticate di accompagnare la lettura con Beluga e Bollinger.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a dr.fred »
[ - ] lascia un commento a dr.fred »
|
|
d'accordo? |
|
little russell 86
|
lunedì 7 maggio 2007
|
casino royale: il suo nome è craig...daniel craig
|
|
|
|
Senza offesa per il povero Brosnan ma il nuovo Bond piace...e anche molto. Da subito criticato e boicottato, per via del colore dei capelli, per la massa muscolare e per quell' aria da pugile infelice... Daniel Craig ha dato prova di essere più che in grado di recitare e vestire i panni di 007 ricevendo anche una nomination per il Bafta Awards come miglior interpretazione maschile. Il tocco di Martin Campbell, anche lui nominato al Bafta Awards come miglior regista, da un tono noir al film, che tra affogamenti nelle toilette, inseguimenti sulle gru e torture non molto ortodosse, rendendolo molto brutale e quindi molto innovativo rispetto ai soliti episodi della saga Bond. Per la prima volta, inoltre, vediamo il lato tenero di James Bond che sfata il mito dell uomo di ghiaccio e conferma il proverbio "chi disprezza compra" innamorandosi perdutamente della contabile Vesper Lynd.
[+]
Senza offesa per il povero Brosnan ma il nuovo Bond piace...e anche molto. Da subito criticato e boicottato, per via del colore dei capelli, per la massa muscolare e per quell' aria da pugile infelice... Daniel Craig ha dato prova di essere più che in grado di recitare e vestire i panni di 007 ricevendo anche una nomination per il Bafta Awards come miglior interpretazione maschile. Il tocco di Martin Campbell, anche lui nominato al Bafta Awards come miglior regista, da un tono noir al film, che tra affogamenti nelle toilette, inseguimenti sulle gru e torture non molto ortodosse, rendendolo molto brutale e quindi molto innovativo rispetto ai soliti episodi della saga Bond. Per la prima volta, inoltre, vediamo il lato tenero di James Bond che sfata il mito dell uomo di ghiaccio e conferma il proverbio "chi disprezza compra" innamorandosi perdutamente della contabile Vesper Lynd. Grandi anche le locations, che cambiano completamente e svariano dalla Repubblica Ceca al Montenegro, da Londra a Venezia. L'uso non eccessivo dei gadgets rende questo film ancora più credibile e realistico, apparte il defibrillatore nel cruscotto della Aston Martin DBS...che ovviamente tutti noi abbiamo di serie nelle nostre rispettive auto. David Arnold ha composto una colonna sonora molto appropriata, tralasciando il solito tema di James Bond propinatoci a ripetizione nei precedenti episodi. Propone nuove traccie ben orchestrate, inerenti agli stati d'animo dei personaggi e al ritmo del film, incalzante fino all ultimo secondo. Da ascoltare in particolare le traccie: "African rundown", "Blunt instrument", "Miami international", "I'm the money", "Aston Montenegro", "Dinner Jackets", "City of lovers" e "The bitch is dead" senza nulla togliere alla spettacolare rivisitazione del tema originale "The nam's Bond...James Bond". Spezziamo una grande lancia a favore del nostro compatriota Giancarlo Giannini, che dopo Man on fire, appare per l'ennesima volta sugli schermi internazionali interpretando Matiz e dimostrando ancora una volta, che l'Italia è presente anche all'estero. Per gli appassionati dei "vecchi" agenti 007 questo film è caldamente sconsigliato. Per chi ama l'azione, la "brutalità" di un agente inesperto e molto pieno di se, la visione di questi 145 minuti non sarà rimpianta. Spengerete il vostro lettore dvd e difficilmente dimenticherete il remake di Casino Royale e quel grande attore con la faccia da pugile di nome Craig...Daniel Craig.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a little russell 86 »
[ - ] lascia un commento a little russell 86 »
|
|
d'accordo? |
|
|