fabio57
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lunedì 2 novembre 2015
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nuovo 007
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Per i nostalgici amanti di Connery, Moore e Brosnan i migliori Bond ,a mio parere,questo film è una delusione,tuttavia condiderando che i tempi cambiano e con loro anche i gusti,possiamo annoverare quest'opera senz'altro tra le riuscite della saga.Lo 007 di Craig è molto virile,macho,ma con poca ironia, tormentato e ombroso, è poco propenso alla frivolezza rispetto ai suoi predecessori,diciamo essenziale,sobrio anche nei dialoghi.La sceneggiatura è buona,gli effetti speciali spettacolari.
Da vedere
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tmpsvita
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sabato 5 settembre 2015
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uno 007 con poca azione e molte parole
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Uno 007 con poca azione e molte parole. E questo è sia il difettto che il pregio di questo nuovo Bond. Infatti le scene d'azione sono molto poche e la più lunga la si ha all'inizio, una scena d'azione fatta davvero con i fiocchi, diretta con grande bravura, e piena di stunt sensazionali. Poi ce n'è un'altra piccola nell'intermezzo e alla fine un'altra, anch'essa molto bella. Ma oltre a queste tre scene durante la parte centrale del film, il tempo è colmato da moltissimi dialoghi. Per carità mi piaccono i thriller molto ragionati, parlati e che fanno riflettere molto lo spettatore ma dopo mezz'ora di uomini che giocano a poker sinceramente mi ero un po' stufato.
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Uno 007 con poca azione e molte parole. E questo è sia il difettto che il pregio di questo nuovo Bond. Infatti le scene d'azione sono molto poche e la più lunga la si ha all'inizio, una scena d'azione fatta davvero con i fiocchi, diretta con grande bravura, e piena di stunt sensazionali. Poi ce n'è un'altra piccola nell'intermezzo e alla fine un'altra, anch'essa molto bella. Ma oltre a queste tre scene durante la parte centrale del film, il tempo è colmato da moltissimi dialoghi. Per carità mi piaccono i thriller molto ragionati, parlati e che fanno riflettere molto lo spettatore ma dopo mezz'ora di uomini che giocano a poker sinceramente mi ero un po' stufato. Comunque alla fine si riprende. Daniel Craig è un Bond estremamente elegante e perfetto nella parte. Eva Green molto sensuale, bella e accattivante.ò E il villain di turno l'ho trovato eccezionale, scritto molto bene. Una regia un po' altalenante, nel nel senso che ha dei momenti davvero eccezionali, soprattutto nei movimenti di macchina, e altri davvero pessimi e confusi. Colonna sonora che aiuta ad intrattenere e anche a divertire. Per finire con un piccolo difetto ho trovato la trama un po' banale e la durata del film eccessiva. Voto 7/10.
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citizen kane
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lunedì 28 dicembre 2015
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my name is blond,james blond
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Immagino che poche persone,oltre a conoscere James Bond sul grande schermo, abbiano conosciuto nella lettura di Jan Fleming questo eccezionale personaggio, che continua idealmente la tradizione letteraria del
mito maschile combattente e vincente dopo innumerevoli peripezie e pericoli.Questo mito è già presente nella letteratura classica antica (Ulisse)e si tramanda nel corso dei secoli letterari fino ad arrivare allo scorso secolo (XX°) e continuare anche nell'attuale(XXI°).Ciò che sorprende è che questo concetto di uomo vincente e virile continui pure tuttora in una epoca che ha messo in crisi e discussione ogni eroe che si attenga ad un ben preciso ideale, ad una azione coerente e che svolga questa azione nel rispetto di norme individuali e collettive.
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Immagino che poche persone,oltre a conoscere James Bond sul grande schermo, abbiano conosciuto nella lettura di Jan Fleming questo eccezionale personaggio, che continua idealmente la tradizione letteraria del
mito maschile combattente e vincente dopo innumerevoli peripezie e pericoli.Questo mito è già presente nella letteratura classica antica (Ulisse)e si tramanda nel corso dei secoli letterari fino ad arrivare allo scorso secolo (XX°) e continuare anche nell'attuale(XXI°).Ciò che sorprende è che questo concetto di uomo vincente e virile continui pure tuttora in una epoca che ha messo in crisi e discussione ogni eroe che si attenga ad un ben preciso ideale, ad una azione coerente e che svolga questa azione nel rispetto di norme individuali e collettive.L'individualismo che James Bond esprime ,anche nella sfera personale di vita affettiva e sessuale, potrebbe risultare ai più superficiali come il retaggio di una società egoisticamente materiale ed edonista ma ciò non é,perchè è un ARCHETIPO UNIVERSALE.Da qui la delusione per un film che ben poco si attiene al primo romanzo di Jan Fleming e che solo a sprazzi ne rammenta la eccezionale singolarità.Non è un caso che Jan Fleming e Raymond Chandler avessero avuto occasione di scambiarsi personali impressioni sull'arte dello scrivere.James Bond è la ideale e logica continuazione letteraria del personaggio di Philip Marlowe nella configurazione dell'archetipo di uomo,puro,leale, virile,forte e combattente fino al rischio della perdita della vita e per questo sempre adorato dal pubblico femminile.
A SUIVRE
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matteo gambaro
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domenica 7 gennaio 2007
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voto: 007
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Non volevo vedere questo film: troppe le delusioni avute con gli ultimi 007. Ma poi durante le feste, si sà, non c'è sempre molto da fare: così vado al cinema con tutto lo scetticismo del caso e quando si spengono le luci, mi scopro piacevolmente sorpreso da un incipit accattivante e da un personaggio credibile.
Il primo grande merito va all'attore, che fortunatamente non ha scimmiottato i precedenti James Bond ma ha cercato di personalizzarne uno tutto nuovo.
Certo, restano le perplessità riguardo alla scelta della produzione riguardo l'attore (va bene cambiare volto, ma passare dal moro al biondo, dal mediterraneo al caucasico, sembra una scelta un po' forte) ma questo James Bond ha una sua coerenza e una sua personalità.
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Non volevo vedere questo film: troppe le delusioni avute con gli ultimi 007. Ma poi durante le feste, si sà, non c'è sempre molto da fare: così vado al cinema con tutto lo scetticismo del caso e quando si spengono le luci, mi scopro piacevolmente sorpreso da un incipit accattivante e da un personaggio credibile.
Il primo grande merito va all'attore, che fortunatamente non ha scimmiottato i precedenti James Bond ma ha cercato di personalizzarne uno tutto nuovo.
Certo, restano le perplessità riguardo alla scelta della produzione riguardo l'attore (va bene cambiare volto, ma passare dal moro al biondo, dal mediterraneo al caucasico, sembra una scelta un po' forte) ma questo James Bond ha una sua coerenza e una sua personalità. Oltre che, cosa non da poco, conflitti interiori non risolti che vengono appena accennati (nel dialogo in treno con la ragazza) ma che segnano fortemente un personaggio più violento e fuori dagli schemi rispetto allo 007 che tutti noi conosciamo.
Le scene d'azione sono belle, soprattutto quella iniziale nel cantiere edile: spettacolare. Forse un po' troppo lunga la parte centrale, un po' ridondante la partita che poteva essere accorciata (forse mancavano ulteriori idee per colmare 120 minuti?), per non parlare del crollo... non dico di cosa, ma da veneziano ho solo scosso la testa sconsolato!
Volendoci poi scendere sul sottile, potremmo meditare sul fatto che un prequel qual'è il film in oggetto, risulta del tutto anacronistico come ambientazioni, relazioni, tecnologie; ma alla fine poco importa.
Resta un bel film d'azione, naturalmente con pregi e difetti legati al genere ma piacevole e soprendentemente originale, per essere l'ultimo di una lunga serie.
Infine, sono assolutamente da citare i titoli di testa, da sempre uno dei punti di forza dei film di 007: bellissimi!
Peccato solo aver attenso invano la mitica "shakerato, non mescolato" mai arrivata...
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[+] bravo matteo
(di theddi)
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giank51
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sabato 5 ottobre 2013
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apocalisse bond
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Del vecchio agente 007 , fatto sicuramente di avventure azzardate ma anche di classe e tocchi di raffinatezza, qui non resta che la varietà degli scenari. Si va dalla Svizzera a Venezia con indubbie capacità fotografiche. Solo che il nostro agente non fa che distruggere tutto quello che tocca. Riesce anche a far crollare un palazzo sul Canal Grande. Se monta in macchina la distrugge dopo poche curve: addio Aston Martin.
La donna, diciamo, è insipida confrontata con le amanti di James Bond. Il nuovo agente lo vedrei bene in una palestra piuttosto che al servizio di Sua Maestà.
Alla fine non ci resta che il vecchio Martini ma attenzione qui lo fanno con il veleno, in compenso il nostro "nuovo eroe" soppravvive anche ad un arresto cardiaco e se ne torna lesto a giocare al Casinò.
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Del vecchio agente 007 , fatto sicuramente di avventure azzardate ma anche di classe e tocchi di raffinatezza, qui non resta che la varietà degli scenari. Si va dalla Svizzera a Venezia con indubbie capacità fotografiche. Solo che il nostro agente non fa che distruggere tutto quello che tocca. Riesce anche a far crollare un palazzo sul Canal Grande. Se monta in macchina la distrugge dopo poche curve: addio Aston Martin.
La donna, diciamo, è insipida confrontata con le amanti di James Bond. Il nuovo agente lo vedrei bene in una palestra piuttosto che al servizio di Sua Maestà.
Alla fine non ci resta che il vecchio Martini ma attenzione qui lo fanno con il veleno, in compenso il nostro "nuovo eroe" soppravvive anche ad un arresto cardiaco e se ne torna lesto a giocare al Casinò.
Non c'è che dire, non vi è limite al degrado.
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renato corriero
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domenica 7 gennaio 2007
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bentornato ian fleming !!!
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Effettivamente Daniel Craig non è poi male come interprete di James Bond anche se molto lontano dal personaggio descritto da Ian Fleming a cui andava a pennello Sean Connery.
Comunque è importante aver avuto un romanzo di Fleming da seguire, il suo primo romanzo su James Bond e come nel film anche nel romanzo il famoso agente segreto è più vulnerabile rimane ferito non poco e rimane ingannato dalla Bond-girl di cui si innamora!! Si, perchè come nei films anche nei romanzi di Fleming gli unici in cui l'agente 007 si innamora veramente sono proprio "Casinò Royal" e "Al servizio segreto di sua maestà" (uno dei migliori romanzi di Fleming ed uno dei migliori films della serie che purtroppo è stato deprezzato avendo nella parte del protagonista lo sfortunato George Lazemby)e tutti e due dal finale drammatico (la morte dell'innamorata di Bond).
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Effettivamente Daniel Craig non è poi male come interprete di James Bond anche se molto lontano dal personaggio descritto da Ian Fleming a cui andava a pennello Sean Connery.
Comunque è importante aver avuto un romanzo di Fleming da seguire, il suo primo romanzo su James Bond e come nel film anche nel romanzo il famoso agente segreto è più vulnerabile rimane ferito non poco e rimane ingannato dalla Bond-girl di cui si innamora!! Si, perchè come nei films anche nei romanzi di Fleming gli unici in cui l'agente 007 si innamora veramente sono proprio "Casinò Royal" e "Al servizio segreto di sua maestà" (uno dei migliori romanzi di Fleming ed uno dei migliori films della serie che purtroppo è stato deprezzato avendo nella parte del protagonista lo sfortunato George Lazemby)e tutti e due dal finale drammatico (la morte dell'innamorata di Bond). Certo che è un po' strano come Bond-begin in un'epoca piena di cellulari e con la solita "M" femminile e poi vedergli capitare davanti un'assurdo Felix Laiter a lui sconosciuto! Molto adatto invece Giancarlo Giannini nel ruolo di Renè Mathis. Buona invece la trovata che essendo la prima missione dopo aver ottenuto il "doppio zero" solo alla fine del film il protagonista arriva a pronunciare la fatidica frase "Il mio nome è Bond, James Bond!"
E in futuro? Continueremo ad assistere alle gesta del famoso agente segreto? Che volto e personalità avrà? Restiamo in attesa di vedere; certo che comunque vadano le cose James Bond resterà uno dei più grandi miti della storia del cinema!!!
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mez
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lunedì 8 gennaio 2007
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non me lo sarei mai aspettata...
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Sono entrata in sala (trascinata...) davvero scettica su cosa mi sarei dovuta sorbire durante le successive ore...Non ho mai amato le trasposizioni cinematografiche di James Bond, il personaggio smargiasso e sciupafemmine non mi è mai stato simpatico (era di un maschilismo estremo...chissà perchè fra i Bond non si annoveravano molte donne..)e poi non c'era niente di credibile in quei film, anche il povero Sean Connery mi faceva ridere...
E invece fin dai primi fotogrammi di questo film si capisce che Bond in un certo senso non è più Bond...il che per me è una cosa del tutto positiva!!!Diventa un personaggio molto più cupo, meno sorrisetti, meno battute a doppio senso(sempre con sottofondo erotico.
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Sono entrata in sala (trascinata...) davvero scettica su cosa mi sarei dovuta sorbire durante le successive ore...Non ho mai amato le trasposizioni cinematografiche di James Bond, il personaggio smargiasso e sciupafemmine non mi è mai stato simpatico (era di un maschilismo estremo...chissà perchè fra i Bond non si annoveravano molte donne..)e poi non c'era niente di credibile in quei film, anche il povero Sean Connery mi faceva ridere...
E invece fin dai primi fotogrammi di questo film si capisce che Bond in un certo senso non è più Bond...il che per me è una cosa del tutto positiva!!!Diventa un personaggio molto più cupo, meno sorrisetti, meno battute a doppio senso(sempre con sottofondo erotico...)...più fascino secondo me. Daniel Craig non è sicuramente bellissimo(ero spaventata all'idea di vederlo ricordandomelo in film come The Pusher..)ma la sua faccia da schiaffi va benissimo per questo ruolo che sembrano averli cucito addosso. Per il resto sarò banale,ma finalmente una storiella d'amore che da un po' di profondità al personaggio che se no è sempre sembrato bidimensionale...E Daniel Craig ed Eva Green(strano ma vero) stanno bene insieme e se non si sapesse che fine Fleming fa fare a Vesper Lynd si potrebbe anche credere nella loro scanzonata relazione...
Quindi,bello!!!! Il nuovo James Bond innamorato e dagli occhi lucidi mi ha colpito al cuore...
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(di theddi)
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alecks
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mercoledì 10 gennaio 2007
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bond, back in action
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Bond, James Bond
Casinò Royale è tratto dal primo libro di Ian Flemning con protagonista 007, dal titolo omonimo. Il romanzo è stato portato sugli schermi per la prima volta dalla CBS nel 1952, era un adattamento per la tv, inserito in un ciclo di spy stories. Fleming, all’epoca non ancora famoso, fu costretto a vendere i diritti per guadagnare qualche soldo e pochi anni dopo uscì, sempre su piccolo schermo, una parodia del primo film. Accantonato per più di 50 anni il primo romanzo è ripresentato, questa volta al cinema, con un film prodotto dalla EON Production di Albert Broccoli, società cui appartengono tutti i film del ciclo ufficiale di 007.
Casino Royale dovrebbe essere un prequel che ci riporta agli inizi della carriera di 007, in quella che è per lui il vero e proprio battesimo del fuoco.
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Bond, James Bond
Casinò Royale è tratto dal primo libro di Ian Flemning con protagonista 007, dal titolo omonimo. Il romanzo è stato portato sugli schermi per la prima volta dalla CBS nel 1952, era un adattamento per la tv, inserito in un ciclo di spy stories. Fleming, all’epoca non ancora famoso, fu costretto a vendere i diritti per guadagnare qualche soldo e pochi anni dopo uscì, sempre su piccolo schermo, una parodia del primo film. Accantonato per più di 50 anni il primo romanzo è ripresentato, questa volta al cinema, con un film prodotto dalla EON Production di Albert Broccoli, società cui appartengono tutti i film del ciclo ufficiale di 007.
Casino Royale dovrebbe essere un prequel che ci riporta agli inizi della carriera di 007, in quella che è per lui il vero e proprio battesimo del fuoco. La vicenda in realtà è ambientata ai giorni nostri, in pieno 2006, in quel clima di lotta al terrorismo che oramai ci tiriamo dietro dal dopo 11 settembre.
Bond,…..uno di noi
Ebbene si, anche Bond ha fatto il suo stage, all’MI6 of course. Nella consueta scena che introduce il film e precede i titoli di testa Bond riesce ad ottenere il doppio 0 che indica un agente con la licenza di uccidere (licenza di uccidere è il titolo italiano del primo film, Dr. No nell’originale inglese), per averla è necessario commettere due omicidi, il primo è mostrato in un flashback il secondo lo godiamo in diretta. Ha dunque inizio la vicenda che porterà il nostro giovane agente sulle tracce del cattivo di turno, tale Le Chiffre banchiere del terrorismo, speculatore di borsa e giocatore di poker. Per recuperare 100 milioni di dollari che ha perso Le Chiffre organizza una sfida a poker al Casinò Royale del titolo, Bond, il miglior giocatore dei servizi, è invitato da M a prenderne parte.
Il film può esser considerato alla stregua di un romanzo di formazione. Rispetto ai suoi predecessori il Bond di Craig è un diamante allo stato grezzo, impetuoso, temerario, spaccone, ingenuo, talvolta sciocco. Le sue azioni sono guidate più dai sentimenti personali che non da una razionale e attenta valutazione della situazione.
Non si aggiusta il nodo della cravatta, semplicemente perché non la porta, agli abiti English style cui eravamo abituati preferisce un abbigliamento casual salvo lo smoking per la partita a poker.
Gusti raffinati ma non troppo. Il Bollinger manda in pensione il classico Dom Perignon del 53 che ha fatto capolino in numerosi film ma quando ordina un vodka-martini, alla domanda del cameriere «Agitato o mescolato?» risponde semplicemente «cosa me ne frega», del resto è solo il primo di una lunga serie.
Il Bond dei poveri arriva in Ford e la prima Aston Martin la vince a poker, buon per lui.
Malgrado tutto è pur sempre Bond, James Bond perciò dopo un finale trascinato un po’ troppo la vicenda si conclude per il meglio, il mondo è salvo, i servizi contenti e Bond, imparata la lezione, pronto per una nuova missione.
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daniel
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mercoledì 31 gennaio 2007
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licenza di non proiettare questa pellicola
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Dopo un un inizio niente male con buone scene d'azione, entriamo nella noia e nella scontatezza totale. Scene al casinò infinite (ma cosa ce ne frega di guardarli giocare a carte per tempi inteminabili?), dialoghi scontati ed insulsi.
Come se non bastasse si sfiora la parodia, con scene che avrebbero la pretesa di essere intense e commoventi, ma in realtà fanno solo sorridere se non ridere tipo "oh, james, io ti amo dal profondo del cuore" e "oh, cara, hai infranto la mia armatura e qualsiasi cosa ci sia sotto ora ti appartiene" bhuauhauha, ma questo film è tratto da un libro Harmony per zitelle o che cosa???
Non capisco assolutamente come le critiche possano averlo lodato in questo modo.
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darjus
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mercoledì 11 aprile 2007
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james bond begins
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Il prologo in bianco e «noir», che sfuma in titoli di testa tra il pop e il Kitsch, è già abbastanza rivelatore: James Bond ha cambiato pelle (o forse riassunto la pelle originaria, trattandosi di un prequel molto fedele alla creatura di Fleming), che non è solo quella, ruvida e segnata, del coriaceo Daniel Craig, ma è anche la pelle interiore del personaggio, che non ha (quasi) più superpoteri, ma è dotato di arguzia e forza, non è bello, ma è pieno di fascino, non è perfetto, ma sa come affrontare gli errori e fa (e con lui il regista) un uso (quasi) logico della tecnologia. In una parola, l’agente 007 è umano. Per giunta con un cuore, che palpita e si muove, arrivando a prendere il sopravvento.
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Il prologo in bianco e «noir», che sfuma in titoli di testa tra il pop e il Kitsch, è già abbastanza rivelatore: James Bond ha cambiato pelle (o forse riassunto la pelle originaria, trattandosi di un prequel molto fedele alla creatura di Fleming), che non è solo quella, ruvida e segnata, del coriaceo Daniel Craig, ma è anche la pelle interiore del personaggio, che non ha (quasi) più superpoteri, ma è dotato di arguzia e forza, non è bello, ma è pieno di fascino, non è perfetto, ma sa come affrontare gli errori e fa (e con lui il regista) un uso (quasi) logico della tecnologia. In una parola, l’agente 007 è umano. Per giunta con un cuore, che palpita e si muove, arrivando a prendere il sopravvento. Il nuovo/vecchio Bond, dunque, non è affatto disprezzabile: un buon intreccio che, per quanto non innovativo, fila via liscio e, pur rimanendo in superficie, riesce ad emozionare. Splendida la caccia all’uomo nel cantiere edile delle prime scene. **1/2 su ****
http://lemierecensioni.blog.tiscali.it/
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