abigeil
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mercoledì 6 giugno 2012
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il realismo della comencini
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Il realismo di questo film spiazza, rappresenta senza troppi fronzoli ciò che molti lavoratori, non solo in Italia, hanno vissuto o viovono.Affronta una tematica abbastanza recente quella del mobbing, serie di soprusi che avvengono nei confronti di un dipendente per metterlo in difficoltà, umiliarlo con mansioni inutili,trasferire il lavoratore da un compito all'altro, isolarlo il tutto per esasperarlo e spingerlo a gettare la spugna e lasciare il posto di lavoro.Questo è ciò che succede alla protagonista del film interpetrata dalla signora Benigni Nicoletta Braschi, mamma singol, che esce di casa la mattina presto per tornare a casa la sera, pressocchè sola, la sua unica compagnia è la figlia nel cui letto trva conforto dalla pesante giornata lavorativa.
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Il realismo di questo film spiazza, rappresenta senza troppi fronzoli ciò che molti lavoratori, non solo in Italia, hanno vissuto o viovono.Affronta una tematica abbastanza recente quella del mobbing, serie di soprusi che avvengono nei confronti di un dipendente per metterlo in difficoltà, umiliarlo con mansioni inutili,trasferire il lavoratore da un compito all'altro, isolarlo il tutto per esasperarlo e spingerlo a gettare la spugna e lasciare il posto di lavoro.Questo è ciò che succede alla protagonista del film interpetrata dalla signora Benigni Nicoletta Braschi, mamma singol, che esce di casa la mattina presto per tornare a casa la sera, pressocchè sola, la sua unica compagnia è la figlia nel cui letto trva conforto dalla pesante giornata lavorativa.In seguito a una fusione la donna viene costretta a continiui cambi di incarichi sempre più inutili e mortificanti,tra colleghi che non la rispettano,rendendole le cose sempre più difficili,fino a farla sentire invisibile.Il finale si discosta dal relismo e dall'amarezza del resto del film.La Braschi riesce ad averla vinta sul sistema, anche se nella gran parte dei casi le cose vanno diversamente,il lavoratore reagisce proprio come il sistema si spetta,licenziandosi!
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claire_
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mercoledì 23 febbraio 2011
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magnifica braschi
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La scelta di un tema di tale portata, e mai affrontato prima, la sceneggiatura sapiente e precisa fanno di questo un film grande. Ma senza esagerare mi sento di dire che Nicoletta Braschi è la scelta vincente di tutto il film. Lei che si conofonde tra i toni tenui e sbiaditi di tutta la narrazione ma che al tempo stesso è capace di portarla in alto; che ha la tenacia di intenerire e la dolcezza di appassionare. Anche gli attori non professionisti risultano all'altezza (e in alcuni casi anche sorprendentemente di più!) Nel complesso un film davvero sorprendente con un'immensa Braschi che ormai l'abbiamo capito, da il meglio di sè qualunque panni vesta, qualunque parte interpreti, e si vede!
Eleonora, Torino
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erika
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lunedì 16 marzo 2009
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film toccante
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FILM MOLTO TOCCANTE CHE TI FA RIFLETTERE MOLTO SU TUTTO CIO CHE ORA CAPITA SUI POSTI DI LAVORO!!!!!
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vnr***
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domenica 13 aprile 2008
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che palle
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ma che è? Sarebbe questo il nuovo cinema italiano? Grande interpretazione la Briaschi? Ma ogni tanto (ogni tanto, eh, mica sempre...) andare a teatro per vedere che vor dì "recitare"? Mai?
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mike
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domenica 13 aprile 2008
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ah, i film italiani, che miseria
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Per poter fare un film di denuncia, bisognerebbe sapere di cosa di parla. Recitato malissimo, la Briaschi fa pena così come l'insopportabile bambina. Si dovrebbe emigrare all'estero solo per la produzione italiana di film... che vergogna!
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agimurad
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martedì 18 marzo 2008
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l'inganno distruttore
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O.T.
Un cordiale saluto. Giacomo Montana
AL GUADO DELL’INGANNO
Cara Italia, è primavera e siam sul rifiorire
ma ti lasciano avvolta da violenze e misteri
tra litigi, farse, processi strani e quindi ire
Chi torna al governo esulta, brinda, opprime,
nella morsa della tirannia più sorda e ostile,
con salari e politica ridotti a mo’ d’imbuto
ancor si crede a chi in politica è più scaduto.
Ora noncuranti di tutto, il governo è caduto,
suonava una musica malefica fuori tempo
di un vecchio pentagramma rinvenuto.
Si fa l’Italia dei deputati tra i più sordi e muti
senza far risalire alla gente la scala del risveglio
accettando ancora gli stessi al Parlamento
col cuore di ghiaccio e persino sprovveduti.
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O.T.
Un cordiale saluto. Giacomo Montana
AL GUADO DELL’INGANNO
Cara Italia, è primavera e siam sul rifiorire
ma ti lasciano avvolta da violenze e misteri
tra litigi, farse, processi strani e quindi ire
Chi torna al governo esulta, brinda, opprime,
nella morsa della tirannia più sorda e ostile,
con salari e politica ridotti a mo’ d’imbuto
ancor si crede a chi in politica è più scaduto.
Ora noncuranti di tutto, il governo è caduto,
suonava una musica malefica fuori tempo
di un vecchio pentagramma rinvenuto.
Si fa l’Italia dei deputati tra i più sordi e muti
senza far risalire alla gente la scala del risveglio
accettando ancora gli stessi al Parlamento
col cuore di ghiaccio e persino sprovveduti.
Ogni governo all’altro incolpa i danni
così nessuno s’accorgerà mai di nulla
povertà e tanto cinismo ancor maciulla.
Morti, invalidi, disabili sui posti di lavoro,
che chiedono prevenzione senza errore
non solo tutto vien lasciato come prima
ma pure dopo i danni resta tutto orrore.
Quante promesse a vuoto al vento
sempre gonfiate da ipocrisie e inganni
eccoli lì ora che escogitano altro abbaglio
per le elezioni e poi essere ancor tiranni.
(Giacomo Jim Montana)
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odissea 2001
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martedì 18 dicembre 2007
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un racconto piatto
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L'inferno in ufficio. Il film di Cristina Comencini mette il dito nella piaga e racconta l'ingiustizia e la crudeltà, l'irrazionalità e l'alienazione nel rapporto quotidiano col lavoro che diventa un incubo quando la gerarchia aziendale si piega esclusivamente all'interesse privato (il che può succedere anche in un'azienda pubblica). Il lavoratore appare allora come un numero mentre l'arroganza di cui è capace il potere schiaccia diritti e dignità personale. Le cronache ospitano spesso racconti che assomigliano a questa storia, che si riflette nel volto triste e incolore di Nicoletta Braschi. Peccato che la scelta direzionale che si abbatte sulla vita della dipendente attraverso le angherie inflitte dai superiori e l'indifferenza e le beffe stampate sui volti dei colleghi non venga elaborata dall'attrice, che fin dalla prima scena si presenta impacciata e rigida più del dovuto.
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L'inferno in ufficio. Il film di Cristina Comencini mette il dito nella piaga e racconta l'ingiustizia e la crudeltà, l'irrazionalità e l'alienazione nel rapporto quotidiano col lavoro che diventa un incubo quando la gerarchia aziendale si piega esclusivamente all'interesse privato (il che può succedere anche in un'azienda pubblica). Il lavoratore appare allora come un numero mentre l'arroganza di cui è capace il potere schiaccia diritti e dignità personale. Le cronache ospitano spesso racconti che assomigliano a questa storia, che si riflette nel volto triste e incolore di Nicoletta Braschi. Peccato che la scelta direzionale che si abbatte sulla vita della dipendente attraverso le angherie inflitte dai superiori e l'indifferenza e le beffe stampate sui volti dei colleghi non venga elaborata dall'attrice, che fin dalla prima scena si presenta impacciata e rigida più del dovuto. Non si capisce, cioè, se il malessere è un dato insopprimibile del rapporto di lavoro al di là del "mobbing", che rende ancora più estraneo e odioso per la protagonista il contatto quotidiano con quel mondo. La Braschi, comunque, è capace di rappresentare in modo personale ed efficace le fasi più dure del conflitto riscattando una recitazione complessivamente grigia e monotona. Il finale però risulta eccessivamente ottimistico, sembra che la "vittima" abbia risolto tutti i suoi problemi con la bacchetta magica, quando è pacifico che prima o poi dovrà tornare ad affrontare le incognite di un nuovo lavoro e di una vita familiare "dimezzata". Per rendere più reale il contenuto non avrebbe stonato punteggiare tutto il racconto con qualche scena più leggera. Il rischio di mostrare solo le disgrazie senza offrire un punto di vista alternativo (un po' di ironia, ad esempio) non viene mai superato in tutta la pellicola, solo nel finale (come si diceva, con un eccesso). E' il problema di buona parte del cinema italiano, che quasi mai riesce a tratteggiare personaggi dotati di volume e complessità tali che tentino almeno di "sintetizzare" la realtà. Certamente buona, tuttavia, l'idea di voler rappresentare un mondo che tutti sanno che esiste ma troppo spesso resta celato dietro alle porte degli uffici, tra le scrivanie e le fotocopiatrici, lo sguardo del capo e i certificati medici.
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fabrizio/bukettes
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venerdì 14 dicembre 2007
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film duro sconsolato
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un film molto bello,duro e sconsolato per la sua rappresentazione della realta così dura e graffiante
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help
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lunedì 19 novembre 2007
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ho rivissuto una realtà
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Sono rimasta sconvolta dalla grande interpretazione della Braschi, mi sono rispecchiata in una realtà vissuta personalmente nel 2003, ammalandomi di depressione, dalla quale non si guarisce mai completamente.
Avrei voluto "più reale" il finale perchè purtroppo non è semplice avere prove concrete per dimostrare di aver subito vessazioni sul lavoro. Il finale non è proprio inaspettato, purtroppo non si approfondisce come la povera impiegata vinca la causa.
Ma le emozioni non sono mancate... complimenti!
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principessa88
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mercoledì 29 agosto 2007
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il mobbing colpisce un pò tutti: bellissimo film
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Grandissima la regista Francesca Comencini, fenomenale l'interpretazione di Nicoletta Braschi!!! Qui in questo film si è difesa molto bene dagli insulti che riceveva dal datore di lavoro e ha dimostrato di essere un' attrice in gamba come lo è stata nei film in cui recitava con Roberto Benigni!!! Fortissima l' interpretazione di Camille-Dugay-Comencini nella parte di Morgana!!! è un bellissimo rapporto quello tra madre e figlia!!! Nicoletta Braschi ha dimostrato di essere anche una buona madre ma è stata bravissima a lottare per non perdere il lavoro!!! è stato un film molto interessante perchè affronta un argomento di cui ancora oggi si parla alla televisione e sui giornali!!! Ottimo filmmmmmm!!! grandissime Nicoletta e Camille!!! sei in gambissima quando reciti con Roberto Benigni ma anc
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Grandissima la regista Francesca Comencini, fenomenale l'interpretazione di Nicoletta Braschi!!! Qui in questo film si è difesa molto bene dagli insulti che riceveva dal datore di lavoro e ha dimostrato di essere un' attrice in gamba come lo è stata nei film in cui recitava con Roberto Benigni!!! Fortissima l' interpretazione di Camille-Dugay-Comencini nella parte di Morgana!!! è un bellissimo rapporto quello tra madre e figlia!!! Nicoletta Braschi ha dimostrato di essere anche una buona madre ma è stata bravissima a lottare per non perdere il lavoro!!! è stato un film molto interessante perchè affronta un argomento di cui ancora oggi si parla alla televisione e sui giornali!!! Ottimo filmmmmmm!!! grandissime Nicoletta e Camille!!! sei in gambissima quando reciti con Roberto Benigni ma anche qua (anche se non sei affianco a Roberto) sei stata FENOMENALE!!!! BRAVISSIMA! SE RICEVESSI ANCHE TU IL PREMIO NOBEL!
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