Mi piace lavorare (Mobbing)

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Un film di Francesca Comencini. Con Nicoletta Braschi, Camille Dugay Comencini Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 89 min. - Italia 2004. MYMONETRO Mi piace lavorare (Mobbing) * * * 1/2 - valutazione media: 3,54 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
principessa88 mercoledì 29 agosto 2007
il mobbing colpisce un pò tutti!!! bellissimo film Valutazione 5 stelle su cinque
78%
No
22%

Grandissima Francesca Comencini, molto sublime l'interpretazione della Braschi!!! E'stato un film divertententissimo ma anche interessante perchè affronta un argomento fondamentale di cui si parla ancora oggi in televisione e sui giornali!!!Qui la Braschi ha dimostrato di essere un' attrice in gamba e si è saputa difendere dagli insulti chefiglia riceveva ! questo film si è consigliabile da vedere!!! Fortissima l'interpretazione di Camille-Dugay-Comencini nella parte della figlia Morgana perchè quando la madre andava a lavorare lei faceva tutto da sola: spesa, scuola ecc.....!!! Un film bellissimo assolutamente da rivedere!!! Bravissima Nicoletta!!! sei molto in gamba quando reciti nei film con tuo marito ma anche qui (anche se non reciti affianco a Roberto) hai dimostrato di nuovo di ess [+]

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zetkin_libera sabato 18 agosto 2007
vittime del mobbing le donne Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

più che altro è un problema che riguarda la donna. specie se sola. come si fa a crescere dei figli se ciò che pretendono è che tu ti sposti dai luoghi in cui la tua famiglia è...e che fine farà la famiglia in sè se le condizioni saranno sempre più queste. ormai è necessario che una donna lavori e ed è più che un diritto che venga posta nelle stesse condizioni di uomo, bisogna investire sulla famiglia....dov'à lo stato?

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andrea76 giovedì 24 maggio 2007
graffiante ma reale, comunque bellissimo!! Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Ecco un'ottimo film che senza tanta enfasi va dritto al probema del mobbing con una semplicità e in maniera molto diretta come solo i grandi registi sanno fare. Non un film semplice, sconsigliato sicuramente per chi va al cinema solo per divertirsi. Se in vece avete voglia di immergervi negli orrori della quotidianità ecco un bellissimo film, interoretato in maniera sublime da Nicoletta Braschi e da tanti bravi attori non professionisti. Una menzione speciale va a Camille Dugay Comencini soprattutto per la giovane età. Film potente che sembra riesumare i bei tempi del grande cinema italiano (i capolavori di De Sica e dello stesso Comencini, padre della regista) che con semplicità e senza tanti fronzoli colpisce al cuore e fa pensare: bravi!!

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ciro venerdì 9 febbraio 2007
mobbing, che fare Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Secondo voi essere costretti a lavorare senza stipendio e pagare tutte le spese specie se si lavora fuori residenza. può questo caso considerarsi un caso di mobbing?

[+] di sicuro... (di nyquist)
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mario venerdì 18 agosto 2006
mobbing, la mafia del lavoro. Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

bellissimo film, dovrebbe essere divulgato di piu'. il mobbing equivale ad un atteggiamento mafioso, va perseguito con leggi piu' dure a tutela del lavoratore.

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lorenzo domenica 5 marzo 2006
un grande film, non un documentario. Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

Sicuramente un buon film, diretto in maniera eccellente ed ottimamente interpretato non soltanto da Nicoletta Braschi (che meno del massimo non sa dare) ma anche dai collaboratori non professionisti. Lo spettatore è coinvolto progressivamente dal cambiamento di sensazioni del personaggio e queste ultime sono il vero soggetto del film. Bisogna invece avvertire che non si tratta di un documentario: tratta di un particolare caso di mobbing (strategico verticale) di cui spiega frettolosamente l'origine ma non analizza l'eziologia, passa in rassegna quelle che sono le più frequenti azioni vessatorie di origine manageriale. Credo che chiunque abbia lavorato si riconosca in almeno uno dei comportamenti che fanno di Anna una vittima; non è facile spiegare e comprendere come opera la precisa strategia che fa la differenza ed il film è frettoloso nel descriverla. [+]

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guerriero bianco sabato 20 novembre 2004
cinema e realtà Valutazione 0 stelle su cinque
67%
No
33%

Il cinema può essere un mezzo educativo oppure un mezzo distruttivo. In questo ultimo caso vi è la distruzione di qualche poveretto che sperava in un mondo migliore; fare credere che la violenza fa sempre vincere anche nel male è la cosa più ignobile che nella società si potrebbe fare credere. Coloro che per rimpiguarsi di quattrini stimolano il progredire della violenza, devono sapere che ogni psicopatico che recepisce i messaggi di violenza, cerca di attuare anche alcune scene cinematografiche ed allora si causa la rovina o la morte di qualcuno. Tanto per fare uno dei tanti esempi non si può non menzionare il caso Nigris (www.mobbing-sisu.it) che persino il presidente della Repubblica italiana, pur essendo stato formalmente informato dei gravi fatti di servizio, farebbe sempre comunicare che non può fare nulla. [+]

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girolamo martedì 29 giugno 2004
assemblee - iniziative Valutazione 5 stelle su cinque
67%
No
33%

Buongiorno. Sarebbe bello contattare la sig,ra Comencini per chiederLe se non ritiene che il suo film debba essere presentato nelle fabbriche o, con apposite iniziative, alle lavoratrici e ai lavoratori, offrendo anche un dibattito in merito. Grazie Girolamo De Fazio - RSU/RLS Ansaldo Segnalamento Ferroviario di Napoli -

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curzio70 domenica 13 giugno 2004
grazie dell'intelligenza e della sensibilità Valutazione 5 stelle su cinque
50%
No
50%

Non si vedeva da un po' di tempo un film come questo. Asciutto, crudo ma davvero ispirato, commosso, importante e coraggioso. Asciutto nello stile, nei movimenti di macchina, nelle scenografie ecc. Crudo nella rappresentazione della quotidianità, triste non solo per il mobbing ma anche per la "bassa umanità" dell'ambiente del "lavoro" (quante volte la dicono questa parola...) Ispirato per il fatto di avere capito come di questo cinema ci sia ancora bisogno (ho pensato a Elio Petri, è vero ma anche a Paolo Benvenuti e all'Ermanno Olmi del "Mestiere delle armi"). Commosso: e anche commovente nel descrivere il rapporto d'amore tra una madre e una figlia: unica ancora di salvezza, speranza di vita. [+]

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