germinal
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lunedì 24 marzo 2008
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come un horror
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"La passione di Cristo, e degli spettatori". Le facezie dei commentatori che con goliardia irriverente si sono scompisciati vedendo il capolavoro cristianista del XXI secolo si sprecano. Il film a onor del vero è di una bruttezza angosciosa, disconosce qualsiasi linguaggio cinematografico accumulando compiaciuto scene sadiche inverosimili, gli stereotipi della più infima fauna del cinema d'azione. Commuovere con Van Damme, Bruce Lee e Sade è troppo facile. Di catarsi neanche l'ombra. Per il resto troviamo il classico copione con il Cristo pudico e casto predicatore, bello de mammeta, capelloni biondastri, viso sottile e diafano, mite come un agnellino alla mercé di una barbarie giudaico-capitolina mai così goffa e improbabile.
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"La passione di Cristo, e degli spettatori". Le facezie dei commentatori che con goliardia irriverente si sono scompisciati vedendo il capolavoro cristianista del XXI secolo si sprecano. Il film a onor del vero è di una bruttezza angosciosa, disconosce qualsiasi linguaggio cinematografico accumulando compiaciuto scene sadiche inverosimili, gli stereotipi della più infima fauna del cinema d'azione. Commuovere con Van Damme, Bruce Lee e Sade è troppo facile. Di catarsi neanche l'ombra. Per il resto troviamo il classico copione con il Cristo pudico e casto predicatore, bello de mammeta, capelloni biondastri, viso sottile e diafano, mite come un agnellino alla mercé di una barbarie giudaico-capitolina mai così goffa e improbabile. Quasi l'intero film narra torture fisiche e morali che a un certo punto finiscono per stancare vincendo anche lo spirito bendisposto, facendo scattare l'inevitabile effetto boomerang: l'impressione (certezze!) di stucchevole, risate, battute ironiche e commenti sarcastici. Picchiato e flagellato, umiliato e tradito dal gregge che lui stesso ha difeso, educato e, diciamolo pure, tentato di cambiare, il povero personaggio vagamente incentrato al Cristo è ridotto a un hamburger e non solo commercialmente. Gliene capitano proprio di tutti i colori, gli mancano solo la porta in faccia e il calcio negli attributi, ma Lino Banfi Alvaro Vitali e Paolo Villaggio hanno dato forfait: strano considerando che il cast e l'ambientazione sono - quasi - interamente tricolori. Una delle maggiori e macroscopiche mancanze addebitabili al regista è non l'aver rappresentato il figlio di Jahvé come l'eroe buono massacrato dai cattivi, refrain ravvisabile in qualunque pellicola che mette in immagini la vita e specialmente la passione di Gesù, ma nell'aver esasperato tale capitolo del Nuovo testamento, irrorandolo di sangue e brandelli di sangue, nefandezze agghiaccianti e particolari orrorifici di cui poteva sicuramente fare a meno. Complessivamente è una buona provocazione popolaresca, ricca di quel kitsch postmoderno ormai immancabile nei blockbuster, tracimante ovunque, anche nella cinematografia sacra e religiosa. Ma certo clericalume e la turba dei nuovi cristianisti esagera nelle lodi, nella presunta ieraticità di un film ridondante, grezzo nel mostrare trucchi grevi, disgustoso nella pretesa di mostrare in tutta la sua terribile icasticità la passione di Giosuè l'ebreo (ebreo non dimentichiamolo cari cristianisti e cari israeliani sempre pronti a gridare al complotto), urla e singulti, gemiti e grugniti e in mezzo un corpo oscenamente martoriato, barcollante, il quale ci riporta con la mente ai truculenti zombi-movie d'antan più che alla sacra Bibbia. E il libro dei libri, ragazzi, possiamo trattarlo in mille modi, snobbarlo, trascurarlo, rimuoverlo, rispettarlo, fruirlo cercando di metterlo in pratica: qualunque cosa tranne che distillarlo in una pesante sceneggiatura gore, un fumetto splatter. Dove sta la logica nell'imbastire un racconto iperrealista, recitato in aramaico con sottotitoli (riconosciamo benissimo la voce grottesca di Sergio Rubini e la vocina dolceamara di Sabrna Impacciatore), condotto implacabilmente supplizio dopo supplizio, e poi riempirlo di luoghi comuni giurassici, di topos impuri pescati nella ricca e qualitativamente discontinua filmografia cristologica? Giuda seviziato da una muta di ragazzini e nani espìa il suo tradimento impiccandosi ai piedi di un agnello putrefatto, poco velata e infelice allusione all'agnello divino che toglie i peccati dal mondo (come canta Finardi); uno scontato Erode Antipa effemminato, interpretato da un'illustre signor nessuno, sbeffeggia lo Zombi-Gesù di Caviezel nella canonica scena dell'interrogatorio tenuto fra quei sibariti dei cortigiani; Ponzio Pilato rapato uomo dai mille dubiti, Amleto ante litteram che si vede quasi strappato l'agnello di Dio dalla furia omicida di un'odiosa folla farisea con la moglie misericordiosa; il demonio, una macilenta salopette in luogo del fatalone dark di turno, porta in seno un nano simile al repellente Gollum del Signore degli anelli, il livello è quello, su per giù. Gli aguzzini riassumono le virtù dei romani di Hollywood: imbecilli, feroci e beoni. Chissà come riuscirono a edificare e difendere per secoli il loro impero. Gli ebreucci teocidi, da bravi proavi del buon Süss, piangono i danni materiali provocati dal terremoto post-crocifissione. E poi i due ladroni classici che più classici non si può, uno, il cattivone miscredente ovviamente, addirittura punito dalla mano divina tramite un corvo che gli strappa un occhio a beccate, una scena degna di Lucio Fulci. Si salvano le femminucce: la dolente Maria di Maia Morgenstern, l'abituale scarmigliata Maddalena della bellissima Monica Bellucci e la donna che deterge il viso del Signore interpretata dalla Impacciatore. L'ultima sequenza ci mostra Gesù-Caviezel ripulito dalla poltiglia sanguinolenta alzarsi dalla salma e avviarsi fuori dal sepolcro. La passione di Cristo è finito. Incomincia l'alba dei morti viventi.
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emanuele
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lunedì 19 aprile 2004
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film disgutato
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HO VISTO IL FILM LA DOMENICA DI PASQUA E POSSO DIRE CHE NON MI E' PIACIUTO PER NIENTE. Essendo credente penso che
bisognava come d'altra parte negli altri paesi
VIETARLO AI MINORI DI 14 ANNI in quanto, non sono mancati momenti in cui le persone vedendo scorrere sullo schermo le crude immagini si sono sentite male;
poi anziché far vedere le scritte in latino e in aramaico con la traduzione sotto era meglio che l'intero film venisse fatto esclusivamente in italiano.
come critica al film mi sento di dire che indubbiamente è stato prodotto bene e che verrrà candidato all'oscar, ma a parere mio non può competere con il "gesù di nazareth" di zeffirelli o "il vangelo secondo matteo" di pasolini, viste le numerose polemiche scatenate da chi professa le altre religioni
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david, genova
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sabato 23 giugno 2007
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un "equilibrio" tra verità e "falsità"
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Personalmente non mi interessa sapere le fonti da cui Mel Gibson è partito per realizzare un film stilisticamente e per le scelte artistiche buono. Non sono interessato a commentare quanto di vero sia presente in questa ricostruzione e invece quanti elementi siano di fantasia (il corvo che toglie un occhio al ladrone e Giuda che vede dei bambini con le facce di mostri di film dell'orrore). Questo è un prodotto pieno di sbagli perché se è vero che gli ebrei influenzati dai farisei hanno chiesto la liberazione di Barabba, i romani hanno flagellato Cristo e gli hanno messo una corona di spine io sono certo che il Gesù di questo film non è il Gesù che ha subito tutte quelle pesanti sopraffazioni.
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Personalmente non mi interessa sapere le fonti da cui Mel Gibson è partito per realizzare un film stilisticamente e per le scelte artistiche buono. Non sono interessato a commentare quanto di vero sia presente in questa ricostruzione e invece quanti elementi siano di fantasia (il corvo che toglie un occhio al ladrone e Giuda che vede dei bambini con le facce di mostri di film dell'orrore). Questo è un prodotto pieno di sbagli perché se è vero che gli ebrei influenzati dai farisei hanno chiesto la liberazione di Barabba, i romani hanno flagellato Cristo e gli hanno messo una corona di spine io sono certo che il Gesù di questo film non è il Gesù che ha subito tutte quelle pesanti sopraffazioni.Certo, non è stato leggero quello che ha subito: ma qui mi sembra molto ma molto esagerato. E' vero che altri film su Gesù siano stati un pò romanzati, ma questo è un'esagerazione.
Ho appreso a quel tempo che gli ebrei americani avevano protestato contro questo film: sebbene la parola sia una libertà fondamentale, questo è un film e come tale va preso. Se qualcuno si è messo contro gli ebrei questo è un problema suo. Se Gibson ha avuto l'intenzione di mostrare gli ebrei in un certo modo, è stato libero di farlo.
Bravo Gibson come regia, ma mi contraddirò un pò sul secondo punto che ho scritto all'inizio: la verità dei fatti è parziale...forse molto parziale.
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m@tt 12
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sabato 30 settembre 2006
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la passione di cristo
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Il terzo film di Mel Gibson (Braveheart, L'uomo senza volto) è un kolossal di straordinaria violenza, in cui le scene cruente non si contano. Dov'è finito il Cristo descritto dalla Bibbia? Sembra che, anzichè il sacrificio con cui ci ha salvati, bisogni notare il supplizio a cui è stato sottoposto. Per carità, è più che risaputo che il Messia è stato fragellato e schernito, ma a tutto c'è un limite. E poi... Che ci fa il Diavolo in mezzo alla folla, mentre Gesù è colpito da Romani con l'aria da dementi?
Jim Caviezel (La sottile linea rossa, High Crimes), che sembra provare gusto a farsi picchiare davanti alla macchina da presa (ricordate le frustate in Montecristo?), è bravissimo a interpretare un ruolo non facile, ed è affiancato da un ottimo cast, tra cui spiccano Monica Bellucci (Agents Secrets), Claudia Gerini (Viaggi di nozze) e Rosalinda Celentano (Poco più di un anno fa-diario di un pornodivo).
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Il terzo film di Mel Gibson (Braveheart, L'uomo senza volto) è un kolossal di straordinaria violenza, in cui le scene cruente non si contano. Dov'è finito il Cristo descritto dalla Bibbia? Sembra che, anzichè il sacrificio con cui ci ha salvati, bisogni notare il supplizio a cui è stato sottoposto. Per carità, è più che risaputo che il Messia è stato fragellato e schernito, ma a tutto c'è un limite. E poi... Che ci fa il Diavolo in mezzo alla folla, mentre Gesù è colpito da Romani con l'aria da dementi?
Jim Caviezel (La sottile linea rossa, High Crimes), che sembra provare gusto a farsi picchiare davanti alla macchina da presa (ricordate le frustate in Montecristo?), è bravissimo a interpretare un ruolo non facile, ed è affiancato da un ottimo cast, tra cui spiccano Monica Bellucci (Agents Secrets), Claudia Gerini (Viaggi di nozze) e Rosalinda Celentano (Poco più di un anno fa-diario di un pornodivo).
I preparativi del film sono durati 10 anni, mentre le riprese sono state caratterizzate da strani episodi: narrasi di una presenza sul set che qualcuno (sembra l'autore della colonna sonora) ha riconosciuto nel Diavolo, di un fulmine che ha colpito un tecnico lasciandolo illeso, di messaggi con minacce inviati al regista.
La visione del film, la cui cruentezza è quasi paragonabile a Saw, è consigliata ad un pubblico adulto; l'Italia è l'unico paese al mondo che non lo censura vietato ai minori.
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taniamarina
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sabato 25 aprile 2009
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per la serie: come la pubblicità può acciecare
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L'impatto pubblicitario di questo film è stato enorme: gadjet, trailers, spots e articoli hanno coinvolto le persone al punto giusto, tanto da rimanere shoccati alla visione di questo lungometraggio disturbante. E non si può negare che la passione di Cristo sia un film terribile, ma gridare al capolavoro è, a mio avviso, un grande sbaglio. Alcuni film vanno visti per televisione per essere giudicati correttamente, e questo non fa eccezione. E' un film splatter costruito benissimo, ossessivo e terrificante, ma a lungo andare appesantisce troppo per diventare una carneficina fine a se stessa. Mel Gibson ha puntato sulla sacralità del protagonista denudandolo di ogni divinità, e forse è questo ciò che ha più colpito gli spettatori.
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L'impatto pubblicitario di questo film è stato enorme: gadjet, trailers, spots e articoli hanno coinvolto le persone al punto giusto, tanto da rimanere shoccati alla visione di questo lungometraggio disturbante. E non si può negare che la passione di Cristo sia un film terribile, ma gridare al capolavoro è, a mio avviso, un grande sbaglio. Alcuni film vanno visti per televisione per essere giudicati correttamente, e questo non fa eccezione. E' un film splatter costruito benissimo, ossessivo e terrificante, ma a lungo andare appesantisce troppo per diventare una carneficina fine a se stessa. Mel Gibson ha puntato sulla sacralità del protagonista denudandolo di ogni divinità, e forse è questo ciò che ha più colpito gli spettatori. Coraggio da vendere, certo, ma film mediocre
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carlo il cinematografico
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mercoledì 31 gennaio 2007
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ignobile
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Parlato in Aramaico e latino con sottotitoli: le ultime 12 ore di vita di Gesù di nazareth, con prologo (il getsemani), epilogo (la resurrezione) e qualche flashblack. Uscito nell'estate 2004, con 1300 copie di distibuzione negli USA, grande successo di pubblico (380 milioni di dollari), apprezzato da molti critici ma allo stesso tempo stroncato, è un film sicuramente ignobile, troppo stereotipico, troppo hollywoodiano, troppo efferato nel suo cinismo, e troppo ateo in poche parole, Gibson ha cercato di sforzarsi ricostruendo la passione con un budget mostruoso, attori eccezzionali e qui un pò sprecati, e con la affluenza del pubblico giovanile adolescente attratto dal cinema estivo, ma non è servito a niente, la chiesa cattolica lo ha condannato per il suo razzismo non religioso, i critici italiani hanno sprigionato un'enorme vespaio di polemiche, quasi tutti i paesi lo hanno vietato, e tutti hanno ragione, dall'inizio alla fine il film più che un percorso biblico sembra un tritacarne, due ore di spettacolo per un film così efferato e maligno sono veramenete troppe, i romani qui sono stati maltrattati, non sono più i romani di "Ben-Hur", non è più lo stile di Zeffirelli, Gesù e torvo, eccessivo, goffo, ridicolo, disgustoso, immorale, cattivo, comico, spietato e antipatico, la politica e cultura americana ha sempre maltrattato i nostri antenati romani come nazisti dell'antichità, ha sempre accusato la nostra cultura poco gradevole e epica, e ha sempre e spesso maltrattato Gesù accusandolo di cinismo e retorica pendante, chissà che direbbero i nostri antenati se sentissero queste parole e queste voci del mondo globale e moderno, noi crediamo che l'esteica sia insemparabile dall'etica come molti altri critici italiani, quindi questo film non è per nulla religioso, se lo fosse stato non sarebbe stato così schifoso e volgare, non avrebbe tutta questa enfatica, e non avrebbe tutta questa mondanità, che si sente spesso, non avrebbe nulla di tutto questo, bisognerebbe castigare prima di tutto il regista Gibson, razzista, sbruffone e bastardo, i produttori per aver collaborato a tutto, i montatori per aver montato le scene da distruggere e mettere al rogo, gli attori per aver accettato le parti, e infine i censori che in Italia, unico paese al mondo, hanno stabilito che sia accessibile anche ai bambini, a loro bisognerebbe sottoporli alla legge di contrapasso, a cui sono d'accordo tutti, obbligarli a vedere per una settimana, tutte le scene più truculente, efferate, paurose, orripilanti e volgari della storia del cinema, alcuni prevedono inoltre che il film verrà sicuramente messo al rogo, come succese trent'anni fa come "Ultimo tango a Parigi" di Bernardo Bertolucci, speriamo che sia così, per questo film che in futuro nessuno, ma proprio nessuno dovrà mai più vedere e criticare.
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cappellaio matto
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giovedì 9 agosto 2007
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solo questo e niente di più!
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Film ,su pochissimi punti di vista , è accettabile (location niente male visto che sono in italia e buon uso dell'aramaico)solo questo e niente di più! Le rappresentazioni della passione di gesù sono riuscite molto meglio nel Gesù di nazareth di zeffirelli con un Robert Powell davvero eccezionale come se fosse nato solo per questo ruolo! Certo anche jim caviezel non è da meno infatti è riuscito a dare un idea sulla sofferenza di gesù davvero atroce! Ma vorrei ricordare agli americani che nessuno racconta meglio la storia cristiana degli italiani quindi lasciate perdere film come la passione e occupatevi di altri generi! 6 e mezzo
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