Lo specchio

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Un film di Andrei Tarkovsky. Con Anatoliy Solonitsyn, Alla Demidova, Yuriy Nazarov, Nikolaj Grinko, Armando Gutiérrez.
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Titolo originale Zerkalo. Drammatico, durata 105 min. - URSS 1974. MYMONETRO Lo specchio * * * * - valutazione media: 4,08 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
iuriv martedì 5 settembre 2017
ermetico. Valutazione 3 stelle su cinque
67%
No
33%

 

Non fa nessuno sconto Tarkovsky. Questo film è l'emblema dell'anti-intrattenimento e di come il mezzo cinematografico possa essere usato per esprimere sentimenti molto personali, senza nessuna intenzione di venderli al pubblico.

Il regista mette in scena quella fase nella vita di un uomo durante la quale arriva il tempo dei bilanci. Lo fa attraverso un caleidoscopio di immagini onirico, dentro cui si confondono ricordi ed eventi presenti senza soluzione di continuità.

La tecnica registica è, naturalmente, semplicemente sensazionale. Tarkovsky attraversa ogni genere con la cinepresa, riuscendo a costruire momenti tipici dell'horror, per miscelarli con scelte da cinema autoriale e addirittura trovate da commedia. [+]

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onufrio domenica 1 gennaio 2017
la creatura di tarkovsky Valutazione 0 stelle su cinque
0%
No
0%

Opera complessa e difficile da comprendere, in quanto trattasi di un film autobiografico del regista Tarkovsky che attraverso questa pellicola rivive in una miscela di immagini la propria tormentata e rimpianta al tempo stesso infanzia e il "presente" da uomo maturo ormai quarantenne, il tutto collegato da due donne che fungono da filo conduttore, la madre e l'ex moglie, il cui rapporto è un perenne odi et amo. Tecnicamente perfetto, belle e suggestive molte scene singole, ma nel complesso volutamente poco lineare e senza una classica trama ben definita. Film del genere rimangono difficili da catalogare attraverso un semplice voto.

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greyhound martedì 26 aprile 2016
il passato che non abbandona Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Con il suo quarto film il regista russo cambia nuovamente soggetto e vira fortemente su di una tematica piuttosto criptica, perlomeno nella modalità d’espressione. Lo spettatore si trova di fronte, infatti, la storia di un uomo e del rapporto intrecciato nel corso di tutta la sua vita con due donne. Donne che assumono la forma della madre e dell’ex moglie. Ciò che tuttavia lascia piuttosto basiti e permette di raggiungere un livello artistico e concettuale assai elevato è la modalità medesima con la quale il tutto viene mostrato: un mix di flashback, citazioni poetiche, voci fuoricampo, una spruzzata di eventi narrati al presente e immagini da cinegiornale rappresentanti il periodo della Seconda Guerra Mondiale. [+]

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luca scial� sabato 12 gennaio 2013
presente e passato si contorcono nella mente Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
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Infanzia e presente si intrecciano nella mente del protagonista, fino a confondersi. Al punto che sua madre e sua moglie hanno lo stesso volto, e le vicende passate e presenti sembrano uguali. Un intreccio che rischia di spaesare anche lo spettatore, almeno fin quando non riesce a distinguere bene quali siano i ricordi e quali i momenti presenti. Film complesso, con intuizioni registiche talvolta fini a se stesse. Confusionarie? Chissà. Ma questo è il cinema di Tarkowskji. Prendere o lasciare.  

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weach venerdì 1 aprile 2011
poesia in una dimensione di luci esistenziali Valutazione 5 stelle su cinque
75%
No
25%

Lo specchio ,Zerkalo 1974,ultima
“ C’è una pietra vicino al gelsomino
sotto la pietra è nascosto un tesoro
mio padre è sul sentiero
una bianca bianca giornata
Tarkovskij ha la certezza che la materia che lo avvolge sia lo sviluppo tangibile del pensiero che si espande; tale concetto già chiaro in “Solaris” in questo film consolida le sue radici; qui però il pensiero  si radica  in nostalgie , dove tutto è visto e rivisto in una dimensione che si perde oltre lo spazio tempo.
Sentimenti, frutto di ricordi di una mente bambina, rielaborati nella mente di un adulto, producono nuovi scorci, una sorta di flash back potente, dove tutto appare come “si sente “ e magari non come è stato. [+]

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paride86 venerdì 15 ottobre 2010
noioso Valutazione 2 stelle su cinque
67%
No
33%


Forse mi attirerò l'ira funesta dei cinefili più accaniti, però a me - che sono un fan del cinema d'autore - questo film non è piaciuto.
Sicuramente è girato con mano da maestro, ma non mi ha colpito, entusiasmato, affascinato, coinvolto, insomma niente.

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clapper sabato 19 settembre 2009
un inno all'amicizia Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
0%

era dai tempi di the descent che non trovavo un prodotto cinematografico così bello,un ora e mezza d pura amicizia,un inno all'amore e quanto di piu divertente si possa mai immaginare,troppo troppo bello...

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marilena martedì 13 maggio 2008
come in uno specchio Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Lo specchio è la possibilità di raccontare la propria storia dissolvendo la narrazione nel movimento incessante della natura meravigliosamente vuota e indifferente come uno specchio in cui si è costretti a guardarsi. L'identità speculare uomo-natura è la verità che nasce senza mai morire: è il regista uomo, bambino, figlio e padre, ma è anche la madre ed insieme la moglie. Questo è il movimento immortale della storia e della vita di ciascun uomo nell'attesa che una nuova donna lo porterà in grembo.

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fabio rossano dario lunedì 31 dicembre 2007
capolavoro di tarkovskij Valutazione 5 stelle su cinque
89%
No
11%

Un altro stupendo lavoro del grande regista russo Tarkovskij. Zerkalo (lo specchio) è un film autobiografico dove il protagonista fa un bilancio della sua vita, attraverso dei ricordi dell'infanzia nella compagnia della madre e della sorella più piccola, e anche delle analisi psicologiche quando adulto, già senza la moglie e il figlio. L’attrice Margarita Terechova interpreta la madre e la moglie. Il film viaggia tra il passato e il presente, la realtà e le fantasie (i sogni), mescolando gli immagini in bianco e nero e a colori. Il testo possiede una grande influenza checoviana. In questo film Tarkovskij torna agli stessi argomenti trattati in Solaris: rapporto tra uomini e natura, spiritualità, privazioni, desideri e sentimenti di colpa. [+]

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valentino mercoledì 7 giugno 2006
la voce di romolo valli Valutazione 5 stelle su cinque
73%
No
27%

Il film andrebbe solo visto per la musicalità della voce di Romolo Valli che legge le poesie del padre di Tarkovskij durante il film. Un'altra cosa che mi piace ricordare è il senso di struggimento che comunica quando rappresenta il sogno di se stesso bambino. Nasce, guardando queste scene, una nostalgia indefinita, un senso di pace e di lieve tristezza. Stupendo poi il crescendo musicale nel finale mentre la nonna prende per mano i due bambini e cammina sul prato.

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