onufrio
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venerdì 25 novembre 2016
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una pazza partita di poker
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Gli uomini più ricchi della regione si riuniscono come ogni anno da tradizione per una ricca ed intensa partita di poker. Un viaggiatore insieme alla moglie ed al figlio si trova da quelle parti di passaggio, costretto a sostare causa un problema alla carrozza. L'uomo, patito del gioco, ma che ormai non vi gioca da tempo per una promessa fatta alla moglie, cade nella tentazione e chiede di essere ammesso a questa singolare partita, giocando tutti i risparmi della famiglia che servono per comprarsi un pezzo di terra nella nuova città in cui andranno a vivere. La partita assume toni drammatici, l'uomo è ormai al verde, ma ha una "buona mano" e non vuole cedere, colto da malore e col piatto strapieno di soldi, chiede alla moglie di continuare la partita.
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Gli uomini più ricchi della regione si riuniscono come ogni anno da tradizione per una ricca ed intensa partita di poker. Un viaggiatore insieme alla moglie ed al figlio si trova da quelle parti di passaggio, costretto a sostare causa un problema alla carrozza. L'uomo, patito del gioco, ma che ormai non vi gioca da tempo per una promessa fatta alla moglie, cade nella tentazione e chiede di essere ammesso a questa singolare partita, giocando tutti i risparmi della famiglia che servono per comprarsi un pezzo di terra nella nuova città in cui andranno a vivere. La partita assume toni drammatici, l'uomo è ormai al verde, ma ha una "buona mano" e non vuole cedere, colto da malore e col piatto strapieno di soldi, chiede alla moglie di continuare la partita.
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elgatoloco
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martedì 20 settembre 2016
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tutta la vita è"teatro"
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Più del calderoniano"La vida es sueno", vedendo questo "A Big Hand for a Little Lady"(molto meglio dell'italiana traduzione"Posta Grossa a Dogde City", troppo legato al riferimento al luogo ma anche alla tecnica pokeristica(mai giocato, dunque ricordo solo una lezione propinatami da un "neo-filosofo", invero molto simpaticamente, dopo mia richiesta essendomi incuriosito per il"Chip"che avevo sentito da uno zio giocatore iperoccasionale), fa venire in mente la frase"La vita è teatro", riprendendo-liberamente-una frase di Goldoni, che dice questo intendendo, più che"teatro", in genere"spettacolo".
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Più del calderoniano"La vida es sueno", vedendo questo "A Big Hand for a Little Lady"(molto meglio dell'italiana traduzione"Posta Grossa a Dogde City", troppo legato al riferimento al luogo ma anche alla tecnica pokeristica(mai giocato, dunque ricordo solo una lezione propinatami da un "neo-filosofo", invero molto simpaticamente, dopo mia richiesta essendomi incuriosito per il"Chip"che avevo sentito da uno zio giocatore iperoccasionale), fa venire in mente la frase"La vita è teatro", riprendendo-liberamente-una frase di Goldoni, che dice questo intendendo, più che"teatro", in genere"spettacolo". Ma non voglio anticipare a chi non abbia visto il film il rovesciamento -il cambio di prospettiva del finale...comunque assolutamente significante. Ma"A Big Hand..."è un western mascherato, per finta,(o diremmo meglio che maschera-esprime altro), senza sparatorie, indiani, inseguimenti e altro, ossia è un film "filosofico"che ci mostra,con la vicenda del gioco, dei giocatori in una piccola città, in un saloon-music/hall, le meschinità, la "forza d'animo" e di carattere, i"troubles"della vita che il gioco(inutile qui citare le teorie sul gioco da Huizinga- con il suo"Homo ludens" in poi)emblematizza al massimo, diremmo. Perfetti gli interpreti, da Henry Fonda, qui giocante(è il caso di dirlo...)su vari piani e registri, Jason Robards, Burgess Meredith, Kevin Mc Carthy, i ricconi"cattivi", una Joanna Woodward straordinaria, Paul Ford che è un"banchiere sui generis", dove Fielder Cook, regista"sornione"guida il play-gioco(non il o meglio i"game", dato che si tratta di un gioco complessivo, come si è cercato di dire all'inizio)dirige tutto con estrema intelligenza, tra l'altro tirando le fila(o i fili, secondo le diverse scuole grammatiche...)in modo molto abile, in particolare quando si arriva al rovesciamento, che è al tempo stesso"agnitio", ossia rivelazione del vero.Era il 1966, presidente Lyndon B.Johnson(mi sono documentato)e forse queste cose(leggi film)erano permesse(i). E Pupi Avati, grande autore italiano, qualcosa da"A Big Hand..."ha preso per i suoi due film"pokeristici"... El Gato
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toty bottalla
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venerdì 2 gennaio 2015
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western leggero e godibile!
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Un film precursore di una tipologia filmica sul gioco d'azzardo in genere negli anni a venire, "shade" per esempio o "regalo di natale" e la sua rivincita, i grandi attori del film si giocano una recitazione convincente e a tratti grottesca che fa presagire l'epilogo, sul piatto: cialtroni, gentiluomini e la bella donna formano gli ingredienti di un western leggero e godibile. Saluti.
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maciste
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giovedì 27 marzo 2014
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colpo di scena finale
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Un film che svela tutto il suo significato solo negli ultimi 3 minuti. Varrebbe la pena vederlo solo per questo clamoroso colpo di scena, anche se il pathos si estende comunque per tutta la sua durata.
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maciste
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lunedì 29 settembre 2008
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molto bello
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Un film come non ne fanno più, coinvolge come non mai, e la sorpresa finale è veramente una sorpresa!
L'ho visto l'altro giorno alle 3 di notte su Italia7Gold
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