laurel martin
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domenica 1 gennaio 2012
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sinatra e martin
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Grande film!!!!!Il primo recitato insieme da Frank Sinatra e Dean Martin.Melodramma in cui si intrecciano diversi personaggi dai modi e stili di vita diversi tra loro:la prostituta(un eccellente Shirley MacLaine)innamorata dello scrittore rassegnato Sinatra,lui innamorato della maestra la quale lo ricambia,ma disprezza il suo modo di vivere e le sue frequentazioni,il giocatore dean Martin malato a causa dell'alcool,ma continua il suo modo sbagliato di vivere,il fratello di sinatra,Arthur Kennedy che per salvare la sua reputazione non vorrebbe il fratello tra i piedi....Ma,nel finale,Shirley MacLaine dimostra il suo amore per Sinatra salvandogli la vita e morendo al suo posto;e non si può non piangere durante il funerale quando Dean Martin fa una cosa che non ha mai fatto durante tutta la d
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Grande film!!!!!Il primo recitato insieme da Frank Sinatra e Dean Martin.Melodramma in cui si intrecciano diversi personaggi dai modi e stili di vita diversi tra loro:la prostituta(un eccellente Shirley MacLaine)innamorata dello scrittore rassegnato Sinatra,lui innamorato della maestra la quale lo ricambia,ma disprezza il suo modo di vivere e le sue frequentazioni,il giocatore dean Martin malato a causa dell'alcool,ma continua il suo modo sbagliato di vivere,il fratello di sinatra,Arthur Kennedy che per salvare la sua reputazione non vorrebbe il fratello tra i piedi....Ma,nel finale,Shirley MacLaine dimostra il suo amore per Sinatra salvandogli la vita e morendo al suo posto;e non si può non piangere durante il funerale quando Dean Martin fa una cosa che non ha mai fatto durante tutta la durata del film:si toglir il cappello!!!CAPOLAVORO
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johngarfield
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martedì 27 settembre 2011
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il melodramma che diventa capolavoro
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Fin dalle prime immagini, ci si rende conto che si tratta di un film minnelliano nel suo più alto significato. Anche qui si nota una ricerca accurata del colore, al punto che si potrebbe dire che questo elemento gioca un ruolo a sé stante, tanto è pregnante, tanto è invasivo. Il tema dell’amore poi è trattato in modo al solito melodrammatico (verrebbe da dire minnelliano) ma con dialoghi che trascendono l’apparente banalità dell’assunto.
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Fin dalle prime immagini, ci si rende conto che si tratta di un film minnelliano nel suo più alto significato. Anche qui si nota una ricerca accurata del colore, al punto che si potrebbe dire che questo elemento gioca un ruolo a sé stante, tanto è pregnante, tanto è invasivo. Il tema dell’amore poi è trattato in modo al solito melodrammatico (verrebbe da dire minnelliano) ma con dialoghi che trascendono l’apparente banalità dell’assunto. Gli sceneggiatori hanno fatto un gran bel lavoro ed hanno messo Mannelli nelle migliori condizioni per girare un film che è ormai diventato un cult. A renderlo tale, oltre al colore e ai dialoghi, ci sono i dettagli. Il dettaglio, spesso, è a torto considerato un elemento secondario, perché fa da riempitivo, da corollario al tema centrale. Ma il dettaglio, nelle mani di un buon regista, è utile perché arricchisce, senza parlare, un personaggio, una situazione, magari un dialogo (ad esempio, la strana borsetta, a forma di cagnolino, di Ginnie (Shirley McLayne)rivela il suo animo candido, fanciullesco ma soprattutto ingenuo (ciò che intenerisce un animo sensibile come Dave Hirsh); il difetto di pronuncia di Bama Dillert (Dean Martin) che lo fa sembrare un fischio, fa di lui una simpatica canaglia; il quadro del Canaletto, che il padre professore (Larry Gates) di Gwen French (Martha Hyer), mostra di non conoscere, mostra una sostanziale ignoranza dietro una facciata accattivante e prestigiosa, la qual cosa va riferita non solo al padre di Gwen ma alla famiglia benestante della provincia americana. Ma ciò che colpisce in questo melodramma (al primo posto dei cento migliori film di sempre, secondo Der Spiegel) di grande successo è la grande abilità del regista nel raccontare una storia d’amore contrastato tipica del melodramma, infondendogli però elementi di denuncia sociale (soprattutto il benpensantismo e l’ipocrisia della società americana degli anni ‘50) e di splendida descrizione di scene di vita di una qualsiasi cittadina americana di provincia. La tormentata storia della relazione fra Dave e Gwen è segnata e condizionata dalla sostanziale estraneità di due personaggi simili come sensibilità artistica ma lontanissimi come modo di pensare e di vivere. Dave è il classico scrittore insoddisfatto, vittima di un inconciliabile contrasto fra ideale e quotidianità, attratto dal bello, dall’affinità artistica, ma assolutamente renitente alle convenzioni, al provincialismo e al bigottismo dei suoi concittadini. Ciò che lo conquista, in una società ipocrita e adagiata sulle convenzioni sociali più becere, è il candore, l’ingenuità di una prostituta, intellettualmente poco dotata, ma di una ricchezza interiore immensa, che egli preferisce alla supponenza, al sostanziale moralismo sterile di quella che sarebbe potuta essere sua partner ideale, per sensibilità, preparazione e cultura. Tutto il suo sapere cede il passo al candore di Ginnie, al suo amore totale, disperato e commovente. Il suo personaggio ne esce ingigantito oltre misura e un poco artificiosamente, diciamolo pure, quando, per salvare Dave, si immola. La fotografia di William Daniels è magistrale, così come lo sono le musiche di Elmer Bernstein (e non poteva essere altrimenti).
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boystown
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mercoledì 6 giugno 2012
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quando il cinema è davvero arte
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Si potrebbe riassumere gli elementi più apprezzabili di questo film in tale modo. Cominciamo dal principio, è davvero il caso di dire: le primissime inquadrature mostrano alcuni passeggeri e l'autista di una corriera, ma la posizione dei passegeri, appena intravvisti, dà subito l'idea di qualcosa di inquientante, e la colonna sonora in questo punto completa il colpo di genio: invece di un motivo introduttivo, tranquillo, che avrebbe potuto anche starci, la musica ha un incedere letteralmente drammatico e il film, più che iniziare, irrompe. Inoltre, l'intera trama del film, di una discreta durata, non dà praticamente mai segni di stanchezza e senza ricorrere ad effetti particolari, tranne ovviamente le scene finali, mantiene costantemente vivo l'interesse dello spettatore.
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Si potrebbe riassumere gli elementi più apprezzabili di questo film in tale modo. Cominciamo dal principio, è davvero il caso di dire: le primissime inquadrature mostrano alcuni passeggeri e l'autista di una corriera, ma la posizione dei passegeri, appena intravvisti, dà subito l'idea di qualcosa di inquientante, e la colonna sonora in questo punto completa il colpo di genio: invece di un motivo introduttivo, tranquillo, che avrebbe potuto anche starci, la musica ha un incedere letteralmente drammatico e il film, più che iniziare, irrompe. Inoltre, l'intera trama del film, di una discreta durata, non dà praticamente mai segni di stanchezza e senza ricorrere ad effetti particolari, tranne ovviamente le scene finali, mantiene costantemente vivo l'interesse dello spettatore. Sul tragico epilogo, cosi' noto e cosi' fortemente caratterizzato, sarebbe più prudente adoperare poche parole: nonostante probabilmente alcuni eccessi espressivi, il ritmo serratissimo e i colori a volte stridenti di personaggi e sfondi ne fanno qualcosa di indimenticabile.
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darkglobe
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domenica 16 novembre 2014
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storia drammatica di un amore candido
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Film in Cinemascope, tratto da un lungo romanzo di James Jones (specializzato in racconto di drammi umani post-bellici, meglio noto per Da qui all'eternità), tradotto in sceneggiatura dal duo John Patrick e Arthur Sheekman. Il lavoro, che ottenne svariate nomination al premio Oscar, è stato addirittura considerato da Der Spiegel il primo dei cento migliori film di sempre e potrebbe per certi versi rappresentare la quintessenza del cinema di Vincente Minnelli.
Recitato da un cast di tutto rilievo, presenta la storia melodrammatica di una giovane prostituta Ginnie (Shirley MacLaine), intellettualmente poco dotata, ma di grande valore umano, che apre in maniera umile e commovente tutto il suo cuore ad uno scrittore disilluso Dave Hirsh (Frank Sinatra), reduce di guerra, che ha conosciuto a Chicago e con cui ha viaggiato nel pullman che ha riportato quest’ultimo a Parkman, sua cittadina natale dell'Indiana.
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Film in Cinemascope, tratto da un lungo romanzo di James Jones (specializzato in racconto di drammi umani post-bellici, meglio noto per Da qui all'eternità), tradotto in sceneggiatura dal duo John Patrick e Arthur Sheekman. Il lavoro, che ottenne svariate nomination al premio Oscar, è stato addirittura considerato da Der Spiegel il primo dei cento migliori film di sempre e potrebbe per certi versi rappresentare la quintessenza del cinema di Vincente Minnelli.
Recitato da un cast di tutto rilievo, presenta la storia melodrammatica di una giovane prostituta Ginnie (Shirley MacLaine), intellettualmente poco dotata, ma di grande valore umano, che apre in maniera umile e commovente tutto il suo cuore ad uno scrittore disilluso Dave Hirsh (Frank Sinatra), reduce di guerra, che ha conosciuto a Chicago e con cui ha viaggiato nel pullman che ha riportato quest’ultimo a Parkman, sua cittadina natale dell'Indiana. In essa vive il di lui fratello Frank (Arthur Kennedy), gioielliere locale, con la moglie Agnes (Leora Dana) a corredo, due esemplari piccolo-borghesi di una famiglia media di provincia, i quali non apprezzano per nulla i comportamenti moralmente inadeguati di Dave. Lo scrittore conosce Gwen French (Martha Hyer), una algida professoressa locale con ambizioni da intellettuale che sembra interessata più al suo lavoro che alla sua persona, respingendone infatti la corte. David così, oltre a frequentare Ginnie, si lega in amicizia a Bama Dillert (Dean Martin), un giocatore incallito e un po’ ubriacone, detto Fischio per un difetto di pronuncia. La conoscenza fra Dave e Gwen, simili per sensibilità artistica, rileva nei fatti una gran distanza tra lo scrittore, attratto dal bello ma intollerante alla ipocrisia conformista e provinciale dei suoi concittadini ed il moralismo della affascinante insegnante con la quale pur condividerebbe sensibilità artistica e cultura. Lei, dopo che Ginny le rivela la relazione esistente con David, tronca definitivamente la possibilità del rapporto e lui decide quasi rassegnato di sposare Ginny, l'unica che in fondo abbia sempre dimostrato di nutrire per lui un amore disinteressato. Purtroppo la sera stessa delle nozze un antico fidanzato della ragazza decide di compiere per gelosia un gesto folle contro il futuro marito.
In questo film, che all’apparenza è la storia drammatica di un amore bello perché candido e commovente nella sua semplicità, c’è un bersaglio evidente, che nasce dalla descrizione di un ambiente provinciale chiuso e retrogrado, in cui domina una certa ipocrisia bigotta e moralista condita da una buona dose di ignoranza, a volte mascherata solo dal prestigio locale: così la bella Gwen, pur teorizzando la libertà culturale degli artisti, nei fatti la censura moralisticamente; il padre di Gwen, anche lui professore, non è capace di riconoscere un’opera del Canaletto che ostenta intorno alla sua poderosa e rassicurante biblioteca della living room; il fratello di David svela tutta la sua ipocrisia bigotta quando David scopre che mantiene una relazione nascosta con la propria segretaria; Fischio spezza l'amicizia per la cattiva reputazione di Ginnie; ed in fondo lo stesso scrittore, pur nel suo ribellismo, cede alla convenzione matrimoniale, decidendo di sposare, oltretutto per solitudine, la povera Ginnie.
Il ritmo del film è senza dubbio scandito più dai dialoghi, alcuni memorabili come quello tra Ginnie e David sulla dicotomia tra il piacere e la comprensione del suo romanzo, che dal tipo di messa in scena, la quale appare tendente allo statico. Ma è poi la cura dei dettagli comportamentali e degli oggetti e per certi versi la colorimetria che aiuta nella definizione della personalità e delle situazioni: in primo luogo quella della protagonista, con il suo abito floreale rosa e viola ed il cuscino giallo con cui si concluderà la sua storia, che la rappresenta come un personaggio assolutamente surreale; o ancora l’inseparabile protettivo cappello di Fischio, che insieme al suoi tic ne definisce i contorni umani; o infine la titubanza di David tra le sue potenziali donne, con certi incomprensibili atteggiamenti di grigia se non stanca sopportazione.
Magistrale, grazie anche alla fotografia di William Daniels, la sequenza verso il finale ambientata in mezzo alla folla del Luna Park, con il caleidoscopio cromatico che rappresenta la dissonanza stridente o forse il preannuncio ubriaco di quanto accadrà a breve. Molto bella la cupa colonna sonora di Elmer Bernstein.
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samanta
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lunedì 30 novembre 2020
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una luce in fondo al tunnel
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Vincent Minnellli oltre ad essere stato uno dei più bravi registi del perodo aureo di Hollywood era molto versatile passò dalla direzione di film musicali cult (Un americano a Parigi, Spettacolo di varietà, Gigi per cui ricevette l'Oscar) a commedie anche fortemente drammatiche come A casa dopo l'uragano e questo film che uscì nel 1958.
David (Frank Sinatra) è uno scrittore che dopo avere pubblicato 2 romanzi di successo, si è arruolato nell'esercito durante la II guerra mondiale comportandosi valorosamente, decide dopo molti anni di assenza di ritornare nella sua città natale in Indiana, è uno scrittore disilluso del suo lavoro, ha scritto un nuovo romanzo che non vuole pubblicare.
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Vincent Minnellli oltre ad essere stato uno dei più bravi registi del perodo aureo di Hollywood era molto versatile passò dalla direzione di film musicali cult (Un americano a Parigi, Spettacolo di varietà, Gigi per cui ricevette l'Oscar) a commedie anche fortemente drammatiche come A casa dopo l'uragano e questo film che uscì nel 1958.
David (Frank Sinatra) è uno scrittore che dopo avere pubblicato 2 romanzi di successo, si è arruolato nell'esercito durante la II guerra mondiale comportandosi valorosamente, decide dopo molti anni di assenza di ritornare nella sua città natale in Indiana, è uno scrittore disilluso del suo lavoro, ha scritto un nuovo romanzo che non vuole pubblicare. Quando ritorna ha un bel gruzzolo da parte, beve e reduce da una sbronza gli si è appiciccata una ragazza Ginnie (Shiley McLaine) che si è innamorata di lui (non corrisposta), nella città trova il fratello maggiore Frank (Arthr Kennedy) che a 12 anni lo aveva abbandonato in un orfanotrofio ed è diventato ricco ed influente, mentre la cognata Agnese (Leora Dana) lo odia per la sua vita dissoluta, invece con la nipote Diana cui instaura un buon rapporto specie dopo che la ragazza ha scoperto il padre che amoreggia con la giovane segretaria. David incontra poi Gwen (Martha Hyer) insegante di liceo che è un ammiratrice dello scrittore anche se non condivide la sua vita.David fa poi amicizia con Bama (Dean Martin) agiato giocatore d'azzardo, alcolizzato, e frequentando Martha s'innamora di lei che lo ha aiutato a pubblicare il romanzo, cambia vita e le chiede di sposarlo, ma la donna rifiuta per ché ha timore del suo modo passato di vita e quindi lo lasci. David scoraggiato va ad Indianapolis con Bama e Ginnie, ma Martha gli telefona dicendo che lo ama, David si precipita nella sua città, ma Ginnie ingenuamente rovina tutto perché va da Martha per sapere se lei lo ama in caso positivo si sarebbe messo da parte. Gwen irritata dice di no a Frank che commosso dall'amore di Ginnie per compassione la sposa, ma la notte delle nozze la ragazza viene uccisa da un suo ex spasimante e David ferito leggermente si salva perché Ginnie aveva parato il colpo diretto a lui.
Qualcuno verrà è un buon film, non è la solita stereotipata descrizione della città di provincia americana sentina di ogni vizio e senza possibiltà di riscatto per qualcuno, certo la cittadina vive sul pettegolezzo e su un'ipocrisia diffusa, ma viene esposta una realtà complessa, i personaggi sono descritti bene: Frank è oppresso dai sensi di colpa, sposato con una donna dura di carattere in un matrimonio in cui lei rifiuta ogni tenerezza, trova rifugio nelle braccia di Nancy che lo ama veramente e che lui pur amandola la lascia. David capisce che si sta rovinando e rimarrà solo, ma grazie all'amore disinteressato di Ginnie trova la forza di uscire dal buco nero in cui si trova, Ginnie che ragazza incolta e semplice, offre altruisticamente l'amore senza chiedere nulla in cambio.
Vincent Minelli dimostra la sua bravura nell'approfondimento dei caratteri dei personaggi, con un cast di attori che gira a meraviglia ( Shiley Mc Laine nomination per l'Oscar, Martha Hyer e Arthur Kennedy nomination come migliori attori n.p.),inoltre conferma la sua abilità tecnica sia nella perfezione della fotografia che nell'ambientazione: da manuale la scena finale nel Luna Park che ricorda la scenografia di Un americano a Parigi.
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renato c.
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lunedì 12 gennaio 2015
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discreto dramma
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Chi dal trio Frank Sinatra, Dean Martin e Shirley MacLaine si aspettava la slita commedia anni '50 allegra e con risvolti comici, senz'altro resterà deluso! Qui si trova davanti ad un dramma con risvolti psicologici e con finale "funereo" nel senso letterale della parola! Non per questo do solo 2 stellette, ma perchè lo trovo un po' lento ed un po' incoerente e faccio presente che io sono di gusti abbastanza hollywoodiani.
Indiscussa la bravura dei protagonisti, Frank Sinatra fa la parte di un militare che torna frastornato dalla 2^ guerra mondiale e va, dopo un periodo a New York, nel suo provincialissimo paese natale. Qui reincontra il fratello (Arthur Kennedy) con cui non è mai andato d'accordo! Tuttavia il fratello, per salvarsi la faccia, lo accoglie bene, nonostante lo sgarbo del versamento di un assegno di $ 5.
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Chi dal trio Frank Sinatra, Dean Martin e Shirley MacLaine si aspettava la slita commedia anni '50 allegra e con risvolti comici, senz'altro resterà deluso! Qui si trova davanti ad un dramma con risvolti psicologici e con finale "funereo" nel senso letterale della parola! Non per questo do solo 2 stellette, ma perchè lo trovo un po' lento ed un po' incoerente e faccio presente che io sono di gusti abbastanza hollywoodiani.
Indiscussa la bravura dei protagonisti, Frank Sinatra fa la parte di un militare che torna frastornato dalla 2^ guerra mondiale e va, dopo un periodo a New York, nel suo provincialissimo paese natale. Qui reincontra il fratello (Arthur Kennedy) con cui non è mai andato d'accordo! Tuttavia il fratello, per salvarsi la faccia, lo accoglie bene, nonostante lo sgarbo del versamento di un assegno di $ 5.000,00 versato alla banca concorrente, lo invita casa sua facendole conoscere la figlia ed un amico con una bella figlia (Martha Hyer) maestra e ammiratrice dei romanzi che il protagonista scriveva. Frank se ne innamora, ma corrisposto in modo indeciso; su di lui grava molto il suo comportamento non proprio ortodosso e decisamente non adatto alla mentalità di una città di provincia molto puritana e pettegola! Alla fine sembra però che la "maestrina" lo corrisponda; senonchè una ragazza "di giro" che aveva conosciuto in pullman (Shirley MacLaine) la va a trovare confessandole di essere pazzamente innamorata di lui! Quest'ultima non ne vuole più sapere di lui e gli dice "Addio"! La stessa Shirley va a confessare al protagonista il suo amore! Questi deluso dalle incertezze della "maestrina" che probabilmente avrà preso per una persona instabile e vedendo invece quanto l'altra è innamorata di lui, la sposa, ma, nelle prime ore dopo il matrimonio mentre passeggiano al luna-park egli non semmbra proprio una persona felice, al contrario delle neo-sposa!Un suo vecchio amante, gelosissimo ed ubriaco cerca di uccidere Frank, ma la brava Shirley, pur di salvarlo, gli fa scudo con il suo corpo e rimane uccisa lei! Questo fa capire che, quando si tratta di vero amore, una persona, qualunque sia stata la sua vita passata, è pronta a dare la propria vita per la persona che ama!
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luca scial�
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giovedì 16 gennaio 2014
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perseguitato dal destino
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Reduce di guerra, scrittore che butta nell'alcol il suo talento, torna nella sua cittadina natia dove gli è rimasto un fratello col quale non ha un buon rapporto. I due cercano comunque di sopportarsi reciprocamente, mentre riprende a giocare a poker e si innamora di una maestra che diffida di lui. Facendogli tuttavia riprendere la voglia di scrivere. Ma sente che in quel paesino lasciato anni prima, attorno a sè l'aria è pesante e poco accogliente.
Da un lunghissimo romanzo di James Jones uscito un anno prima, affronta un tema non ancora del tutto battuto da Hollywood: la difficile reintegrazione dei reduci di guerra, che diventerà un must col disastro del Vietnam un ventennio dopo.
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Reduce di guerra, scrittore che butta nell'alcol il suo talento, torna nella sua cittadina natia dove gli è rimasto un fratello col quale non ha un buon rapporto. I due cercano comunque di sopportarsi reciprocamente, mentre riprende a giocare a poker e si innamora di una maestra che diffida di lui. Facendogli tuttavia riprendere la voglia di scrivere. Ma sente che in quel paesino lasciato anni prima, attorno a sè l'aria è pesante e poco accogliente.
Da un lunghissimo romanzo di James Jones uscito un anno prima, affronta un tema non ancora del tutto battuto da Hollywood: la difficile reintegrazione dei reduci di guerra, che diventerà un must col disastro del Vietnam un ventennio dopo. Il film rispecchia la lungaggine del romanzo, denotando scarsa sintesi, dialoghi sovente lunghi e superflui. Si riscatta nel finale. Resta comunque tra i migliori film in cui recita Sinatra.
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