Anno | 1955 |
Genere | Commedia |
Produzione | Italia |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Domenico Paolella |
Attori | Totò, Gianna Maria Canale, Gino Cervi, Irene Galter, Gabriele Tinti, Ernesto Almirante Paola Barbara, Leopoldo Trieste, Gina Amendola, Anna Campori. |
MYmonetro | 2,95 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Un ricco industriale salva dall'annegamento un poveraccio. Ma se ne pente. Costui gli si sistema in casa assieme alla numerosa famiglia e pretende il ...
CONSIGLIATO SÌ
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Alla base della vicenda troviamo l'incontro-scontro fra il commendator Paoloni (Gino Cervi) con Gennaro Vaccariello (Totò). Paoloni è un "esperto soccorritore" di persone finite per incidente o tentativo di suicidio nelle acque del Tevere e Gennaro diventa per lui il venticinquesimo caso di salvataggio di cui fregiarsi. Di lì a poco si pentirà del nobile gesto quando Gennaro imporrà con varie astuzie la sua presenza (con figli al seguito) in casa Paoloni, ma col passare del tempo si accorgerà che proprio Gennaro saprà essergli più amico rispetto a chi credeva erroneamente persona di fiducia e che lo aiuterà tanto nella risoluzione di problemi sentimentali quanto nel lavoro, salvando la sua azienda dal fallimento.
Sarà per la felice accoppiata di due attori del calibro di Totò e Gino Cervi, sarà per la storia ben costruita, Il coraggio colpisce e convince. Forse soprattutto perché si muove bene fra le corde del comico e quelle del drammatico, toccando con leggerezza i delicatissimi temi della vita e della morte e l'eterno gioco delle parti fra ricchezza e povertà. Il film inoltre trasmette in maniera sorridente valori profondi come quelli della generosità, della fedeltà, dell'onestà... Tutto ciò in modo originale, perché Totò non interpreta certo uno stinco di santo, ma un poveraccio che ha fatto di necessità virtù specializzandosi nell'arte di arrangiarsi per salvaguardare sé e i suoi numerosi figli. La sua furbizia, che conquista da subito lo spettatore e lo fa divertire nel corso della vicenda, è perfettamente controbilanciata dall'integrità sui generis del personaggio, che si rivela a modo suo un benefattore.
Oltre all'espressiva recitazione di Cervi e Totò (davvero efficaci certi primi piani sui loro volti) il film funziona grazie a una ben architettata sceneggiatura che dà rilievo anche a personaggi secondari (come l'amante di Paoloni) e al subplot sentimentale della storia fra il figlio di Gennaro e la figlia del commendatore. Per tutti questi motivi Il coraggio si rivela una commedia di grande spessore.
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Il commendator Paoloni compie il suo ennesimo salvataggio sulle rive del fiume, il 25esimo per esattezza. Pronto a ricevere i complimenti da parte di tutti, ed un'altra medaglia al valore, Paoloni s'imbatte in Gennaro Vaccariello, l'uomo che lui ha salvato, quest'ultimo gli rinfaccia infatti di avergli salvato la vita e adesso pretende che sia egli stesso ad occuparsi della sua [...] Vai alla recensione »
Gennaro Vaccariello è stufo di vivere di espedienti e così tenta il suicidio tuffandosi nel fiume Tevere. Il commendatore Paoloni, già insignito di varie medaglie al valore per passati salvataggi, lo salva. Ma Vaccariello tornerà da lui per fargli pesare il ritorno alla vita, per il commendatore un grande gesto, ma per lui un peso da sopportare ancora.
C'era una volta il cinema onesto che intendeva divertire e insegnare qualcosa, magari rendere migliore la gente. "Il coraggio" è cinema di una volta, è del 1955, ma è godibile ancora oggi (anno 2018). Se pure ingenuo, non credibile, girato in semplicità, diverte senza volgarità e per questo meriterebbe 5 stelle.
...Totò e gino cervi, recitano una commedia grottesca poco convincente allentata da una sceneggiatura lenta e prevedibile, tuttavia l'enorme personalità dei due grandi artisti, colma le lacune del film che va comunque ricordato. Saluti.
Primo film interamente prodotto dalla D.D.L., Il coraggio viene tratto dall'omonimo atto unico di Augusto Novelli. La pellicola si apre ancora con un tentativo di suicidio: l'aspirante cadavere (Totò) viene salvato da un benefattore di professione (Gino Cervi), ma visto che ha sulle spalle una famiglia numerosa, il beneficato decide di presentarsi dal suo salvatore a esigere vitto e alloggio per sé [...] Vai alla recensione »