paolp78
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sabato 21 agosto 2021
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appassionante dalla prima scena all’ultima
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Film di impegno sociale che ha il merito di ben inserire queste tematiche alte all’interno di una trama estremamente avvincente e carica di risvolti appassionanti, che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore dall’inizio alla fine.
Joseph L. Mankiewicz firma sia la regia che la straordinaria sceneggiatura: quest’ultima costituisce senza dubbio il punto di forza della pellicola, come del resto spesso accade nelle opere del grande cineasta americano di origini polacche, ancora oggi ricordato come uno dei più grandi sceneggiatori che Hollywood abbia mai avuto.
Memorabili i dialoghi, capaci di toccare in modo ficcante ed appropriato le questioni più delicate, in particolar modo la scottante questione razziale che è al centro della storia: con tecniche narrative molto convincenti viene sottolineato come sia l’ignoranza che sta alla base dell’odio tra le diverse razze umane.
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Film di impegno sociale che ha il merito di ben inserire queste tematiche alte all’interno di una trama estremamente avvincente e carica di risvolti appassionanti, che riesce a catturare l’attenzione dello spettatore dall’inizio alla fine.
Joseph L. Mankiewicz firma sia la regia che la straordinaria sceneggiatura: quest’ultima costituisce senza dubbio il punto di forza della pellicola, come del resto spesso accade nelle opere del grande cineasta americano di origini polacche, ancora oggi ricordato come uno dei più grandi sceneggiatori che Hollywood abbia mai avuto.
Memorabili i dialoghi, capaci di toccare in modo ficcante ed appropriato le questioni più delicate, in particolar modo la scottante questione razziale che è al centro della storia: con tecniche narrative molto convincenti viene sottolineato come sia l’ignoranza che sta alla base dell’odio tra le diverse razze umane.
La regia di Mankiewicz segue dei ritmi sostenuti, agevolati dai continui elementi di interesse che costellano la ricca trama.
Nel cast si segnala il giovanissimo Sidney Poitier, al suo esordio o quasi, visto che in precedenza aveva partecipato ad un’unica pellicola nella quale non risulta neppure che fosse accreditato; oltre a lui negli altri ruoli di primo piano troviamo Richard Widmark, nell’ennesimo complesso personaggio negativo della sua carriera, che anche stavolta gli si attaglia benissimo; la parte femminile più importante è invece affidata a Linda Darnell, già diretta l’anno prima da Mankiewicz nel pluripremiato capolavoro “Lettera a tre mogli”; anche per la Darnell la parte della donna dal passato ambiguo che vuole riscattarsi non è affatto nuova, e deve dirsi che la bella attrice americana risulta molto convincente con una performance ben calibrata; infine l’altro ruolo di rilievo è ricoperto da Stephen McNally, che se la cava egregiamente. Da menzionare anche Ossie Davis e Ruby Dee in una piccola parte.
Poitier in quanto esordiente, benché ricopra un ruolo centrale nella pellicola, non figura nei titoli di testa insieme agli altri tre protagonisti, ma viene indicato dopo di loro.
Pellicola da gustarsi da capo a fondo, sino all’ottimo finale.
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lino
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sabato 2 giugno 2007
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uomo bianco tu vivrai
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Salve;sono un appassionato di cinema,il mio attore preferito e' Richard Widmark e per questo faccio un piccolo commento riguardo il film (Uomo bianco tu vivrai) per me il film e' ottimo sia come storia (razzismo ecc.) sia come interpretazione ,in particolare Richard Widmark negli ultimi 20 minuti del film fa vedere a tutti come si immedesima nel personaggio con la sua formidabile espressione da psicopatico. per me e' una interpretazione da oscar (e pensare che non e' mai stato premiato con l'oscar)peccato! un ciao a tutti.
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