50 giorni di cinema internazionale di Firenze 2016
50 giorni di cinema internazionale di Firenze, il programma dei 166 film. Firenze - 29 ottobre/9 dicembre 2016. Le recensioni, trame, listini, poster e trailer, ordinabili per:
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Uno splendido cortocircuito tra realtà e immaginazione, tra passione e destino, in cui ogni identità è un'ipotesi senza certezze. Espandi ▽
Ogni estate a Key West in Florida una folla di persone si riunisce per scegliere il sosia di Hemingway più autentico dopo la morte di Hemingway stesso. Un giorno del 1924, in Spagna, anche il vero Ernest Hemingway desiderò di essere qualcun altro e in parte ci riuscì. Questo film è la storia di questo desiderio. Recensione ❯
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Un film-saggio visionario e poetico, fatto di frammenti di immagini, lettere, visioni, personaggi celebri e di mille storie. Espandi ▽
Un viaggio attraverso navi fantasma, leggende, storie di uomini e di viaggi, di cinema, fantasmi e vampiri. Oscar Wilde, il Nosferatu di Murnau, Bram Stoker diventano i personaggi di un film-saggio visionario e poetico, fatto di frammenti di immagini, lettere, visioni, personaggi celebri e di mille storie, al tempo stesso fantastiche e reali. Recensione ❯
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Il nonno del regista fu un soldato nazista. Quel passato da dimenticare diventa invece l'obiettivo di Levin Peter per recuperare la storia. Espandi ▽
Il vecchio nonno del regista ha sepolto i ricordi di quando fu soldato nazista, nel 1943, durante l'invasione tedesca dell'Ucraina. Non ricorda, o non vuole ricordare, i luoghi, le genti, i pensieri e le azioni di quel lungo cammino nelle tenebre della storia. Levin Peter trova un album di fotografie che evocano il vissuto di quel giovane nazista. Comincia a interrogarlo a caccia di risposte, cercando di rompere il muro dell'incomunicabilità, e infine compie il viaggio in Ucraina sulle tracce di quel drammatico pezzo di vita del suo passato con l'obiettivo di custodirne la memoria. Recensione ❯
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Un documentario dalla forma classica che però improvvisamente si interrompe per far nascere un altro film, che mette in scena il lavoro del cinema sul mistero del raccontare. Espandi ▽
Una donna, ripresa nelle sue attività quotidiane, racconta la propria vita mentre le immagini di repertorio mostrano gli eventi storici di cui è stata protagonista: la guerra, la deportazione, Auschwitz, a cui è sopravvissuta. Sospendendo il meccanismo dell'intervista, Oksman ci parla del confine tra memoria e immaginazione, tra affabulazione e testimonianza. Recensione ❯
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Una donna ultrasettantenne di Teheran si presenta a due registi. 7 anni dopo i due girano un film su di lei, che nel frattempo è divantata una comica. Espandi ▽
"Sapete, io sono un'attrice. Se avete una parte, non esitate a chiamarmi. Abito proprio qua dietro. Sono Madame Saïdi". Era il 2007 quando, con queste parole, una donna ultrasettantenne di Teheran, madre di 'martire', si palesava agli occhi di due registi francesi che, accogliendo l'invito, ritorneranno in Iran 7 anni dopo per girare un film su di lei. Con sorpresa di tutti, Madame Saïdi è diventata una nota attrice comica... Recensione ❯
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Il film si concentra sulla missione delle Nazioni Unite in Mali, mostrata attraverso gli occhi di un colonnello delle forze speciali olandesi, Joost de Wolf. Soldato temprato e di buon senso, nel 2014 viene nominato vice comandante delle operazioni della missione di pace dell'ONU in Mali. Al suo arrivo, l'esercito del Mali lancia un attacco contro i ribelli della regione e il Colonnello si ritrova in grande difficoltà a mantenere la pace tra le fazioni e a comprendere le scelte strategiche dei vertici dell'ONU. Recensione ❯
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Misha è affetto da fibrosi cistica, una malattia incurabile. Ha nove anni quando si rende necessario un trapianto di fegato. Una profonda consapevolezza di sé, delle grandi questioni della vita ed una candida visione del mondo lo hanno accompagnato nelle lunghe degenze negli ospedali di tutta Europa. Il padre di Misha, regista di questo intimo, emozionante lavoro, filma il tempo e lo spazio di una testimonianza che incanta, durante i mesi che precedono e che seguono il trapianto. Recensione ❯
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Due personaggi soli, anzi tre: uno di loro è la regista, Danielle Arbid; il secondo è il padre di Danielle, sano, vivo, dotato di voce e di sguardo, nel passato; il terzo è lo stesso uomo, malato e prossimo alla fine, guardato solo di spalle, senza volto e senza voce, nel presente. Una creatura sul punto di svanire della quale la regista sembra temere la presenza, ma forse ancora di più di subire il terrore dell'assenza. La paura della perdita si confonde con la paura di perdersi. Recensione ❯
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Ciò che resta di Osman dopo sette mesi passati in un "campo di tortura" nel Sinai, nel mezzo del suo viaggio pieno di speranza dall'Eritrea a Israele, è un ricordo indicibile e un corpo solcato dalla violenza. Ogni angolo di Osman è attraversato da una storia che secca l'anima, la inaridisce come il territorio in cui è finito prigioniero. Sebastian Mez ripercorre quel viaggio, tra paesaggi di violenta bellezza, pianeti che non si possono immaginare, così come inimmaginabile è l'esperienza di Osman, astronauta alieno che tenta l'approdo su un mondo nuovo. Recensione ❯
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Secondo capitolo della serie Conversations de salon, questa nuova opera girata in Libano ripropone gli stessi schemi della precedente: a Beirut, la madre della regista tutti i pomeriggi riceve le amiche. Sedute sul divano le donne parlano delle loro vite. Fluiscono parole, affiorano segreti, in un alternarsi di speranza e disperazione. In Conversations de salon II, queste donne raccontano nei minimi dettagli che cosa le rende felici: viaggiare, farsi un lifting, pregare... Recensione ❯
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Un tour del confine che separa una terra che porta due nomi, Israele e Palestina, dai suoi vicini: la Giordania, Libano, Siria ed Egitto. Senza mai oltrepassare il confine, in un viaggio tra il Libano e la Giordania, dove stanno i rifugiati, gli esiliati, i nemici. Danielle Arbid prova ad osservare quelle terre con gli stessi occhi di coloro che lo guardano da fuori, il cui sguardo è colorato da sentimenti disparati e contrastanti. Recensione ❯
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Beirut. Nel salotto di sua madre, Danielle Arbid registra tre conversazioni tra amiche attraverso cui esplora il Libano di quegli anni. Diviso in tre cortometraggi, Conversations de Salon I affronta i temi della guerra, dell'esilio in Francia, ma anche delle delusioni coniugali, dell'emancipazione, della sottomissione, del peso delle tradizioni secolari. In un luogo protetto come il salotto di casa, che per queste donne funge da valvola di sfogo e offre momenti di conforto al riparo da un futuro incerto, la presenza della videocamera diventa invisibile. Recensione ❯
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Un ritratto di Gilberto Gil, nel periodo in cui ricoprì il ruolo di ministro della cultura nel governo Lula in Brasile. Espandi ▽
Musica, arte e politica si intrecciano senza sosta nella vita dell'artista. Il film è l'immagine del corto circuito che ci può essere tra arte e politica, attraverso l'esperienza di uno dei più grandi musicisti brasiliani contemporanei. Recensione ❯
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Immagini di profughi siriani in fuga dalla guerra civile vengono proiettati, di notte, su alcuni muri della città di Parigi. Il testo d'accompagnamento riflette il difficile dibattito in corso in Europa sulla questione dei rifugiati. Recensione ❯
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Un pirata si oppone alla dominazione coloniale degli inglesi, sotto il comando di James Brook, sulle isole della Malesia. Espandi ▽
Un giovane ribelle si oppone alla dominazione coloniale degli inglesi, comandati da James Brook, sulle isole della Malesia. Catturato e ferito, viene curato da Marianna, figlia di un nobile inglese, di cui si innamora e con la quale fugge aiutato dal fido Yanez. Di nuovo catturato e condannato a morte, Sandokan riesce di nuovo a salvarsi fingendosi morto, ma ciò gli costa la separazione da Marianna, divenuta nel frattempo sua sposa. Recensione ❯
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