Titolo originale | Zhuo yao ji |
Titolo internazionale | Monster Hunt |
Anno | 2015 |
Genere | Fantastico, |
Produzione | Cina |
Durata | 111 minuti |
Regia di | Raman Hui |
Attori | Baihe Bai, Boran Jing, Wei Tang, Yao Chen, Eric Tsang Sandra Ng Kwan Yue, Ni Yan, Wallace Chung, Xiaodong Guo, Elaine Jin, Ludi Lin, Jiang Wu, Chen Yao, Jianfeng Bao, Yuexin Wang, Jingjing Li, Cindy Tian, Yuexuan Zhang, Taishen Cheng, Chunxia Liu, Kai Kang, Ludi Lin (I), Shuai Chen, Yansheng Li, Wanting Liu, Guming Yu. |
Uscita | giovedì 12 maggio 2016 |
Distribuzione | Microcinema |
MYmonetro | 2,59 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 29 novembre 2016
Un titolo da record: in breve tempo Monster Hunt è diventato il secondo incasso più grande della storia del cinema in Cina. Il film ha ottenuto 2 candidature a Asian Film Awards, In Italia al Box Office Il regno di Wuba ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 1 milioni di euro e 370 euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO NÌ
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Uomini e mostri non possono convivere in armonia: i primi, per paura o per diletto, finiranno sempre per andare a caccia dei secondi. Consapevole di questo, la Regina dei Mostri, incinta e minacciata di morte, fa di tutto per preservare la salute del nascituro. Con una mossa disperata renderà gravido un umano, per giunta di sesso maschile: lo sciocco di buon cuore Song Tianyin. Saranno lui e la cacciatrice di mostri Xiaolan, tra mille vicissitudini, a dare alla luce il piccolo Wuba e poi a difenderlo da molteplici minacce.
In Occidente continua a sembrare impossibile da spiegare il successo di film come Il regno di Wuba e così continuano a pensarla i distributori che, in genere, li ritengono poco più di prodotti di nicchia. Difficile stabilire quanto conti la promozione e quanto l'effettiva distanza nei gusti del pubblico, di fatto - per il momento - alcuni blockbuster dell'Estremo Oriente restano tali solo in Estremo Oriente. Non si sa se andrà così anche per Il regno di Wuba, internazionalmente noto come Monster Hunt, un misto di live action e animazione digitale che in Cina ha incassato qualcosa come l'equivalente di 400 milioni di dollari, diventando il maggiore incasso di tutti i tempi di un film locale al botteghino cinese (sospetto di dati "estrogenati" a parte).
Il suo successo è semplice da spiegare ed è dovuto a un mix virtuoso tra generi cinematografici apparentemente eterogenei. Grande risalto alle arti marziali - benché le coreografie, ad uso e consumo dei più piccini, difficilmente accontenteranno l'appassionato esigente - e a una comicità demenziale e corporale, prevalentemente basata su flatulenze e difformità fisiche. Lo stile delle animazioni digitali, che tende ad arrotondare le forme e a ritrarne delle versioni particolarmente pingui, permette di ricondurre agevolmente Raman Hui e il suo staff alla sua ispirazione visiva prevalente, ossia l'estetica di Shrek. Non a caso il terzo episodio della saga dell'Orco è stato co-diretto dallo stesso Raman Hui. Dal canto suo Wuba, il pargoletto dei mostri che si presenta come una radice di rafano daikon con occhi, sei arti e zanne vampiresche, assomiglia molto alla creatura deliziosa di CJ7, opera diretta dal Stephen Chow di Kung Fusion, altra influenza evidente per estetica e narrativa di Il regno di Wuba. Il fatto che il piccolo Wuba attiri le attenzioni di molti golosi che tentano di affettarlo porta a diverse gag che colpiscono l'ingordigia della società cinese, dove tendenzialmente si finisce per cucinare tutto ciò che si muove.
Molti gli intermezzi musicali, con la colonna sonora di Leon Ko e la sua impronta pop come protagonista. È innegabile che Il regno di Wuba funzioni nel suo Paese d'origine, come è altrettanto innegabile che possa incontrare delle difficoltà a ottenere i medesimi consensi altrove, per alcune piccole ma significative divergenze di gusto e sensibilità. Ma resta un esempio di intrattenimento per bambini eccentrico e non convenzionale, che può funzionare se si abbassano drasticamente le proprie aspettative. Gli appassionati di cinema di Hong Kong riconosceranno diversi cameo, tra cui quelli di Eric Tsang e Tang Wei.
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Come abbia fatto il creatore di Shrek a realizzare un film del genere rimane il vero mistero del "Regno di Wuba". Se poi si calcola che e' al momento il secondo maggior incasso del cinema mondiale, per un film di lingua non inglese, beh non ci sono proprio parole per commentare tale dato...Vero che la Cina con il suo miliardo abbondante di popolazione ha fatto la parte del leone, nel [...] Vai alla recensione »
Assolutamente non adatto ai bambini come invece fa credere il trailer che è fuorviante. Un film demenziale veramente di bassissimo livello anche per gli adulti, con scene che vorrebbero suscitare ilarità invece fanno pena e altre che vanno dal violento al sadico gratuito...per no parlare di quella raccapricciante del parto del mostro.
"È innegabile che Il regno di Wuba funzioni evidentemente nel suo Paese d'origine" e basta, stavo per andarmene a un quarto di spettacolo, è sconsiglio ai spettatori più piccoli. Il finale lascia bambini con una delusione e dispiacere. La mia figlia di 7 anni ha pianto sia durante che dopo il film.
L’idea non è eccezionale, nemmeno innovativa, ma per noi europei ha il fascino dell’esotico. Animazione digitale ottima con bella definizione e mobilità dei soggetti, colonna sonora ricercata e atmosfera giusta. Mi è piaciuto e ha anche qualche messaggio dentro la trama, ma non lo svelo, indovinatelo da soli, vale la pena di vederlo.
Film di stampo orientale divertente, a mio parere, con anche una sua profondità. Però è per intrattenimento leggero, non ci si può aspettare chissà cosa.
Siamo andati al cinema dopo aver visto il trailer di un film "adorabile" per bambini. Per la prima volta in vita mia, dopo nemmeno mezz'ora sono dovuta uscire dalla sala. Sconsiglio vivamente la visione del film "il regno di Wuba" a bambini minori di 7/8 anni (a dir la verità è proprio brutto secondo me, a differenza di quasi tutti i film per bambini che ho visto). [...] Vai alla recensione »
ho dovuto lasciare la sala perchè scene non adatte ai bambini. mio figlio di 5 anni aveva paura. con noi hanno lasciato la sala altre famiglie.