The Expanse

La quarta stagione acquista compattezza tanto da ridurre i limiti della scrittura

Recensione di Andrea Fornasiero
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Aperto il portale verso nuovi sistemi solari, l'umanità è prossima a diventare una civiltà galattica, ma cova in seno ancora molte divisioni tra terrestri, marziani e i "belters", cittadini della cintura di asteroidi, nati e cresciuti nello spazio. La presidente delle Nazioni Unite Avasarala, ottenuta la pace con Marte, cerca di limitare l'accesso ai nuovi mondi, e per questo è sfidata da una rivale politica. Inoltre sul pianeta Ilus, noto anche come Nuova Terra, coloni terrestri e "belters" arrivati prima del blocco astronavale si contendono le risorse. E sempre sullo stesso pianeta James Holden, guidato dal "fantasma" di Miller, e il resto dell'equipaggio della Rocinante cercano risposte sui misteri della protomolecola e di civiltà aliene scomparse. Inoltre nel nostro sistema solare un terrorista "belter" mette in moto sinistri piani e la marine marziana Bobbie Draper cerca di adattarsi alla sua nuova vita in periodo di pace.

Con la quarta stagione e il passaggio ad Amazon Prime Video, The Expanse continua a intessere un complesso arazzo narrativo, dove si intrecciano numerosi fili e il risultato è più compatto che in passato, tanto da ridurre i limiti di scrittura e recitazione.

Innanzitutto gli episodi sono dieci e non più tredici, inoltre la struttura della stagione televisiva è coniugata più felicemente alla narrazione, con il climax che arriva al momento giusto e soprattutto con una preparazione degli eventi che non va troppo per lunghe si fa appassionante già nei primi episodi. Merito anche del lavoro degli anni passati, che hanno introdotto numerosi protagonisti di cui ora, come un giocoliere, la serie cerca di mantenere in movimento tutte le storie.

Si arriva così a cinque trame simultaneamente in corso: Bobbie coinvolta in traffici illegali con Marte; Avasarala in campagna elettorale sulla Terra; i belter Camina Drummer e Klaes Ashford che se la vedono con il terrorista Marcos; Holden e Amos su Ilos tra rovine aliene e fazioni in lotta; Naomi e Alex sulla Rocinante alle prese con salvataggi e anomalie scientifiche.

Alcune di queste vicende sono interconnesse, altre invece si fanno sentire solo come un un'eco lontana, ma tutto si sviluppa nel medesimo tempo del racconto e aiuta a tener desta l'attenzione.

Alcune di queste trame, se ci si prende il tempo di osservarle, non stanno poi molto in piedi né sono particolarmente interessanti: una storia come quella di Bobbie l'abbiamo già vista molte volte nelle serie crime e, allo stesso modo, come political drama la campagna elettorale di Avasarala è a dir poco modesta. A fare di queste linee narrative piuttosto schematiche qualcosa di più è l'interconnessione, dove quel che accade su Ilus finisce per avere un impatto su Avasarala e lo stesso vale per le mosse del terrorista Marcos, inoltre il ruolo di Marte nel nuovo scenario vive un'evoluzione misteriosa di cui siamo costretti a cercare indizi nelle altre parentesi del racconto.

Naturalmente la narrazione portante è quella Rocinante, anche se piuttosto presto viene divisa in due tronconi, uno in orbita e uno a terra. Qui in particolare la serie fantascientifica si fa racconto di frontiera e guarda di conseguenza al western. Da una parte ci sono i coloni coraggiosi che vogliono rifarsi una vita in nuovi territori e dall'altra i rappresentanti del vecchio mondo, che cercano di imporre le loro leggi anche in lontani sistemi solari. I primi sono disperati e ridotti a difendersi con pochi mezzi, i secondi invece hanno dalla loro le armi pagate da una grande compagnia.

A scompaginare le carte c'è però la protomolecola e i misteri delle strutture lasciate sul pianeta dai precursori alieni, che finiranno per essere riattivate con effetti cataclismatici. Le fazioni sono così costrette a vedersela con problemi più grandi di loro e della loro disputa, e questo è però il momento in cui la stagione finisce per prendere una sorta di scorciatoia. Anziché approfondire il conflitto e le ragioni e i torti delle due parti, si preferisce buttarla sul fantastico e obbligare coloni e predatori di una corporation ad ascoltare un uomo che confessa di parlare con un fantasma. La sospensione dell'incredulità è messa a dura prova e a ben vedere non c'era poi ragione per cui, una simile confessione, fosse inevitabile.

Ma questa è The Expanse, una saga da una parte complessa e dall'altra basilare nelle sue parti, che vive della grande macchina messa in piedi e della sua progressione verso una meta ancora lontana (mancano ancora cinque romanzi da adattare, quindi potenzialmente altre cinque stagioni). Una serie dove conta più il cosa del come, e per questo di cose ne devono succedere tante e velocemente. Se non si pretende altro, ci si può anche accontentare.