Titolo originale | Knight Rider |
Anno | 1982 |
Genere | Avventura |
Produzione | USA |
Attori | David Hasselhoff, Edward Mulhare, Patricia MacPherson, Peter Parros, Rebecca Holden . |
MYmonetro |
Dopo essere stato ucciso, un agente segreto viene riportato in vita da un misterioso miliardario che gli dona una nuova identità e una macchina superattrezzata: questo il plot di uno dei serial più famosi degli anni ’80. David Hasselhoff (non ancora nel costume di Baywatch) interpreta Michael Knight, che lotta per la giustizia a bordo di una vettura avveniristica – la Knight 2000, versione computerizzata della Pontiac Firebird TransAm – che pensa, parla e agisce autonomamente. KITT – l’acronimo di Knight Industries Two Thousands che contraddistingue la macchina nera – è inoltre dotata delle più moderne apparecchiature, che si rivelano fondamentali nel portare a termine le missioni di Knight e talvolta a salvargli la vita, non senza rinfacciare al guidatore “dopotutto sei solo un essere umano”. Come se non bastasse, l’automobile può raggiungere i 400 chilometri orari e sollevarsi a 15 metri da terra. A metà strada tra Christine, la macchina infernale di Stephen King e le Bondcars di 007, la serie annovera nel cast Edward Mulhare nei panni di Devon Miles, l’aiutante del defunto miliardario; Patricia McPherson è la meccanica Bonnie Barstow; Peter Parros come Reginald Cornelius III (detto “RC3”), colui che dota Kitt delle modifiche necessarie a seconda delle avventure che deve affrontare con il padronepilota. Geena Davis, Robert Englund, Maria Conchita Alonso, Apollonia Kotero, Kabir Bedi e Pamela Bach (colei che è diventata la signora Hasselhoff) sono tra le guest-stars. L’ideatore Glen A. Larson firma anche la produzione – insieme a Robert Cinader e Robert Foster – nonché le musiche (con Stu Phillips). Divertente e gustosa la spiegazione dell’allora direttore dell’NBCBrandon Tartikoff sulla nascita del telefilm: “avevamo problemi a trovare attori affascinanti con il dono della recitazione e così pensammo a una serie intitolata L’uomo di sei parole in cui il protagonista, nella prima scena, usciva dal letto di una donna dicendole ‘grazie’; poi incontrava i malviventi di turno e dopo averli messi a posto li lasciava per terra apostrofandoli ‘ghiaccioli’; infine, i cattivi redenti lo ringraziavano e lui replicava serafico con un ‘non c’è di che’. Fine. Tra una scena e l’altra sarebbe stata la macchina dell’eroe a parlare!”. Il telefilm si è aggiudicato un People’s Choice Award (nel 1983) e uno Stuntman Award (nel 1985). Dopo il serial sono stati girati due film-tv e un sequel: in Knight Rider 2000 (1991) è ancora protagonista Hasselhoff; in Knight Rider 2010 (1994) sopravvive solo Kitt in uno scenario apocalittico; nel telefilm inedito Team Knight Rider (1997) i protagonisti diventano cinque, ai volanti di altrettante “sorelle” di Kitt.
Cara vecchia America, ecco ancora una mitologia abusata nei films di Russ Meyer: il "cowboy", qui il detective impersonato da un magnifico esemplare maschile, il David Hasseloff di "Baywatch". Dopo battaglie inesorabili col crimine e i truffatori, ripone una automobile che assomiglia al computer AL di "Space Odissey" di Kubrick.