Grazie, zia

Film 1968 | Drammatico 94 min.

Regia di Salvatore Samperi. Un film con Gabriele Ferzetti, Lisa Gastoni, Lou Castel, Nicoletta Rizzi, Massimo Sarchielli. Genere Drammatico - Italia, 1968, durata 94 minuti. - MYmonetro 2,94 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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L'unico erede di una famiglia di ricchi industriali, Alvise, ostenta insofferenza nei confronti della famiglia e della soffocante società borghese di provincia. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, ha vinto un premio ai David di Donatello,

Consigliato sì!
2,94/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 2,88
CONSIGLIATO SÌ
Buon esordio alla regia del padovano Salvatore Samperi.

L'unico erede di una famiglia di ricchi industriali, Alvise, ostenta insofferenza nei confronti della famiglia e della soffocante società borghese di provincia. Il suo disadattamento si manifesta con una paralisi alle gambe, autentica o simulata poco importa, dalla quale una giovane zia tenta di guarirlo. È Alvise a coinvolgere invece la zia dottoressa in una serie di giochi assurdi che lo aiuteranno, in una allucinante atmosfera di sensualità, a raggiungere lo scopo prefisso: farsi uccidere dalla donna.


GRAZIE, ZIA disponibile in DVD o BluRay

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
mercoledì 18 giugno 2014
CEPPI

All'esordio nella regia, il padovano Salvatore Samperi, diventa noto con questo dramma-incestuoso di grande successo mondiale. Il film presenta alcune scene di nudità con la Gastoni e alcune di autoerotismo con Lou Castel e sempre la Gastoni, senza sfociare nell'eros esplicito. Il film uscì VM18 e suscito grande scalpore ma oggi fa ridere.

martedì 15 dicembre 2015
Onufrio

Alvise è "costretto" a stare su di una sedia a rotelle, nonostante le numerose visite da illustri luminari, data la ricchezza della propria famiglia, nesssuno riesce a guarirlo, in quanto il problema è nella mente del giovane, egli stesso infatti ripudia il proprio stato di benessere e di "potere" del padre, però lo usa di fronte a parenti e servitù. Vai alla recensione »

venerdì 4 settembre 2015
Barolo

Ottimo film di Samperi,che con grande maestria, dirige questo morboso e intrigante film.Il rapporto incestuoso è di per se materia di trasgressione,ma qui olre a questo si respira un'atmosfera di perversione,una tensione erotica intensa,il tutto sapientemente dosato, in un cocktal riuscito di grande erotismo e necrofilia.Eros e tanatos si avvicendano e si consumano in perfetto equilibrio. Ottima [...] Vai alla recensione »

venerdì 1 giugno 2012
gianleo67

Alvise, rampollo viziato e ribelle di una ricca famiglia di industriali veneti, finge una paraplegia per attrarre le attenzioni di genitori distratti. Finisce accudito in casa della bella e matura zia materna. Tra una nevrosi e l'altra il rapporto tra i due si fa sempre più morboso e malato. Epilogo tragico. Dramma psicologico giocato sul registro ironico di una di una poco convincente [...] Vai alla recensione »

lunedì 28 gennaio 2019
giancarlo marta

Complimenti per la bella ed acuta recensione di Gianleo 67 che, nonostante l'ambiente di quegli anni - da lui non vissuto - centra in pieno l'analisi di molte inconguenze del film. Riserve che egli esprime in modo notevole e tanto più meritevoli se si pensa alla sua distanza da quegli ambienti lontan: che lo pongono fuori da qualsiasi faziosità, confermando così l'obiettivit [...] Vai alla recensione »

Frasi
"Io credo che il prodotto di più largo consumo sia la donna!"
(Massimo Sarchielli)
dal film Grazie, zia - a cura di Maurizio Deguardi
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Adelio Ferrero
Cinema Nuovo

Arrivano, se pure in ritardo, le appendici e i surrogati de I pugni in tasca. Era scontato e, in fondo, c'è solo da stupirsi che abbiano tardato tanto a venire. Eppure, se c'è un film irripetibile, nella novità come nei limiti, è proprio quello di Bellocchio. E infatti l'esito di Escalation e, soprattutto, di Grazie, zia lo conferma puntualmente. Samperi rifà il verso a Bellocchio (e non solo a lui, [...] Vai alla recensione »

Gian Luigi Rondi
Il Tempo

Il cinema italiano è una vera fucina di maudits. Ormai non c’è giovane che vi esordisca senza puntare almeno sull’incesto. Su cosa punterebbe, del resto? Con i tempi che corrono l’incesto è ancora uno dei pochi temi che, almeno in teoria, riesca a fare un po’ di chiasso.Per fare un po’ di chiasso, così, e nella speranza di scandalizzare il colto e l’inclita, Salvatore Samperi, l’esordiente di turno, [...] Vai alla recensione »

winner
miglior fotografia in bianco e nero
Nastri d'Argento
1969
winner
miglior attrice
David di Donatello
1968
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