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Il Dizionario Farinotti 2023 è nelle librerie

Il 19 dicembre alle 17 il volume sarà presentato al cinema Arlecchino di Milano da Pino e Rossella Farinotti.
di Pino Farinotti

martedì 13 dicembre 2022 - Focus

 

Racconto volentieri la Dizionario story. Nel 1979 ero alla Rusconi, collaboravo alle testate e all’emittente Antenna nord. Mi venne l’idea di un unico volume che potesse contenere tutti i film usciti dalla nascita del cinema. Feci tutti i calcoli e mi resi conto che era possibile. Incontrai Edilio, il gran capo, uomo illuminato, che approvò. La prima edizione del Farinotti - Dizionario di tutti i film uscì a dispense. Così il Dizionario è nato tre lustri prima che uscissero gli “emuli”. Dunque è stato il primo ed è tuttora il più completo, con 42mila recensioni. Nelle stagioni il volume è stato edito dalle major più importanti, come Mondadori e Garzanti, e poi da Newton Compton per undici anni. Scaduto il contratto è stato acquisito dal gruppo Vita felice, col marchio Book Time. Compagno di viaggio è il sito MYmovies, leader nel Paese, consultato anche oltreconfine. Da pochi giorni è nelle librerie il Farinotti 2023, 35esima edizione. Comprende i titoli fino alla Mostra di Venezia 2022. 

Raccontare questo volume, storico, punto fermo accreditato della critica e della cultura, non è semplice, data la vastità del tema. Occorre stare alle sintesi.  Ho sempre posto attenzione al linguaggio, che certo sa approfondire, ma non cade mai nell’eccesso di accademia di una certa critica. Il “Farinotti” è sempre stato, e si conferma, un punto di riferimento per gli appassionati, gli studiosi e i semplici curiosi, perché nei giudizi, espressi in stellette, va incontro ai gusti del grande pubblico. 
Altra “attenzione”: escludere le ideologie e il politicamente corretto. Ciò che interessa è la qualità, la sostanza, l’estetica di un film, la capacità di dettare sentimento, cultura e comportamento.  
Un valore importante, decisivo, è l’impegno riservato ai film tratti dai romanzi. Il tema 
mi sta a cuore. Il rapporto letteratura-cinema è lo specifico della mia docenza. 
Trattasi di sincretismo di discipline e culture decisivo, doveroso.  

Il giudizio più alto è espresso da 5 stelle. La scheda dei capolavori salta graficamente 
all’occhio. Perché occupa molto spazio, a volte un’intera colonna. E allora l’approfondimento si estende oltre il racconto della trama e del cenno critico. Diventa un breve saggio che può riguardare l’arte, la letteratura, la storia, il sociale. Il “Farinotti” dunque non è solo un dizionario di titoli ma, in automatico, una storia del cinema completa. 
 Due modelli esemplari. Il Gattopardo. Oltre alla trama e alla qualità artistica, e in quel film ce n’è molta, la scheda rileva naturalmente le differenze fra il testo di Lampedusa e la versione Visconti. Inoltre approfondisce il momento storico, così decisivo per il Paese, il passaggio del sud dai Borboni ai Savoia. Un saggio completo, come detto.
Il dottor Zivago. Dove nel contesto della vicenda privata, lo scritto descrive la rivoluzione russa, l’eroica azione dei dissidenti, con un cenno alla letteratura Russia al momento del film, siamo nel 1964. Sono centinaia le recensioni in quel senso. 

I generi e le differenti qualità. Due titoli possono essere capolavori e presentare qualità “opposte”. Esempi. A qualcuno piace caldo di Wilder è accreditato da cinque stellette, così come Viaggio a Tokyo, di Ozu. Eppure non potrebbero essere più diversi. Il primo è una commedia irresistibile, il secondo un’istantanea, lenta, realistica, di una famiglia giapponese del dopo Hiroshima. Entrambi capolavori.  E così i film che hanno fatto la storia del cinema, antichi, moderni o contemporanei, di genere diverso, vengono messi sullo stesso piano nella valutazione critica. Dieci cinefili conservano nella propria cineteca personale il film di Wilder. Un cinefilo conserva Ozu. Il gradimento è dunque (molto) diverso, ma la qualità è la stessa. Il “Farinotti” insiste su questo dato. 
A proposito di 5 stelle. Negli anni sono diventate sempre più rare. L’utente che cercasse un 5 stelle nel “Farinotti 2023” ne troverebbe uno solo. Il film è Elvis. Non è un bel segnale. Sarebbe a dire: i grandi film non si fanno quasi più. E’ l’indicazione del Dizionario. Magari condivisibile.  

Nelle ultime stagioni il cinema si è molto applicato all’arte figurativa. Sono decine i titoli che raccontano giganti come Michelangelo, Leonardo, Picasso e Van Gogh. Ma il Dizionario va oltre e inserisce documentari su artisti che non presentano quella popolarità e quella leggenda. Si tratta di contemporanei che nel panorama non solo nazionale si sono posti come ricercatori o inventori. Le loro opere sono presenti nelle gallerie più importanti. Alcuni nomi: Yavoi Kusama, Maurizio Cattelan, Yuri Ancarani. E’ Rossella Farinotti, mia figlia a divulgare questo “genere”.
Rossella ha una storia importante: due lauree (Beni culturali indirizzo cinema alla Statale; Arte contemporanea a Brera), docente alla Cattolica e al Naba, in inglese. 
Da alcuni anni è lei che si assume il peso del “Farinotti”. Ed è giusto che sia così. Rossella fa parte della generazione che va al cinema, e ha grande talento. Io sono… sorpassato.” 

Spero che questo mio racconto possa servire alla diffusione di questo strumento. Nel contesto contemporaneo della comunicazione, dei media e della cultura, è qualcosa di molto utile. 
 


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