È stata presentata oggi la nuova edizione del Festival di Roma, che vede l'esordio di Marco Müller come direttore artistico. L'impressione è che si sia riusciti finalmente a dar vita a un vero e proprio Festival, a differenza di quanto capitato soprattutto negli ultimi anni, in cui si avevano delle rassegne in cui si metteva un po' di tutto (quasi mai anteprime) e magari i film che uscivano in quei giorni, spacciati come grandi eventi (Tintin, tanto per fare un esempio).

In particolare, sembra molto interessante il concorso, con film come Marfa Girl di Larry Clark, Main dans la Main di Valérie Donzelli, Spose celestiali dei mari di pianura di Aleksey Fedorchenko, Lesson of Evil di Takashi Miike, oltre alle tre pellicole italiane di Paolo Franchi, Pappi Corsicato e Claudio Giovannesi, senza dimenticare i due film a sorpresa (su cui si faranno le solite battute superflue sulla possibile provenienza cinese, ma come ha spiegato Müller si tratta di proteggere degli autori dalla censura).

Importanti anche gli eventi fuori concorso, come l'anteprima dell'ultimo episodio di Twilight (che erroneamente è stata indicata negli scorsi giorni nel programma di Alice nella città), ma anche il nuovo film di Walter Hill Bullet to the Head (che permetterà di vedere premiato il regista e anche la presenza a Roma della star Sylvester Stallone), Le 5 leggende, nuovo cartone della Dreamworks, Mental di P.J. Hogan, Il cecchino (thriller francese diretto da Michele Placido) e La bande de Jotas di Marjane Satrapi. Infine, asso nella manica, è stato annunciato che Tarantino farà una bella sorpresa e che Django Unchained "arriverà all'Auditorium". In che modo (proiezione del film completo o solo una parte), lo sapremo tra una settimana.

Insomma, che ci sia una svolta è indubbio, resa ancora più apprezzabile dal poco tempo avuto a disposizione dagli organizzatori. Come ha spiegato Müller, tutto è stato fatto in 4 mesi e mezzo, periodo che ovviamente non ha permesso di sviluppare tutte le proprie idee. A una domanda precisa (da parte di Boris Sollazzo del quotidiano Pubblico), sulle difficoltà a lavorare in questa situazione politica complicata (anche per l'edizione 2013), Müller ha parlato di questo come un Festival in prospettiva e si è dimostrato fiducioso per il futuro, promettendo un grande impegno, almeno fino a quando sarà possibile andare avanti. Intanto, il budget è di circa 12 milioni di euro, di cui 4 dei soci fondatori e il resto che arriva dagli sponsor.

Forse, lascia un po' perplessi lo spazio dedicato al cinema italiano, presente in vario modo con circa 25 lungometraggi. Magari ce ne saranno molti belli, ma sulla carta sembrano un po' tanti. Un punto molto discusso in conferenza stampa è invece la presenza delle star, un elemento fondamentale per un Festival cittadino (e dalla storia ancora da costruire) e che rischia di non essere ricchissimo, anche perché come ha spiegato Müller, non è prevista l'ospitalità per registi e attori, cosa che richiede sacrifici non indifferenti da parte delle case di distribuzione. Comunque, anche dai semplici nomi coinvolti nei film presentati, non si è certo fatto peggio degli anni passati, in cui magari grazie a tanti premi e conferenze si aveva modo di avere due o tre nomi importanti (ma poco altro). E comunque, su questo fronte aspettiamoci grosse novità.

Insomma, è avvenuto un cambiamento importante a Roma. Vedremo come funzionerà questa avventura e se verrà fatta lavorare in maniera tranquilla.