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La grande guerra |
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Un film di Mario Monicelli.
Con Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Bernard Blier, Folco Lulli, Silvana Mangano.
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Guerra,
Ratings: Kids+16,
b/n
durata 129 min.
- Italia 1959.
MYMONETRO
La grande guerra  
valutazione media:
4,84
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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il più grande capolavoro di Monicelli
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| venerdì 5 febbraio 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Il film racconta le vicende di due pavidi individui che durante la prima guerra mondiale vengono arruolati nel Settimo Reggimento Fanteria per fronteggiare le truppe austriache: l’ uno, Oreste Jacovacci (Alberto Sordi), è romano, mentre l’altro, Giovanni Musacea (Vittorio Gassman), è della provincia di Milano. Inizialmente in conflitto, i due fanno presto comunella nel cercare di trovare tutti gli escamotage possibili per sottrarsi alle missioni più pericolose, ed in diverse occasioni ci riescono, facendosi così la nominata di essere i fifoni del reggimento. Quando però verranno infine fatti prigionieri dagli austriaci troveranno il coraggio di comportarsi da eroi. Dpo il grande successo ottenuto con “Isoliti ignoti”, Monicelli conferma il suo stato di grazia mettendo a punto quello che rappresenta il suo vero capolavoro, un film che con sobria, malinconica e pungente ironia descrive in maniera esemplare la condizione dei milioni di italiani mandati al fronte durante il conflitto del 1915-18; la guerra infatti non è fatta solo di apocalittici scontri a fuoco, ma anche di tanti altri aspetti di per sé meno drammatici ma fondamentali per capire lo stato psico-fisico dei soldati: ore di spasmodica attesa per avere un coppino di (pessimo) rancho caldo, interminabili camminate sotto il sole e sotto la pioggia, settimane e settimane di astinenza sessuale. Poi ci sono le diverse individualità: c’è un soldato (Folco Lulli) che accetta di accollarsi qualunque missione pur di raccogliere qualche lira da mandare alla famiglia, un tenete dal cuore d’oro (Romolo Valli) che si presta a curare la corrispondenza epistolare per un soldato analfabeta, e poi, ovviamente, ci sono i due pavidi della situazione, interpretati con grande affiatamento due fra gli attori più rappresentativi del cinema italiano (di sempre). Leone d’oro alla ventesima Mostra Internazionale di Venezia.
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