Il film nei suoi 109 minuti purtroppo è incompleto. Ci sono buchi nella trama e incompletezza.
La storia in sé per sé è interessante anche se non originale e l'eroina che ne fa parte è straordinariamente Umana.
Umana nel suo trauma e nel lutto da cui è derivato, umana nel suo desiderio di vendetta,umana nel suo titubare, e soprattutto umana nel suo modo di combattere.
Non avremo una super killer ,in scene di combattimento che sfiorano quasi l'impossibile,non avremo scene ultra rocambolesche di fughe in auto a sangue freddo.
No, l'azione c'è,ma è qualcosa di molto realistico,in fondo lei prima del suo trauma era una brava studentessa e dopo una semplice prostituta che si drogava.
Quindi nelle scene di azione,vedremo una donna normale che cerca di uccidere e di non essere uccisa,perfino la fuga in auto, dopo il suo penoso primo omicidio è altrettanto penoso e drammatico...la vedremo fare sbagli che una donna qualunque improvvisatasi assassina farebbe,e nel guardarla ci arrabbieremo e preoccuperemo.
In tutto questo vediamo una pellicola con del potenziale,proprio come la nostra protagonista...ma a differenza di lei che verso la fine riuscirà perfino a salvare altre persone,il film non sviluppa il suo potenziale.
Ci sono, più che incongruenze, degli enormi punti interrogativi,e poco importa se ci troveremo spiazzati nel vedere la nostra neo killer passare da un obbiettivo all'altro e quindi da uno Stato all'altro troppo velocemente, ciò che è troppo veloce è la scelta di fidarsi, prima del giornalista che le svelerà tutta la verità sulla morte della sua famiglia ,poi del contatto ex agente della CIA e infine dell'informatore .
Come dice il suo strano formatore o insegnate ,lei è il classico cliché,una donna fragile che per disperazione si è data alla prostituzione e alla droga, quindi una persona facilmente manipolabile...ma non hanno sviluppato o approfondito il perché lei abbia scelto di credere a due sconosciuti che avrebbero potuto raccontarle una finta verità per usare la sua fragilità e farle fare qualsiasi cosa, fomentando il suo desiderio di vendetta.
Poche parole, poche spiegazioni e lei finisce in Scozia a farsi insegnare da uno sconosciuto come uccidere.
In tutta la durata del film ho temuto che lei fosse stata usata per coprire la verità invece che scoprila e che poi sarebbe diventata il capro espiatorio e l'ennesima vittima.
In poche parole si sono soffermati troppo sul trauma , sebbene fosse innegabilmente importante per capire la psicologia del personaggio principale,ma non hanno chiarito a sufficienza il perché e il come.
Questo benedetta ragazza si è fissata sul chi ed è andata avanti nella sua strada, nella missione della sua vendetta.
E nonostante alla fine ci sia stato un colpo di scena,su chi fosse davvero il mandante dell'attacco terroristico che ha abbattuto l'aereo in cui viaggiava la sua famiglia,non è stato chiarito sufficientemente il perché.
Il film non sarebbe stato male,e in fin dei conti non lo è,ma con un po'più di impegno sarebbe potuto essere migliore.
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