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mercoledì 23 dicembre 2015
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bene pieraccioni e bene al cinema italiano
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Leonardo Pieraccioni in corrispondenza di Natale ha fatto uscire il suo ultimo lavoro cinematografico "Il Professor Cenerentolo" che mi ha convinto, e non poco.
La storia tratta di un ingegnere, in difficoltà economica, che deve scontare alcuni anni in prigione dopo un tentativo di rapina in una banca in cui è stato scoperto in flagrante e successivamente condannato. In carcere rieste ad instaurare ottimi rapporti con tutti, fra cui il direttore del carcere (Flavio Insinna) e la figlia.
All'insaputa però del suddetto direttore, il professore riesce ad entrare ed uscire dal carcere al fine di incontrarsi con una bella e giovane donna (Laura Chiatti).
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Leonardo Pieraccioni in corrispondenza di Natale ha fatto uscire il suo ultimo lavoro cinematografico "Il Professor Cenerentolo" che mi ha convinto, e non poco.
La storia tratta di un ingegnere, in difficoltà economica, che deve scontare alcuni anni in prigione dopo un tentativo di rapina in una banca in cui è stato scoperto in flagrante e successivamente condannato. In carcere rieste ad instaurare ottimi rapporti con tutti, fra cui il direttore del carcere (Flavio Insinna) e la figlia.
All'insaputa però del suddetto direttore, il professore riesce ad entrare ed uscire dal carcere al fine di incontrarsi con una bella e giovane donna (Laura Chiatti).
La storia, semplice, fila bene e non annoia, l'ex "ciribiribì Kodac", è una simpatica riscoperta.
Bene Pieraccioni e bene al cinema italiano che, anche con budget limitati, riesce ancora a far divertire.
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alvise
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sabato 26 marzo 2016
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pieraccioni...dove sei finito?!
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Non si riesce a non adorare il comico toscano, autore di uno dei più bei film della storia cinematografica italiana; ma gli anni passano e a ogni suo nuovo lavoro, ogniuno di noi in fondo, spera di trovare qualcosa di quel film.
Anche questa volta... un buco nell'acqua. Le battute goliardiche e i doppi sensi ci sono, i personaggi macchiette pure, ma tutto è costruito sul nulla.
La storia è quantomeno debole e i personaggi non hanno caratterizzazioni particolari, rendendo tutto un pò banale, se non infantile.
Il regista toscano, accompagnato dalla bellona di turno, sembra non aver deciso che taglio dare alla vicenda narrativa; da un lato c'è il rapporto problematico con la figlia, che darebbe al film un taglio decisamente più introspettivo e dall'altro il battutista Pieraccioni, immerso nelle sue (non tanto riuscite) gag.
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Non si riesce a non adorare il comico toscano, autore di uno dei più bei film della storia cinematografica italiana; ma gli anni passano e a ogni suo nuovo lavoro, ogniuno di noi in fondo, spera di trovare qualcosa di quel film.
Anche questa volta... un buco nell'acqua. Le battute goliardiche e i doppi sensi ci sono, i personaggi macchiette pure, ma tutto è costruito sul nulla.
La storia è quantomeno debole e i personaggi non hanno caratterizzazioni particolari, rendendo tutto un pò banale, se non infantile.
Il regista toscano, accompagnato dalla bellona di turno, sembra non aver deciso che taglio dare alla vicenda narrativa; da un lato c'è il rapporto problematico con la figlia, che darebbe al film un taglio decisamente più introspettivo e dall'altro il battutista Pieraccioni, immerso nelle sue (non tanto riuscite) gag.
Risultato: noia mortale e voglia di lasciare la sala prima del tempo.
Non credo che manchi la vena creativa del regista; credo manchi un copione degno di questo nome e comici veri per fare da spalla al protagonista. Manca un Ceccherini... che in alcuni film di Pieraccioni valeva tanto quanto il protagonista. Manca una storia veramente divertente e che non cerchi sempre di avere un fondo "umanistico"... un film comico in tutto e per tutto insomma.
Senza questa alchimia di cose... Leonardo Pieraccioni non basta a montare lo spettacolo da solo.
Fiduciosi aspettiamo.
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shingo tamai
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lunedì 26 dicembre 2016
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nel carcere della fantasia
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Purtroppo concordo con la recensione ed i molti commenti non positivi ed è sempre un dispiacere quando si parla di Pieraccioni che tanto ci ha fatto sognare e divertire.
Effettivamente però con il passare degli anni le opere del nostro buon Leonardo stanno perdendo smalto,non tanto per la ripetitività di alcune situazioni o gags piuttosto per prodotti privi di quell'ironia tutta toscana che ci faceva impazzire.
Di fatto le ultime opere si concentrano su favolette morali,molto semplici e fantasiose,ma prive del mordente giusto.
Questo è il classico esempio a partire dal titolo e con una sceneggiatura a dir poco bizzarra che finisce per avere qualche picco di simpatia grazie solamente alla bravura degli attori.
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Purtroppo concordo con la recensione ed i molti commenti non positivi ed è sempre un dispiacere quando si parla di Pieraccioni che tanto ci ha fatto sognare e divertire.
Effettivamente però con il passare degli anni le opere del nostro buon Leonardo stanno perdendo smalto,non tanto per la ripetitività di alcune situazioni o gags piuttosto per prodotti privi di quell'ironia tutta toscana che ci faceva impazzire.
Di fatto le ultime opere si concentrano su favolette morali,molto semplici e fantasiose,ma prive del mordente giusto.
Questo è il classico esempio a partire dal titolo e con una sceneggiatura a dir poco bizzarra che finisce per avere qualche picco di simpatia grazie solamente alla bravura degli attori.
Nel carcere di Pieraccioni c'è tempo per rientrare a mezzanotte,per divertirsi in cortile con gli amici e chiacchierare amabilmente con detenuti,guardie e direttori,magari anche fare piacevoli incontri amorosi.
Tutto molto magico ma con la magia che rimane fine a se stessa.
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flyanto
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martedì 15 dicembre 2015
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un pieraccioni alquanto sotto tono
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Leonardo Pieraccioni in concomitanza del Natale fa uscire la sua ultima opera cinematografica "Il Professor Cenerentolo" che, però, convince poco, per non dire affatto.
Egli è un ingegnere che deve scontare alcuni anni in prigione a causa di un tentativo di rapina in una banca da lui attuato con alcuni complici e per il quale è stato scoperto in flagrante e conseguentemente e giustamente condannato. In carcere egli ha buoni rapporti con tutti, compreso il direttore stesso del carcere (Flavio Insinna), la di cui figlia il professore aiuta addirittura a preparare la tesi. Con la complicità di alcuni amici e della laureanda stessa, all'insaputa però del suddetto padre direttore, il professore riesce ad entrare ed uscire dal carcere al fine di incontrarsi con una bella e giovane donna (Laura Chiatti) che egli ha conosciuto una sera durante una sua performance cinematografica tenuta in carcere aperta al pubblico.
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Leonardo Pieraccioni in concomitanza del Natale fa uscire la sua ultima opera cinematografica "Il Professor Cenerentolo" che, però, convince poco, per non dire affatto.
Egli è un ingegnere che deve scontare alcuni anni in prigione a causa di un tentativo di rapina in una banca da lui attuato con alcuni complici e per il quale è stato scoperto in flagrante e conseguentemente e giustamente condannato. In carcere egli ha buoni rapporti con tutti, compreso il direttore stesso del carcere (Flavio Insinna), la di cui figlia il professore aiuta addirittura a preparare la tesi. Con la complicità di alcuni amici e della laureanda stessa, all'insaputa però del suddetto padre direttore, il professore riesce ad entrare ed uscire dal carcere al fine di incontrarsi con una bella e giovane donna (Laura Chiatti) che egli ha conosciuto una sera durante una sua performance cinematografica tenuta in carcere aperta al pubblico. I due, tra svariati avvenimenti si innamorano e si intuisce che, appena finito di scontare la propria pena, coroneranno la propria storia d'amore.
La trama, come si evince, è quanto mai esile, banale ed anche molto superficiale, nonchè irreale. Pieraccioni, purtroppo, anche in questa sua ultima occasione come , del resto, anche in tutte quelle immediatamente precedenti, non riesce più a costruire un' opera di un certo rilievo pari alle sue prime "I Laureati" o "Il Ciclone". Nonostante qui, egli abbia investito la propria persona nel ruolo di regista, attore ed anche sceneggiatore, il comico fiorentino non dimostra di avere più la verve e l'originalità dei tempi addietro che lo contraddistinguevano. La sceneggiatura, forse, riesce un poco a salvarsi ma null'altro, purtroppo!
Insomma, un altra occasione sprecata per il regista.
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[+] molto sotto tono
(di poldino)
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[+] non d'accordo...bel film
(di papini)
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[+] condivido pienamente
(di 77max77)
[ - ] condivido pienamente
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