La chiave di Sara

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Un film di Gilles Paquet-Brenner. Con Kristin Scott Thomas, Mélusine Mayance, Niels Arestrup, Frédéric Pierrot, Michel Duchaussoy.
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Titolo originale Elle s'appelait Sarah. Drammatico, durata 111 min. - Francia 2010. - Lucky Red uscita venerdì 13 gennaio 2012. MYMONETRO La chiave di Sara * * 1/2 - - valutazione media: 2,61 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
imliver venerdì 2 marzo 2012
ma cosa vi aspettavate? Valutazione 4 stelle su cinque
97%
No
3%

Contesto la visione dei bacchettoni della Shoah, che accusano romanzo e film di pressapochismo e superficialità. Non si tratta di questo: il film affronta un argomento su cui si è scritto e mostrato tutto. Nel 2010 non è possibile parlare di un fatto avvenuto del 1942 con il taglio del documento storico. "La chiave di Sara" non può e non deve descrivere l'olocausto in tutte le sue sfumature, ma non per superficialità. Chi volesse approfondire, ha a disposizione un archivio sterminato di romanzi, saggi, documentari e fiction, anche estremamente importanti e autorevoli. Questo film, invece, si limita a fornire uno spaccato sulla connivenza di persone che (allora) sapevano, e di altre che, ai giorni nostri, sanno, ma cercano di non essere coinvolti dall'idescrivibile tragedia. [+]

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francesca50 lunedì 6 febbraio 2012
una chiave nuova sull'olocausto Valutazione 3 stelle su cinque
92%
No
8%

Il film rivisita il noto tema mostrando che ci sono stati degli "uomini" a salvare gli ebrei dalla follia nazista, in mezzo a tante bestie, ma La chiave di Sara mostra pure come "i sopravvissuti non possano vivere più una vita normale". Sara si uccide perché non riesce a perdonarsi, non tanto e solo per aver fatto morire il fratello ma per non essere riuscita a salvarlo. Chi ha intravisto l'orrore comunque non riesce più a vivere pensando che i propri cari lo hanno vissuto. Bello comunque il finale che mostra come la vita continua...

[+] attenzione (di ardnassela)
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unicafiore venerdì 20 gennaio 2012
una storia indimenticabile.. Valutazione 5 stelle su cinque
90%
No
10%

La storia della piccola Sarah che al momento della deportazione rinchiude il fratellino in un armadio,ignara del fatto che non sarebbe potuta ritornare a breve termine nella casa.Intanto, si assiste ad una serie di flash back continui in cui una giornalista si interessa alla storia di questa bambina,scoprendo in seguito
un segreto che man mano la porteranno a far luce sulla vita di Sarah......assolutamente da vedere...

[+] bellissimo (di leospa5)
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angelo umana venerdì 3 febbraio 2012
come sapete cosa avreste fatto?non siete stati lì Valutazione 3 stelle su cinque
88%
No
12%

Sara è una bellissima donna stabilitasi e sposatasi in America negli anni 50 che, lo dice il marito stesso, porta nel volto un profondo dolore, come un peso tremendo, anche quando sorride. Un giorno si suicida in quello che sembrava un incidente d’auto. Giulia è una giornalista franco-americana che, a Parigi, decide nel 2009 di scrivere della “retata” di 13000 ebrei dapprima concentrati dai tedeschi nel Vélodrome d’Hiver e poi deportati, avvenimento del quale neppure una foto esiste. Nella sua ricerca si sofferma sulle sorti di una famiglia di ebrei che fu fatta sgombrare da un appartamento nel 1942, occupato mesi dopo dai genitori di suo marito. Proprio in quell’abitazione la famiglia della giornalista starebbe per traslocare. [+]

[+] ma la dicitura spoiler non si usa più... (di ermioneluna)
[+] 2 imprecisioni mica lievi (di antoine_doinel)
[+] spoiler e imprecisioni (di angelo umana)
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annu83 martedì 21 febbraio 2012
la macchina da presa in cambio dell'espiazione dei Valutazione 0 stelle su cinque
88%
No
12%

La storia della piccola Sara, ebrea di Parigi appena adolescente, costretta a vivere suo malgrado il feroce rastrellamento del '42 francese non è poi così originale. Ne sono passate parecchie di pellicole di questo genere, magari semplicemente cambiando l'ambientazione, la lingua dei soldati, le pettinature e il modo di vestire, l'architettura delle case e delle botteghe, ma la trama centrale non può cambiare, purtroppo. E allora ci si ritrova a parlare di un film dai sentimenti inevitabilmente a fior di pelle a causa (o per merito) del tema, che ha il pregio di non scadere mai nel truce, neppure quando il primo piano indugia sulle lacrime e le grida della piccola Sarah davanti all'armadio aperto e la mano sarebbe tentata di indirizzarvi dentro l'obiettivo, ma che non offre nulla di nuovo. [+]

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francesca meneghetti lunedì 30 luglio 2012
il coraggio di ricordare Valutazione 4 stelle su cinque
86%
No
14%

 Il punto forte del film “La chiave di Sara” è senz’altro la trama. Essa si snoda secondo un montaggio che alterna sistematicamente la vicenda attuale, che ha come protagonista una giornalista, Julia Armond, impegnata in un‘indagine storica, e l’episodio del 1942 di cui la stessa Julia si sta occupando.
Si tratta di un fatto vergognoso della storia francese: le Rafle du Vel d’Hiv, cioè il rastrellamento di oltre 13.000 ebrei avvenuto a Parigi, cioè nella parte della Francia occupata, nel luglio del 1942 (vale a dire sei mesi dopo la conferenza di Wannsee che adottò la “soluzione finale”). Solo che i responsabili dell’operazione (che si concluse con l’invio degli ebrei prima in un campo di transito, poi in uno di sterminio) non furono i nazisti, cioè i Malvagi per antonomasia della seconda guerra mondiale, bensì i francesi. [+]

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rikitikitawi mercoledì 4 aprile 2012
ma le chiavi sono due Valutazione 4 stelle su cinque
80%
No
20%

E’ solo una storia tratta da un libro più o meno di successo e ce ne sono tanti.Ma è una storia che si ripete: una vicenda sicuramente vera come le infinite crudeltà dimenticate od oscure che hanno accompagnato il cammino dell’uomo e sulle quali nessuno mai ha scritto ne un libro ne un copione e che si sono perse o sono state ben chiuse nelle tenebre di chissà quanti armadi. La tematica principale è la violenza dell’uomo sull’uomo: il fatto storico e la ricerca di Sara sì, ma propone anche una eterna attualità, che vede qui la lotta della protagonista per fare uscire alla luce della vita  quel bambino che porta in grembo, per strappare  dal buio della ragione e di un “armadio” un innocente un tempo cercato ed ora pronto ad essere sacrificato  sugli altari della carriera e del benessere. [+]

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kimkiduk martedì 25 giugno 2013
serve anche così Valutazione 4 stelle su cinque
67%
No
33%

E' vero tutto e il contrario di tutto. Partiamo però dal fatto che non è un film sulla shoah e quindi non mi piace il commento della brava Marzia Gandolfi. Confermo quasi in tutto quello che ha detto Imliver nel suo commento. Per sapere cosa è successo basta informarci e lo sappiamo tutti a meno che la testa sia sotto la sabbia. Purtroppo come dice Godard in Historie(s) du cinema il cinema è morto nel momento in cui il suo impegno di informazione dei fatti ha fallito proprio nel resoconto filmico sulla Shoah. Lui afferma che l'unico film che parla di resistenza vera è Roma città aperta aggiungendo perchè gli italiani si sono sempre venduti e perchè la nostra lingua racchiude implicitamente poesia. [+]

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rita branca venerdì 5 luglio 2013
una chiave che apre il cuore alla commozione Valutazione 4 stelle su cinque
71%
No
29%

La chiave di Sarah, grande  film   di Gilles Paquet-Brenner (2012), con Kristin Scott Thomas, Mélusine Mayance, Niels Arestrup, Frédéric Pierrot, tratto dall’omonimo romanzo di Tatiana de Rosnay.

Un altro, ma non uno qualunque, dei film sull’olocausto  che ne narra l’orrore e la disumanità con angolazioni nuove, riuscendo a commuovere profondamente lo spettatore.
Nulla è ridondante, ma con misurata maestria si viene intimamente coinvolti nella storia della piccola Sara, la cui famiglia ebrea, abitante a Parigi, subisce una rettata della polizia impegnata nel rastrellamento degli ebrei da deportare nei famigerati campi di concentramento. [+]

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enzo70 lunedì 10 marzo 2014
in memoria delle troppe sare vittime dell'uomo Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
0%

 Sull’olocausto si è scritto di tutto e, per fortuna, non il contrario di tutto. La storia ha certificato, con documenti e testimonianze, la follia nazista. Milioni di pagine, ore e ore di musica e pellicole sono state dedicate a raccontare il massacro degli ebrei, da una parte loro, perfetta la rappresentazione di Spiegelman che li ha dipinti come topi, dall’altra, i maiali, i tedeschi. Ma la grande storia è scritta di piccole storie, nella Francia occupata, ad esempio, c’era il Governo di Vichy, con a capo un francese, Petain, che governava milioni di francesi in un regime di collaborazione con i nazisti. Poco se ne parla, i francesi sono fatti così, ammettere poco, ammettere il meno possibile, se leggete i libri di storia la guerra contro i tedeschi l’hanno vinta. [+]

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La chiave di Sara | Indice

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