L'uomo che sussurrava ai cavalli

Ancora una volta un ottimo film è ricavato da un bel romanzo.Quando si attinge soltanto da un testo si può dire,fatta qualche eccezione,che la trasposizione è fedele in linea di massima al racconto e negli eventi.A mio avviso la conclusione che Redford, da romantico,dà al film è migliore di quella che Nicholas Evans dà al suo omonimo libro.Una donna,per il solo grande bene ed amore che ha verso sua figlia Grace,rinuncia alla sua carriera,a restare a lungo lontana da suo marito Robert,a vivere lontana dal suo ambiente sociale,a trasferirsi in una sperduta località presso una modesta famiglia per incontrare Tom,l’uomo che sussurra ai cavalli,l’unica persona al mondo alle cui cure affidare il cavallo di sua figlia. [+]

Ancora una volta un ottimo film è ricavato da un bel romanzo.Quando si attinge soltanto da un testo si può dire,fatta qualche eccezione,che la trasposizione è fedele in linea di massima al racconto e negli eventi.A mio avviso la conclusione che Redford, da romantico,dà al film è migliore di quella che Nicholas Evans dà al suo omonimo libro.Una donna,per il solo grande bene ed amore che ha verso sua figlia Grace,rinuncia alla sua carriera,a restare a lungo lontana da suo marito Robert,a vivere lontana dal suo ambiente sociale,a trasferirsi in una sperduta località presso una modesta famiglia per incontrare Tom,l’uomo che sussurra ai cavalli,l’unica persona al mondo alle cui cure affidare il cavallo di sua figlia.Non può e non deve frapporre il proprio istinto e sentimento alla completa realizzazione dello scopo per cui si è sacrificata,sarebbe come dire che ha trovato altrove un suo tornaconto a discapito degli altri.E’giusto quindi che debba rinunciare ad accarezzare altri desideri e a sacrificare se stessa. Chi desidera saperne di più legga anche il libro,oltre tutto perché ne vale la pena ed in parte completa la bellezza del film.A parole si dice molto di più di ciò che si vede guardando una bella immagine.All’amore di Annie Maclean si affianca l’amore di sua figlia Grace per il suo magnifico generoso cavallo Pilgrim,amore ricambiato a prezzo della vita.Il vero protagonista è infatti proprio Pilgrim dai grandi occhi,come ogni altro esemplare della sua specie.Ed è in quegli occhi che porta il terribile ricordo di una magnifica passeggiata in una mattina d’inverno su un candido manto di neve che si macchierà di rosso.Vi sono nel libro pagine bellissime,descrizioni che non si possono riportare,come non si possono riportare tante altrettanto bellissime fotografie e scene del film. Non è facile raccontare della bellezza dei prati in fiore,dei verdi pascoli,dell’incanto delle albe e dei tramonti,del fascino della montagna del Montana,ed ancora descrivere l’emozione di andare a cavallo tra boschi di pini,abeti,pioppi, larici e frassini,il tutto arricchito dalla presenza di rossi papaveri,bianche margherite e variopinte primule e da corsi d’acqua.Il libro dice quel che la fotografia non può,e la fotografia mostra quel che la pagina non può. Ma ancor di più ci sono i sentimenti,i pensieri,le sensazioni belle e brutte,le paure,le gioie,le conquiste ed i successi che arricchiscono il testo. C’è il piacere di stare di notte presso il fiume al bivacco,guardarsi negli occhi ed infine un ballo lento in un abbraccio che è trasporto e confusione di corpi in delirio,per un amore impossibile.Ci sono tutti i lunghi momenti di sofferenza,il sussurrare ad un cavallo e riportarlo alla vita,al piacere di tornare a galoppare con la sua padrona.Tutto questo il regista deve saper cogliere dalle espressioni dei suoi artisti e qui anche dallo sguardo e reazioni del suo animale. Robert Redford ci riesce perché si avvale di attori di grande prestigio quali Sam Neill,Kristin Scott Thomas,Scarlett Johansson, ancora quattordicenne, nella parte della figlia Grace Maclean nonché di un bellissimo cavallo. Robert Redford, nella parte di Tom Booker, e Kristin Scott Thomas, nella parte di Annie Maclean, aggiungono al loro accattivante fascino,che non è bellezza, l’arte di saper recitare ed immedesimarsi nel personaggio.E a ricordo dell’amore soffocato Annie Maclean,nel film,va via portandosi una corda: forse cor cordis, cuore in italiano. chigi chibar22@libero.it [-]