ilpredicatore
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lunedì 11 gennaio 2010
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verso il capolavoro
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Splendido e struggente ultimo film di Michael Cimino, un epico e commovente apologo sull’America e sui suoi sogni irrealizzabili, sulla sua violenza, la corruzione (nell’animo), le debolezze, la rabbia e sulla ricerca del mito. Il film parte lento, sembra un poliziesco come un altro, ma poi cresce di ritmo e suspense, diventa un road movie teso e ben girato e nella seconda metà si trasforma in quello che non ti aspetteresti mai ma in fondo ci speri sempre. I due protagonisti cambiano, mutano, si trasformano, s’incrociano, si scambiano, si capovolgono, tutto diventa un dramma energico e maestoso sulla vita e sull’uomo pieno di dubbi e (sensi) di colpe, ed è proprio in questa seconda parte che il film raggiunge il suo punto più alto, quando il dottor Reynolds, pur essendo libero di andarsene, decide di accompagnare Blue nel suo viaggio, arrivando perfino a curarlo quando è debole, a diventare suo complice e a portarlo sulle spalle quando le forze gli verranno meno.
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Splendido e struggente ultimo film di Michael Cimino, un epico e commovente apologo sull’America e sui suoi sogni irrealizzabili, sulla sua violenza, la corruzione (nell’animo), le debolezze, la rabbia e sulla ricerca del mito. Il film parte lento, sembra un poliziesco come un altro, ma poi cresce di ritmo e suspense, diventa un road movie teso e ben girato e nella seconda metà si trasforma in quello che non ti aspetteresti mai ma in fondo ci speri sempre. I due protagonisti cambiano, mutano, si trasformano, s’incrociano, si scambiano, si capovolgono, tutto diventa un dramma energico e maestoso sulla vita e sull’uomo pieno di dubbi e (sensi) di colpe, ed è proprio in questa seconda parte che il film raggiunge il suo punto più alto, quando il dottor Reynolds, pur essendo libero di andarsene, decide di accompagnare Blue nel suo viaggio, arrivando perfino a curarlo quando è debole, a diventare suo complice e a portarlo sulle spalle quando le forze gli verranno meno. La pellicola di Cimino è l’ultima parte di un grande film sull’America e i suoi demoni interiori iniziato con Il Cacciatore, raffinato con I Cancelli del Cielo, proseguito con l’Anno del Dragone e Ore Disperate fino a concludersi qui, sulla Montagna Sacra con Blue e Reynolds. Straordinari Harrelson e Jeda, davvero bravissimi. Alquanto vergognosa invece la mal distribuzione che questo film ha dovuto subire, segnando per sempre la carriera del regista, avviatasi al declino già dal clamoroso insuccesso di I Cancelli del Cielo. Altrettanto vergognoso e allarmante come non sia più riuscito a fare un film quello che a tutti gli effetti è uno dei migliori cineasti del suo tempo. Viene amaramente da chiedersi quanti altri capolavori Cimino avrebbe potuto regalarci. Ciò nonostante, anche se Verso il Sole è stato il suo ultimo impegno, rimane tuttavia un film se non raro, unico. Speciale. Esemplare. Indimenticabile.
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(di cinzia1967)
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(di gambardella )
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rally
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giovedì 19 febbraio 2009
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ottimo
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Film molto intenso..a me è piaciuto davvero!
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nick distefano
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mercoledì 31 dicembre 2008
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il giovane incompreso cimino...
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Inutile dire che è un film atipico per Cimino, Cimino non ha un genere, tutti i film sono atipici nella sua carriera. Si può dire che la trama è piutttosto conosciuta, il carcerato malato va in ospedale prende in ostaggio il medico curante e si dà alla latitanza, poi quando si sente davvero male, il medico super-onesto ma stronzo, diventa quello che non è mai stato, sensibile e altruista. Che tramona!!! Scusate, torniamo a noi, la regia è piuttosto generale e non si sofferma su niente, le inquadrature non sono un granchè(altro che contributo eccellente del fotografo, mi riferisco al recensore ZEN, quà sopra), le scene d'inseguimento scadono sempre in un chiacchericcio assilantte e lamentoso di Woody Harrelson che sembra abbia un calco al posto della faccia.
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Inutile dire che è un film atipico per Cimino, Cimino non ha un genere, tutti i film sono atipici nella sua carriera. Si può dire che la trama è piutttosto conosciuta, il carcerato malato va in ospedale prende in ostaggio il medico curante e si dà alla latitanza, poi quando si sente davvero male, il medico super-onesto ma stronzo, diventa quello che non è mai stato, sensibile e altruista. Che tramona!!! Scusate, torniamo a noi, la regia è piuttosto generale e non si sofferma su niente, le inquadrature non sono un granchè(altro che contributo eccellente del fotografo, mi riferisco al recensore ZEN, quà sopra), le scene d'inseguimento scadono sempre in un chiacchericcio assilantte e lamentoso di Woody Harrelson che sembra abbia un calco al posto della faccia. Ci hanno messo anche la questione degli indiani e le favolette sull'anima e sull'acqua santa, l'indiano nel finale è di un ridicolo pazzasco, e poi scusate, ma appare comese fosse la madonna di Lourde!
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zen
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domenica 9 novembre 2008
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il peggior cimino di sempre
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Il peggior film di Cimino: banale (quando non involontariamente ridicolo) nella sceneggiatura, dilettantesco nella messa in scena.
Irriconoscibili i contributi artistici dei prestigiosi collaboratori di Cimino (a partire dalla fotografia).
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