francescoroflmao
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mercoledì 13 marzo 2024
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che piacere andare al cinema con questo film!
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Film goduto al cinema, d'un piacere che non credevo! Lo rivedrei con piacere durante una serata con amici! Ma che bella storia! Vero, non proprio legale ma li definirei dei pirati... buoni :) Bella fotografia, belle scenografie, bravo ancora una volta Sydney Sibilia nel raccontare storie realmente accadute! Tra i miei registi preferiti nel panorama italiano. Film che rivedrei con piacere durante una serata con amici!
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corticellic@gmail.com
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domenica 20 agosto 2023
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...mixed by harry nel sociale
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Non ripeterò quello che hanno già scritto gli altri, mi limito a fare una analisi sul film dal mio modestissimo punto di vista: il film, come gli altri di Sibilia, sono dei capolavori, come capolavori lo sono stati i film di Nanni Moretti negli anni '70 e '80 ma, a differenza di Moretti, Bellocchio e Virzì, i grandi registi italiani degli ultimi decenni, Sibilia "va oltre": questi registi raccontano i limiti e la decadenza dell'Italia, tra l'altro descritta magistralmente e assolutamente reale.
Sibilia, per me, è come se dicesse a tutti:
Ok, la situazione in italia è molto difficile, ma gli italiani sono pieni di intelligenza, creatività, tenacia, valori ecc.
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Non ripeterò quello che hanno già scritto gli altri, mi limito a fare una analisi sul film dal mio modestissimo punto di vista: il film, come gli altri di Sibilia, sono dei capolavori, come capolavori lo sono stati i film di Nanni Moretti negli anni '70 e '80 ma, a differenza di Moretti, Bellocchio e Virzì, i grandi registi italiani degli ultimi decenni, Sibilia "va oltre": questi registi raccontano i limiti e la decadenza dell'Italia, tra l'altro descritta magistralmente e assolutamente reale.
Sibilia, per me, è come se dicesse a tutti:
Ok, la situazione in italia è molto difficile, ma gli italiani sono pieni di intelligenza, creatività, tenacia, valori ecc... e allora, credete in quei valori, combattete, e lavorateci sopra: siete pieni di pportunità, non scoraggiatevi e non rovinatevi la vita perchè può essere bellissima. E ovviamente non strizza l'occhio in alcun modo all'illegalità anzi: è un messaggio per il presente e per costruire il futuro!
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felicity
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lunedì 7 agosto 2023
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divertente e ritmato
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Mixed by Erry racconta un fenomeno conosciuto soprattutto a chi ha vissuto a Napoli e dintorni tra gli anni '80 e '90. La storia dei fratelli Frattasio, i primi "pirati" riconosciuti d'Italia, che sulla contraffazione di musicassette hanno costruito un impero. Il regista non può nascondere la simpatia per tre fratelli che, uniti, sono riusciti a riscattarsi economicamente nonostante le condizioni di partenza li relegassero a una vita modesta. Divertente e ritmato, con una bella colonna sonora, Mixed by Erry può contare soprattutto su un cast notevole di giovani talenti, a cui si affiancano veterani in forma smagliante come Fabrizio Gifuni.
La storia comincia come un’epopea crime, vi intermezza un bel po’ di maniera e finisce con tanti stereotipi.
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Mixed by Erry racconta un fenomeno conosciuto soprattutto a chi ha vissuto a Napoli e dintorni tra gli anni '80 e '90. La storia dei fratelli Frattasio, i primi "pirati" riconosciuti d'Italia, che sulla contraffazione di musicassette hanno costruito un impero. Il regista non può nascondere la simpatia per tre fratelli che, uniti, sono riusciti a riscattarsi economicamente nonostante le condizioni di partenza li relegassero a una vita modesta. Divertente e ritmato, con una bella colonna sonora, Mixed by Erry può contare soprattutto su un cast notevole di giovani talenti, a cui si affiancano veterani in forma smagliante come Fabrizio Gifuni.
La storia comincia come un’epopea crime, vi intermezza un bel po’ di maniera e finisce con tanti stereotipi.
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astromelia
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giovedì 8 giugno 2023
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riuscito
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il film è riuscito,chia ha una certa età se la ricorda sta storia,richiama altre d'oltralpe,a parte i dialoghi per chi non è napoletano,comunque promosso.
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lizzy
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domenica 4 giugno 2023
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di pulito quell''ascolto non aveva proprio nulla!
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D'accordo, Sibilia è bravo e questo film è ben girato, "ma"...
Ma qua rischiamo di prendere fischi per fiaschi.
Si, certo, la storia è verissima (sebbene io, malgrado quel che strombazzano giornali e media vari, non abbia assolutamente mai sentito il nome "mixed by erry" fino ad oggi), chi racconta sono i veri protagonisti di essa, ma qua è tutto troppo romanzato, troppo.
E si rischia, una volta ancora, di celebrare i tre (ma non erano quattro in origine?) fratelli partenopei invece di far pensare lo spettatore e tirare le vere somme su la vera grandezza del "problema".
Ma quando mai "i tre riuscirono a portare la musica a chi non la poteva avere": io da giovane non avevo una lira, ma ascoltavo sempre musica, quasi 24 ore al giorno, e pure gratis, senza andar a spendere soldi in roba piratata.
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D'accordo, Sibilia è bravo e questo film è ben girato, "ma"...
Ma qua rischiamo di prendere fischi per fiaschi.
Si, certo, la storia è verissima (sebbene io, malgrado quel che strombazzano giornali e media vari, non abbia assolutamente mai sentito il nome "mixed by erry" fino ad oggi), chi racconta sono i veri protagonisti di essa, ma qua è tutto troppo romanzato, troppo.
E si rischia, una volta ancora, di celebrare i tre (ma non erano quattro in origine?) fratelli partenopei invece di far pensare lo spettatore e tirare le vere somme su la vera grandezza del "problema".
Ma quando mai "i tre riuscirono a portare la musica a chi non la poteva avere": io da giovane non avevo una lira, ma ascoltavo sempre musica, quasi 24 ore al giorno, e pure gratis, senza andar a spendere soldi in roba piratata.
Questo continuo voler giustificare qualunque malefatta ormai è diventata una moda, ma ormai ha stancato.
E quasi quasi si perde di vista la eventuale bravura degli attori (ma basta con altri cloni di Troisi: ci basta Siani che a tal proposito cerca di fare del suo peggio...), la fedeltà della ricostruzione del periodo storico e delle ambientazioni, la stesura dei fatti per come andarono.
Insomma..."NI"...
Però non facciamo di questi ex galeotti dei nuovi martiri. Piuttosto chiediamoci come "la giustizia" perse così tanto tempo a mettersi in moto davanti cotale fenomeno.
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eugenio
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venerdì 2 giugno 2023
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musicassette cercasi
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E’ Il Sibilia che ci piaceparafrasando un noto commentatore sportivo della nazionale di pallavolo. Sì, perché il regista rivelazione della trilogia Smetto quando voglio, riprende il filone di storie quasi dimenticate e ai limiti del grottesco, raccontandole e con esse parlandoci del nostro paese con ritmo, gusto barocco nell’esagerazione. In una parola: dando spettacolo.
E Mixed by Erry come del resto, L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, suo precedente lavoro con uno straordinario Elio Germano, ancora una volta vede protagonista una storia di riscatto e rivalsa sociale di personaggi “fuori dagli schemi”, spesso ai margini di una società che non comprendono e alla quale si ergono, a modo loro, oltrepassando imposizioni e regole in virtù di una dignità personale.
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E’ Il Sibilia che ci piaceparafrasando un noto commentatore sportivo della nazionale di pallavolo. Sì, perché il regista rivelazione della trilogia Smetto quando voglio, riprende il filone di storie quasi dimenticate e ai limiti del grottesco, raccontandole e con esse parlandoci del nostro paese con ritmo, gusto barocco nell’esagerazione. In una parola: dando spettacolo.
E Mixed by Erry come del resto, L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, suo precedente lavoro con uno straordinario Elio Germano, ancora una volta vede protagonista una storia di riscatto e rivalsa sociale di personaggi “fuori dagli schemi”, spesso ai margini di una società che non comprendono e alla quale si ergono, a modo loro, oltrepassando imposizioni e regole in virtù di una dignità personale.
La vicenda dei tre fratelli Frattasio cresciuti nel rione Forcella nella Napoli degli anni Ottanta, con una madre giovane e protettiva e un padre che campa “onestamente” vendendo al mercato agli acquirenti whisky a base di tè, e con un personaggio, il più Enrico, appunto dalla passione per la musica e dal sogno infranto di diventare dj, lui timido e incerto, è esemplare e coinvolgente.
Perché Enrico, per scherzo, respinto da quel mondo cui aspira, si mette per passione a creare musicassette (come suona obsoleto questo mezzo oggi!) sino a fondare, con l’appoggio dei fratelli, una vera e propria impresa, la Mixed by Erry, dando lavoro a persone sottratte al contrabbando di sigarette e riuscendo a mettere sul mercato, audiocassette contraffatte con una naturalezza e una facilità quasi sorprendenti.
Un’ascesa esponenziale che Sibilia ci racconta grazie alla bravura attori esordienti (su tutti D’Oriano che gigioneggia il primo Troisi), delineando uno spaccato di un momento storico, quello della creatività, che vedeva in Napoli campione d’Italia nel 1987, il cuore del fermento di un riscatto sociale, esaltando quell’assoluto divertissement, melodico e sorprendente. Dove le bancarelle, non esistendo una legge che tutelava il diritto d’autore dalla pirateria, esplodevano di nastri vergini con tanto di compilation dei brani di Sanremo in corso opportunamente contraffatti in tempo reale, dando origine a copie di copie false vendute a cinquemila lire al pezzo; dove l’amicizia, la parola e la fiducia divenivano cruciali più della stessa vita famigliare, dove la musica era esperienza tattile più che digitale e dove, infine, l’originalità riusciva ancora a infrangere quel noioso diritto all’omologazione di chi oggi iperconnessi siamo assuefatti.
Non è nostalgico Mixed by Erry ma grottescamente realistico, convincente grazie a co-primari di eccellenza come l’imprenditore, simbolo della Milano da Bere interpretato da Gifuni e l’ostinato finanziere, Fortunato Ricciardi, reso da un convincente e ostinato, Di Leva disposto a tutto pur di tre fratelli. Un film scanzonato nelle sue musiche ottimamente mixate con tanto di titoli di coda che scimmiottano i film Marvel. E sì, proprio un puro divertissement. Ad avercene oggi così!
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jonnylogan
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mercoledì 31 maggio 2023
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pirati legali
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Un impero costruito sulla “pirateria legale” sfruttando un vuoto normativo che permise a tre ragazzi del quartiere Forcella di creare una fortuna su una loro passione, e di uno di loro in particolare: Enrico, capace di conoscere e memorizzare gusti, passioni e mode musicali di ciascun cliente.
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Un impero costruito sulla “pirateria legale” sfruttando un vuoto normativo che permise a tre ragazzi del quartiere Forcella di creare una fortuna su una loro passione, e di uno di loro in particolare: Enrico, capace di conoscere e memorizzare gusti, passioni e mode musicali di ciascun cliente.
Sibilia affida la sua quinta pellicola, che dopo “L'incredibile storia dell'Isola delle Rose” (2020) è ancora ispirata a un fatto realmente accaduto, a tre protagonisti interpretati dagli esordienti Luigi D’Oriano (Enrico), Giuseppe Arena (Peppe) ed Emanuele Palumbo (Angelo) scelti perché fisicamente simili ai loro omologhi e immediatamente costretti a convivere per qualche mese per abituarli alla vita simbiotica alla quale la famiglia Frattasio era da sempre consona, prima assieme ai genitori; padre ambulante e madre casalinga, e poi sempre insieme in ogni spostamento di lavoro sino all’incarcerazione per reato di violazione dei diritti d’autore; se però vi aspettate un ritorno alle origini del regista Salernitano, con le medesime atmosfere dramedy alle quali ci aveva abituato con la trilogia di “Smetto quando voglio” rimarrete delusi. Come la precedente pellicola interpretata da Elio Germano e Matilda De Angelis la trema risulta lineare, molto fissa sulle vicende e meno sui pensieri in particolare di Enrico, vera mente musicale della famiglia Frattasio e a tutti gli effetti creatore ante litteram dell’algoritmo di Spotify, con i gusti degli utenti impiegati per suggerire nuovi artisti. Questo passaggio colpevolmente manca, ma non la musica, non gli imperdibili anni ‘80 e nemmeno l’intraprendenza di tre ragazzi capaci di creare dal nulla e da situazioni d’indigenza un’idea vincente. Al cast si aggiunge Fabrizio Gifuni nella parte di un dirigente di una multinazionale musicale, mai nominata, prima nel ruolo di fornitore e alleato dei tre protagonisti e successivamente come loro accusatore.
Pellicola da vedere se siete nostalgici dei patinatissimi anni ‘80, se non conoscevate una vicenda che ha inevitabilmente modificato la legge sui diritti d’autore di casa nostra, ma anche se la conoscevate perché comunque pur con tutti i limiti la visione attraversa con freschezza la storia della nostra penisola declinata attraverso lo sguardo disincantato di tre ragazzi pieni di passione.
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sergio dal maso
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lunedì 17 aprile 2023
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sibilia, il vero originale
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“Sei nato negli anni sessanta (settanta o ottanta) se … hai ascoltato la musica con il walkman e le musicassette!”
Gruppi Facebook
Sono passati poco più di vent’anni dalla scomparsa delle musicassette, soppiantate dalla modernità dei compact disc. A loro volta questi ultimi sono stati spazzati via, senza che ce ne siamo accorti, dai file digitali e dal “consumo” della musica direttamente dal web. A parte qualche nicchia di appassionati, nostalgici dei dischi in vinile, l’ascolto è diventato immateriale. Pensando alle vecchie musicassette, sembra passato un secolo.
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“Sei nato negli anni sessanta (settanta o ottanta) se … hai ascoltato la musica con il walkman e le musicassette!”
Gruppi Facebook
Sono passati poco più di vent’anni dalla scomparsa delle musicassette, soppiantate dalla modernità dei compact disc. A loro volta questi ultimi sono stati spazzati via, senza che ce ne siamo accorti, dai file digitali e dal “consumo” della musica direttamente dal web. A parte qualche nicchia di appassionati, nostalgici dei dischi in vinile, l’ascolto è diventato immateriale. Pensando alle vecchie musicassette, sembra passato un secolo.
Mixed by Erryci catapulta in quell’epoca, tra la fine degli anni settanta e i primi anni novanta, per raccontare l’incredibile epopea dei fratelli Frattasio, i più grandi falsari musicali della storia. Partiti da un negozietto di elettrodomestici di un rione napoletano sono riusciti a diventare la prima etichetta discografica italiana, ovviamente illegale. Se non fosse una storia vera, tra l’altro nel film poco romanzata, non potrebbe essere stata inventata, tanto è pazzesca.
Il racconto parte dall’epilogo, dall’incarcerazione nel 1991 di Erry, Peppe e Angelo Frattasio, accolti con tutti gli onori dagli altri detenuti, poi, un lungo flashback “riavvolge il nastro” all’inizio.
Negli anni settanta quella dei Frattasio è una famiglia umile, come la maggior parte delle famiglie del quartiere popolare di Forcella. Il padre si arrangia tra lavoretti e piccole truffe al mercato della stazione, come la vendita di thè spacciato per whisky.
Erry, timido e mingherlino, fa l’aiutante tuttofare nella bottega di elettrodomestici del rione. Sogna di diventare un dj, ma viene sbeffeggiato perché gli manca il carisma, non comunica “internazionalità”.
Si accontenta di mixare compilation e duplicare musicassette, con intuizioni brillanti, come proporre in coda alle canzoni di un disco altri pezzi di gruppi emergenti dello stesso genere, un antesignano dei moderni consigli dei siti web “se ti piace prova questo”. Le musicassette Mixed by Erry vanno a ruba.
Quando il titolare della rivendita di elettrodomestici cessa l’attività Erry e i fratelli hanno l’intuizione della vita: mettersi in proprio e trasformare quell’hobby in un lavoro.
Geniali e temerari ai limiti dall’incoscienza iniziano ad acquistare masterizzatori in serie, chiedendo prestiti agli usurai della camorra. Si circondano di collaboratori fidati, adottano la rete di distribuzione delle sigarette di contrabbando smantellata dalla Guardia di Finanza. Riescono a distribuire la musicassetta di Sanremo durante il Festival anticipando di due settimane la distribuzione ufficiale.
Negli anni novanta diventano un impero economico, sancito da almeno un centinaio di milioni di pezzi venduti e, beffa delle beffe, dalla comparsa delle imitazioni del loro marchio, i falsi dei falsi. Una multinazionale di cassette “vergini” stringe con i Frattasio un accordo commerciale miliardario per avere l’esclusiva sulle forniture.
Ma la parabola dei ragazzi diventati i re della pirateria non poteva durare. Il “nastro” della loro storia imprenditoriale finisce con l’epilogo iniziale del film: con l’arresto e la condanna a quattro anni e sei mesi per associazione a delinquere e violazione della legge sul diritto d’autore.
Al quinto film, dopo il “botto” con la trilogia di Smetto quando voglio e la conferma con L’incredibile storia dell’isola delle rose, Sydney Sibilia aggiunge un altro capolavoro alla sua sorprendente filmografia. E sempre raccontando storie apparentemente strampalate di outsider che trovano una forma di riscatto di fronte alle storture della società. Ovviamente Sydney, come gli spettatori, guarda con simpatia ai tre protagonisti. Ma non li mitizza, né legittima in alcun modo la contraffazione e la pirateria. Dei suoi antieroi fa un ritratto sincero, ironico e dissacrante.
D’altro canto, il suo è un cinema squisitamente pop, modernamente popolare. E di grandissima qualità.
La scrittura è brillante e mai banale, il ritmo a tratti travolgente, le scenografie e i costumi curati con grande attenzione. Senza scordare l’eccellente uso della fotografia, viva e satura, e il perfetto mix di canzoni che accompagnano la storia.
Sibilia disegna personaggi fumettistici che non diventano mai macchiette, come il villain di turno, il finanziere Ricciardi, interpretato da uno strepitoso Francesco Di Leva, che sembra uscito da un cartone animato di Lupin III. Non si possono non citare le straordinarie interpretazioni del terzetto di giovani attori scoperti dal regista: Luigi D’Oriano – che ricorda Troisi – Giuseppe Arena ed Emanuele Palumbo sono incredibilmente affiatati ed espressivi.
E poi c’è la magia di Napoli, di una città rinata in quegli anni. Seppur con forti contraddizioni, ostinatamente vitale e passionale. Sospesa tra il folklore calcistico e una cultura popolare autentica. E sempre con quell’ironia, tipicamente napoletana, che fa interpretare i giudici del processo ai veri fratelli Frattasio, facendogli pronunciare una solenne autocondanna.
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mauridal
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lunedì 27 marzo 2023
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mix by musicarello
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LA STORIA raccontata nel film è una storia vera , così come scritto nei titoli di apertura,.
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LA STORIA raccontata nel film è una storia vera , così come scritto nei titoli di apertura,. E’ stata una vera realtà per tutti gli anni 70/80, dove la città di Napoli, era immersa nella più completa illegalità, controllata dai clan camorristici, operanti nei quartieri popolari, con attività tra le più diverse, ma economicamente redditizie, vendite di ogni tipo, dalle sigarette di contrabbando, all’alcol, alla contraffazione di abiti o accessori, borse e scarpe griffate. Attività che oltre ad arricchire i clan, lasciavano un largo margine di guadagno alla popolazione che vi lavorava con umile accettazione di tutte le condizioni. Anche la fascia giovanile poco Istruita di origine popolare , aderiva spesso alle prospettive di guadagno con il malaffare , della malavita. Poi vi erano delle eccezioni. In questo film, dunque si racconta di Erry , appunto , un giovane, nato nel quartiere Forcella, il più compromesso con i clan, dove tutto è controllato e dovuto alla camorra . Erry tuttavia è un giovane semplice e buono d ‘animo , dotato solo di talento e fantasia per la musica, non poteva che coltivare la passione della musica per conto suo , ma all’inizio , si inventa di essere un disc jockey, per lavorare in discoteca. Ovviamente non riesce , ma la fantasia galoppa, e cerca con i fratelli e i suoi coetanei di diffondere la “sua” musica ovvero quella che conosce ascoltandola con i dischi nel negozio dove fa le pulizie, ma poi registrandola sulle famose musicassette, tramite i registratori , mangianastri, portatili oppure no. Chi non ha avuto in quegli anni , come tanti di noi la voglia di compilare la propria musica, su nastro? Ecco il merito di questo film ,è di raccontare un esempio di una generazione di giovani che chiusi nelle proprie fantasie, da soli o in compagnia cercavano una realtà magari differente dalla propria vissuta , nel bene o nel male. Dunque Erry non entra direttamente nella malavita, anzi, quando inizia a diffondere le cassette registrate, Mixed by Erry, vendendo ai suoi coetanei, cerca di non aver contatti, ma dopo aver ottenuto un grande successo, e volendo insieme ai fratelli, espandere la sua attività riesce ad ottenere un grosso prestito da un boss per acquistare attrezzature e materiale . Intanto il giovane Erry ,non agisce per ingannare il pubblico che lo segue, le sue sono opere di autentica riproduzione di musica ,registrata da altrettanti originali, solo che vengono riprodotte senza alcuna autorizzazione da autori e case discografiche. Ecco che Il caso diventa da locale a nazionale ovvero le cassette sono diffuse oltre il confine di quartiere , e cittadino, la musica compilata da mixed by Erry diventa un affare nazionale. Nel film , che non intende essere una indagine sociologica o politica o una denuncia , assistiamo alla ascesa e alla fortuna di Erry ma al contempo alla nascita e crescita della cosiddetta pirateria di opere musicali o di film Tutto il racconto del film, è come un flashback , inizia infatti, all’interno di una cella del carcere , dove Erry, entra come detenuto, condannato dal giudice per pirateria, reato che allora venne istituito in seguito al fenomeno . Da lì si sviluppa tutta la storia a ritroso .E’ anche vero che il racconto poi, delinea la fine della pirateria , a causa oltre che delle denunzie dell’industria discografica e degli autori musicali , anche dei voltafaccia degli industriali che fornivano i materiali , cassette e quant’altro per la riproduzione della musica. Dunque un film che poteva prendere una svolta molto seria o drammatica, ma tuttavia , si mantiene con un sottofondo di tono semi serio, a volte scherzoso e comico ,che non guasta nel complesso, del tema trattato, pur sempre un fenomeno culturale direi , che non di criminalità organizzata. alla fine Erry infatti si dichiara solo un D. J. non un malfattore Gli interpreti ,di Erry e fratelli , attori giovani, e bravi , fanno il paio con gli interpreti più navigati ed esperti come Francesco di Leva e Cristiana dell’Anna, ma , una nota gradita è Fabrizio Gifuni, ottimo nell’industriale milanese truffatore e traditore dei ragazzi , di una Napoli , lontana dall’Italia dai veri affari, che in seguito saranno multinazionali. ( Mauridal)
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nino pellino
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venerdì 17 marzo 2023
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film convincente e narratore di un''epoca passata
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Ho molto gradito questo film del regista Sydney Sibilia. Finalmente una pellicola fuori dagli schemi la cui trama è sicuramente legata ad un periodo della mia vita passata che ancora oggi ricordo con nostalgia e con dolcezza. Negli anni '80, quando ero ragazzino, era molto sviluppata la vendita delle cosiddette musicassette "pirata" presso varie bancarelle ubicate in diverse zone del centro urbano e naturalmente alla mia giovanissima età, non avendo ancora un lavoro e nutrendo già una grande passione per la musica, ne ho acquistate davvero parecchie. Pertanto rivedendo questo film, ho chiaramente rivissuto quel periodo che appartiene ormai ad un passato lontano ma che sotto certi aspetti resta ancora adesso genuino e pertanto nostalgico, come già detto prima, in quanto nei tempi moderni con Internet sono davvero cambiate tante cose.
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Ho molto gradito questo film del regista Sydney Sibilia. Finalmente una pellicola fuori dagli schemi la cui trama è sicuramente legata ad un periodo della mia vita passata che ancora oggi ricordo con nostalgia e con dolcezza. Negli anni '80, quando ero ragazzino, era molto sviluppata la vendita delle cosiddette musicassette "pirata" presso varie bancarelle ubicate in diverse zone del centro urbano e naturalmente alla mia giovanissima età, non avendo ancora un lavoro e nutrendo già una grande passione per la musica, ne ho acquistate davvero parecchie. Pertanto rivedendo questo film, ho chiaramente rivissuto quel periodo che appartiene ormai ad un passato lontano ma che sotto certi aspetti resta ancora adesso genuino e pertanto nostalgico, come già detto prima, in quanto nei tempi moderni con Internet sono davvero cambiate tante cose. Per quanto riguarda i dettagli del film, ho trovato molto bravi i tre giovani attori che interpretano i ruoli dei fratelli Frattasio, capaci di aver elevato questo lavoro "pirata" ad alti livelli di notorietà nazionale e soprattutto di guadagno. In particolare l'attore che interpreta Enrico il quale mi è piaciuto molto grazie alla sua professionale conoscenza di nomi di artisti e gruppi musicali dell'epoca. E poi la soluzione di un grosso enigma che il poliziotto indagatore interpretato dal sempre eccellente attore Francesco Di Leva si pone per tutta la narrazione che viene ingegnosamente rivelato dopo i titoli, fa parte anch'esso del copione di un film assolutamente squisito e orginale. Ottima pellicola.
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