Comedians |
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Un film di Gabriele Salvatores.
Con Alessandro Besentini, Francesco Villa, Natalino Balasso, Marco Bonadei.
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Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 96 min.
- Italia 2021.
- 01 Distribution
uscita giovedì 10 giugno 2021.
MYMONETRO
Comedians
valutazione media:
2,88
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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"L''uomo è l''unico animale che ride"di spioneFeedback: |
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lunedì 3 aprile 2023 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ma quanto dev'essere piaciuta a Gabriele Salvatores l'opera teatrale omonima di Trevor Griffiths, visto che l'aveva già messa in scena, schierando il suo "dream team" di allora, prima al mitico Teatro dell'Elfo, nel 1985, e poi per il cinema, tre anni dopo, in "Kamikazen - Ultima notte a Milano"?
Questo mi sono chiesto quando ho visto che RAI3 programmava l'episodio numero tre della serie, a cui confesso di essermi avvicinato con discreta diffidenza. E invece mi sono dovuto ricredure. Esso ha il suo perché.
Innazitutto - rispetto al "fratello maggiore", che saggiamente non osa sfidare in campo aperto - conserva un sobrio impianto teatrale pur senza mai sfociare nella claustrofobia. Poi ripropone e valorizza il tema fondamentale della pièce originale: una riflessione non banale sul significato e il valore della comicità. L'annoso dibattito, insomma, su come essa debba proporsi al pubblico pagante. Sfrucugliarne con l'aggressività propria della "vis comica" le paure e i pregiudizi oppure blandirlo, assecondandone la voglia di evasione superficiale e rassicurazione? Provocazione o semplice intrattenimento? Lo "sgurz" riondiniano evocato nella folle corsa dei carrelli lungo il binario della stazione in "Kamikazen" o le battute di grana grossa di "Drive In" e "Colorado"? Lenny Bruce o Brignano e Pieraccioni?
Infine per la sapiente scelta degli attori. Sarebbe stato ovviamente scriteriato cercare di schierare una squadra in grado di competere con la meravigliosa generazione (ormai di settantenni o quasi - affiorano inevitabili magone e lacrimuccia) dei due primi episodi. Neanche gli emiri del Paris Saint Germain avrebbero potuto reclutare una squadra con Paolo Rossi, Claudio Bisio, Silvio Orlando, Antonio Catania, Gigio Alberti, per tacere dei numerosi camei. E allora Salvatores si affida a un cast di attori poco o pochissimo conosciuti (tranne Ale e Franz), che però "fanno il loro" in maniera convincente. Spicca uno strepitoso Giulio Pranno (il figlio "un po' disturbato" di Claudio Santamaria in "Tutto il mio folle amore"), che la critica Paola Casella definisce a ragione "un elfo postmoderno che racchiude in sé la rabbia di una generazione e la grazia panica del Puck shakespeariano". Parole a cui mi sento solo di aggiungere che sarebbe anche ora di dedicargli una pagina su Wikipedia.
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