Godzilla II - King of the Monsters

Il 're dei mostri' è tornato, e con lui il gigantismo produttivo e le atmosfere cupe su cui poggia la serie ad esso dedicata. Una volta Godzilla era l'allegoria della paura del nucleare formato fumetto, oggi diventa simbolo di una rinnovata spinta ecologista. Ma anche pretesto per un blockbuster catastrofico carico di scene apocalittiche, effetti speciali visivi, e tanto travolgente e rumoroso spettacolo. Siamo dunque dalle parti dell'intrattenimento tout court che si stacca di molto dai toni rarefatti e autoriali del precedente film. 'Godzilla II: King of the Monsters' è molto simile in stile e messinscena a 'Kong: Skull Island' (e infatti il prossimo capitolo li vede entrambi protagonisti l'uno contro l'altro), però non sa come gestire in maniera armoniosa, efficace e pregevole il tutto: a cominciare dall'ingresso di 17 nuovi mega mostri, da teorie per niente credibili, dalla mancanza di coerenza e potenza drammatica, dall'approssimazione di scrittura narrativa e regia a un abbozzato ritratto dei personaggi. Conseguenza di un'indecisione di fondo che anima tutto l'apparato formale della pellicola. Di abbastanza incisivo in quest'opera vi è solo lo scontro tra giganti, nel quale si riflette la disfatta dell'intera umanità vittima della propria smisurata ed irresponsabile ambizione, totalmente irrispettosa del suo pianeta. Troppo poco, anche per un blockbuster estivo.