La mirabile qualità estetica è l'unica dote di un film totalmente privo di drammaticità. Recensione di Emanuele Sacchi, legge Gaia Petronio.
di A cura della redazione
L'umanità deve decidere come affrontare la questione dei Titani, mostri giganteschi che abitavano la Terra prima dell'uomo. Sono una minaccia da abbattere o la salvezza della Terra?
Partendo dalla catastrofe di San Francisco del capitolo precedente, in Godzilla II - King of the Monsters gli espedienti narrativi condurranno a un nuovo scontro ancora più titanico, con personaggi e mostri nuovi realizzati con qualità a dir poco mirabile.
Ma è la necessità di spiegare continuamente quel che avviene, di accatastare sottotrame su sottotrame, che finisce per condurre la narrazione su un binario privo di drammaticità.
Non resterà che consegnarsi all'abbraccio finale di Kong, nella speranza che restituisca senso a un franchise che sembra avere già esaurito la spinta propulsiva.
In occasione dell'uscita al cinema di Godzilla II - King of the Monsters, Gaia Petronio interpreta la recensione di Emanuele Sacchi.