lizzy
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lunedì 27 giugno 2022
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i segreti sono come la margarina!
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Io amo Anna Kendrick.
La considero una delle migliori attrici del secolo e sono sicura di avere pienamente ragione.
Piccola ed esile, ma con una energia che non sai dove la metta, Anna funziona sia in ruoli apparentemente drammatici che in quelli comici.
L'ho adorata in "Tra le nuvole" (altro ottimo film molto sottovalutato) e non posso fare a meno di tesserne le lodi, benchè con colpevole ritardo, con questo film.
"Un piccolo favore" è un "piccolo tesoro" da cinefili.
Un film finalmente abbastanza originale (d'accordo che lo scambio di cadavere con la gemella e il tipo di trama è già vista: io dicevo in generale) che ti tiene piacevolmente attaccata allo schermo dall'inizio alla fine.
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Io amo Anna Kendrick.
La considero una delle migliori attrici del secolo e sono sicura di avere pienamente ragione.
Piccola ed esile, ma con una energia che non sai dove la metta, Anna funziona sia in ruoli apparentemente drammatici che in quelli comici.
L'ho adorata in "Tra le nuvole" (altro ottimo film molto sottovalutato) e non posso fare a meno di tesserne le lodi, benchè con colpevole ritardo, con questo film.
"Un piccolo favore" è un "piccolo tesoro" da cinefili.
Un film finalmente abbastanza originale (d'accordo che lo scambio di cadavere con la gemella e il tipo di trama è già vista: io dicevo in generale) che ti tiene piacevolmente attaccata allo schermo dall'inizio alla fine.
Si, perchè se il film sembra partire "stupidello" man mano che si va avanti e che conosciamo il personaggio recitato da Anna non si può non fare a meno di chiedersi cosa succederà nella scena successiva.
Non posso spoilerare il film, altrimenti andrei ditta a certi dettagli, ma di sicuro, per una volta tanto, mi sono seduta a vederlo con tante aspettative e mi sono alzata alla fine che avevo "incassato anche più del previsto".
Last but not least: la musica.
Perfetta per tutta l'opera.
Nessuna sbavatura, nessun brano fuori posto, tanto che oggi sono in giro come una pazza a cercare la colonna sonora per risentirmi i brani ad libitum nei giorni a venire.
Io amo Anna Kendrick (repetita juvant).
E amo questo film.
Da quando poi (pochi minuti appena!) ho scoperto che ne faranno un sequel... beh...diciamo che adesso ho un motivo in più per vivere.
Non vedo l'ora di scoprire cosa farà la "scopafratelli" Stephanie nella sua prossima avventura!
Frase cult:
"TU MI HAI USATA" (Stephanie rivolta a Emily)
"ANCHE TU" (Ora rivolta a Sean).
"MA TU MI HAI FATTO PREPARARE LA CENA, BADARE A TUO FIGLIO E..."
Lunga vita ad Anna!! (Ho detto che la amo? Si, neh??? :-P
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felicity
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lunedì 15 novembre 2021
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la trasformazione della commedia e del thriller
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Un piccolo favore è una commedia nera che si insinua nei meandri del mistero a colpi di fashion. Mantenere un tono leggero e giocoso nel raccontare un thriller è un'operazione estremamente difficile.
Le interpretazioni brillanti delle protagoniste Blake Lively e Anna Kendrick danno un significativo contributo al carattere sfrontato di Un piccolo favore che non vuole prendersi troppo sul serio, nonostante rivendichi una personalità tutta sua e riesca a omaggiare al contempo i thriller di Alfred Hitchcock, i libri di Patricia Highsmith e il celebre film del 1955 I diabolici di Henri-Georges Clouzot. La colonna sonora con la pop music francese degli anni 60, con un paio di brani di Serge Gainsbourg, si rivela infine la l'abito perfetto per vestire il mood della storia.
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Un piccolo favore è una commedia nera che si insinua nei meandri del mistero a colpi di fashion. Mantenere un tono leggero e giocoso nel raccontare un thriller è un'operazione estremamente difficile.
Le interpretazioni brillanti delle protagoniste Blake Lively e Anna Kendrick danno un significativo contributo al carattere sfrontato di Un piccolo favore che non vuole prendersi troppo sul serio, nonostante rivendichi una personalità tutta sua e riesca a omaggiare al contempo i thriller di Alfred Hitchcock, i libri di Patricia Highsmith e il celebre film del 1955 I diabolici di Henri-Georges Clouzot. La colonna sonora con la pop music francese degli anni 60, con un paio di brani di Serge Gainsbourg, si rivela infine la l'abito perfetto per vestire il mood della storia.
È una catena di colpi di scena tutt’affatto ovvi, quella che Feig mette in piedi, finendo per confezionare un film ispirato a thriller più moderni e ambiziosi, ma coi quali cerca di competere. Tra un passato che torna, bugie e infamie, omicidi veri e inscenati, sembra infatti quasi naturale il richiamo a David Fincher e all'attenzione che il suo lavoro pone sul ruolo della tecnologia nello svolgimento delle indagini in un caso di cronaca (e nella presa visione di se stessi): la tv di L'amor bugiardo qui è sostituita dal web, ma il risultato è il medesimo.
Eppure Un piccolo favore, tratto dall’omonimo romanzo di Darcey Bell, non è solo una scatola cinese con un genere inserito nell’altro; è anche, e soprattutto (forse purtroppo), la trasformazione della commedia e del thriller in una forma terza molto vicina alla black comedy. Ed è in quest’ottica che nascono alcuni decisivi episodi dal tono sarcastico ed eccessivo, che finiscono per minare i momenti di massima tensione del giallo (la telefonata del call center, ad esempio), o per distruggere ogni cliché del poliziesco (come la possibilità di scassinare una serratura con una forcina), affermando in definitiva come la principale missione di Feig e del suo film fosse quella di suscitare qualche risata.
Un piccolo favore termina con le didascalie tipiche dei film basati su una storia vera, per raccontare che fine hanno fatto i personaggi, ma non è che un altro elemento goliardico per ribadire quanto il film non voglia prendersi troppo sul serio.
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wolvie
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giovedì 28 gennaio 2021
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giallo comedy altalenante
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Stephanie, giovane vedova con figlio a carico, gestisce un blog di ricette per madri (che gli tornerà utilissimo) e riempie la sua vita di tante attenzioni ed impegni verso il suo piccolo, che agli occhi degli altri genitori, risulta essere la madre perfettina che tutti sotto sotto deridono. Incontra la sofisticata e "pazza" Emily Nelson, importante manager di una casa di moda famosa. Evidentemente gli opposti si attraggono e le due diventano amiche. Durante un viaggio d' affari Emily scompare e dopo pochi giorni viene ritrovato il suo cadavere in fondo ad un lago. Stephanie con il tempo inizia una relazione con il marito di Emily, ma salta fuori una consistente assicurazione privata sulla morte, stipulata proprio dal marito, in caso di morte, di Emily.
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Stephanie, giovane vedova con figlio a carico, gestisce un blog di ricette per madri (che gli tornerà utilissimo) e riempie la sua vita di tante attenzioni ed impegni verso il suo piccolo, che agli occhi degli altri genitori, risulta essere la madre perfettina che tutti sotto sotto deridono. Incontra la sofisticata e "pazza" Emily Nelson, importante manager di una casa di moda famosa. Evidentemente gli opposti si attraggono e le due diventano amiche. Durante un viaggio d' affari Emily scompare e dopo pochi giorni viene ritrovato il suo cadavere in fondo ad un lago. Stephanie con il tempo inizia una relazione con il marito di Emily, ma salta fuori una consistente assicurazione privata sulla morte, stipulata proprio dal marito, in caso di morte, di Emily. Stephanie diventa sospettata di omicidio ma scopre anche un innato talento personale nelle investigazioni, quindi, si mette ad investigare per fare luce sulla vicenda. Il film regge fino a quando il giallo prevale, lo slittamento sul versante comedy invece danneggia e allunga, annaquandola la tenuta del film. Interpreti funzionali ed un Henry Golding che va sempre più di moda, ma francamente non capisco perché.
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elgatoloco
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giovedì 22 ottobre 2020
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sintesi riuscita tra humor noir e thriller
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Particolamente felice, in tempi di magra per la creatività in campo filmico, questo"A simple favor"(Paul Feig, sceneggiatura sua e di Jessie Sharzer, da un racconto di Darcey Bell, 2018)nel quale la richiesta di un"simple favor"(tenere un bambino per un week ed, per impegni precedenti)dopo che due mamme si era conosciute occasionalmente, porta a un susseguirsi di colpa di scena(sparizione dell'amica impegnata altrove, scoperta di un cadavere in un lago lontano dal luogo in cui le due si erano incontrate, varazione delle situazione sentimentale-sessuale, scambio di identitù etc.)dove ciò che è più persuasivo, tra l'altro, è la scoperta della vera natura della"santellina"tra le due, che si rivela non meno "ambigua"(sempre che il lemma abbia un senso)dell'amica, peraltro occasionale.
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Particolamente felice, in tempi di magra per la creatività in campo filmico, questo"A simple favor"(Paul Feig, sceneggiatura sua e di Jessie Sharzer, da un racconto di Darcey Bell, 2018)nel quale la richiesta di un"simple favor"(tenere un bambino per un week ed, per impegni precedenti)dopo che due mamme si era conosciute occasionalmente, porta a un susseguirsi di colpa di scena(sparizione dell'amica impegnata altrove, scoperta di un cadavere in un lago lontano dal luogo in cui le due si erano incontrate, varazione delle situazione sentimentale-sessuale, scambio di identitù etc.)dove ciò che è più persuasivo, tra l'altro, è la scoperta della vera natura della"santellina"tra le due, che si rivela non meno "ambigua"(sempre che il lemma abbia un senso)dell'amica, peraltro occasionale. Non potendo stabilire confronti, individuare affinità o meno con il testo letterario di partenza, appare felice sopratuttutto lo humor di fondo, il tono scanzonato ma al tempo stesso di fondamentale"ambiguità"che il regista.sceneggiatore, certo non nuovo a realizzazioni filmiche felici, riesce a inserire nel film, con l'effetto sorpresa felicemente alternato alla suspense, con due protagonsite ugualmente brave come Anna Kendrick e Blake Lively, per non dire poi dell'ulteriore sviluppo dell'identità scambiata(le gemelle dai nomi signficiativi Faith, Hope and Charity, le virtù teologali-chissà se qualcuno s'è risentito di questi nomi non certo casuali....),. Ancora bene la scelta delle musiche, spesso con scelta di brani in francese, come la versione trancese della sempre coihvolgente"To Watch Girsl", della tutta francese(di Jacques Dutronc, un classico assoluto)"Les cactus", per non dire della bravuta di tutti/e gli(e)alri(e)interreti, che qui sarebbe lungo enumerare per intero, Francamente, senza attingere forse livelli"htchcockiani"; "A simple favor"è un film che risctatta decenni di debolezza filmica sul versante di film che siano in qualche mood apprentabili, dato che in genere si privilegia l'uno o l'altro aspetto, senza considerare la sintesi tra i due aspetti e livleli. Sempre concisderando che di film e situazioni come questa non si dà"un seguito"(impossibile, in realtà)è certo possibile che si dia un'esperienza simile, a partire(evnetualmente)da un testo letterario diverso e da un film"altro"comunque dal punto di vista del soggetto e del suo ulteirore sviluppo. El Gato
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giovedì 7 maggio 2020
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splendido film
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Commento spocchioso di tal Cappi. Il film è un gioiellino con perfetti interpreti e gusto squisito. Tra l'altro il paragone indegno secondo la recensora con Gone Girl non fa onore a questa trama un po' farsesca che tale vuol restare e si chiude bene. A differenza della pellicola affleckiana che ruota attorno a inverosimiglianze tirate fino al ridicolo.
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ralphscott
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sabato 12 gennaio 2019
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commedia grottesca
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Divertente,originale commedia che spiazza più volte,anche grazie ad un cast senza buoni e cattivi. Blake LIvely è una panterona irresistibile,Anna Kendrick una vera gatta morta,spassosissima. Niente ormai esiste se non viene esibito: la narrazione è così scandita dalla rubrica web della casalinga che dosa pillole di saggezza domestica e,trionfalmente,travolge l'amica-rivale con l'ausilio di una telecamera nascosta.
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alexlaby
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mercoledì 2 gennaio 2019
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per un tempo un ottimo film, poi decade
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Molto bravi gli attori-attrici, il film diviene inconsistente, astruso, grottesco e noioso nell'ultima mezz'ora. Il regista non sapeva che altro inventarsi per cercare di sorprendere e le continue sciocchezze e incoerenze narrative dell'ultima parte sono sconcertanti. Peccato perché il primo tempo lasciava sperare in un bel film.
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domenica 30 dicembre 2018
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leggero e divertente
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Leggero e divertente come deve essere un film, per distrarsi dai mali del mondo, un film appunto come non ne vedevo da tempo, che diverte, stupisce, intriga, ma ci mette davanti a quanto siamo diventati incapaci di cogliere le sfumature del messaggio che ha voluto mandarci il regista, sulla superficialità dei nostri tempi e che la critica non ha saputo cogliere.
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mciril
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sabato 29 dicembre 2018
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carino
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Come molti commentano un film al femminile, pochi mezzi, recitazione e trama al centro, protagoniste simpatia, sensualità, spregiudicatezza, e - nemmeno troppo imprevedibili - colpi di scena . Se si vuole scivola come acqua sull´impermeabile, non lascia macchia, é violento solo - o quasi - a parole o intenzioni. Chi cerca il filmone rimane ovviamente deluso, chi cerca un thriller, una commedia, una soap, un serial anche.
Ma in generale ci si diverte ammirando uno spaccato di società americana, interessante anche perché così lontana ed improbabile per noi.
Quindi per me consigliato.
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zio.dipa
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sabato 29 dicembre 2018
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molto molto carino
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Piacevole sorpresa, trama intensa ma il film scorre leggero, ci ho visto tante citazioni a Basic Instict e per questo lo apprezzo ancora di più. Blake Lively è straordinariamente brava e straordinariamente bella in questo film. Consigliatissimo
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